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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
SANZA, ROMANI, TESTONI e UGGÈ. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 662 del 1996 (articolo 2, comma 28) e successiva legge n. 449 del 1997 (articolo 59 comma 6) «al fine di favorire la riorganizzazione e il risanamento della società Ferrovie dello Stato Sp.A» prevedevano l'istituzione di un Fondo a gestione bilaterale da istituirsi con successivo accordo collettivo;
il Verbale sottoscritto tra il Gruppo FS e organizzazioni sindacali in Roma il 23 giugno 2005 afferma che «in base ai dati risultanti dai dati del bilancio 2004 del suddetto fondo ... risultano accantonate risorse sufficienti a fronteggiare eventuali esigenze di intervento ordinario previsto dalla regolamentazione del fondo»;
l'Accordo di Costituzione dello stesso fondo - siglato il 21 maggio 1998 con durata quadriennale a partire dalla data di entrata in vigore - stabiliva che:
a) l'istituzione del Fondo viene espressamente finalizzata a risolvere le problematiche di gestione delle eccedenze non riassorbibili;
b) il Fondo ha lo scopo di favorire il mutamento e l'adeguamento delle professionalità e di realizzare politiche attive di sostegno dell'occupazione e del reddito del personale della società Ferrovie dello Stato;
c) il Fondo provvede al versamento di assegni straordinari di accompagnamento a pensione e - su domanda degli interessati - al versamento della contribuzione relativa alla prosecuzione volontaria dell'iscrizione alla gestione previdenziale pensionistica, in favore dei lavoratori risultanti eccedentari e ammessi a fruirne;
d) il Fondo eroga assegni straordinari per il sostegno del reddito per un
periodo massimo di 48 mesi e non oltre la data di maturazione del diritto alla percentuale massima di pensionabilità -:
in base a quanto stabilito dalla su detta normativa e accordi-dipendenti delle Ferrovie dello Stato che rassegnavano le proprie dimissioni negli anni 1998/2001, in quanto rientranti nei quantitativi del personale definito eccedentario, cosi come formalizzato tra le parti nel verbale di conciliazione in sede sindacale, ricevevano dopo la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro un assegno erogato dall'INPS a titolo di prestazione pensionistica, constatando con ciò la loro mancata collocazione nel fondo di sostegno con conseguente perdita delle prestazioni straordinarie ivi contemplate;
sono state segnalate irregolarità compiute da dirigenze aziendali e organizzazioni sindacali nella gestione del fondo e nella salvaguardia dei lavoratori FS -:
quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per verificare la correttezza di attuazione del fondo di sostegno istituito ad hoc per il personale ferroviario.
(4-03975)
TAGLIALATELA e MANCUSO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio di mercoledì 7 giugno 2007, presso il porto dell'isola di Capri, si è sfiorata una tragedia per l'improvviso ed inspiegabile incendio che si è determinato a bordo della motonave «Flash»;
durante la navigazione tra le isole di Capri ed Ischia, appena pochi minuti dopo la partenza della motonave «Flash», sono divampate le fiamme che si sono propagate rapidamente dalla sala macchina a tutta l'imbarcazione mettendo a rischio l'incolumità dei numerosi passeggeri presenti oltre che dell'equipaggio;
come si è potuto vedere nelle immagini televisive e nelle foto pubblicate dalla stampa, la motonave in fiamme è stata attraccata nel porto di Capri presso il molo denominato della Banchinella dove, come è noto a tutti, si trova un impianto di distribuzione del carburante e nella cui rada sono solite attraccare molte piccole imbarcazioni;
non a caso durante le operazioni di salvataggio dei passeggeri e dell'equipaggio e di spegnimento dell'incendio sulla motonave «Flash», una delle piccole imbarcazioni ha preso fuoco con il rischio che le fiamme si sarebbero potute ulteriormente propagare all'intera rada del porto di Capri ed anche a terra;
non si comprende secondo quali modalità e secondo quali procedure di intervento la Capitaneria di Porto di Capri ha proceduto ad attuare i propri interventi sia di salvataggio dei passeggeri e dell'equipaggio della motonave «Flash» che di spegnimento delle fiamme e di messa in sicurezza del molo portuale -:
quali siano le modalità seguite nelle operazioni di soccorso dell'imbarcazione da parte della Capitaneria di Porto;
quali siano gli interventi che si intendano adottare per stabilire le cause dell'incendio a bordo della motonave «Flash» e se siano state assicurate tutte le misure di sicurezza sia sull'imbarcazione che a terra;
quali interventi si intendano adottare in via amministrativa per verificare eventuali responsabilità da parte di chi è deputato al soccorso ed alle operazioni di messa in sicurezza del porto di Capri.
