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Allegato B
Seduta n. 200 del 2/8/2007
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INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
giovedì 19 luglio, a Roma, è stato effettuato uno sgombero di circa 1300 persone che vivevano in un insediamento non autorizzato sotto il ponte della Magliana;
tra queste 1300 persone c'erano anche donne incinte, bambini, e molti neonati;
lo sgombero, secondo la testimonianza di moltissimi appartenenti ad associazioni e cooperative sociali che si occupano dei problemi legati all'immigrazione, è stato molto violento e ha lasciato gli sgomberati senz'acqua, senza cibo e senza sapere dove andare;
l'Italia è già stata condannata dal consiglio d'Europa per la brutalità degli sgomberi e per il mancato rispetto della normativa europea al riguardo;
moltissimi intellettuali, forze politiche ed associazioni hanno, giustamente, emesso un comunicato in data 21 luglio, in cui viene stigmatizzato l'intervento repressivo e il mancato rispetto di più elementari diritti umani;
quanto accaduto non può essere liquidato come una normale operazione di polizia contro degli abusivi che saranno costretti e trovare altrettante situazioni
emergenziali in attesa di un nuovo sgombero, ma rappresenta il fallimento delle politiche di accoglienza e ricovero che vengono sostituite da un presunto ritorno alla «legalità» e tutto discapito delle aree più deboli ed emarginate;
quanto accaduto nel caso specifico non è, purtroppo, un caso unico visto che nella città di Roma, come in altre in tutta Italia, si continuano a sgomberare i campi provvisori realizzati da cittadini immigrati e nomadi senza trovare, nella maggioranza dei casi, situazioni alternative dignitose e all'altezza di un Paese civile;
d'altra parte anche nelle situazioni in cui sono state concesse delle aree alle comunità rom, spesso la situazione è precaria e al limite della decenza e della tutela della salute pubblica;
ad esempio all'interno del campo rom di Castel Romano, in provincia di Roma, inaugurato il 14 settembre 2005, ed assegnato a due comunità diverse provenienti da due diverse aree della città di Roma (nonostante sia ampiamente noto che vi sono spesso forti contrasti tra le varie comunità) la situazione igienico sanitaria è al limite della sopravvivenza ed i servizi sono praticamente inesistenti, in particolare:
a) nel campo vivono 700 persone, di cui la metà sono bambini, di questi ultimi 260 sono iscritti nelle scuole, con una frequentazione del 50 per cento e un progressivo abbandono dalle scuole dell'infanzia a causa della lontananza delle stesse dal sito del campo;
b) non c'è acqua potabile durante il giorno (solo un'ora la mattina e una la sera dalle 23 alla mezzanotte), nel campo sono morte 3 persone e dall'ottobre 2005 a dicembre 2005 25 bambini hanno contratto l'epatite A e un adulto l'epatite B;
c) non c'è assistenza medica e non vi sono mezzi di trasporto che colleghino con la città -:
per quale motivo, nel caso specifico dell'area della Magliana, lo sgombero da parte delle forze dell'ordine è stato così violento e non si è tenuto conto in nessun modo del disastro umanitario che si sarebbe provocato, della sofferenza e di tutti i disagi che questi neonati, bambini, donne e uomini si sono trovati e si troveranno a vivere;
se tale operazione sia stata concordata con l'amministrazione comunale di Roma e per quale motivo non si è tentato di dare una risposta alternativa a chi chiede solamente di potere vivere in maniera dignitosa nel nostro Paese;
se vi sono dati sul numero di sgomberi effettuati nei confronti di campi abusivi realizzati dalle comunità rom e in quanti casi sono state trovate soluzione alternative;
cosa si intenda fare, vista l'evidente emergenza sociale e sanitaria esistente in numerosi campi rom abusivi o non, al fine di salvaguardare la salute di coloro che ci vivono con particolare riferimento ai bambini;
se non si ritenga un errore gravissimo continuare ad affrontare l'emergenza rom come un problema di ordine pubblico e che di conseguenza sia necessario, con il contributo delle stesse comunità, ricercare politiche di accoglienza che favoriscano l'inserimento e salvaguardino la dignità e la cultura degli stessi.
