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Allegato B
Seduta n. 172 del 19/6/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MELLANO. - Al Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
uno studio reso noto da LIPU-Bird-Life Italia lancia un nuovo allarme per gli uccelli tipici degli ambienti agricoli che, in soli 25 anni in Europa, si sono pressoché dimezzati a causa dell'intensificazione agricola che compromette l'habitat di nidificazione e fa scomparire specie un tempo molto più abbondanti come Allodola, Passera mattugia, Strillozzo, Rondine e Balestruccio;
lo studio è relativo al programma europeo di monitoraggio sulle specie diffuse di uccelli, il Pan European Common Bird Monitoring Schemes (PECBMS), elaborato dall'EBCC (European Bird Census Council), da BirdLife International, dalla Royal Society for the Protection of Birds e da Statistic Netherlands, e costituito da un insieme di indicatori di biodiversità tra i più completi in Europa;
i dati, raccolti in 20 Paesi europei (compresi alcuni entrati di recente nell'Unione europea) nel periodo che va dal 1980 al 2005, analizzano l'andamento delle specie diffuse, ossia quelle che non sono concentrate su territori delimitati ma sparse sul territorio; di queste, le specie agricole (33 quelle prese in esame) soffrono più delle altre: in media sono infatti calate del 44 per cento;
per gli uccelli delle foreste, la diminuzione, nello stesso periodo di tempo a livello europeo, è stata pari al 9 per cento. Le zone più colpite dal calo di specie sono state le foreste boreali del Nord Europa, investite dallo sfruttamento intensivo del legname;
secondo Patrizia Rossi, Responsabile Agricoltura LIPU-BirdLife Italia, i dati a disposizione «dimostrano gli effetti negativi
su habitat e specie provocati da decenni di politiche agricole europee insostenibili»;
anche per l'Italia, come già evidenziato l'anno scorso dai dati finali del progetto MITO2000 curato da FaunaViva e Ciso (Centro Italiano Studi Ornitologici), che ricalca sul versante nazionale l'impostazione del Pan European Common Bird Monitoring Schemes, la diminuzione delle specie agricole è molto marcata (-10 per cento); le specie più colpite in Italia sono la Rondine (-3,8 per cento in media annua), il Balestruccio (-4,4 per cento), il Beccamoschino (-4,9 per cento), il Saltimpalo (-5 per cento), l'Allodola (-2,8 per cento), l'Averla piccola e la Ballerina bianca (-3,2 per cento), i passeri (-6,1 per cento per la Passera d'Italia e -2,7 per cento per la Passera mattugia) e il famigerato Storno (-6,8 per cento), ancora vittima, oltre che della perdita di habitat, della cosiddetta «caccia in deroga» -:
se il Governo non intenda approfittare dell'annunciata revisione di medio termine della PAC (Politica Agricola Comune), la «health check» che si terrà nel 2008-2009, per avviare, a livello di Unione europea, finalmente una politica che tuteli e valorizzi un'agricoltura di qualità e rispettosa della biodiversità, anche tramite il rafforzamento del secondo pilastro della PAC, costituito dallo Sviluppo Rurale e una politica che disincentivi inoltre le pratiche agricole insostenibili per l'ambiente;
se i dati relativi alla grave diminuzione della specie Storno siano in possesso del Ministero e se questo non valga un ripensamento rispetto all'intenzione espressa all'atto della risposta ad una interpellanza presentata dal gruppo di Forza Italia da parte del Sottosegretario di Stato, onorevole Stefano Boco, a nome del Ministero di intraprendere una battaglia in sede europea volta ad escludere lo Storno dalle specie protette a livello comunitario.
(5-01154)