Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 173 del 20/6/2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta in Commissione:
VANNUCCI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Governo ha di recente approvato lo schema di regolamento di riorganizzazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze previsto dall'articolo 1, comma 426, della legge finanziaria per il 2007;
nel regolamento è prevista la chiusura di 40 Direzioni Provinciali dei Servizi Vari (D.P.S.V) del Tesoro e di 40 Ragionerie Provinciali dello Stato (R.P.S.);
appare che con la soppressione delle Direzioni Provinciali (strutture di front-office) molti cittadini potrebbero essere privati dei servizi al momento forniti da tali Uffici, tra i quali (in via meramente esemplificativa): la gestione delle pensioni di guerra e tabellari per pensionati, vedove, orfani inabili ed assimilati; la gestione delle partite stipendiali dei dipendenti statali; l'assistenza fiscale gratuita ai medesimi dipendenti; attività ancora facenti capo alla Commissione Medica di Verifica del Ministero dell'economia (tra le quali, visite sui pensionati e sugli orfani di guerra - inoltre, per il personale dipendente da pubbliche amministrazioni, visite finalizzate al riconoscimento della causa di servizio e del relativo equo indennizzo, della pensione privilegiata ordinaria nonché della pensione di inabilità di cui all'articolo 2, comma 12, della legge n. 335 del 1995 - visite sul personale docente della scuola ai sensi dell'articolo 35 della legge n. 289 del 2002, eccetera);
in particolare, con l'eventuale contemporanea soppressione delle Direzioni Provinciali dei Servizi Vari di Pesaro Urbino (accorpata ad Ancona) e di Rimini (accorpata a Bologna si verrebbe comunque a creare una amplissima zona di territorio del tutto priva di servizi, con gravi disagi all'utenza, che spesso versa in condizioni di difficoltà in quanto appartenente alle fasce più deboli della popolazione;
la Direzione Provinciale dei Servizi Vari di Pesaro, distante da Rimini solo 30 chilometri, è Amministrazione di medie dimensioni, idonea per struttura, disponibilità dei locali, risorse umane e materiali, ad accorpare quella di Rimini, di minori dimensioni;
detto accorpamento si renderebbe auspicabile in rapporto sia al bacino di utenza, alla popolazione residente e alla logistica che alla distanza tra le sedi e alla conformazione geografica dei territori -:
rispetto alle sedi soppresse quali misure sono previste per evitare disagi ai cittadini (Uffici distaccati...);
se il Governo, anche al fine d'evitare disservizi a centinaia di migliaia di utenti, abbia valutato, in luogo della soppressione
di 80 sedi periferiche del Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'opportunità della unificazione, in un'unica struttura polifunzionale, delle Ragionerie Provinciali dello Stato e delle Direzioni Provinciali dei Servizi Vari, atteso che con la creazione, a livello provinciale, di una sola sede periferica del M.E.F. (che potrebbe comprendere anche le Segreterie delle Commissioni Tributarie Provinciali, Uffici anch'essi alle dipendenze del M.E.F.) si realizzerebbe un risparmio immediato (sulla spesa per le posizioni dirigenziali) ed uno, ben più consistente, nel breve-medio termine, sulla spesa per il personale che, come l'esperienza insegna, a seguito dell'accorpamento stesso, andrebbe naturalmente a ridursi, specie per le posizioni lavorative che svolgono attività di supporto: il mantenimento in ciascuna provincia di un ufficio amministrativo del Ministero dell'economia, oltre ad evitare traumatiche mobilità a migliaia di lavoratori, risulterebbe strategico anche alta luce di futuri decentramenti a tali uffici di attribuzioni ora svolte a livello centrale ovvero di nuovi compiti (ad esempio gestione e controllo delle risorse trasferite dallo Stato agli Enti Locali), in sintonia con il principio di sussidiarietà che impone alla P.A. di essere sempre più vicina, anche territorialmente, alle esigenze dei cittadini;
se, nell'ipotesi in cui il Governo non intenda rivedere il regolamento e si addivenga alla chiusura delle sedi periferiche del Ministero dell'economia e delle finanze, la Direzione Provinciale dei Servizi Vari di Pesaro-Urbino sia tra quelle per le quali è prevista la soppressione;
se, in tale eventualità, per le motivazioni esposte in premessa, il Governo intenda attivarsi affinché sia mantenuta la sede della Direzione Provinciale dei Servizi Vari di Pesaro in via autonoma o in subordine, con accorpamento di quella di Rimini per evitare la mancanza di servizi in una amplissima fascia compresa da Bologna ad Ancona.