(2-00694) «Smeriglio, Migliore».
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 7 febbraio 2007, la Prefettura-Ufficio territoriale di governo di Roma, la Questura di Roma, la Direzione Provinciale del Lavoro di Roma e le Associazioni Territoriali di rappresentanza dei datori di lavoro hanno siglato un «Protocollo di Intesa» riguardante i procedimenti dello Sportello Unico per l'Immigrazione. Tale Protocollo, rilevando l'esigenza di garantire
la massima assistenza e tutela agli stranieri, nonché ai datori di lavoro, in materia di immigrazione, segue coerentemente quanto già prospettato dal precedente Protocollo d'Intesa del 6 dicembre 2006 siglato tra i Ministeri dell'Interno, della Solidarietà Sociale e le Associazioni nazionali di rappresentanza dei datori di lavoro;
agli Sportelli Unici per l'Immigrazione presso le Prefetture sono affidate procedure di regolazione delle pratiche flussi, tra cui quelle relative al rilascio di nulla-osta al lavoro e di nulla-osta al ricongiungimento familiare dei cittadini extracomunitari residenti all'estero, e che il Protocollo del febbraio 2007 sancisce la collaborazione con le Associazioni territoriali per attività di informazione ed assistenza ai datori di lavoro rappresentati attraverso la verifica, l'integrazione e l'acquisizione dei documenti da produrre a corredo delle istanze rivolte agli Sportelli Unici dalle stesse Associazioni;
nel marzo 2006 sono state presentate - in tutta Italia - 500.000 domande da parte di datori di lavoro in relazione ai flussi di ingresso di lavoratori extracomunitari; di queste, 50.000 pratiche riguardano la Provincia di Roma, ma solo una loro piccolissima e residuale percentuale ha ottenuto, nell'ultimo anno e mezzo, l'espletamento completo attraverso il rilascio del nulla-osta al lavoro, così come altrettanto scoraggiante è stato il risultato per il ricongiungimento familiare, secondo quanto previsto dalla procedura descritta dagli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 334 del 18 ottobre 2004 che, come pubblicamente denunciato nel corso della puntata televisiva del 26 luglio 2007 su Rai Utile in merito al sistema di apposizione del «Timbro datario» necessario al rilascio del visto per l'ingresso in Italia, in alcuni casi risulta violata;
presso lo Sportello Unico della Prefettura di Roma si sono registrati, pertanto, diversi e reiterati problemi organizzativi che, al di là delle loro motivazioni, paiono sempre più ingiustificabili. Difatti, tali problemi non permettono né ai datori di lavoro, né ai lavoratori extracomunitari, né, infine, alle Istituzioni preposte di beneficiare di quanto stipulato con i Protocolli di Intesa;
un tratto qualificante dei predetti Protocolli è la collaborazione, a titolo gratuito, da parte delle Associazioni Territoriali al fine di supportare e accelerare il lavoro dello Sportello Unico secondo modalità, di tempi e luoghi, concordate -:
come, visti inoltre il decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286 - «Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'Immigrazione e norme sulla condizione dello straniero» - ed il decreto del Presidente della Repubblica del 31 agosto 1999, n. 394 - «Regolamento di attuazione del Testo Unico sull'immigrazione» -, si intenda provvedere alla tutela di quanto previsto dai suddetti Protocolli che a tali decreti sono riconducibili;
in che modo, nello specifico, si voglia provvedere per superare i richiamati disservizi dello Sportello Unico di Roma, disservizi che mettono in gioco, allo stesso tempo, diritti soggettivi ed interessi legittimi: diritti ed interessi di esseri umani e di associazioni.
(2-00693) «Leoluca Orlando».
