Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato A
Seduta n. 183 del 4/7/2007
MOZIONI GERMONTANI ED ALTRI N. 1-00186, PELLEGRINO ED ALTRI N. 1-00188, MURA ED ALTRI N. 1-00189, FABRIS ED ALTRI N. 1-00190, VOLONTÈ ED ALTRI N. 1-00191, PEDRINI ED ALTRI N. 1-00194; DIOGUARDI ED ALTRI N. 1-00196, BIANCHI ED ALTRI N. 1-00198, PRESTIGIACOMO ED ALTRI N. 1-00199 E LUSSANA ED ALTRI N. 1-00200 SULLE MISURE DI CONTRASTO ALLA PEDOFILIA
(Sezione 1 - Mozioni)
La Camera,
premesso che:
attraverso numerosi siti internet i pedofili di tutto il mondo si sono dati appuntamento, il 23 giugno 2007, per celebrare il Boy love day, la giornata dell'orgoglio pedofilo, con il dichiarato intento di diffondere la «cultura della pedofilia» e di solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere;
questa agghiacciante iniziativa è solo l'ultima manifestazione di un fenomeno che assume dimensioni sempre più inquietanti per numero di adepti e per quantità di materiale osceno, diffuso ogni giorno attraverso i canali della comunicazione telematica;
si stima che un sito pedopornografico registri da un minimo di settemila ad un massimo di ventimila «contatti» al giorno e l'aumento di questo tipo di siti tra il 1997 ed il 2005 è stato del 1500 per cento, mentre solo nell'ultimo anno è stato del 60 per cento;
l'individuazione dei pedofili nella rete non è un compito facile, perché essi cambiano con frequenza le loro tecniche di adescamento, e gli agenti della polizia postale e delle comunicazioni hanno scoperto che, se per adescare un bambino i pedofili scelgono nomi tratti da fumetti o cartoni animati, per riconoscersi fra di loro, invece, utilizzano un nickname di tipo diverso;
gli esperti della polizia postale e delle comunicazioni rilevano come le violenze avvengano sopratutto tra le mura domestiche e non riguardano solo le famiglie degradate, ma tutte le classi sociali e tutte le categorie di professionisti, e che gli abusanti si avvicinano ai bambini gradualmente e in modo subdolo per riuscire a conquistare la loro fiducia;
nonostante l'impegno e la professionalità profusi dalle forze dell'ordine nel contrasto alla pedofilia, come dimostrano le operazioni coordinate anche a livello internazionale, tra cui quella denominata Max, contro la pedofilia su internet, condotta dalla polizia postale e delle comunicazioni in coordinamento con l'Interpol e la polizia tedesca e conclusasi nei primi giorni del mese di maggio 2007, per la quale ha espresso apprezzamento anche l'Unicef, la cronaca riporta con frequenza sempre maggiore casi di abusi su minori;
inoltre, per quanto riguarda gli abusi nelle scuole, il settimanale Panorama ha recentemente pubblicato un'inchiesta, basata su un rapporto della Corte dei conti, dalla quale emerge che degli oltre cinquanta casi accertati ed ai quali hanno fatto seguito condanne con sentenza definitiva per reati sessuali nelle scuole italiane, diciotto persone sono ancora in
servizio e mentre alcuni dei condannati sono stati quantomeno trasferiti, altri, dopo un periodo di sospensione dal lavoro, sono addirittura tornati nella stessa scuola dove lavoravano in precedenza;
secondo le stime riportate nell'ultimo rapporto Onu sulla violenza sui bambini, nel mondo i minori costretti a subire violenze sessuali sono oltre settantatrè milioni ogni anno;
la prima conferenza internazionale sul tema «Turismo e sfruttamento sessuale infantile a fini commerciali», svoltasi nel marzo 2007 a Madrid, ha evidenziato come nei prossimi cinque-sette anni le cifre sul fenomeno della pedofilia saranno sempre più allarmanti; basti considerare, al riguardo, il dato italiano: nel solo 2006 si è registrato un aumento del trenta per cento dei casi di abuso sessuale su minori rispetto agli anni precedenti, con centri nevralgici individuati in Lombardia, Veneto, Lazio e Campania;
nell'ambito della medesima manifestazione, inoltre, è stata posta in risalto la stretta connessione tra povertà, degrado sociale ed abusi su minori, ed anche con riferimento a questo aspetto i dati relativi al nostro Paese sono allarmanti: dal terzo rapporto di aggiornamento sul rispetto della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia, risulta, infatti, che sono circa due milioni i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie sotto la soglia della povertà nel nostro Paese e che proprio i bambini presentano l'incidenza più alta di povertà;
in base al predetto rapporto, sarebbe, inoltre, molto difficile quantificare il numero di minori vittime di gravi forme di sfruttamento sessuale, come la tratta o la pedopornografia anche via internet, considerata l'allarmante diffusione della pedopornografia on line, attraverso i telefoni cellulari di ultima generazione che consentono lo scambio di immagini o video, unita alla tendenza, dilagante tra i giovani, di riprendere e inviare nella rete immagini relative alla propria vita privata;
questo rapporto ha denunciato, altresì, come tra i fenomeni di violenza su minori più gravi - ma anche meno noti - vi siano quelli relativi alla cosiddetta «violenza assistita sui bambini», che si verifica quando i piccoli abbiano assistito al maltrattamento o all'abuso sessuale di un fratello o della propria madre, un fenomeno poco conosciuto e sottovalutato rispetto alla gravità dei danni che possono derivarne e che si stima riguardi circa un milione di minori in Italia;
con la legge 20 marzo 2003, n. 77 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996), l'Italia si è assunta l'impegno di istituire il garante nazionale dei diritti dell'infanzia, al quale, tuttavia, non si è ancora adempiuto;