(5-01160)
Interrogazioni a risposta scritta:
STUCCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Equitalia Spa è la nuova denominazione assunta dall'aprile di quest'anno dall'ex Riscossione spa, società di recupero crediti che a livello provinciale si declinava in Bergamo Esattorie, oggi appunto Equitalia Bergamo spa; la nuova società statale è partecipata per il 49 per cento dall'INPS e per il restante 51 per cento dall'Agenzia delle Entrate;
dal 4 giugno 2007, Equitalia sta inviando, tra Bergamo e provincia, circa 40 mila dichiarazioni stragiudiziali ad aziende, privati, enti pubblici ai quali vengono richieste, entro 30 giorni, informazioni sui cittadini che hanno in essere o hanno avuto rapporti economici con le stesse aziende e che Equitalia ritiene morosi. Per chi non provvedesse ad inviare queste informazioni si parla di sanzioni che vanno da 2.065 a 20.658 euro;
la procedura consiste nel contattare il datore di lavoro del moroso oppure un suo cliente, se si tratta di lavoratore autonomo, lasciando però all'oscuro della procedura lo stesso interessato fin quando non viene informato dal suo stesso responsabile del personale o dall'azienda per la quale ha lavorato con partita Iva;
le note inviate sono eque fino al paradosso, infatti, senza distinzioni di sorta, si va dal caso della richiesta di pignoramento dello stipendio, per un ammontare di un debito di circa 7 euro, per un lieve ritardo nel pagamento della tassa sui rifiuti, fino a casi di situazioni gravissime;
il paradosso si è raggiunto anche in svariati casi quali ad esempio quello di un architetto che ha visto recapitare a 50 suoi clienti le dichiarazioni stragiudiziali per un debito di 5 euro, per una cartella esattoriale pagata con un giorno solo di
ritardo, nelle quali si chiedevano se l'architetto avesse o avrà diritto a compensi dagli stessi clienti, fomentando in questo modo non pochi dubbi sulla situazione economica del professionista, questo perché Equitalia voleva capire se ci fossero gli estremi per procedere al pignoramento della parcella dell'architetto per saldare la situazione di mora;
accade anche che si inoltrino a raffica note esattoriali a tutti i clienti del moroso, per recuperare crediti di pochi centesimi, spendendo per queste spedizioni somme che superano il credito stesso;
inoltre ci sono cittadini bergamaschi che si vedono recapitare ingiunzioni di pagamento per crediti da 1,54 euro, pena l'esecuzione forzata nonché il fermo amministrativo di beni registrati e l'ipoteca sugli immobili di sua proprietà;
ma non è tutto, infatti, per recuperare i crediti si è arrivati addirittura a chiedere informazioni sul moroso a persone scomparse, lasciando i familiari in situazioni di incertezza e preoccupazione, in quanto, se non si risponde entro il termine stabilito (30 giorni) si rischia di incorrere nelle summenzionate sanzioni; le risposte che Equitalia ha dato in questi casi sono state che i loro archivi sono da rinnovare e visto che la richiesta non essendo stata inviata tramite lettera raccomandata, con ricevuta di ritorno, Equitalia non è in grado di verificare se la suddetta lettera sia stata ricevuta o meno;
i vertici di Equitalia giustificano l'invio indiscriminato di dichiarazioni stragiudiziali ad un problema che è da imputarsi ad un mero errore informatico, oltre che umano, ossia non sembra sia stato inserito un filtro nel software del sistema di recupero automatico dei crediti che avrebbe permesso di inviare le note solo per importi superiori ad un determinato ammontare, distinguendo così i casi di morosità grave da quelli irrisori;
l'invio delle dichiarazioni stragiudiziali è legittimato da una norma, il decreto n. 602 del 1973, che è stato poi rafforzato con il decreto Bersani n. 223 del 2006 che, in virtù della lotta all'evasione ed elusione fiscale, giustifica ulteriormente il ricorso alla dichiarazione stragiudiziale per acquisire le informazioni sul debitore e ribadisce anche la possibilità di riscuotere crediti anche andando ad incidere su qualsiasi tipo di introito del moroso;
