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Allegato B
Seduta n. 18 del 4/7/2006
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UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta scritta:
GALANTE e TRANFAGLIA. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha già presentato l'8 novembre 2005 un'interrogazione di contenuto analogo alla presente che non ha ricevuto risposta;
negli ultimi mesi la stampa nazionale ha denunciato più volte numerosi «scandali» nei concorsi universitari di vario tipo e livello;
alcuni di tali scandali hanno già dato luogo a procedimenti giudiziari, attualmente in corso;
gli interroganti, vista la documentazione relativa all'espletamento del bando di selezione per la formazione di una graduatoria per la stipula di contratti per le attività di tutorato previste dal progetto tutor junior, emanato dal Rettore dell'Università di Padova in data 21 giugno 2005, ritengono che esistano fondati dubbi circa la regolarità di tale espletamento per quanto concerne la Facoltà di Scienze politiche di detta Università;
infatti, in merito alle prove di valutazione il bando prevede quanto segue: «Articolo 4 Prova di valutazione. I candidati saranno valutati in base ai seguenti criteri: 1) voto di laurea; 2) rapporto tra la durata legale del corso e il numero di anni impiegati per conseguire il titolo; 3) risultato ottenuto dal candidato nella prova attitudinale e di accertamento delle conoscenze disciplinari; 4) eventuale colloquio (a cura delle singole facoltà). L'idoneità si consegue con un punteggio totale pari a 7/10 o equivalente»:
dall'analisi della graduatoria per l'anno accademico in corso, e dal confronto con quella dell'anno precedente, si evince quanto segue:
per questo riguarda gli idonei, la graduatoria conclusiva, dopo il colloquio (quello che il bando prevede come «eventuale»), si differenzia in ben quattro punti dalla graduatoria provvisoria risultante sulla base delle prove di valutazione nn. 1, 2, 3:
il soggetto collocato al 4o posto (punteggio 1345) scende al 13o (punteggio finale 6,483333), e viene dunque escluso;
il soggetto collocato al 5o posto (punteggio 1338) scende all'11o (punteggio finale 6,96), e viene dunque escluso;
il soggetto collocato al 7o posto (punteggio 1336, a pari merito con altro) scende al 15o (punteggio finale 5,953333), e viene dunque escluso;
il soggetto collocato al 9o posto (punteggio 1244) scende al 12o (punteggio finale 6,646667) e viene dunque escluso;
corrispettivamente il soggetto collocato al 22o e ultimo posto (punteggio 895) sale al 10o (punteggio finale 7,483333), e viene così recuperato;
il soggetto collocato al 13o posto (punteggio 1178) sale al 6o posto (punteggio finale 8,926667), e viene cosi recuperato;
il soggetto collocato al 12o posto (punteggio 1189) sale al 9o posto (punteggio finale 8,463333), e viene così recuperato;
il soggetto collocato all'11o posto (punteggio 1190) sale all'8o posto (punteggio finale 8,466667), e viene così recuperato;
tra i 4 esclusi sopra indicati, due sono soggetti risultati 1o e 2o nella graduatoria dell'anno accademico 2004-2005 compilata con gli stessi criteri di valutazione del corrente anno accademico;
questi risultati finali appaiono agli interroganti, prima che sorprendenti, incredibili (nell'accezione di non-credibili), risultando frutto essenzialmente di una sapiente gestione dei voti attribuiti sulla base del colloquio;
per quanto risulta all'interrogante detto colloquio, per altro, si è ridotto a una mera formalità (titolo della tesi? nome del correlatore? et similia);
ai vincenti - che forse sarebbe più esatto definire vincituri - sono stati attribuiti voti oscillanti tra il 10 e il 9; a tutti gli altri, quelli già perdenti o destinati a perdere sono stati attribuiti voti dal 5 in giù, con uno stacco talmente netto da prefigurare appunto a priori la graduatoria conclusiva;
in conclusione, quindi, come risulta anche visivamente evidente osservando la graduatoria finale dei concorrenti, ciò che ha determinato l'esclusione o l'inclusione tra gli, idonei è stato sostanzialmente l'elemento discrezionale, anzi a parere dell'interrogante, arbitrario, dell'«eventuale» colloquio gestito in sede di Facoltà, che ha consentito di alterare per una quota significativa il risultato degli altri tre criteri di valutazione previsti dal bando come obbligatori a livello di Università, e quindi indubbiamente assai meno esposti a interventi soggettivi;
il caso denunciato presenta la peculiarità - che gli interroganti considerano un'aggravante - rispetto agli altri «scandali» concernenti la vita universitaria, di riguardare non già i gradi alti delle carriere accademiche, bensì anche quelli bassi e preliminari, addirittura studenteschi, sicché si può ritenere che esso abbia sulle nuove generazioni effetti diseducativi di lunghissima durata;
a parere dell'interrogante i risultati della graduatoria presentano un'evidente anomalia per quanto esposto;
non risulta che il rettore abbia adottato alcuna iniziativa di verifica in merito -:
se non intenda adottare iniziative normative volte a garantire imparzialità e trasparenza nelle procedure selettive universitarie per le attività di tutorato anche per assicurare che alle nuove generazioni di studenti e di ricercatori non vengano imposte impunemente pratiche, secondo gli interroganti, intollerabili come quelle evidenziate dagli scandali denunciati dalla stampa.
(4-00422)