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Allegato B
Seduta n. 179 del 28/6/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta orale:
RUVOLO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 17 giugno si è tenuto a Palermo un convegno dal titolo «Lotta alla
desertificazione. Un nuovo approccio per la salvaguardia e il recupero del territorio»;
l'incontro promosso dall'Aica, Associazione italiana consulenti ambientali in collaborazione con gli assessorati ambiente e igiene e sanità del Comune di Palermo, rientra fra le cento iniziative contro la siccità e la desertificazione, promosse nell'ambito della Giornata mondiale indetta dalle Nazioni Unite;
dalle relazioni sostenute e dai dati forniti è emerso come in Sicilia circa il 30 per cento delle aree è soggetta a rischio desertificazione, in particolar modo le zone collinari dell'entroterra della costa meridionale dell'isola;
questo dato è allarmante in quanto rappresenta la percentuale mondiale più elevata per maggiore superficie terrestre a rischio;
per fronteggiare il fenomeno, secondo gli esperti, occorre mettere in atto tutta una serie di misure che vanno dal contrasto agli incendi, all'utilizzo corretto dell'acqua irrigua e dell'humus come sostanza organica, al contrasto alla cementificazione e all'urbanizzazione selvaggia -:
se sia a conoscenza della situazione denunciata e quali iniziative intenda adottare per far fronte ad una problematica che potrebbe fortemente gravare sul futuro economico e sociale di una parte della regione Sicilia con conseguenti ripercussioni per l'intero Paese.
(3-01035)
Interrogazione a risposta in Commissione:
FRANCESCATO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la giunta regionale del Friuli Venezia Giulia con DGR n. 1306 del 1o giugno 2007 ha deliberato di dare avvio allo sviluppo della progettazione definitiva ed esecutiva delle opere e degli interventi per la laminazione delle piene nel medio e basso corso del fiume Tagliamento, incaricando a tal fine il Magistrato alle Acque di Venezia;
tale mandato si riferisce alla realizzazione di quanto previsto dal Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Tagliamento, adottato dall'Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione ed approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28 agosto 2000, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale serie generale n. 69 del 23 marzo 2001, che prevede, quale intervento prioritario, la realizzazione di opere di laminazione delle piene, e più precisamente, di tre casse di espansione lungo il medio corso del fiume Tagliamento;
l'atto approvato dalla giunta regionale non specifica quale sia l'autorità incaricata di eseguire la valutazione di impatto ambientale e non cita l'obbligo di procedere alla valutazione di incidenza;
l'opera ricade all'interno del Sito di Importanza Comunitaria «Greto del Tagliamento» di cui al codice IT3310007 della Rete Natura 2000 ed avrà impatti negativi evidentemente devastanti sul sito stesso;
la Direttiva 92/43/CEE, attuata in Italia dal decreto del Presidente della Repubblica n. 357/97 all'articolo 6, paragrafi 3 e 4 cita:
qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidente significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell'incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione, pubblica;
qualora, nonostante conclusioni negative della valutazione dell'incidenza sul sito e in mancanza di soluzioni alternative, un piano o progetto debba essere realizzato per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, lo Stato membro adotta ogni misura compensativa necessaria per garantire che la coerenza globale di Natura 2000 sia tutelata. Lo Stato membro informa la Commissione delle misure compensative adottate;
l'opera, per la sua stessa finalità, è destinata a dispiegare effetti sull'intero corso d'acqua a valle dell'intervento, fino alla foce;
dalla semplice lettura della Direttiva comunitaria e della relativa norma nazionale di recepimento risulta palese l'omissione commessa nell'approvazione del piano stralcio che, in quanto «piano», avrebbe dovuto essere sottoposto a valutazione di incidenza procedendo anche alla verifica preliminare di assenza di soluzioni alternative, come previsto al paragrafo 4 dell'articolo 6, della Direttiva 92/43/CEE;
l'esistenza di soluzioni alternative e le carenze delle opere previste dal Piano Stralcio sono state evidenziate in numerosi studi elaborati da professionisti e studi tecnici di fama internazionale, su incarico di comitati, associazioni e sindaci dei comuni interessati dall'opera;
la correzione dell'omissione e la relativa rieborazione del Piano Stralcio sarebbe spettata alla Regione Friuli Venezia Giulia, poiché le competenze sono state trasferite dallo Stato;
trattandosi di un'opera destinata ad avere effetti sull'intero tratto fluviale posto a valle dell'intervento e coinvolgendo tale tratto anche la vicina Regione Veneto, è evidente che l'Autorità deputata a procedere alla valutazione di impatto ambientale e alla valutazione di incidenza deve essere necessariamente quella ministeriale;
la mancata valutazione preliminare di quanto previsto dal paragrafo 4 dell'articolo 6 della Dir. 92/43/CEE, ossia dell'assenza di soluzioni alternative, prima di dare avvio alla fase di progettazione esecutiva del progetto darebbe luogo ad una infrazione rispetto alla norma comunitaria oltre che ad un rischio di danno erariale, visto l'elevato importo previsto per tale adempimento (euro 4.101.578,40, IVA compresa) -:
se non si intenda intervenire al fine verificare l'utilità e la fattibilità delle opere e degli interventi esposti in premessa, e di sottoporre preventivamente le suddette opere e interventi, alla valutazione di impatto ambientale e alla valutazione di incidenza.
(5-01200)