il garante, già istituto in numerosi Paesi ed anche in alcune regioni italiane, si prefigge il compito di tutelare i diritti e gli interessi dei minori, attraverso la vigilanza sull'applicazione delle leggi che li proteggono, l'accoglimento di richieste e lamentele, ed informando ed orientando l'azione dei pubblici poteri a favore dei diritti del minore;
un ordine del giorno, a firma del deputato Buontempo, presentato nel luglio 2006, in occasione della conversione in legge del decreto di riorganizzazione dei ministeri, chiedeva, alla luce della difficile individuazione delle competenze ministeriali in materia di difesa dei diritti dell'infanzia, che si trovasse un'intesa, al fine di una sollecita approvazione delle proposte di legge relative all'istituzione del garante, ma, nonostante l'accoglimento dell'atto da parte del Governo, ancora nulla è stato fatto in proposito;
l'Italia, inoltre, è tra i sottoscrittori della Convenzione del Consiglio d'Europa sul cyber crime - la criminalità informatica - firmata a Budapest il 23 novembre 2001 ed entrata in vigore il 1o luglio 2004, che riserva grande attenzione alla repressione dei fenomeni di pornografia infantile, ai quali dedica l'articolo 9 (Offences
related to child pornography), includendo tra i crimini aventi contenuto inerente alla pedopornografia la produzione, l'offerta, la messa a disposizione, la diffusione, la trasmissione ed il procacciamento o possesso di materiale pedo-pornografico mediante sistema informatico, ma che non è ancora stata ratificata da parte del nostro Paese;
impegna il Governo:
a sostenere, con gli adeguati strumenti amministrativi e finanziari, lo sforzo sostenuto dalle forze dell'ordine nel contrasto alla pedofilia, con particolare riguardo alla diffusione del fenomeno attraverso i canali telematici;
ad adottare ogni iniziativa atta a garantire la sicurezza dei bambini e degli adolescenti all'interno delle istituzioni scolastiche, realizzando, da un lato, un efficiente sistema di monitoraggio e, dall'altro, garantendo che i dipendenti dei ministero della pubblica istruzione che abbiano subito condanne definitive per reati sessuali siano allontanati in via definitiva dalle strutture scolastiche;
a coordinare in modo efficace l'operato dei singoli ministeri in ordine sia alla lotta alla povertà, sia agli aiuti e al sostegno alle famiglie ed ai minori, monitorando ed analizzando la quota di finanziamenti che l'Italia destina ogni anno complessivamente e specificamente ai bambini, ponendo rimedio all'eccessiva frammentazione dei fondi per l'infanzia tra diversi dicasteri e, infine, riconvocando e riattivando l'osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;
a procedere tempestivamente sia alla ratifica della Convenzione relativa alla criminalità informatica di cui in premessa, sia alla istituzione della figura del garante dell'infanzia;
ad approntare specifiche politiche e programmi mirati di prevenzione primaria e secondaria contro le violenze sui minori, prestando particolare attenzione alle nuove forme di maltrattamenti e abusi scarsamente conosciute e sottovalutate, come, ad esempio, la violenza «assistita».
(1-00186)
«Germontani, La Russa, Rampelli, Urso, Alberto Giorgetti, Moffa, Antonio Pepe, Holzmann, Saglia, Gamba, Consolo, Porcu, Menia, Gasparri, Castellani, Migliori, Cosenza, Buontempo, Leone, Pedrizzi, Mancuso, Raisi, Minasso, Ciccioli».
(20 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
il quotidiano Epolis ha, nelle settimane scorse, lanciato una iniziativa-appello, che ha già raccolto moltissime adesioni, per protestare contro il Boy love day, ossia la giornata dell'orgoglio pedofilo, che si celebrerà il 23 giugno 2007. Una vergognosa e ignobile iniziativa internazionale, promossa da diverse associazioni che dialogano attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la «cultura della pedoflia» e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere;
l'appello promosso da Epolis è rivolto all'Unione europea, all'Unicef e a tutte le istituzioni, affinché il Boy love day non si celebri e affinché vengano oscurati tutti i siti internet dove si sta propagandando questa iniziativa criminale;
meritoriamente il nostro Paese è riuscito nei giorni scorsi - grazie al sofisticato lavoro della polizia postale e alla collaborazione dei provider italiani - a bloccare, di fatto, su tutto il territorio nazionale, l'accesso al sito tedesco incriminato di promuovere detta vergognosa iniziativa;
a fronte del generale miglioramento delle condizioni di vita, nel mondo occidentale si assiste ad un pericoloso incremento del fenomeno della pedofilia,
sia in ambito extrafamiliare (prostituzione minorile, turismo sessuale, adescamenti ed altro), sia in ambito intrafamiliare;
l'avvento di internet ha consentito e purtroppo favorito, da una decina di anni, il consolidarsi di una nuova dimensione organizzata della pedofilia, che, grazie al web, ha posto in connessione tra di loro pedofili di tutto il mondo, che, sfruttando l'anonimato del mezzo telematico, hanno costituito vere e proprie reti criminali, al cui interno vengono scambiati materiali pedopornografici e vengono pensati, progettati e realizzati gli abusi;
l'attuale livello di sviluppo tecnologico consente la diffusione di aberrazioni criminali, contro cui ancora oggi si fatica a trovare ancora strumenti realmente validi a individuare e punire i responsabili;
nel nostro Paese l'impegno contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori è stato ed è senza dubbio importante ed ha portato a dotarci di una legislazione complessivamente tra le migliori a livello europeo;
