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Allegato B
Seduta n. 179 del 28/6/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
GARAVAGLIA e FUGATTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con il decreto interministeriale n. 158 del 28 aprile 2000, è stato istituito il Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese di credito;
la finalità del predetto fondo è quella di attuare interventi nei confronti dei lavoratori delle aziende, ivi comprese quelle facenti parte di gruppi creditizi, e delle associazioni di banche, cui si applicano i contratti collettivi del credito (ex Assicredito o Acri), e i relativi contratti complementari, che nell'ambito e in connessione con processi di ristrutturazione o di situazioni di crisi, ai sensi dell'articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, o di riorganizzazione aziendale o di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro:
a) favoriscano il mutamento e il rinnovamento delle professionalità;
b) realizzino politiche attive di sostegno del reddito e dell'occupazione;
la durata del predetto Fondo tramite il decreto ministeriale 28 aprile 2006, n. 226, è stata prorogata sino al 2020;
con il decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, si è abrogato il sistema di tassazione meno oneroso applicato in precedenza alle somme corrisposte al personale con una determinata anzianità per agevolarne l'esodo;
quanto precede costituiva il sistema sul quale le parti contrattuali (ABI e organizzazioni sindacali di categoria) avevano concepito il Fondo nel 1998;
in data 12 ottobre 2006 i rispettivi consigli di amministrazione di Banca Intesa S.p.A. e San Paolo IMI S.p.A. hanno approvato il progetto di fusione, il piano di integrazione e la bozza di statuto della società post merger;
il 1o dicembre 2006, tra le organizzazioni sindacali e le aziende Banca Intesa e San Paolo IMI, è stato sottoscritto un accordo per l'attivazione del Fondo di solidarietà, al quale l'accesso del personale (6.500 dipendenti) dovrà essere su base volontaria;
il Fondo di solidarietà del settore, quale ammortizzatore sociale applicato nel settore è strumento ottimale per gestire le eccedenze di personale, favorire l'occupazione dei più giovani e ridurre le potenziali tensioni durante i processi di integrazione, fusione, riorganizzazione;
ad oggi ben 10.000 lavoratori percepiscono l'assegno straordinario di sostegno al reddito -:
se sia volontà del Governo assumere iniziative volte a ripristinare l'originario regime fiscale per il citato Fondo affinché si concretizzi una maggior efficacia del medesimo, quale strumento prioritario per l'equilibrio sociale.
(4-04200)
SANGA e MISIANI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Equitalia Bergamo S.p.A., società partecipata da Equitalia (i cui soci sono l'Agenzia delle entrate per il 51 per cento e l'INPS per il restante 49 per cento), è agente della riscossione dei crediti dello Stato e degli altri enti pubblici per la Provincia di Bergamo;
nella bergamasca Equitalia, attraverso l'invio «a tappeto» di note esattoriali (circa 40 mila, secondo quanto riportato dagli organi di informazione), sta sostenendo la morosità di un altissimo numero di cittadini chiedendo notizie ai datori di lavoro o - nel caso di professionisti - ai clienti, per sapere se gli interessati vantino crediti sui quali la società di riscossione possa rivalersi. Equitalia Bergamo, una volta verificata la presunta situazione di morosità di un utente, si è mossa direttamente contattando datori di lavoro o clienti, lasciando che il diretto interessato, del tutto all'oscuro dell'indagine, venga informato tramite terzi, con un'evidente e grave violazione della privacy;
sono inoltre molti i casi di errore da parte di Equitalia Bergamo: attivazione della procedura in presenza di cartelle esattoriali non ancora scadute o per importi di pochi centesimi di euro, fino al paradosso di richieste rivolte a persone decedute;
in alcuni casi la procedura attivata da Equitalia Bergamo è risultata antieconomica, in quanto il costo di spedizione si è rivelato più elevato del credito esigibile;
Equitalia Bergamo si è giustificata sostenendo che l'invio a tappeto delle note esattoriali sarebbe avvenuto a causa di un errore nel software, ma da più parti è stato sollevato il dubbio che possa esservi una connessione tra questa iniziativa della società di riscossione e quanto disposto all'articolo 2, comma 3 del decreto-legge n. 262 del 2006, laddove si prevede che l'attività di riscossione coattiva posta in essere dall'agente della riscossione sia remunerata con un compenso maggiorato del 25 per cento rispetto a quello ordinariamente previsto per la riscossione spontanea delle entrate;
Equitalia Bergamo si è inoltre appellata al citato decreto-legge 262/2006, che consentirebbe la possibilità di recuperare crediti anche rivalendosi su stipendi o
parcelle da riscuotere da dipendenti o liberi professionisti, ovvero su qualsiasi altra forma di introito, senza che sia posto un limite a tale procedura;
colpisce il fatto che, attraverso questa iniziativa, si sia «sparato nel mucchio» e non si sia applicata alcuna soglia, equiparando cittadini che devono pochi centesimi di euro a quanto sono invece morosi per cifre ingenti -:
se ritenga che l'attività di recupero crediti possa prescindere da un rapporto equilibrato tra costi e ricavi;
se non consideri indispensabile chiarire che la citata procedura debba essere applicata solo nei casi più gravi, e non prima di aver avvertito il cittadino interessato per dargli la possibilità di segnalare eventuali errori;
se non ritenga urgente precisare meglio i termini e le modalità della citata procedura, prevedendo che la dichiarazione stragiudiziale sia l'ultimo tentativo applicabile dopo aver esperito strade meno invasive, e fissando per legge l'importo oltre il quale possono essere inviate le dichiarazioni stragiudiziali;
se e come il Ministro intenda attivarsi presso Equitalia Bergamo S.p.A. di riparare al grave danno inferto alla privacy dei cittadini coinvolti loro malgrado dall'invio delle note esattoriali e affinché siano rese pubbliche e personali scuse ai diretti interessati.
(4-04208)