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Allegato B
Seduta n. 165 del 6/6/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
l'Unione europea, a seguito delle rilevazioni condotte dal Corpo forestale dello Stato italiano, ha recentemente raccolto elementi necessari per compiere un vero e proprio censimento, in cui è emerso l'esistenza di un elevato numero di discariche illegali o non controllate nel nostro Paese;
secondo il documento dell'Unione europea, un primo censimento avvenuto nel 1986, aveva riguardato 6.890 degli 8.104 Comuni italiani e aveva consentito al Corpo forestale, di accertare l'esistenza di 5.978 discariche illegali;
a seguito del censimento del 2002, il Corpo forestale dello Stato, ha catalogato 4.866 discariche illegali, a cui si aggiungono 1.765 discariche delle quali non figuravano nelle precedenti rilevazioni; secondo il CfS, 705 tra le predette discariche abusive contenevano rifiuti pericolosi e per contro, il numero delle discariche autorizzate era soltanto di 1.420;
la Puglia, secondo le rilevazioni effettuate dall'Unione europea, rappresenta la Regione in Italia con il più alto numero di discariche abusive: 599 pari a una superficie di 3.861.622 metri quadrati;
la gravissima questione delle discariche abusive e dello smaltimento dei rifiuti, rappresenta un problema nazionale di enorme rilevanza, specie per il Mezzogiorno, con la Regione Campania, che testimonia una situazione non più tollerabile e di estrema emergenza istituzionale, che evidenzia clamorosamente le insufficienti ed inaccettabili politiche ambientali e sociali, con cui l'attuale Governo sta svolgendo le proprie funzioni sia legislative che di controllo sul territorio;
la Regione Puglia, sotto la guida dell'amministrazione Fitto a differenza di quanto è avvenuto e avviene sull'emergenza rifiuti in Campania, ha finanziato in forma autonoma, senza un solo euro di finanziamento da parte del Governo, un piano di rifiuti, che prevedeva la divisione della Regione in dieci bacini, attraverso bandi pubblici;
si trattava di una impostazione ben precisa che, rispetto a questi bacini, lasciava al mercato l'individuazione della
soluzione migliore tra qualità tecniche e offerta economica per la realizzazione o del termovalorizzatore o della discarica o dell'impianto di trasformazione dei rifiuti attenendosi in modo scrupoloso alle indicazioni legislative nazionali;
successivamente all'avvio dei predetti bandi pubblici, le procedure erano state impugnate in molti casi, dagli attuali gestori delle discariche, presso il Tribunale amministrativo regionale ed il Consiglio di Stato e in tutti i giudizi, sia la struttura commissariale sia la Regione Puglia hanno avuto ragione;
successivamente a tali giudizi, le gare si sono svolte ed hanno visto l'aggiudicazione della realizzazione degli impianti, con una articolazione differente a seconda dei bacini e delle offerte tecniche ed economiche. Tutto ciò é accaduto entro maggio 2005, ovvero due anni fa;
da allora, subentrato un nuovo commissario per l'emergenza ambientale, l'onorevole Vendola, la situazione non ha subito alcun cambiamento né modifica, ne tanto meno sono stati realizzati gli impianti dei termovalorizzatori previsti alcuni anni fa;
in considerazione dei dati suesposti a proposito delle rilevazioni condotte dal Corpo forestale dello Stato e fornite all'Unione europea, la situazione in Puglia si avvia verso una situazione rischiosa a seguito di una attuale gestione dissennata, priva di qualsiasi programmazione, che in alcuni casi pone seri punti interrogativi e che, comunque, vede nella migliore delle ipotesi il prevalere di una follia ideologica, che porta a dire «no» a tutto, anche quando gli impianti sono identificati a seguito di gare istituite proprio per evitare l'aumento delle discariche abusive -:
se non ritenga urgente ed opportuno intervenire presso l'attuale commissario Vendola, al fine di sollecitare l'effettiva realizzazione degli impianti termovalorizzatori, che rappresentano attualmente l'unica infrastruttura in grado di evitare il continuo aumento delle discariche abusive;
se non ritenga altresì opportuno, intraprendere iniziative mirate al fine di evitare che le discariche abusive in continuo aumento, possano provocare seri danni all'ambiente e alla salute dei cittadini;
se non ritenga infine attivare la Protezione civile, al fine di procedere al monitoraggio e alla bonifica delle discariche abusive in Puglia, in forza della situazione emergenziale che esse producono.
(2-00584)
«Carlucci, Di Cagno Abbrescia, Lazzari, Licastro Scardino, Mazzaracchio, Sanza, Vitali».