con la legge 3 agosto 1998, n. 269, il Parlamento italiano ha introdotto nell'ordinamento giuridico norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno dei minori quali nuove forme di riduzione in schiavitù, che, insieme a quelle introdotte con la legge n. 66 del 1996 sulla violenza sessuale, costituiscono norme avanzate a tutela dell'interesse superiore dei minori e nel contrasto ai reati legati alla pedofilia e allo sfruttamento sessuale;
la legge n. 269 del 1998 ha, altresì, dato attuazione all'impegno assunto dal nostro Paese in virtù della Convenzione di New York sul diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, resa esecutiva in Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176;
quindi, con la legge 6 febbraio 2006, n. 38, recante «Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo internet», il nostro Paese si è dotato di un ordinamento normativo importante in materia di tutela dei minori e di contrasto allo sfruttamento sessuale dei bambini e alla pornografia infantile;
alcuni dati, per rendersi conto delle dimensioni di questo vergognoso fenomeno: l'Internet watch foundation stima che il numero dei siti che veicolano materiale pedofilo sia aumentato del 1500 per cento dal 1997 al 2005; 400 siti pedofili sono stati oscurati e sequestrati in Italia negli ultimi quattro anni; la vendita di materiale pedopornografico via internet genera un profitto di circa un miliardo di euro; ogni anno si contano due milioni di nuove vittime, mentre si sta diffondendo l'infantofilia, cioè la violenza su neonati e piccoli fino a cinque anni di età;
nel mondo sono oltre 73 milioni ogni anno, secondo le stime riportate nell'ultimo rapporto Onu sulla violenza sui bambini, i minori costretti a subire violenze sessuali;
don Fortunato Di Noto, parroco di Avola (Siracusa), che ha fondato l'associazione Mater e che lotta proprio contro la pedofilia, la definisce giustamente «l'olocausto bianco»;
agli indispensabili e urgenti interventi repressivi per contrastare con efficacia il fenomeno della violenza sui minori, è importante affiancare il contributo di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti: istituzioni, mass media, associazioni, famiglie, consapevolezza della società civile;
in Italia, la polizia postale e delle comunicazioni fa un lavoro valido ed efficace, purtroppo, però, non ha il potere di chiudere siti esteri, proprio quando la gran parte sono stranieri;
la natura transnazionale delle organizzazioni di pedofili impone, quindi, l'attivazione di una rete di contatti operativi tra le forze di polizia di tutto il mondo per scambi di informazioni in tempo reale;
è opportuno, inoltre, considerare infine che in base a quanto documentato
dalle indagini giudiziarie e dalla letteratura scientifica internazionale, il rischio di recidiva dei pedofili rimane pressoché inalterato nel tempo e, quindi, ben oltre il periodo di detenzione previsto in caso di condanna penale e questo fattore suggerisce l'attivazione di interventi di prevenzione e di controllo;
la pedofilia, prima ancora di estrinsecarsi in un atto delittuoso, è, infatti, soprattutto un disturbo della sfera sessuale, con rilievo dal punto di vista psichiatrico, e in ambito medico sono stati, quindi, elaborati diversi modelli trattamentali;
in riferimento al trattamento psicoterapeutico dei delinquenti sessuali, uno studio condotto in Olanda negli anni '90 aveva rivelato che la percentuale di recidiva varia dal 36 per cento all'80 per cento ove non vi sia trattamento, mentre si va dallo 0 al 18 per cento in caso di trattamento effettuato;
impegna il Governo:
in ambito nazionale:
a) a rafforzare il coordinamento tra le istituzioni impegnate per la prevenzione e il contrasto agli abusi sui minori, al fine di consentire un costante monitoraggio quantitativo e qualitativo del fenomeno, attraverso studi specialistici e ricerche in collegamento con organismi investigativi italiani ed esteri, e la creazione e la gestione di una banca dati di soggetti e informazioni investigative, provenienti anche da attività di contrasto all'estero e contenente elementi correlati alla pedofilia e agli abusi sui minori in genere, come momento fondamentale per un'indispensabile attività di intelligence e di supporto investigativo agli organismi di polizia giudiziaria;
b) a rafforzare i controlli della polizia postale, anche attraverso più adeguate risorse finanziarie, che consentano - tra l'altro - l'utilizzazione di metodi tecnologici di indagine sempre più sofisticati, ormai indispensabili per contrastare la pedofilia on line;
c) ad assumere l'iniziativa - alla luce dei numerosi studi medico-comportamentali esistenti, che individuano nella maggior parte dei casi nella pedofilia un disturbo della sfera sessuale - di opportune disposizioni legislative che favoriscano il recupero dei delinquenti sessuali, prevedendo un trattamento terapeutico individuale di natura psicologica per la persona che ha commesso questi specifici reati o che si ritenga in procinto di commetterne di nuovi e l'attivazione di interventi di prevenzione e di controllo;
in ambito comunitario:
a) ad adoperarsi, nell'ambito delle proprie prerogative, al fine di proporre l'avvio di una sessione straordinaria del Parlamento europeo, che affronti il drammatico fenomeno della criminalità pedopornografica nei confronti dei minori;
b) ad impegnarsi per la definizione di un ineludibile quadro di intervento comune - ancora del tutto insufficiente - e di una legislazione omogenea a tutti gli Stati membri dell'Unione europea;
c) a intensificare la cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia nella lotta alla pornografia infantile e alla violenza sessuale sui minori.
(1-00188)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Pellegrino, Zanella, Bonelli, Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Lion, Camillo Piazza, Poletti, Trepiccione, Cancrini».
