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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
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DIFESA
Interrogazione a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
dal 23 al 25 di maggio si è svolta a Lima, con la partecipazione di delegazioni rappresentanti 69 paesi da tutto il mondo,
la Conferenza sulle cluster bomb, la seconda di un processo internazionale che si propone di bandire le cluster bomb entro il 2008; il prossimo appuntamento previsto è Vienna dal 5 al 7 dicembre 2007;
la Conferenza è stata organizzata dalla Cluster Munition Coalition, CMC, una rete internazionale formata da più di 200 organizzazioni della società civile di 50 paesi diversi che ha lanciato la campagna per un trattato internazionale contro l'uso delle cluster bomb;
durante la conferenza, gli Stati partecipanti si sono confrontati su distruzione degli stock, cooperazione ed assistenza alle vittime, definizioni relative alle munizioni cluster, bonifica umanitaria; e al termine l'Ungheria ha annunciato una moratoria immediata seguendo l'esempio di Austria e Norvegia mentre il Belgio rimane l'unico Paese al mondo ad aver messo al bando queste armi;
malgrado l'andamento positivo dei lavori, le delegazioni di alcuni Governi hanno rallentato il progresso dei negoziati, in parte cercando di riportare la discussione in altre sedi, come ad esempio la Convenzione sulle armi convenzionali, ed in parte ribadendo la volontà di una messa al bando parziale basata sulle caratteristiche tecniche di alcuni tipi di munizioni cluster;
in Italia continua l'esame in Commissione esteri del disegno di legge che chiede l'inclusione delle munizioni cluster nella legge nazionale di messa al bando delle mine antipersona (374/97);
secondo Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le mine, la posizione dell'Italia alla Conferenza di Lima sarebbe stata «particolarmente deludente», in quanto si sarebbe espressa in favore di una continuazione delle discussioni in seno alla Conferenza sulle armi convenzionali (CCW), nient'altro che «una manovra diversiva che fa il gioco di chi vuole rimandare la messa al bando di queste armi, dando priorità a presunte necessità strategiche rispetto alla protezione delle popolazioni civili» -:
quali concrete azioni abbia compiuto l'Italia per arrivare al risultato della messa al bando delle cluster bomb, nella salvaguardia del destino dei civili e della difesa dei diritti umani;
quale sia infine la scelta politica del Governo italiano in merito alle stesse cluster bomb, per la cui messa al bando l'impegno appare tutt'altro che convinto e costante, al di là delle frasi di rito e delle preoccupazioni di circostanza.
(4-03996)