esiste anche un altro problema ovvero la legge sulla privacy (legge n. 196 del 2003) è stata scavalcata da una modifica ad hoc della legge del 1973, messa a punto lo scorso ottobre, dove si specifica che gli agenti della riscossione possono procedere al trattamento dei dati acquisiti senza rendere l'informativa prevista dal codice in materia di trattamento dei dati personali -:
se non si ritenga doveroso e opportuno accertare le responsabilità degli amministratori di Equitalia Bergamo per quanto è accaduto;
se non si ravvisi la necessità di intervenire al fine di evitare che fatti come questi possano ripetersi in futuro ai danni dei cittadini bergamaschi;
se non sia quanto mai necessario ed urgente modificare la normativa sulla privacy al fine di evitare che per meri errori informatici o umani centinaia di cittadini siano messi alla berlina per pochi spiccioli.
(4-04102)
CARRA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 28 maggio 2007 i Consigli di Amministrazione di Banca Popolare di Milano e Banca Popolare dell'Emilia Romagna hanno approvato un progetto di fusione che prevede i seguenti passaggi:
1) conferimento da parte delle due attuali società BPM e BPER, costituite in forma di cooperative a responsabilità limitata, delle intere loro attività bancarie a due nuove costituende società per azioni. Con tale conferimento i due Istituti bancari si spoglierebbero delle aziende costituenti
la loro attività prima ancora che le assemblee rispettive approvino il progetta di fusione;
2) Infatti soltanto dopo tale attività di scorporo e conferimento è prevista la fusione tra BPM e BPER mediante costituzione di una nuova società bancaria in forma di banca popolare a responsabilità limitata, previa approvazione dei soci di entrambe le società cooperative non prima della seconda metà di ottobre 2007;
il 5 giugno scorsa l'associazione Amici BPM costituita ritualmente ai sensi della legge (Testo unico della finanza, legge Draghi), e quindi largamente rappresentativa dei soci dipendenti della Banca Popolare di Milano, ha espresso parere negativo alla fusione alle condizioni concordate dal Presidente Roberto Mazzotta con il suo omologo Guido Leoni di Banca Popolare dell'Emilia Romagna;
nonostante tale parere negativo sia stato ritualmente e ripetutamente comunicato ed illustrato al Presidente Mazzotta, da notizie di stampa successive (es. Sole 24 ore dell'8 giugno 2007) sembra che quest'ultimo intenda proseguire tranquillamente, minimizzando l'espressa contrarietà da parte dei soci di riferimento;
ad avviso dell'interrogante, lo scorporo ed il conferimento delle attività bancarie dalle società cooperative alle due SpA prima che si pronuncino le assemblee dei soci appare discutibile perché trasformerebbe l'oggetto sociale da esercizio del credito a fini mutualistici a esercizio del credito a esclusivo fine di lucro;
la vicenda averrebbe anche, sempre ad avviso dell'interrogante, a detrimento dei diritti patrimoniali e giuridici dei soci delle cooperative, e sarà altresì produttiva, alla fine del percorso di fusione, di un'architettura di «catena lunga» di controllo, struttura che è potenzialmente contrastante con i principi di chiarezza, trasparenza e responsabilità;
la situazione come sopra esposta, con tutti i suoi aspetti problematici, appare però consentita dalla normativa attualmente vigente -:
se, ferma restando l'autonomia della Banca d'Italia nell'esercizio dei suoi poteri di vigilanza, non condivida le valutazioni e i dubbi esposti in premessa e dunque non ritenga di assumere iniziative legislative volte ad integrare la normativa attuale.
(4-04110)