(21 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
la pedofilia è una delle forme più crudeli e aberranti che un essere umano possa infliggere ad un altro essere umano
perché ha come vittime bambini indifesi. I dati forniti dalla polizia di stato ci dicono infatti che la fascia di età delle vittime va da 0 a 14 anni;
da un'analisi comparata dei dati forniti dal ministero della giustizia e dal dipartimento anticrimine emerge che in Italia nel 2006 è stato registrato un incremento rispetto agli anni precedenti pari al 30 per cento dei casi di abuso sessuale sui bambini;
il fenomeno della pedofilia influisce in maniera determinante sui casi di bambini che ogni anno scompaiono, il 20 per cento dei quali non viene più ritrovato. Nel 2006 sono state circa 3.000 le pratiche aperte legate a minori scomparsi;
le organizzazioni non governative che si occupano di abusi sessuali nei confronti di bambini stimano che ogni anno siano quasi due milioni il numero dei bambini vittime del traffico per fini sessuali;
la crescita esponenziale della richiesta di minori provoca l'incremento del traffico stesso. Il listino prezzi di questo orribile commercio si adegua alle regole del mercato con prezzi che arrivano da 50.000 euro per un neonato maschio in buona salute. Un miliardo e duecentomilioni di euro è la cifra stimabile del giro di affari nell'arco di una sola annata;
la pedofilia trova nella rete internet un terreno molto favorevole per la propria diffusione, per la circolazione di materiale pedopornografico e per l'adescamento delle vittime, in effetti in questi ultimi anni non si può non registrare, con preoccupazione, come proprio le nuove tecnologie, ed in particolare internet, si prestino ad un uso strumentale, diventando un pericoloso sostegno ad un reato così efferato;
nelle ultime settimane diversi organi di stampa hanno riportato l'assurda notizia della celebrazione della giornata mondiale del cosìddetto «orgoglio pedofilo», un'iniziativa vergognosa, inaccettabile, contro la quale appare evidente la necessità di opporsi con qualsiasi mezzo;
la legislazione attuale appare evidentemente poco adeguata a contrastare un fenomeno che si avvale, in particolare, di strumenti e tecnologie particolarmente avanzate nei confronti delle quali occorre ripensare ed adeguare la legislazione stessa;
in un quadro nel quale sono particolarmente esposti i minori o comunque le persone più deboli, potrebbe apparire utile ripensare, nell'ottica di una loro efficace quanto necessaria protezione, anche il vecchio concetto e reato di plagio;
su questo fronte va riscontrato, altresì, l'impegno profuso dalle forze dell'ordine che, con professionalità e zelo ammirevole, continuano a porre in campo un'azione di forte contrasto alla diffusione di questo orribile reato;
appare altresì evidente che nei confronti di questo tipo di aberrazione, che tende a superare con estrema facilità i confini nazionali, sia necessario pensare ad un impegno comune dell'intera Europa, attraverso una forma di collaborazione e coordinamento delle forze di polizia e della legislazione nazionale, è anche utile ricordare in tal senso che l'Italia è una dei firmatari della convenzione del Consiglio d'Europa sul cyber crime, firmata a Budapest il 23 novembre 2001;
è necessario porre in essere strumenti idonei alla tutela dei minori in ogni situazione di comunità ed in particolare nell'ambito delle strutture pubbliche come la scuola, prevedendo l'immediata sospensione dei pubblici dipendenti accusati di reati sessuali su minori;
impegna il Governo:
ad attuare ogni forma di prevenzione possibile, anche attraverso campagne di sensibilizzazione tramite gli organi di comunicazione di massa, ad intervenire con misure adeguate affinché le istituzioni scolastiche diventino la prima barriera verso ogni forma di violenza sui minori, in particolare contro il reato di pedofilia;
a promuovere a livello europeo ogni forma di collaborazione possibile e di coordinamento della legislazione dei Paesi membri per contrastare e perseguire e punire il reato di pedofilia, intervenendo in particolare sull'utilizzo strumentale delle nuove tecnologie di comunicazione;
a rafforzare gli strumenti di intervento e di controllo per la polizia postale, prevedendo anche il potenziamento delle risorse a sua disposizione;
a mettere in campo iniziative opportune per sostenere in maniera adeguata i minori vittime della pedofilia e le loro famiglie;
a verificare attentamente ogni forma di adesione, di pubblicizzazione, di diffusione, relativo al cosiddetto Boy love day, e a denunciare alle autorità giudiziarie gli autori per apologia di reato, istigazione a delinquere, ovvero ogni altra ipotesi di reato ravvisabile nei fatti.
(1-00189)
«Mura, Pedica, Donadi, Borghesi, Palomba, Ossorio, Porfidia, Misiti, Evangelisti, Costantini».
(21 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
la pedofilia è un profondo disturbo che comporta l'attrazione sessuale nei confronti di bambini anche piccolissimi;
tale fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti a livello nazionale ed internazionale;
la pornografia infantile su Internet è un crimine in aumento basti pensare che in otto anni, dal 1997 al 2005, questo tipo di attività criminale, e in particolare l'utilizzo di siti web per lo sfruttamento sessuale delle immagini di bambini è aumentato del 1.500 per cento;
la convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, approvata dall'Assemblea Generale dell'Onu il 20 novembre 1989 ed entrata in vigore il 2 settembre 1990, è lo strumento più importante per la tutela dei diritti dei bambini ed è vincolante per gli Stati contraenti, fra cui l'Italia;
tale convenzione, oltre a tutelare gli interessi dei bambini al di sotto dei diciotto anni in ogni circostanza, sottolinea, fra l'altro, il diritto del bambino ad essere protetto da tutte le forme di sfruttamento e di abuso;
continuano a proliferare siti internet italiani attraverso i quali il minore, senza il controllo di adulti, si collega alla rete rischiando nella maggior parte dei casi molestie sessuali verbali o visive o tentativi di adescamento;
la legge 6 febbraio 2006, n. 38, ha introdotto una serie di interventi per contrastare lo sfruttamento dei minori prevedendo l'inasprimento delle pene per chi si macchia dei reati di pedofilia e pedopornografia on line, e prevede per costoro l'interdizione dalle attività a diretto contatto con i bambini;
tale legge ha avuto, come obiettivo, quello di adeguare il nostro quadro normativo agli sviluppi tecnologici dell'uso ormai diffusissimo di internet, prevedendo, tra l'altro, anche il blocco dei flussi finanziari che ruotano attorno ai siti che diffondono materiale pedopornografico mediante la revoca delle convenzioni con le carte di credito;
sono nati due nuovi organismi quali l'osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile ed il centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete internet;
è di fondamentale importanza sollecitare l'opinione pubblica e soprattutto le istituzioni contro il delirante progetto dell'international boy love day, la giornata dell'orgoglio pedofilo, nella quale le comunità pedofile internazionali esortano, in sostanza, l'abuso nei confronti dei minori;
impegna il Governo:
a promuovere interventi, anche a livello internazionale, per ostacolare quanto più possibile, il diffondersi di tali iniziative aberranti;
ad attivarsi, in ogni modo, per rafforzare, in maniera sempre più penetrante, sia a livello nazionale che internazionale, i controlli sulla rete internet, in maniera tale da contrastare la nascita di siti che abbiano come obiettivo «culturale» l'accettabilità sociale della pedofilia;
a proporre iniziative per impedire l'utilizzo non controllato del web da parte dei minori, adottando, in collaborazione con i providers, l'utilizzo di filtri che rendano sicura la navigazione on line;
a rafforzare il coordinamento internazionale tra le diverse forze di polizia, al fine di contrastare i crimini nei confronti dell'infanzia, con particolare riferimento all'abuso sessuale;
ad introdurre iniziative legislative urgenti che mirino a contrastare il fenomeno della pedofilia in tutte le sue manifestazioni intrinseche ed estrinseche, nonché la fattispecie penale della istigazione alla pedofilia.
