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Allegato A
Seduta n. 184 del 5/7/2007
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(Sezione 11 - Attuazione dell'accordo di programma sulla chimica siracusana)
ROTONDO, DI SALVO, SPINI, PETTINARI, ATTILI, AURISICCHIO, SASSO, BUFFO, NICCHI, BANDOLI, BARATELLA, D'ANTONA, FUMAGALLI, SCOTTO, GRILLINI, LEONI, LOMAGLIO, MADERLONI, TRUPIA e ZANOTTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nel mese di dicembre 2005 presso la Presidenza del Consiglio dei ministri fu sottoscritto tra il Governo della Repubblica, la Regione siciliana, i sindacati dei lavoratori, l'associazione degli industriali chimici e le imprese interessate, tra cui l'Eni e l'Erg, l'accordo di programma sulla chimica siracusana;
tale accordo stabiliva, insieme alla fermata della linea produttiva del clorosoda, il rilancio e lo sviluppo del polo petrolchimico di Priolo-Augusta, attraverso la realizzazione di due nuovi impianti (uno di glicole etilenico e l'altro d'ipoclorito di sodio) e di un parco tecnologico
in collegamento con le università siciliane per lo sviluppo delle piccole e medie imprese;
erano previste, inoltre, la realizzazione, all'interno del porto di Augusta, di un rigassificatore da parte della Erg e una serie di interventi di bonifica e risanamento ambientale delle aree dismesse;
per facilitare l'attuazione dell'accordo il Governo si impegnava a mettere a disposizione 160 milioni di euro e la Regione siciliana 60 milioni;
tale accordo arrivava dopo una vertenza, durata cinque anni, sulla base di una proposta tecnica elaborata dall'osservatorio nazionale sulla chimica;
a quasi un anno e mezzo di distanza dalla firma sono stati chiusi gli impianti per i quali l'accordo prevedeva la fermata, ma non sono stati ancora avviati gli investimenti sostitutivi e di sviluppo concordati;
l'unico investimento confermato è quello del rigassificatore, che la comunità siracusana considera giustamente più un contributo del territorio allo sviluppo economico nazionale che una contropartita ai tagli produttivi effettuati dall'Eni e dalla Dow Chemical;
solo nel mese di febbraio 2007, dopo una serie di aspre agitazioni, sono stati convocati a Palazzo Chigi il comitato paritetico nazionale e al ministero dello sviluppo economico l'osservatorio nazionale sulla chimica, per fare il punto sullo stato di attuazione dell'accordo;
c'era l'impegno a convocare entro il 15 marzo 2007 una nuova riunione a Palazzo Chigi per affrontare nel merito i problemi aperti;
all'origine del ritardo nella convocazione del nuovo incontro c'è il palese tentativo delle imprese firmatarie (a cominciare dall'Eni, che finora è stato il soggetto che più ha tratto vantaggio dall'accordo) di far saltare il complesso disegno di politica industriale a suo tempo concordato;
di pari passo con l'incertezza sul rispetto dell'accordo di programma, cresce la tensione nelle fabbriche e la preoccupazione nei sindacati e nella classe dirigente locale a tutti i livelli;
il polo petrolchimico di Priolo-Augusta, oltre ad essere il maggiore complesso industriale esistente in Sicilia, rappresenta l'asse attorno a cui ruota l'intera vita economica della provincia di Siracusa, la quale paga duramente, non da oggi, lo scotto del declino della chimica e non intende e non può arretrare ulteriormente nel proprio tenore di vita -:
se non ritenga di dover energicamente sollecitare le imprese firmatarie, Eni in testa, a un comportamento più costruttivo e più rispettoso dello spirito e della lettera dell'accordo di programma sulla chimica siracusana e se non ravvisino, in ogni caso, la necessità di dar seguito all'impegno preso e di convocare in tempi brevi un nuovo incontro alla Presidenza del Consiglio dei ministri o al ministero dello sviluppo economico, per cominciare a rimuovere gli ostacoli che hanno impedito finora la corretta attuazione dell'accordo. (3-01058)