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Allegato B
Seduta n. 164 del 5/6/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta immediata:
LA RUSSA, BELLOTTI, BUONFIGLIO, CATANOSO, PATARINO, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ARMANI, ASCIERTO, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CICCIOLI, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, CONTENTO, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LAMORTE, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MENIA, MIGLIORI, MINASSO, MOFFA, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PEDRIZZI, ANTONIO PEPE, PERINA, PEZZELLA, PORCU, PROIETTI COSIMI, RAISI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SALERNO, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI, URSO e ZACCHERA - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
l'Italia ha assunto l'impegno, con la ratifica del protocollo di Kyoto, di ridurre le emissioni nazionali di gas ad effetto serra, come il biossido di carbonio, del 6,5 per cento rispetto ai valori del 1990 per il periodo 2008-2012;
tale obiettivo risulta di difficile raggiungimento, data la dipendenza del nostro Paese da combustibili non rinnovabili di origine fossile, che investe sia il settore dei trasporti sia quello della produzione di energia elettrica;
sul versante della produzione elettrica, tra l'altro, gli sforzi del nostro Paese per liberarsi dalla morsa della dipendenza da fonti non rinnovabili, perlopiù d'importazione, vanno incontro ad una duplice necessità di carattere ambientale ed economico;
se, infatti, la combustione del petrolio e dei suoi derivati, per non parlare del carbone, ha gravi ripercussioni dal punto di vista dell'impatto sull'ecosistema naturale, non può essere dimenticata l'entità del costo dell'acquisizione di queste materie prime presso gli Stati esteri;
la dipendenza del nostro Paese in campo energetico, infatti, è non soltanto una grave tara per il totale assoggettamento alle esigenze ed ai cicli produttivi
dei Paesi da cui importiamo combustibili o elettricità, ma anche un pesante fardello sulla bilancia commerciale italiana;
le vie identificate dall'Italia per ridurre le emissioni inquinanti, in linea con quanto previsto dall'Unione europea, puntano nella direzione della promozione e dell'utilizzo delle energie rinnovabili, tra cui un ruolo primario è giocato dai biocombustibili derivanti da biomasse;
l'utilizzo di biocombustibiti derivanti da biomasse, oltre a garantire un abbattimento dell'inquinamento ambientale, contribuirebbe a creare un nuovo e solido mercato per l'agricoltura italiana, fornendo, per di più, all'industria garanzie di approvvigionamenti economici continui e a scarsissimo impatto ambientale;
il Parlamento italiano, sulla scorta delle direttive comunitarie, ha a più riprese legiferato sul tema, grazie soprattutto all'impulso iniziale dato dal Governo Berlusconi e dall'ex Ministro delle politiche agricole e forestali Gianni Alemanno;
una breve cronistoria della legislazione europea ed italiana in materia indica l'impegno che si è voluto profondere affinché l'utilizzo dei biocombustibili si trasformasse in una risorsa a beneficio dell'Unione europea e dell'Italia;
la direttiva 2003/30/CE, concernente la «Promozione dell'uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti», ha sancito, all'articolo 3, gli obiettivi indicativi che dovrebbero essere perseguiti dagli Stati membri, affinché una percentuale minima di biocarburanti e di altri carburanti rinnovabili sia immessa sui loro mercati.
la direttiva 2003/96/CE (come modificata dalle direttive 2004/74/CE e 2004/75/CE), concernente la «Ristrutturazione del quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità», è stata promulgata al fine di rendere possibile all'interno degli Stati membri la defiscalizzazione dei biocarburanti;
le direttive europee, trattandosi di atti vincolanti per gli Stati membri, ma che non godono di efficacia diretta (salvo casi particolari), necessitano, per la loro applicazione, di norme specifiche di attuazione (entro termini) in ciascuno Stato membro;
a tal fine, la direttiva comunitaria 2003/30/CE è stata recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 13 luglio 2005, n. 128, (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 12 luglio 2005, n. 160), in cui si stabiliva che, entro il 2005, l'1 per cento di tutto il carburante impiegato per i trasporti doveva essere sostituito con biocarburanti e altri prodotti rinnovabili, mentre, entro il 2010, si stabiliva come percentuale il 2,5 per cento;
la legge finanziaria per il 2005 (legge 29 dicembre 2004, n. 311) ha previsto, al comma 521 dell'articolo 1, la modifica dell'articolo 21, comma 6, del decreto legislativo n. 504 del 1995 (testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative), prevedendo, per il biodiesel puro o miscelato con oli minerali, nell'ambito di un programma della durata di sei anni (a decorrere dal 1o gennaio 2005 fino al 31 dicembre 2010), l'esenzione dall'accisa nei limiti di un contingente annuo di 200.000 tonnellate;
la legge finanziaria per il 2006 (legge 26 dicembre 2005. n. 266), al comma 421 dell'articolo 1, prevedeva l'esenzione da accisa del biodiesel limitata ad una quantità pari a 200 mila tonnellate, di cui almeno 20 mila da utilizzare dietro autorizzazione del ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il ministero delle politiche agricole e forestali, a seguito della sottoscrizione di contratti di coltivazione, nell'ambito di contratti quadro o intese di filiera; si sanciva, inoltre, che dovesse essere definita in apposito decreto la quota annua di biocarburanti di
origine agricola da destinare al consumo sul mercato nazionale;
al fine di dare un quadro completo della legislazione in materia, degna di nota è la legge 11 marzo 2006, n. 81, che ha dato un importante contributo alla promozione dei biocombustibili nel nostro Paese - attraverso la previsione dell'integrazione obbligatoria di bioetanolo in percentuali crescenti nelle benzine - e alla creazione ed effettiva realizzazione di una filiera agro-energetica sul territorio nazionale, andando a valorizzare così, tra le altre cose, uno dei settori fondamentali del nostro Paese, quello dell'agricoltura;
la legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006) ha apportato delle modifiche alla legislazione precedente, anche al fine di conformarla alle direttive europee ed ha indicato come obiettivo finale il raggiungimento della presenza del 5,75 per cento di biocombustibili nelle benzine di origine fossile entro il 31 dicembre 2010;
nonostante nelle intenzioni il Governo Prodi si allinei, da quanto si evince dalla legge finanziaria per il 2007, alle politiche del Governo Berlusconi riguardo alla promozione dell'utilizzo di biocombustibili, non sono noti, ad oggi, decreti attuativi rilevanti delle numerose disposizioni legislative in materia, di cui si sono volute citare soltanto le più significative -:
se il Governo consideri come interesse primario e strategico del Paese il rispetto degli obiettivi comunitari stabiliti dalla direttiva 2003/30/CE del Parlamento e del Consiglio europeo dell'8 maggio 2003 nel campo della produzione e della commercializzazione di biocombustibili per la locomozione di mezzi di trasporto pubblici e privati e quali misure di propria competenza intenda adottare per perseguire il raggiungimento delle soglie fissate nella suddetta direttiva, nonché, più in generale, per incrementare l'utilizzo di biocombustibili come fonte alternativa rinnovabile.
(3-00949)