(1-00190)
«Fabris, Cioffi, Satta, Picano, D'Elpidio, Rossi Gasparrini, Morrone».
(21 giugno 2007)
La Camera
premesso che:
si registra un inquietante aumento dei siti internet dedicati all'abuso di minori e utilizzati per lo scambio di dati, materiale pedopornografico, informazione e fare propaganda;
i pedofili italiani si stanno affidando sempre più alla riservatezza del Liechtenstein per propagandare le loro idee e celebrare la giornata dell'orgoglio pedofilo che si terrà il 23 giugno 2007;
secondo l'associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto, che ha denunciato tutto alla polizia postale italiana e segnalato i siti allo scoci (servizio di coordinamento per la lotta contro la criminalità su internet) svizzero, nel piccolo stato del Liechtenstein, i pedofili avrebbero trovato un porto franco telematico in cui collocare indisturbati i loro siti;
sempre secondo l'associazione Meter onlus, i nuovi pericoli provengono da nuovi portali, che non sono quelli per così dire «classici», contenenti fotografie o filmati di violenze su bambini di pochi mesi o, a volte, giorni, che stanno cercando una legittimazione a livello culturale attraverso il «boyloving», una forma di amore per i bambini che vive nelle zone grigie tra abuso sessuale e attenzioni troppo «particolari»;
appellandosi alla libertà di espressione e di pensiero, citando dichiarazioni internazionali sui diritti civili i pedofili cercano di propagandare impunemente le loro idee;
organizzazioni pedofile che vivono e fanno proseliti alla luce del sole sono dovunque, in Germania, in Inghilterra, in Olanda, in quanto la legge glielo permette;
si ricorda che un gruppo di pedofili ha tentato di partecipare alle elezioni in Olanda attraverso la costituzione di un partito, partecipazione poi saltata solo perché non sono stati in grado di raccogliere le firme;
in Italia, dopo una denuncia dell'associazione Meter onlus alla magistratura, proprio contro la diffusione di idee che inneggiavano alla pedofilia, una persona è stata condannata per apologia di pedofilia, o meglio, ha patteggiato una pena di 2 anni e 9 mesi, e altre 9 persone, facenti parte di un gruppo di ideologi pedofili molto attivi qui in Italia, sono ancora sotto processo;
grazie alla presenza di reti internazionali, tuttavia, spesso un pedofilo che
agisce attraverso la rete non lo si può contrastare proprio perché il sito ha sede in qualche stato estero;
la citata Meter onlus dal 2000 ad oggi ha segnalato circa 162mila siti pedofili e pedopornografici, solo dal 2003 al 2005 i siti sono stati 27844 e solo nel 2005 i siti segnalati alle polizie internazionali sono stati 5342;
la criminalità organizzata realizza un abnorme volume di affari con la produzione e la distribuzione di immagini di bambini abusati, ed evidenziano le inquietanti matrici anche italiane del turpe commercio. Basti pensare che un sito pedofilo a pagamento in quindici giorni sviluppa mediamente in Italia circa cinquantamila contatti di cui cinquemila di un certo rilievo;
gli adolescenti e i ragazzi sono sempre più esposti ai pericoli derivanti dall'uso di internet, soprattutto legati al rischio di cattive frequentazioni o incontri non poco rassicuranti: un sondaggio di Meter onlus su un campione rappresentativo ha rilevato che il 26 per cento dei ragazzi intervistati ha ricevuto delle proposte d'incontro da parte di chi ha conosciuto in rete (e quindi a rischio di un contatto con un pedofilo), mentre il 25,6 per cento ha ricevuto del materiale sessuale non richiesto;
nella passata legislatura è stata approvata una mozione in cui si impegnava il Governo a rafforzare i controlli diretti sulla rete internet finalizzati a contrastare la pubblicazione e lo scambio di materiali pedopornografici;
nonostante sia in vigore dal 2004 la convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, che riserva grande attenzione alla repressione dei fenomeni di pornografia infantile, ai quali dedica l'articolo 9 (offences related to child pornography) includendo tra i crimini aventi contenuto inerente alla pedopornografia la produzione, l'offerta, la messa a disposizione, la diffusione, la trasmissione ed il procacciamento o possesso di materiale pedopornografico mediante sistema informatico, l'Italia compare tra i 22 paesi che non hanno ancora ratificato la convenzione;
impegna il Governo:
a promuovere iniziative internazionali ad ampio raggio, almeno a livello europeo, al fine di debellare il fenomeno della pedofilia in rete, anche perché le strategie messe in campo dalla criminalità organizzata, che le sfrutta economicamente, e dai pedofili sono sofisticatissime e come tali molto pericolose;
ad adottare tutte le iniziative idonee ad oscurare questi portali e individuare chi da dieci anni celebra impunemente una giornata che inneggia all'orgoglio della violenza sui bambini;
a promuovere campagne informative per un controllo maggiore da parte dei genitori e un maggior dialogo sulle amicizie telematiche dei figli;
a procedere in tempi rapidi alla ratifica della convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica.
(1-00191)
«Volonté, Capitanio Santolini, Formisano, Drago, Ronconi, D'Agrò, Compagnon, Peretti, Mereu, Lucchese».
(21 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
sulla stampa nazionale degli ultimi giorni si è molto parlato dell'annunciata manifestazione internazionale dell'orgoglio pedofilo, prevista per il 23 giugno 2007;
gli sforzi che vengono compiuti quotidianamente per combattere questo tipo di reati contro i minori, sia dalle istituzioni preposte sia dalle associazioni del volontariato, sembrano divenire irrilevanti innanzi a provocazioni, come quella della proclamazione della giornata dell'orgoglio pedofilo, che non possiamo accettare
e che ci pongono di fronte alla nostra coscienza di uomini e donne e di rappresentanti delle istituzioni;
la manifestazione del 23 giugno 2007, che è una mera provocazione, non deve essere sottovalutata per la sua gravità e non deve lasciarci indifferenti, in quanto è un segnale preoccupante della deriva morale verso cui si sta dirigendo una certa società che sembra aver perso ogni riferimento ai valori e ai diritti umani;
si ravvisa la necessità di rafforzare gli interventi di prevenzione e sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole e verso le famiglie, al fine di contrastare i fenomeni di pedofilia e abusi sui minori, attraverso la realizzazione di programmi informativi per i minori e corsi di formazione per il corpo docente delle scuole;
impegna il Governo:
ad adoperarsi in maniera continuativa e adottare ogni iniziativa atta per promuovere e sviluppare, con adeguati strumenti amministrativi e finanziari, azioni e programmi di prevenzione nelle scuole e di assistenza alle famiglie, attraverso le istituzioni e gli organi dello Stato, le associazioni del terzo settore e del volontariato, che operano per la lotta contro ogni tipo di violenza e abuso sui minori e, in particolare, contro i reati di pedo-pornografia perpetrati attraverso internet;
a sviluppare appositi programmi di formazione in materia di prevenzione degli abusi sui minori, riservati al corpo docente degli istituti scolastici;
ad esercitare ogni azione, nei limiti del proprio mandato, affinché l'Onu riconosca i reati di pedofilia come crimine contro l'umanità.