Interrogazioni a risposta orale:
MIGLIORE, DE CRISTOFARO e CARUSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra il 25 e il 26 luglio nell'affollatissima via Landolina a Catania, teatro ormai da tempo della violenza neofascista, si è consumata l'ennesima aggressione ai danni di un membro del «Coordinamento 16 Settembre»;
stavolta la persona aggredita è il coordinatore provinciale dei Giovani Comunisti, che, nell'indifferenza più assoluta
di chi ha assistito alla scena, è stato assalito da tre noti esponenti dell'estrema destra catanese;
le ragioni dell'aggressione ai danni del Coordinamento sono sempre le stesse: la dichiarata identità antifascista, l'impegno sociale e l'attiva partecipazione alla vita politica di una città che qualcuno vorrebbe lasciare «nera» d'ignoranza, degrado e povertà; non a caso, infatti, questa ennesima aggressione si è verificata ad appena due settimane dal riuscitissimo Catania Pride 2007, manifestazione notoriamente invisa ai neofascisti;
nella notte tra il 28 e 29 luglio, presumibilmente durante le prime ore della mattinata, ignoti hanno appiccato il fuoco ai portoni del Centro sociale Auro;
il gesto è stato firmato con una serie di svastiche, celtiche e scritte: «rossi ai forni», «vincere e vinceremo», «dux»;
l'intervento dei pompieri ha evitato il peggio: un ragazzo dormiva nei locali del centro e le fiamme, appiccate probabilmente con bottiglie incendiarie, dopo aver attecchito sul portone di legno, avrebbero potuto propagarsi fino alla palestra con il pavimento in parquet, quindi, altamente infiammabile;
la stessa notte anche il Centro popolare Experia subiva un tentativo d'incendio, i ragazzi che lo gestiscono hanno trovato bottiglie incendiarie con ancora la benzina dentro e dei residui di carta bruciata utilizzata per cercare di accendere le bottiglie, con il risultato di un portone annerito ma complessivamente nessun danno di rilievo;
gli occupanti del Centro sociale Auro hanno sporto denuncia alla Questura -:
se sia a conoscenza dei fatti sopraccitati e se sia stata avviata un'indagine che porti alla luce i responsabili di tali gravi atti criminosi.
(3-01176)
D'IPPOLITO VITALE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la DDA di Catanzaro ha riaperto l'inchiesta denominata «Puma»; avviando una seconda fase cosiddetta «Puma 2»;
accanto alla notifica degli avvisi di conclusione delle indagini «Puma» agli interessati, sono stati - altresì - notificati nuovi avvisi di garanzia a soggetti già coinvolti e non (Puma 2);
al centro delle attenzioni dei Magistrati l'indagine sugli interessi legati alla gestione del territorio ed in particolare sulle procedure di adozione della variante al Piano Regolatore di Botricello;
l'iter di approvazione della variante (di cui al punto precedente) si è bloccato allo scoppiare dell'inchiesta «Puma» (28 dicembre 2006);
sono in corso accertamenti sulla congruità e la regolarità delle scelte operate dal Comune nel Piano Regolatore e/o su eventuali «forzature» a vantaggio di qualcuno;
un nuovo avviso di garanzia è stato notificato al Sindaco di Botricello;
non sono note le risultanze di una iniziale procedura di accesso agli atti del Comune (allo stato ferma o conclusa?) avviata dalla Prefettura competente;
è stata richiesta dalla Commissione Antimafia l'acquisizione degli atti della DDA di Catanzaro;
il vecchio ed il nuovo corso delle inchieste (Puma e Puma 2) crea fondate preoccupazioni sulla corretta e trasparente gestione dell'Ente Comune;
l'interrogante ritiene che, pur tenuto conto della comprensibile prudenza che deve accompagnare una simile scelta, lesiva della volontà elettorale espressa, sembrano sussistere i presupposti per un intervento
del Governo ai sensi degli articoli 141, 142 e 143 del Testo Unico Enti Locali -:
se e quali siano le responsabilità amministrative emerse;
se, alla luce di quanto indicato in premessa, non sussistano sufficienti elementi per avviare una nuova procedura di accesso, diretta a valutare l'opportunità di procedere allo scioglimento del Consiglio Comunale di Botricello nell'interesse della comunità.
