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Allegato B
Seduta n. 173 del 20/6/2007
SALUTE
Interrogazione a risposta in Commissione:
MANCUSO. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nel 2000 fu indetto un concorso pubblico dal Ministero della sanità per 27 posti di Dirigente veterinario di primo livello (con riserva di posti del 30 per cento per i veterinari coadiutori in servizio) presso gli uffici centrali e periferici (Gazzetta Ufficiale n. 22 del 17 marzo 2000);
si presentarono circa 1.000 candidati ed alla fine delle procedure concorsuali fu pubblicata la graduatoria finale di 83 persone il 25 giugno 2001;
tale graduatoria è tuttora valida, perché prorogata dalle leggi finanziarie del 2002, 2003, 2004 e 2005, che prevedevano il blocco delle assunzioni e contestualmente la proroga della graduatoria esistente;
da questa graduatoria, il Ministero ha attinto per assunzioni a tempo indeterminato fino al 30 dicembre 2004, assumendo fino al candidato giunto al 45o posto (tra i non coadiutori) ed al 51o posto (tra i coadiutori riservisti);
un emendamento alla Legge finanziaria 2006 ha convertito i rapporti in essere dei veterinari coadiutori in servizio (selezionati per soli titoli, senza esami) che avevano un contratto co.co.co. in rapporti a tempo determinato, attraverso un concorso interno, che prevedeva solo un colloquio, promuovendoli dalla categoria di veterinari coadiutori alla categoria di veterinari dirigenti e sanando per tre anni la situazione di 90 coadiutori;
con decreto-legge n. 202 del 1o ottobre 2005, convertito dalla legge n. 244 del 30 novembre 2005 (Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30 novembre 2005) il Ministero bandisce un nuovo concorso pubblico per 60 posti di dirigente veterinario, con contratto a tempo determinato di durata triennale; la procedura del Concorso si è conclusa verso giugno 2006 e le assunzioni sono avvenute in data 1o settembre 2006 -:
quali motivazioni abbiano indotto il Ministero ad ignorare la graduatoria del 2001, considerato che dei 35 idonei rimasti gli interessati sono solo 11, poiché tutti gli altri o sono coadiutori sanati per tre anni con la legge finanziaria del 2006 o hanno assunto altri ruoli nel S.S.N.;
se il Governo intenda considerare la palese ingiustizia perpetrata non assumendo 11 medici veterinari che hanno superato un concorso per posti a tempo indeterminato a fronte di un esame complesso, mentre altri sono stati assunti dopo avere affrontato una procedura molto più semplice.
(5-01156)
Interrogazione a risposta scritta:
COSENZA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la legge 210/92 e successive modificazioni ed integrazioni prevede un indennizzo da parte dello Stato a favore dei soggetti danneggiati da complicazioni di tipo irreversibile provocate da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati;
con vari atti di precetto, regolarmente notificati, veniva ingiunto al Ministero della salute il pagamento a favore di soggetti danneggiati in forza di sentenze rese da vari Tribunali della Repubblica;
il Ministero della salute non provvedeva al pagamento degli indennizzi e gli esponenti procedevano a produrre atti di pignoramento presso terzi (Banca d'Italia - Tesorerie provinciali dello Stato per le somme dovute al Ministero della salute);
tali atti di pignoramento comportavano di fatto il pignoramento dei fondi accreditati e destinati agli Uffici periferici del Ministero della salute;
il precedente Governo prevedeva con l'articolo 1, comma 294 della legge 266/05 (Finanziaria 2006) l'impignorabilità dei fondi destinati mediante aperture di credito a favore dei funzionari delegati dagli Uffici centrali e periferici del Ministero della salute;
il citato disposto non risolveva la problematica in quanto non si escludeva esplicitamente l'obbligo di accantonamento da parte delle tesorerie provinciali dello Stato;
ad oggi sussistono gravi disagi degli Uffici periferici del Ministero della salute che si trovano a non potere disporre dei fondi necessari al loro regolare funzionamento;
un inadeguato funzionamento dei citati Uffici mette a repentaglio la sanità pubblica nazionale;
gli Uffici periferici del Ministero della salute svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia della Sanità pubblica e del consumatore finale, in particolare:
a) UVAC (Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari). Responsabilità dei controlli a destino sugli animali e prodotti di origine animale provenienti dalla Comunità europea;
b) PIF (Posti d'Ispezione Frontaliera). Uffici Veterinari che hanno la responsabilità dei controlli all'importazione di animali e prodotti di origine animale o mangimi provenienti da Paesi terzi e destinati all'importazione o al transito nella Unione europea;
c) USMAF (Uffici di sanità marittima ed aerea di frontiera). Compiti di profilassi internazionale transfrontaliera con controlli sanitari su merci di origine vegetale, persone e mezzi di trasporto che entrano nella Comunità europea attraverso tutti i porti e gli aeroporti;
per gli Uffici PIF, il Regolamento 882/2004/CE, articolo 26, prevede: «gli Stati Membri garantiscono che per predisporre il personale e le altre risorse necessarie per i controlli ufficiali siano resi disponibili adeguati finanziamenti con ogni mezzo ritenuto opportuno, anche mediante imposizioni fiscali generali o stabilendo diritti o tasse»;
l'Italia, con il decreto legislativo 432/98, integrato dal disposto del citato regolamento, ha previsto dei diritti/tasse che, forse in contrasto con il già riportato articolo 26 del regolamento 882/2004/CE, sono così ripartiti:
a) 5 per cento IZS competente;
b) 5 per cento Regione;
c) 83 per cento Entrata bilancio dello Stato, cap. 2226;
d) 2 per cento Entrata bilancio dello Stato, cap. 3616/5;
i tributi introitati dalla maggior parte dei PIF superano di 10-20 volte il fabbisogno degli Uffici -:
quali interventi urgenti il Ministro interrogato intenda adottare al fine di: a) predisporre un adeguato provvedimento atto a garantire l'impignorabilità dei fondi destinati mediante aperture di credito a voce dei funzionari delegati dagli Uffici centrali e periferici del Ministero della salute; b) prevedere, in attesa del provvedimento di cui sopra, diversa forma di finanziamento, degli Uffici periferici del Ministero della salute; c) adeguarsi al regolamento 882/2004/CE e prevedere che i fondi derivanti dai tributi dovuti ai PIF italiani siano utilizzati per lo scopo a ciò destinati;
quali siano i provvedimenti ad oggi adottati per garantire il funzionamento degli Uffici periferici del Ministero della salute.
(4-04090)