(1-00194)
«Pedrini, Astore, Raiti, Longhi, Sanza, Lussana, Ricardo Antonio Merlo, Mazzocchi, Narducci, Zanella».
(25 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
la pedofilia è uno dei reati più gravi ed aberranti perché consumato nei confronti di bambini, anche in tenerissima età, e adolescenti, senza alcun strumento di difesa, con gravi ripercussioni sulla loro crescita e formazione;
a fronte del generale miglioramento delle condizioni di vita, nel mondo occidentale si assiste ad un pericoloso incremento del fenomeno della pedofilia;
i dati e le statistiche rilevano che purtroppo i casi di abuso sessuale su minori avvengono, soprattutto, in contesti che dovrebbero rappresentare luoghi di protezione e sicurezza, come la famiglia, nucleare e più spesso allargata, la scuola, le associazioni culturali, ricreative, sportive, laiche e religiose, che da comunità che concorrono ad una crescita armoniosa dei minori possono trasformarsi in luoghi infernali, con costi umani e sociali notevolissimi;
la ricerca e gli studi femministi evidenziano come i fenomeni di abuso e stupro nei confronti delle donne e dei minori, pur avendo caratteristiche diverse, hanno una matrice in comune rintracciabile nel modo in cui stereotipi e pregiudizi strutturano l'identità sessuale maschile e femminile: non è un caso se gli autori di questo terribile reato appartengono in netta prevalenza al genere maschile;
in alcune città italiane, Venezia, Palermo ed altre, si stanno svolgendo esperienze positive di reti antiviolenza, che prevedono un raccordo tra l'azione repressiva e l'attività di cura e prevenzione, un'integrazione tra le procedure, una definizione di protocolli che evitino la duplicazione di attività e il rischio di vittimizzazione secondaria dei minori da parte del sistema socio-sanitario-giudiziario;
il rapporto Unicef del 2007 su «La condizione dell'infanzia nel mondo» dimostra come l'eliminazione delle discriminazioni di genere e il potenziamento del
ruolo delle donne possono avere un profondo e positivo impatto per il benessere e la tutela dei bambini;
«l'uguaglianza di genere e il benessere dei bambini sono inestricabilmente legati» ha affermato la direttrice generale dell'Unicef, Ann Veneman;
un maggiore coinvolgimento delle donne in politica può anche avere un impatto positivo sulla condizione dei bambini: prove crescenti suggeriscono che sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo le donne parlamentari siano particolarmente efficaci nella tutela dell'infanzia, ma a luglio 2006 le donne parlamentari erano nel mondo meno del 17 per cento, in Italia il 16,1 per cento;
il tentativo portato avanti, nelle settimane scorse, da alcune fantomatiche associazioni che dialogano attraverso internet di costruire la giornata dell'orgoglio pedofilo (già avvenuto numerose volte in passato) ha suscitato l'unanime indignazione e ha riproposto all'attenzione pubblica un tema sul quale sarebbe gravissimo abbassare la guardia;
nel nostro Paese il sofisticato ed efficace lavoro della polizia postale, in collaborazione con i provider italiani, è riuscito nei giorni scorsi a bloccare, di fatto, su tutto il territorio nazionale, l'accesso al sito tedesco incriminato di promuovere detta vergognosa iniziativa;
con l'avvento di internet si è purtroppo consolidata in tutto il mondo una rete criminale, che, sfruttando l'anonimato del mezzo telematico, ha costruito un florido mercato (con un profitto che sembrerebbe, secondo alcuni fonti, aggirarsi su circa un miliardo di euro l'anno), che si basa sullo scambio di materiali pedopornografici e sull'abuso e la violenza contro i minori;
nel nostro Paese l'impegno comune contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori ha portato ad una legislazione in materia tra le più avanzate in Europa e ci si è dotati di un moderno ordinamento normativo a tutela dei minori, ma nonostante ciò, essendo il fenomeno globale - gli ultimi dati forniti dall'Internet watch foundation (l'aumento del 1500 per cento dal 1997 al 2005 dei siti pedofili nel mondo, con 400 siti oscurati e sequestrati in Italia solo negli ultimi quattro anni) e le stime fornite dall'ultimo rapporto Onu, che stima in 73 milioni ogni anno i minori che sono costretti a subire violenze sessuali - si fa sempre più stringente la necessità di arrivare su tale materia a livello internazionale a norme comuni di prevenzione e repressione del fenomeno;
la radicalità e la diffusione globale del fenomeno rischia, in mancanza dell'attivazione di una rete di contatti comuni tra gli organi di polizia di tutto il mondo, di rendere insufficiente e parziale anche il lodevole lavoro della polizia postale e delle comunicazioni, che è impedita ad intervenire contro la maggioranza dei siti, proprio perché esistenti all'estero;
impegna il Governo:
a procedere tempestivamente all'istituzione della figura nazionale del garante dell'infanzia, che si raccordi con i garanti regionali dove già esistenti e che vigili sulla piena attuazione delle leggi e della Convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia e della adolescenza in tutto il territorio nazionale;
a definire un sistema nazionale di livelli essenziali di assistenza nel sociale, individuando anche criteri minimi di qualità per i servizi specialistici, pubblici e del privato sociale, che si occupano di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale, allo scopo di assicurare un livello accettabile di prestazioni su tutto il territorio nazionale;
a rafforzare il sistema di coordinamento tra Governo e regioni sulle politiche e i programmi in materia, attraverso la conferenza Stato-regioni, al fine, anche, di affermare l'istituzione del garante per l'infanzia in ogni regione d'Italia;
ad attivare adeguate campagne informative, attraverso gli organi di comunicazione
di massa, al fine di rendere attiva ogni possibile iniziativa di prevenzione contro tutte le forme di violenza sui minori;
