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Allegato B
Seduta n. 189 del 16/7/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta scritta:
BELLILLO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nel corso della seconda guerra mondiale, nei pressi della cittadina di Kahla, precisamente nella regione di Thuringen, uno dei sedici stati federali nella Germania centrale, dal 1939 al 1945 furono deportati migliaia di lavoratori coatti provenienti da ben nove paesi europei. I primi deportati italiani, provenienti dalla provincia di Macerata vi giunsero nel 1944; in seguito provennero da diverse aree del territorio nazionale, condotti a forza anche operai della Pirelli colpevoli di aver aderito a manifestazioni di sciopero;
nel campo di lavoro allestito a Kahla i deportati furono utilizzati per il disboscamento e il livellamento della cima della collina sovrastante, di modo che potesse essere utilizzata come pista di decollo per i caccia a reazione Messerschmdt 262, la cui fabbrica segreta era stata scavata all'interno della collina in una imponente sistema di gallerie (ben 72 distribuite in 32 km). Tale progetto denominato «Reimahg», coinvolse lo sfruttamento di ben 15000 esseri umani, tra cui numerose donne e bambini; è fatto noto come le condizioni disumane di vita e di lavoro, la mancanza di assistenza medica al dilagare di infezioni ed epidemie, l'insufficiente alimentazione abbiano condannato circa l'80 per cento di loro alla morte. I decessi ufficiali riconducibili al «progetto Reimahg» furono 855 di cui ben la metà italiani; è pur vero però che stime approssimative si assestano intorno a 6000 vittime seppellite oltre che nelle fosse comuni con calce viva, anche al vicino KZ di Buchenwald, dove venivano gettati nel forno crematorio;
recentemente si sono verificati alcuni atti vandalici, sono state oltraggiate diverse lapidi commemorative dei deportati di Kahla (alcune delle quali addirittura collocate da amministrazioni italiane); tale gesto pur nell'anonimato è palese espressione dell'animosità e dell'avversione alla Commemorazione Internazionale in onore delle vittime della ex fabbrica di armamenti Reimahg (3-5 maggio 2007) che ogni anno raccoglie maggiore consenso da parte degli stati europei;
in ultimo l'area occupata dall'ex campo di prigionia di Kahla è stato al centro di interessi privati, riservandosi la proprietà il diritto di poter vendere la zona al miglior offerente con la conseguenza
che la comunità si possa veder sottratto il Monumento commemorativo di Walpersberg, sito di grande interesse storico e di forte impatto emotivo; inoltre verrebbe oscurata la memoria di un episodio, che pur in misura ridotta rispetto ai tragici eventi dell'Olocausto, rappresenta un monito per le generazioni future -:
se non ritenga di dover intervenire presso la rappresentanza della Germania nel nostro paese affinché il Governo tedesco tuteli con maggiore fermezza i luoghi teatro del nazifascismo ed individui gli autori materiali degli episodi di oltraggio e vandalismo sopra menzionati;
se sia a conoscenza dell'intenzione della municipalità di Kahla che ha manifestato interesse all'acquisto e alla conservazione dell'intera area, se vi sia da parte del Governo italiano la possibilità di sostenere l'iniziativa di modo che non venga rimosso il memoriale posto a fianco della collina di Walpersberg testimonianza indispensabile per la sensibilizzazione delle generazioni a venire.
(4-04366)