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Allegato A
Seduta n. 190 del 17/7/2007
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(A.C. 2266 - Sezione 5)
ORDINI DEL GIORNO
La Camera,
preso atto della ratifica in corso dell'Accordo tra Italia e Cina di cooperazione scientifica e tecnologica;
con l'augurio che la Repubblica Popolare Cinese riesca sempre più a dotarsi di strumenti atti a tutelare la libertà dei propri cittadini anche in questi specifici campi preso atto che recenti iniziative di alto contenuto tecnologico - come la realizzata ferrovia che dal centro della Cina sale fino in Tibet - possono di fatto comportare anche pesanti ripercussioni dal punto di vista antropologico, ecologico ed idrogeologico, culturale e di potenziale minaccia alla peculiarità dello stesso Tibet, anche per la più facile possibilità di emigrazione di popolazione cinese di etnie non autoctone, ma anzi fatte volutamente insediare nella zona proprio per diminuire la presenza percentuale di tibetani nelle proprie aree di origine;
auspicando che il Tibet possa essere considerato per le sue peculiarità «patrimonio dell'Umanità» e quindi convenientemente conservato nelle sue molteplici e peculiari espressioni religiose, umane e sociali,
impegna il Governo
ad adoperarsi affinché sia rispettata la compatibilità ambientale di progetti che potranno essere sviluppati in Tibet.
9/2266/1.(ulteriore nuova formulazione) Zacchera, Zanella, Mellano, Forlani, Campa.
La Camera,
premesso che:
l'accordo fra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Popolare di Cina che ha per oggetto la cooperazione scientifica e tecnologica, indica esplicitamente come settori di priorità di intervento fra gli altri:
a) energia ed ambiente;
b) sanità, biomedicina e biotecnologia;
c) tecnologie applicate alla protezione e alla conservazione del patrimonio culturale;
il ricchissimo ed unico patrimonio culturale tibetano è di interesse dell'umanità intera. Per tentare di preservarlo lo stesso Dalai Lama, capo spirituale e politico del Tibet, in accordo con il Governo e il Parlamento tibetani in esilio a Daramsala, ha da anni rinunciato a rivendicare l'indipendenza dalla Cina per chiedere invece una «genuina autonomia» dei territori tibetani all'interno della Repubblica popolare di Cina, autonomia che permetta di preservare la cultura, la lingua, la religione di un popolo che lotta con la nonviolenza;
la cultura tradizionale tibetana, in pericolo per i divieti imposti dalla Cina, ha peraltro come perno fondante una antichissima ed autorevole scuola medica, diffusa e conosciuta in tutto il mondo;
appare opportuno estendere anche alla materia giuridica i settori di collaborazione nell'ambito delle iniziative volte a dare attuazione all'accordo, anche al fine di proporre esplicitamente anche in vista
delle prossime Olimpiadi di Pechino, seminari, workshop, conferenze e mostre sulla situazione Tibetana verificando l'auspicabile disponibilità della controparte cinese ad approfondire l'analisi del modello delle autonomie regionali italiane, già conosciute ed apprezzate dalle autorità tibetane,
impegna il Governo
nell'ambito delle iniziative volte a dare attuazione all'accordo:
a considerare il patrimonio culturale tibetano come parte imprescindibile dell'area di interesse dell'accordo con la Repubblica Popolare di Cina per l'applicazione delle e tecnologie volte alla protezione e conservazione del patrimonio culturale;
a considerare la medicina tradizionale tibetana come tutt'oggi è studiata e praticata dai monaci e scienziati tibetani, un elemento qualificante dell'area di interesse «sanità, biomedicina e biotecnologia» del presente accordo;
a considerare l'ecosistema del «tetto del mondo» un dato fondamentale ed imprescindibile nell'affrontare l'area di interesse «energia ed ambiente», considerando l'importanza vitale per il territorio e le popolazioni di una vasta parte del pianeta che dipende dai sei fiumi (Yangtze, Huang He, Indo, Mekong, Brahmaputra, Gange) che nascono in Tibet.
9/2266/2. (ulteriore nuova formulazione) Mellano, Zanella, Balducci, Forlani, Mantovani, Zacchera, Poretti, Beltrandi, Motta, Campa, Turco, Costa, Brigandì.