a rafforzare a livello europeo, promuovendo l'avvio di una sessione straordinaria del Parlamento europeo su questi temi, ogni forma di collaborazione e di coordinamento possibile, sia legislativo che investigativo, al fine di combattere e contrastare il reato di pedofilia;
ad intervenire in sede Onu affinché sia celermente riconosciuto il reato di pedofilia come crimine contro l'umanità;
a promuovere lo sviluppo di reti interistituzionali, locali e nazionali, che coinvolgano organismi specializzati sui temi della violenza di genere e dell'abuso sui minori e associazioni di donne che operano sugli stessi temi;
a potenziare la formazione delle/gli operatrici/tori del settore;
ad assicurare procedure giudiziarie rispettose dei percorsi di cura e protezione dei bambini e l'assistenza legale-sanitaria-psicologica delle vittime minorenni durante e dopo il procedimento giudiziario;
a promuovere e sostenere nelle scuole, di ogni ordine e grado, progetti educativo-formativi che favoriscano una cultura della sessualità fondata sul riconoscimento della differenza, sulla necessità del consenso e sul rispetto delle diversità;
ad unire le forze di tutti gli attori della sicurezza in maniera coordinata e individuare nuovi strumenti istituzionali di raccordo che possano convogliare presso le strutture specializzate del servizio di polizia postale e comunicazioni tutte le informazioni relative alla pedopornografia, non da ultimo quelle riguardanti i circuiti finanziari;
ad incentivare la collaborazione internazionale delle forze di polizia per la condivisione di archivi informatici sulle immagini pedopornografiche e per l'applicazione di sistemi di analisi del materiale stesso, finalizzati all'identificazione delle vittime in esso raffigurate e delle responsabili compagini criminose pedofile o a uso pedofilo;
a destinare finanziamenti per apposite iniziative di sensibilizzazione, formazione e intervento per il maltrattamento «violenza assistita dei minori», anche al fine di contrastare la tendenza alla minimizzazione del problema della violenza domestica e dei gravi effetti che questa ha sulla capacità genitoriale del genitore maltrattato - che è nella maggioranza dei casi e nelle forme generalmente più gravi la madre - e sui minori che vi sono esposti;
a rafforzare il coordinamento tra le istituzioni impegnate per la prevenzione e il contrasto agli abusi sui minori, al fine di consentire un costante monitoraggio quantitativo e qualitativo del fenomeno, attraverso studi specialistici e ricerche in collegamento con organismi investigativi italiani ed esteri, e la creazione e la gestione di una banca dati di soggetti e informazioni investigative, provenienti anche da attività di contrasto all'estero e contenente elementi correlati alla pedofilia e agli abusi sui minori in genere, come momento fondamentale per un'indispensabile attività di intellegence e di supporto investigativo agli organismi di polizia giudiziaria.
(1-00196)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Dioguardi, Migliore, Smeriglio, Caruso».
(25 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
è recente la notizia di un movimento europeo attivo a difesa della pratica della pedofilia, il quale pretende di vantare il diritto ad esprimersi attraverso forme di celebrazione, come il Boy love day;
tale movimento sfrutta la rete internet a fini di promozione e quanto è emerso sino ad ora non è che una parte, seppure estrema, di un fenomeno di vaste
dimensioni, che utilizza le forme più sofisticate per la sua diffusione e che non conosce confini tra Paesi;
l'utilizzo globale della rete telematica internet, che rappresenta una delle espressioni più alte dello sviluppo tecnologico dei nostri tempi, consente la diffusione di aberrazioni criminali, senza che si siano trovati ancora strumenti giuridici validi a fermare tali messaggi e ad individuare e punire i responsabili, a causa delle difficoltà dovute al carattere sopranazionale del reato perpetrato via internet;
è stata approvata la legge 6 febbraio 2006, n. 38, in materia di «Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo internet», che rappresenta un esempio tra i più avanzati della legislazione in materia;
l'Unione europea ha varato la decisione 2004/68/GAI del 22 dicembre 2003, documento fondamentale con cui il Consiglio dell'Unione europea invita tutti i Paesi a prevedere specifiche figure di reato, tra cui anche l'istigazione ed il favoreggiamento;
impegna il Governo:
a farsi promotore presso le istituzioni europee di un progetto di verifica dello stato di attuazione della normativa europea contro la pedofilia nei diversi Paesi membri - con particolare attenzione ai Paesi di nuovo e futuro ingresso - affinché venga data applicazione concreta alla disposizione contenuta nella decisione 2004/68/GAI, finalizzata ad istituire figure specifiche di reato di istigazione e favoreggiamento;
a promuovere un'estensione della suddetta disposizione allo scopo di assicurare l'introduzione della figura specifica del reato di apologia di reato (così come già previsto in Italia), affinché movimenti come quello legato al Boy love day e i relativi eventi auto-celebrativi possano essere perseguiti in tutti i Paesi dell'Unione europea sulla base di questa fattispecie giuridica;
a promuovere l'istituzione del garante per l'infanzia e l'adolescenza, quale strumento di promozione e di tutela dei diritti e degli interessi dei minori;
a promuovere l'istituzione, nell'ambito delle forze dell'ordine, di un servizio interforze di polizia, altamente specializzato e costantemente formato, deputato all'individuazione, all'accertamento e alla repressione dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di pedofilia.
(1-00198)
«Bianchi, Bocci, Boffa, Brandolini, Burchiellaro, Codurelli, De Biasi, Di Girolamo, Dioguardi, Fasciani, Ghizzoni, Rocco Pignataro, Trupia, Volpini».
