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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
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AFFARI ESTERI
Interpellanze:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il giorno 30 maggio 2007 l'organizzazione statunitense per i diritti civili American Civil Liberties Union (Aclu) ha annunciato la propria intenzione di far causa a una sussidiaria della Boeing per aver partecipato, al sequestro di cinque persone, compreso il cittadino italiano Abou Eikassim Britel, nell'ambito delle cosiddette extraordinary rendition, cioè i veri e propri rapimenti attuati dai servizi segreti statunitensi in nome della lotta al terrorismo e con la collaborazione illegale delle polizie di vari Paesi;
la denuncia della Aclu ha avuto ampia risonanza nei mass media statunitensi, nonché nella stampa internazionale (El Pais, per esempio), ed è stata ribadita il 30 maggio 2007 da il Sole 24 Ore in un'ampia inchiesta a firma di Claudio Gatti (pubblicata
in simultanea con l'International Herald Tribune), che cerca di far luce sull'intera vicenda delle extraordinary rendition;
in particolare si afferma che il signor Elkassim Britel «...è stato sequestrato e trasportato a bordo di un Gulfstream V e di un Boeing 737 che operavano con il supporto della Jeppensen Data Planning», nonché con quello di un'altra società, di nome Air Routing International, con sede a Huston;
tali dettagli, inquietanti, confermano la gravità del caso Abou Elkassim Britel, cittadino italiano, attualmente detenuto presso le carceri marocchine, una delle tante vittime della «guerra al terrore», e per il quale il Governo italiano per voce di Luigi Li Gotti, Sottosegretario di Stato per la Giustizia, in risposta ad una interpellanza urgente (2-00259) presentata dal sottoscritto affermava che «...un ulteriore appoggio verrà assicurato con il massimo impegno in occasione della prossima concessione del provvedimento di clemenza prevista per il prossimo 31 dicembre...»;
nei mesi scorsi una delegazione di parlamentari italiani ed europei, composta dagli onorevoli Locatelli, Khalil e Poletti, si è recata in Marocco per perorare, presso il Governo locale l'istanza di grazia a favore del signor Abou Elkassim Britel;
purtroppo tale grazia non c'è stata ed il signor Elkassim Britel continua ad essere detenuto in Marocco;
il 14 febbraio 2007 il Parlamento europeo ha votato la propria «Risoluzione sul presunto uso dei paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri» nella quale: «63. Condanna la consegna straordinaria del cittadino italiano Abou Elkassim Britel, che era stato arrestato in Pakistan nel marzo 2002 dalla polizia pakistana ed interrogato da funzionari USA e pakistani e successivamente consegnato alle autorità marocchine e imprigionato nella prigione "Temara", dove è ancora detenuto; sottolinea che le indagini penali in Italia contro Abou Elkassim Britel erano state chiuse senza che egli fosse incriminato; 64. Si rammarica che secondo la documentazione trasmessa alla commissione temporanea dall'avvocato di Abou Elkassim Britel, il Ministero degli Interni italiano all'epoca fosse in "costante cooperazione" con servizi segreti stranieri in merito al caso di Abou Elkassim Britel dopo il suo arresto in Pakistan; 65. Invita il Governo italiano a prendere misure concrete per ottenere l'immediato rilascio di Abou Elkassim Britel e a fare in modo che Abu Omar possa essere processato dal tribunale di Milano» -:
quali iniziative intendano intraprendere per verificare e perseguire le responsabilità di Jeppesen Planning e Air Routing International, nonché dei servizi di intelligence dei vari paesi, nel rapimento di un cittadino italiano;
cosa intendano fare i Ministri interpellati in relazione alla situazione del signor Abou Elkassim Britel al fine di ottenere la sua definitiva liberazione.
(2-00600)
«Locatelli, Tranfaglia, Misiani, Acerbo, Daniele Farina, Pettinari, Rotondo, Mungo, Mantovani, Cardano, Cogodi, Soffritti, Cesini, Ferdinando Benito Pignataro, Bellillo, Attili, Venier, Khalil detto Alì Rashid, Zipponi, Andrea Ricci, Mario Ricci, Siniscalchi, Smeriglio, Franco Russo, Lombardi, Olivieri, Rocchi, De Zulueta, Poletti, Pagliarini, Vacca».