Interrogazioni a risposta scritta:
ANTONIO PEPE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti da anni si batte per ridurre al minimo le difficoltà degli associati tendendo a promuovere una legislazione di favore per i portatori handicap visivo, una legislazione orientata a combattere le difficoltà di inserimento scolastico dei giovani e nel mondo del lavoro degli adulti;
nonostante gli impegni assunti dal Ministero della Solidarietà non si è provveduto a garantire ai disabili visivi un accesso numerico adeguato di partecipanti ai progetti di Servizio Civile;
la finanziaria 2007 con il comma 507 dell'articolo 1 peggiora la legislazione in materia di contributi per assistenza sociale così come lamenta l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti;
non si è provveduto alla emanazione del regolamento di attuazione della legislazione che dispone interventi finanziari per l'integrazione scolastica degli alunni con handicap -:
quali interventi urgenti intenda assumere per far fronte alle difficoltà degli
ipovedenti come sopra evidenziate e se non ritenga di dover urgentemente porre in essere tutte le iniziative necessarie per consentire la reale e concreta parità di accesso al mondo della scuola e del lavoro dei diversamente abili visivi.
(4-03883)
ALEMANNO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con l'ordinanza n. 131, datata domenica 6 maggio 2007, il Commissario Delegato per l'emergenza rifiuti della Regione Campania, ha disposto l'utilizzo delle vasche del depuratore di Nocera Superiore, sito in via S. Maria delle Grazie, per lo stoccaggio di «Percolato CER 19 07 03» fino al 31 luglio 2007;
il suddetto depuratore, come risulta anche dal decreto n. 308 del 7 maggio 2007 della Giunta Regionale della Campania, è privo del collaudo definitivo e non sembrerebbe idoneo al trattamento del suddetto materiale dato che è stato concepito per la depurazione di tipo civile ed industriale previo pretrattamento;
il «Percolato CER 19 07 03», già ritenuto nocivo e pericoloso, stoccato per tre mesi senza essere trattato, potrebbe rappresentare una vera e propria «bomba ecologica»;
incredibilmente già in data 8 maggio, senza alcun coinvolgimento dell'amministrazione comunale, il Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti, ha inviato una decina di autobotti per sversare percolato nelle vasche del depuratore di Nocera Superiore;
nella notte tra l'8 ed il 9 maggio 2007, come evidenziato nell'intervento d'aula dell'interrogante del 9 maggio 2007, le Forze di Polizia, su ordine, a quanto consta all'interrogante, del Vicequestore Maione, hanno aggredito i pacifici manifestanti accorsi presso il depuratore della città e tra questi manifestanti caricati, sono risultati contusi anche il Sindaco di Nocera Superiore ed il Presidente del Consiglio Comunale;
anche il giorno successivo il Prefetto di Salerno non ha voluto incontrare il sindaco di Nocera Superiore, che chiedeva di poter interloquire anche in qualità di ufficiale sanitario della città, per essere reso edotto compiutamente della procedura di sversamento e sulla qualità del rifiuto sversato;
inoltre, poiché era stato disposto lo sversamento di ulteriori cinque autobotti di percolato nelle vasche del depuratore di Nocera Superiore con l'uso della forza pubblica, a quanto consta all'interrogante, il sindaco, verso le sei di mattina, ha ulteriormente cercato di ottenere un incontro con il prefetto di Salerno, dando anche la disponibilità al completamento delle operazioni di stoccaggio del percolato; il prefetto, però, troncava addirittura la comunicazione telefonica dicendo che aveva disposizioni di fare applicare con la forza l'ordinanza commissariale;
questa azione induceva la popolazione di Nocera Superiore (circa duemila persone tra donne e bambini) ad accorrere al depuratore per protestare e la esponeva nuovamente a seri rischi di incidenti e di turbamento dell'ordine della sicurezza pubblica;
in questo caso, solo grazie all'equilibrio delle forze dell'ordine e dello stesso sindaco presenti sul posto veniva scongiurato l'imminente pericolo di ulteriori scontri -:
se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di propria competenza intendano adottare, per impedire un disastro ecologico in una delle zone più densamente popolate della Campania;
se l'azione di forza condotta dalla polizia di Stato, su disposizione del prefetto di Salerno, sia stata giustificata e conforme alle procedure di legge ed in caso contrario, come risulta da tutte le
testimonianze, anche filmate, quali provvedimenti intenda adottare nei confronti del prefetto stesso;
se la procedura di notifica dell'ordinanza commissariale effettuata dalla Prefettura di Salerno solo tramite fax sia stata corretta e se non sarebbe stato più opportuno che il prefetto convocasse il sindaco di Nocera Superiore per ascoltarlo e notificargli personalmente tale delicata ordinanza.
(4-03897)