(27 giugno 2007)
La Camera,
premesso che:
il tentativo di celebrare la giornata dell'orgoglio pedofilo denominata boy love day per il 25 giugno 2007 rappresenta un fatto gravissimo che testimonia quanto sia pericolosa a livello nazionale ed internazionale la pratica e la promozione del turpe fenomeno della pedofilia;
il precedente Governo ha affrontato per la prima volta in modo organico il problema della lotta alla pedopornografia via internet con il varo della legge 6 febbraio 2006, n. 38 recante «disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo internet», che ha introdotto nuove figure di reato come la pedopornografia via internet e lo scambio di materiale pedopornografico, e che ha fornito alla polizia postale strumenti di intervento per contrastare la pedopornografia via internet coinvolgendo per la prima volta i provider e l'ufficio cambi. È stato inoltre istituito l'osservatorio sulla pedofilia
per fornire indicazioni concrete sulle dimensioni di questo turpe fenomeno;
il Governo precedente in attuazione della legge 3 agosto 1998, n. 286 (articolo 17) ha anche provveduto a costituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il comitato interministeriale per la lotta alla pedofilia (ciclope), che coordina le amministrazioni pubbliche impegnate nel contrasto di questa ignobile pratica;
il fenomeno della pedopornografia va considerato unitamente alla diffusione su scala sempre maggiore della prostituzione minorile, sia nel nostro Paese, a causa della tratta e del commercio di esseri umani dalle aree povere del mondo, sia per la diffusione del turismo sessuale. Per questa ragione il contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori deve essere di carattere globale e deve esser combattuto con rinnovato impegno dalle forze dell'ordine;
impegna il Governo:
a rafforzare il contrasto nei confronti della pedofilia e della pedopornografia applicando fino in fondo e senza sconti la normativa vigente in materia;
a valutare l'opportunità di introdurre nel nostro codice penale specifici reati di favoreggiamento o istigazione alla pedofilia, del tipo di quelli tentati per il cosiddetto «boy love day», ciò al fine di contrastare subdoli tentativi di creare una cultura ed un ambiente non ostile alla pedofilia;
ad investire somme adeguate per promuovere campagne di sensibilizzazione contro la pedofilia sia attraverso le scuole di ogni ordine e grado sia utilizzando su larga scala tutti i mezzi di comunicazione di massa;
a fornire nuovi e maggiori mezzi tecnologici alla polizia postale per metterla nelle migliori condizioni ai fini del contrasto del fenomeno della pedopornografia via internet;
a completare la banca dati sul fenomeno della pedofilia, costituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, invitando tutte le amministrazioni pubbliche in possesso di dati significativi alla collaborazione per avere un quadro quanto più completo possibile dell'entità e dell'evoluzione di questo deprecabile fenomeno.
(1-00199)
«Prestigiacomo, Elio Vito, Leone, Santelli, D'Ippolito, Carlucci, Moroni, Paoletti Tangheroni, Aprea, Pelino, Mondello, Gardini, Milanato, Adornato, Ravetto, Bertolini, Licastro Scardino, Gelmini, Cicu, La Loggia, Paroli, Crosetto, Fallica, Giudice, Angelino Alfano, Casero, Verro».
(3 luglio 2007)
La Camera,
premesso che:
l'espressione «pedofilia», ovvero amore verso i bambini, ha un significato inquietante dato che dietro la traduzione letterale di questa parola si manifesta uno dei crimini più aberranti messi in atto da parte dell'uomo;
questo crimine rappresenta la forma di violenza più grave, perchè compiuta nei confronti dei bambini, con conseguenze irreparabili sullo sviluppo della loro personalità, che pone basi per il perpetuarsi della violenza stessa nell'arco di tutta una vita;
risulta molto difficile monitorare il fenomeno dello sfruttamento sessuale sui minori ed i dati disponibili sono tutt'altro che esaustivi, perché in questo campo è molto alto «il numero oscuro» della devianza e molto difficile percepire il fenomeno nella sua effettiva ampiezza, considerato, come sappiamo, che molti abusi avvengono oggi tra le mura domestiche;
questo agghiacciante fenomeno criminale ha avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale, trovando spazio tra
le maglie sfaldate di quella rete di difesa civica che fondava la sua forza nei valori culturali tradizionali etici e religiosi che da sempre sono insiti nella storia dei nostri Popoli, ma che attualmente e negli ultimi tempi sono sempre più oggetto di continui attacchi, finalizzati a dar vita ad un nuovo ordine mondiale, dove ciò che conta è l'avere e il consumare;
in questi ultimi anni sono stati segnalati più di 50.000 siti internet con materiali pedofili. Nel labirinto della rete internet transita una quantità enorme di materiale pedopornografico. La rete telematica è divenuta quindi, quella dimensione parallela in cui è data la possibilità al pedofilo di sperimentare le proprie ossessioni attraverso le chat-line, di prendere contatti con i minori e tentare di adescarli;
è del tutto evidente come sia necessario intervenire al più presto per combattere in modo efficace questo fenomeno pericoloso, dove la pedofilia viene esaltata anzichè essere condannata in modo deciso;
i pedofili del mondo si tengono in contatto con siti e manifestazioni in cui affermano che vogliono essere lasciati liberi di amare chi vogliono a prescindere dall'età, al punto che hanno indetto una manifestazione per il 23 giugno scorso cosiddetta «love boy day», giornata dell'orgoglio pedofilo;
impegna il Governo:
ad adottare ogni possibile misura di lotta e di prevenzione atta ad impedire ogni forma di violenza sui minori;
a promuovere ogni forma di collaborazione possibile, anche a livello europeo, per perseguire i reati di pedofilia e di pedofilia culturale, dove il compimento di questi atti sessuali viene esaltato come fenomeno culturale;
ad utilizzare ogni strumento per favorire la convergenza di intenti, di volontà operative e di collaborazione, al fine di dotare il nostro Paese di tutti gli strumenti indispensabili per garantire l'applicazione della legge, anche attraverso strumenti preventivi e di sostegno adeguato alle famiglie per poter tutelare adeguatamente i minori da simili efferati reati;
ad assumere iniziative normative che prevedano l'inserimento del reato di apologia della pedofilia nel nostro codice penale.
(1-00200)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)«Lussana, Alessandri, Allasia, Bodega, Bricolo, Goisis, Montani, Pini, Grimoldi, Garavaglia».
(4 luglio 2007)