(4-03988)
CIOFFI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 7 giugno 2006, al largo di Capri si è sfiorata la tragedia con un incendio che si è sviluppato sulla motonave «Flash» diretta ad Ischia con a bordo 143 persone;
il fumo si è propagato in pochi attimi dal vano motore alla sala passeggeri con momenti drammatici di paura;
mentre i sette membri dell'equipaggio cercavano di domare l'incendio e lanciavano l'allarme a terra, il comandante invertiva immediatamente la rotta rientrando a Marina Grande;
gli uomini della capitaneria di porto riuscivano appena in tempo a mettere in salvo i passeggeri, tutti turisti in vacanza giornaliera sull'isola, quando la motonave «Flash» si spaccava in due con il fuoco che si levava alto;
alcune persone manifestavano, oltre a ferite, un principio di intossicazione da fumo e venivano destinate, grazie all'intervento dei medici del 118, alle cure dell'ospedale Capilupi;
quando le operazioni per spegnere le fiamme a bordo della motonave sembravano andate a buon fine, in pochi minuti, probabilmente a causa del vento, riprendevano vigore minacciando le imbarcazioni ormeggiate davanti allo specchio d'acqua antistante il molo;
la situazione si presentava estremamente pericolosa anche perché dove era stata attraccata la motonave c'è una pompa di benzina e poco distante ci sono abitazioni ed esercizi pubblici -:
se non ritenga opportuno effettuare un'accurata indagine per comprendere le cause che hanno scatenato l'incendio e soprattutto come sia stato possibile consentire alla motonave di ormeggiare nel porto di Marina Grande fra altre imbarcazioni ed accanto ad una pompa di benzina, con rischi gravissimi per l'incolumità dell'intero porto;
quali iniziative voglia intraprendere affinché ci sia un controllo efficace dei sistemi di sicurezza a bordo delle navi che quotidianamente traghettano turisti in tutte le isole italiane;
quali provvedimenti voglia assumere affinché, in tutti i porticcioli delle piccole isole a grande vocazione turistica, venga garantito, in situazioni del genere, l'attracco in luoghi sicuri alle imbarcazioni in avaria;
quali provvedimenti si intenda adottare, soprattutto tenuto conto dell'arrivo della stagione estiva con conseguente forte incremento turistico, affinché in tutti i porti, con particolare attenzione a quelli delle piccole isole, venga garantita sicurezza e coordinamento di tutte le operazioni che interessano le intere aree portuali e marine.
(4-03989)
RAITI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Accademia italiana della marina mercantile è un soggetto giuridico di diritto privato, a maggioranza pubblica, senza fini di lucro, ed ha tra i soci fondatori anche la Confitarma (Confederazione italiana armatori);
in Italia, sono presenti da tempo numerosi Istituti tecnici nautici molto rinomati come ad esempio l'Istituto nautico di riposto (Catania) oppure quello di Camogli (Genova) i quali preparano numerosi giovani alla professione di Ufficiale della marina mercantile;
dalla segnalazione fatta pervenire all'interrogante, risulta che le società di navigazione assumono solo gli allievi dell'Accademia italiana della marina mercantile di Genova;
tale comportamento da parte degli armatori e dell'Accademia del mare di Genova non sembra corretto poiché penalizza gli allievi degli altri Istituti che pure hanno il diritto di lavorare e che sono stati mantenuti agli studi dalla famiglia, spesso con grandi sacrifici;
gli ufficiali di marina sono pochi e sicuramente c'è una carenza di vocazione verso tale professione, ma questo è dovuto anche al fatto che gli armatori non hanno mai imbarcato gli allievi nautici e le capitanerie non li hanno mai inseriti nella tabella d'armamento;
per cercare di rimediare vengono formati ufficiali che non hanno la necessaria esperienza e questo va a danno della professionalità;
gli allievi preparati dell'Accademia del mare di Genova, infatti, possono sostenere gli esami di patentino sia di macchina, che di coperta con soli dodici mesi di navigazione, più un periodo di studio fatto in accademia, mentre, secondo la documentazione fatta pervenire all'interrogante, per poter essere ufficiale di guardia sono necessari almeno diciotto mesi di navigazione -:
se i Ministri siano a conoscenza dei fatti suesposti;
se risponda al vero che è prevista la futura emanazione di un decreto nel quale si stabilisce che l'esame per il patentino di macchina e di coperta si sostiene dopo soli dodici mesi;
quali interventi si intenda adottare, anche nell'ambito delle azioni rivolte all'integrazione dei sistemi di formazione, della scuola e del lavoro nel settore marittimo, previste dall'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 231 del 2006, affinché i ragazzi degli Istituti tecnico nautici non siano discriminati e affinché sia garantito il rispetto della professionalità.
(4-04007)