(3-01180)
ANTONIO PEPE, LAMORTE e PROIETTI COSIMI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal combinato disposto di norme vigenti in materia di divieto di cumulo, non si evince con chiarezza se sia possibile cumulare l'indennità di parlamentare, percepita da coloro che ricoprono la carica di parlamentare europeo, con le indennità percepite da chi, contemporaneamente, ricopre anche la carica di consigliere comunale e/o di vice sindaco;
a partire dal 1o gennaio 2008, entreranno in vigore le deliberazioni adottate dagli uffici di presidenza del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che prevedono l'estensione del regime di divieto di cumulo tra vitalizi dei parlamentari e gli emolumenti derivanti da altre cariche pubbliche -:
quale normativa sia applicabile al caso in specie, relativo alla sussistenza o meno del divieto di cumulo tra emolumenti percepiti a titolo di parlamentare europeo ed emolumenti percepiti a titolo di consigliere comunale o vicesindaco.
(3-01182)
Interrogazione a risposta in Commissione:
CONTENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
recentemente l'ufficio provinciale di Pordenone della società «Poste Italiane» è stato preso d'assalto da numerosi cittadini extracomunitari muniti della documentazione relativa alla richiesta del permesso di soggiorno;
lo straordinario afflusso sarebbe conseguenza di una non meglio chiarita attività di divulgazione diretta a far credere che proprio attraverso gli uffici provinciali fosse possibile regolarizzare la posizione degli immigrati privi di permesso di soggiorno;
le Forze di polizia, tra l'altro, hanno allertato la presenza irregolare di diversi cittadini extracomunitari che a quegli uffici si sono rivolti -:
se risultino svolti accertamenti per chiarire le ragioni del fenomeno evidenziato e quali siano le eventuali risultanze di essi.
(5-01408)
Interrogazioni a risposta scritta:
TRUPIA, DEIANA, FINCATO e ZANELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 30 luglio 2007 è pervenuta, presso la sede dell'emittente televisiva locale Tva Vicenza, una busta contenente un DVD, il quale mostra le immagini di una probabile esplosione avvenuta nelle tubature dell'oleodotto della NATO che transita nell'area dell'aeroporto «Dal Molin»;
dal sopralluogo effettuato dagli investigatori nell'impianto suddetto sono state ritrovate tre pentole a pressione, due contenitori di plastica e una dozzina di bombole di gas butano da campeggio, una delle quali completamente distrutta;
il tentativo di sabotaggio, avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 luglio scorso, non è stato preventivamente individuato da alcuna azione di intelligence e si è venuti a conoscenza dell'avvenimento solo tramite il video anonimo, venticinque giorni dopo il suo accadimento;
se il tentativo fosse riuscito i rischi per le persone e le cose sarebbero stati elevatissimi;
dalle indagini immediatamente avviate si apprende che gli esperti dell'antiterrorismo ritengono si tratti di un attentato fallito di probabile matrice anarchica;
questo appare essere l'ultimo tentativo, in ordine di tempo, teso a squalificare il movimento che si è opposto con metodi sempre pacifici e non violenti alla base americana «Dal Molin» e con gli stessi metodi intende continuare ad opporvisi -:
quale sia lo stato delle indagini e quali le misure che il Governo intende mettere in atto affinché eventi simili possano essere prontamente individuati e sventati attraverso adeguate misure di prevenzione e azioni di intelligence.