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il 28 gennaio 2007 Marie-Ange Siebrecht, responsabile della sezione Africa-Asia di aiuto alla Chiesa che soffre (ACS) di ritorno dall'Iraq segnalò attraverso Radia Vaticana, che la situazione della comunità cristiana in Iraq era «drammaticamente peggiorata» ... I segni di speranza
sorso ridotti al lumicino: La gente chiede aiuto... non possiamo lasciarli morire così nella capitale migliaia di cristiani vivono nel terrore minacciati dagli integralisti musulmani... quasi la metà dei cristiani iracheni ha lasciato il paese (circa 600 mila);
il 23 aprile il vescovo di Kirkuk, Mons, Louls Sako, lancio un appello sulla tragica situazione dei cristiani, «Salvate i cristiani iracheni» riportato da AsiaNews: «In Iraq i cristiani stanno morendo, la Chiesa sta scomparendo sotto i colpi di persecuzioni, minacce e violenze da parte di estremisti che non danno scelta: o la conversione o la fuga... I cristiani sono una delle componenti più antiche della popolazione irachena, fin dall'inizio si sono fusi con altre realtà come gli arabi, i curdi, i turcomanni e gli yezidi.... Hanno fatto da pionieri nella civilizzazione dell'Iraq...»;
il 3 giugno si è avuta notizia della barbara uccisione del sacerdote cristiano Raghid Aziz Ganni e dei suoi tre diaconi, avvenuta nella provincia di Mosul in Iraq da parte di un commando organizzato di 60 uomini; questo è solo l'ultimo più grave episodio di una sistematica persecuzione che da mesi subisce la comunità cristiana presente in Iraq;
una comunità stanziata, soprattutto nel nord del Paese ed a Baghdad, dalle origini antichissime, risalenti al protocristianesimo, che ha saputo mantenere fino ad oggi salde radici in un territorio a schiacciante maggioranza musulmana, ma che oggi rischia l'estinzione se non il genocidio, considerate le efferate esecuzioni che colpiscono quasi quotidianamente i suoi membri;
la comunità internazionale non può rimanere indifferente di fronte a tale sistematica azione contro i cristiani iracheni, ormai palese e conclamata, messa in atto con uccisioni, violenze per una islamizzazione forzata, rapimenti soprattutto nei confronti delle donne ormai costrette a vivere recluse -:
quali sono le azioni che si intende adottare per porre fine a tali persecuzioni;
se non si ritenga necessario sensibilizzare adeguatamente il Governo iracheno affinchè si adoperi per far cessare tali persecuzioni;
se non si ritenga urgente ed indispensabile attivare la rappresentanza diplomatica italiana a Baghdad per far sì che almeno rilasci visti temporanei agli iracheni cristiani, che ne facciano richiesta, in quanto invitati da cittadini italiani, considerato che, al momento, non è nemmeno consentita loro tale legittima possibilità di allontanarsi per un breve periodo per avere salva la vita.
(2-00601)«Ciro Alfano».
Interrogazione a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
si acuisce la pressione del presidente del Venezuela Chavez sui mezzi informativi dell'opposizione, culminata il 27 maggio 2007 con la chiusura dell'emittente RCTV, la più antica e diffusa del paese;
conseguentemente, ad oggi solo una rete televisiva risulta permettersi di portare avanti una posizione critica verso quel governo che ormai controlla quasi tutte le possibilità informative del paese;
in molte parti del mondo si sottolinea che questo nuovo gesto di Chavez non solo sta aumentando la tensione all'interno del paese, ma pone anche seri dubbi sulla tenuta democratica del Venezuela;
anche in Italia gruppi di italo-venezuelani stanno programmando iniziative di protesta e di segnalazione di questi fatti all'opinione pubblica -:
quale sia la posizione del Governo italiano su questo episodio;
quali iniziative abbia intrapreso o abbia in animo di intraprendere il Governo nei confronti di quello venezuelano affinché sia garantito un effettivo pluralismo informativo in quella nazione.
(4-03977)