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Allegato B
Seduta n. 162 del 31/5/2007
GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
RONCONI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
si stanno svolgendo in questi giorni gli interrogatori della «Giombini-bis», l'inchiesta riguardante episodi di corruzione che vede coinvolti, oltre a noti imprenditori, anche magistrati;
nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice Claudia Matteini, che ha firmato gli arresti, ed ai magistrati Sottani e Cicchella, l'imprenditore Leonardo Giombini avrebbe ammesso l'esistenza di un incontro svoltosi tra lo stesso Giombini, il suo amico imprenditore Carlo ora in carcere a Terni, ed il Dr. Nicola Miriano, attualmente Procuratore Capo della Repubblica di Perugia;
nelcorsodell'incontro, secondo quanto affermato dal Giombini, il Dr. Miriano si mostrò molto disponibile con il Gradassi e si parlò anche del Dr. Cicchella, il pubblico ministero, titolare, con il pm Sergio Sottani, dell'inchiesta Giombini-bis;
già nel 2002 la Procura di Perugia fu oggetto di ispezione ministeriale legata alla «vicenda Donti», nota anche come lo «scandalo dei fallimenti», e l'allora Ministro della giustizia ritenne di richiedere il trasferimento del procuratore capo, Dr. Miriano, per incompatibilità ambientale -:
se non ritenga, alla luce dei fatti suesposti, predisporre rapidamente un'ispezione ministeriale volta a verificare quanto dichiarato dal Giombini e soprattutto ad accertare il ruolo del dottor Miriano nell'inchiesta «Giombini-bis».
(3-00929)
Interrogazioni a risposta scritta:
BORDO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia ha più volte sollecitato l'intervento del Ministero della Giustizia per l'adeguamento degli organici, magistrati e personale di servizio, per far fronte agli adempimenti d'Ufficio;
al 31 ottobre 2005, il numero dei procedimenti pendenti contro noti era di 36.283 e che ciascuno Sostituto procuratore in servizio (13 alla data del 31 ottobre 2005) aveva in carico una media di 2.700 procedimenti contro noti;
ad aggravare il quadro, risultano vacanti 9 posti nella pianta organica amministrativa: cancelliere C2-5, cancelliere C1-2; cancelliere B3-2;
dai dati in possesso dello scrivente, la Procura di Bari ha un organico di 32 magistrati con un carico di lavoro leggermente superiore di quello di Foggia; mentre la Procura di Torino fa fronte con il quadruplo dei magistrati ad un carico doppio di quello di Foggia;
il sovraccarico di lavoro aggrava la complessità del compito svolto dai magistrati e rende poco gradita la permanenza presso la Procura della Repubblica di Foggia, il cui organico è per lo più costituito da uditori giudiziari di prima nomina i quali chiedono ed ottengono il trasferimento ad altra sede non appena possibile, provocando un continuo avvicendamento nella attività a scapito della celerità dei procedimenti;
l'ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, all'esito dell'ispezione effettuata presso gli Uffici Giudiziari del Tribunale, della Procura della Repubblica e dell'Ufficio N.E.P. di Foggia, ha rilevato: La pianta organica dei magistrati risulta formalmente coperta quasi per intero, pur in presenza di diverse situazioni di astensione dal lavoro per maternità; l'organico però appare assolutamente insufficiente rispetto al carico di lavoro dell'ufficio, che - va ricordato - deve fare fronte ad una delle realtà criminali più diffuse ed agguerrite dell'intero Paese e che, anche per questo, risulta particolarmente massiccio ed impegnativo;
nel 2003, l'allora Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Luigi Vigna, scrisse una lettera con cui pregava l'allora Ministro della Giustizia «di valutare la possibilità di disporre l'ampliamento della pianta organica dei magistrati della Procura della Repubblica di Foggia, in quanto, allo stato essa appare inadeguata» a fronteggiare fenomeni criminali emergenti di assoluta gravità -:
se il Governo intenda procedere all'aumento della pianta organica della Procura della Repubblica di Foggia, prevedendo l'inserimento di almeno 8 Sostituti procuratori e di 9 unità amministrative.
(4-03825)
RAMPELLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da tempo l'«Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria» (O.S.A.P.P.) lamenta le disfunzioni, le precarie condizioni e il disagio che contraddistinguono le condizioni lavorative del proprio personale in servizio presso il Reparto Sicurezza e Scorte della sede del Ministero della giustizia;
le rappresentanze sindacali hanno più volte chiesto di procedere ad una preventiva informazione sui criteri e le modalità relative alle movimentazioni del personale del Corpo nei Reparti e negli Uffici nonché per la copertura dei posti di servizio interni;
il vigente CCNL approvato con decreto del presidente della Repubblica n. 164 del 2002 e l'Accordo nazionale quadro del 24 marzo 2004 prescrivono regole certe a cui attenersi nel rapporto con le OO.SS. nazionali, sia in merito alla preventiva informazione sulla materia dell'organizzazione del lavoro sia sulle più generali modalità di impiego del personale di Polizia;
l'interrogante ha appreso che su tali problematiche nonché sulla richiesta di un confronto tra le parti non è mai pervenuta alcuna risposta da parte dell'Amministrazione;
l'O.S.A.P.P. aveva chiesto, altresì, chiarimenti in ordine al repentino allontanamento di sei unità di Polizia Penitenziaria già regolarmente in servizio nella sede di Via Arenula - di cui tre rappresentanti sindacali - atteso che tale allontanamento sembra sia stato effettuato con modalità ed in base a criteri non partecipati, né discussi né concordati con il personale interessato;
sembrerebbe che negli ultimi mesi gli agenti della Polizia Penitenziaria in servizio presso la sede di Via Arenula siano costretti a cambiarsi d'abito in un locale angusto posto nello scantinato al di sotto del livello stradale, privo di tensione e di luce, in cui gli armadi sono del tutto obsoleti e dove, a parte la sporcizia, è ammassato da anni materiale fuori uso;
sono state evidenziate, inoltre, le condizioni precarie degli Uffici destinati alle attività del suddetto Reparto, per i quali sono destinate esclusivamente tre stanze di minime dimensioni dove lavorano diciotto unità del Corpo (sei per stanza) impegnate in mansioni non solo di carattere organizzativo-amministrativo ma anche connesse alla sicurezza ovvero alla custodia di atti e documentazioni di particolare rilevanza e delicatezza -:
quali urgenti iniziative intenda intraprendere per risolvere le numerose problematiche esposte in premessa e in che modo intenda garantire al personale della Polizia Penitenziaria in servizio presso il Reparto Sicurezza e Scorte della sede del Ministero della giustizia il mantenimento delle condizioni minime di vivibilità lavorativa.
(4-03828)