(4-04641)
MELONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il «Carnevalone Liberato» è una festa che si svolge ogni anno nella prima domenica di quaresima a Poggio Mirteto (Rieti), piccolo centro a 50 chilometri da Roma;
si tratta di una tradizione che trae origine dalla autoliberazione dallo Stato pontificio e che originariamente presentava un carattere marcatamente anticlericale;
negli ultimi anni questo evento si sta lentamente trasformando da festa satirica ed anticlericale a pretesto di giovani soprattutto estranei alla Sabina per ubriacarsi e fare uso di droghe;
l'edizione di quest'anno è stata caratterizzata da gravi episodi di violenza: incendio di otto auto, denunce per possesso di stupefacenti, ritiri di patenti e un tentato furto d'auto;
il paese è diventato, per l'occasione, ritrovo per quanto risulta all'interrogante, della sinistra eversiva che utilizza la manifestazione per incontrare simpatizzanti anarchici e per scambiarsi informazioni e stabilire alleanze filo-insurrezionaliste: già nel 2006 alcuni soggetti erano stati individuati come potenziali anarco-terroristi;
due romani, A.G. di 42 anni e S.D.M. di 35 sono stati denunciati dalla Procura della Repubblica di Rieti, e poi arrestati con l'accusa di istigazione a delinquere ed apologia di delitti in materia di terrorismo: i due erano stati sorpresi nel corso della festa a distribuire volantini di natura terroristica che esprimevano solidarietà ai quindici arrestati nell'ambito dell'operazione «Tramonto»;
da un sondaggio telefonico emerge quanto segue: la festa piace solo all'11,8 per cento della popolazione poggiana; solo l'8 per cento dei commercianti dichiara di ricavare vantaggi economici dal Carnevalone Liberato; il 72 per cento non partecipa alla festa; il 71 per cento ha riscontrato danni al paese; solo l'8,6 per cento vorrebbe che questa festa continui a svolgersi e, se proprio deve andare avanti, i cittadini di Poggio Mirteto chiedono una presenza più forte delle Forze dell'ordine e che sia proibita la vendita di bevande alcoliche -:
quali iniziative a tutela dell'ordine pubblico intenda intraprendere per impedire il ripetersi di questi gravi episodi di violenza e, in particolare, se non ritenga opportuno - in vista della prossima edizione della manifestazione - convocare un apposta riunione organizzativa tra autorità, amministratori locali e forze delle ordine per studiare soluzioni condivise;
se per l'occasione non ritenga opportuno avviare, in collaborazione con i Ministri competenti, una campagna informativa di sensibilizzazione contro la droga e l'abuso di bevande alcoliche.
(4-04649)
GRIMOLDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella mattina del 1o agosto 2007, a Reggio Calabria, durante un tentativo di rapina ai danni di un furgone portavalori,
una guardia giurata, Luigi Rende, ha perso la vita a seguito di un conflitto a fuoco con quattro banditi;
durante lo scontro, Luigi Rende ha ferito tre dei rapinatori, tutti successivamente arrestati;
apparentemente, il furgone portavalori della Sicurtransport era scortato da due guardie giurate, in luogo delle tre necessarie per regolamento, a conferma di una prassi ormai molto diffusa, che vede le società fornitrici di servizi di vigilanza privata eludere sempre più frequentemente le disposizioni adottate per la sicurezza dei propri dipendenti;
tale pratica sembra essere stata favorita anche da circolari piuttosto permissive emanate dal Ministero dell'interno;
l'associazione Centro studi sicurezza, costituitasi per promuovere la tutela delle guardie giurate, circa 55 mila persone in tutto il Paese, ha ritenuto di dover affermare in un proprio comunicato che «la categoria è disperata ... in balia dell'anarchia e della criminalità organizzata», rilevando altresì come ormai si sia giunti alla pratica di assalti ai furgoni blindati condotti anche con armi come l'AK-47 Kalashnikov, bombe al plastico ed altri ordigni di precisione;
a fronte di tali livelli di sofisticazione e violenza urgono provvedimenti adeguati, primo fra i quali un intervento normativo che contempli la creazione di una figura professionale nuova, in grado di opporsi in maniera professionale ad attacchi paramilitari ad opera di malviventi -:
quale sia l'opinione del Governo in merito ai fatti generalizzati nella premessa e circa l'opportunità di disporre più incisivi controlli sulle società di vigilanza privata e di mettere allo studio l'adozione di una nuova normativa per disciplinarne più efficacemente le attività.
(4-04659)
CAMPA e UGGÈ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la gravità degli incidenti stradali, dovuti in gran numero all'atteggiamento irresponsabile di guidatori che, specialmente nel fine settimana, usano guidare nonostante il cospicuo uso di alcolici e di stupefacenti, impone d'intervenire con strumenti e impegni straordinari. Il fenomeno è così allarmante da avere assunto nell'opinione pubblica la comune definizione di «stragi del sabato sera». Per questa ragione la Camera dei Deputati, il 23 aprile 2007, nel corso della discussione generale dell'atto Camera 2480, ha approvato una mozione sulla sicurezza stradale con la quale s'impegnava, tra l'altro, il Governo a «aumentare i controlli della polizia stradale anche sui mezzi pesanti, stabilendo indici provinciali per determinate livelli minimi di controllo territoriale, anche attraverso opportune forme d'incentivo» -:
come a distanza di mesi sia stata data attuazione alla mozione votata unanimemente dal Parlamento. In particolare di quanto siano stati aumentati i controlli della polizia stradale, anche sui mezzi pesanti, e come, in che maniera, e se, siano stati stabiliti gli indici provinciali determinanti livelli minimi territoriali di controllo; infine, gli interroganti chiedono di sapere quali e quanti strumenti sono in dotazione alla polizia stradale per compiere efficaci controlli.
(4-04660)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
tutte le indagini investigative e le operazioni giudiziarie stanno dimostrando la capacità della 'ndrangheta di penetrare e gestire gli appalti pubblici e, comunque, di attenzionare i grossi finanziamenti;
la strada in costruzione, Trasversale delle Serre, che collega il Tirreno con lo Jonio calabrese, rappresenta un'opera di notevole importanza, anche per sottrarre all'isolamento il territorio attraversato;
anche su questa opera la 'ndrangheta ha certamente posto l'attenzione cercando di esercitare pressione sui cantieri che lavorano per la relativa costruzione;
nei giorni scorsi, infatti, sono state ritrovate due bottiglie di plastica piene di benzina con intorno fiammiferi legati con nastro adesivo, presso il cantiere posto in località «Trainaro» di Simbario, il che potrebbe rappresentare un primo tentativo attuato dalle cosche mafiose per inserirsi nell'attività estorsiva nei confronti del Consorzio «Magna Graecia», addetto alla realizzazione della Trasversale -:
quali urgenti iniziative intendano attuare per garantire la sicurezza e l'immunità da infiltrazioni mafiose di tutti i cantieri che lavorano per la costruzione della Trasversale delle Serre.
(4-04669)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ieri, mercoledì 1o agosto 2007, in un conflitto a fuoco conseguente ad un tentativo di rapina, è stato ucciso il signor Luigi Rende, di 31 anni, Guardia Giurata a Reggio Calabria;
i banditi, tutti prontamente catturati, hanno atteso nascosti l'arrivo del portavalori con a bordo Luigi Rende ed un suo collega ed hanno immediatamente iniziato a sparare contro il blindato;
la giovane Guardia Giurata, Luigi Rende, è la trentaseiesima vittima che si registra in questa categoria negli ultimi dieci anni;
le Guardie Giurate appartengono ad una categoria che garantisce la sicurezza, ma che non è altrettanto garantita a livelli personali; viene, anzi, sottoposta a ristrettezze di personale e di costi;
i furgoni portavalori sono costretti a viaggiare con scarse dotazioni di sicurezza e poco personale;
anche alcuni grandi committenti chiedono agli Istituti di Vigilanza prestazioni non compatibili con la sicurezza che gli stessi possono assicurare -:
se non ritenga necessario ed urgente avviare opportune iniziative, anche in termini di normativa, al fine di offrire maggiori garanzie di tutela alle Guardie Giurate, assicurando loro la massima sicurezza nell'esercizio del compito assegnato.
(4-04673)
LICANDRO e DILIBERTO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
risulta agli interroganti che con relazione del 4 luglio 2007 dei due dirigenti dei Servizi Ispettivi di finanza pubblica - dottor Attilio Vallante e dottor Luciano Cimbolini - incaricati di una visita ispettiva nei confronti del Comune di Catania al fine di acquisire informazioni in merito alla situazione di bilancio del Comune stesso a seguito di due interpellanze del primo firmatario del presente atto, si è osservato che dal 2002 i bilanci preventivi vengono approvati ben oltre il termine di legge fissato, in particolare:
a) che nel 2004 il bilancio di previsione è stato approvato in data 23 luglio 2004;
b) che nel 2005 il bilancio di previsione è stato approvato in data 22 dicembre 2005;
c) che nel 2006 il bilancio di previsione è stato approvato in data 8 novembre 2006;
d) che nel 2007 ad oggi non esiste traccia della proposta di bilancio;
quanto sopra è in aperta violazione dell'articolo 151 comma 1 del Testo Unico degli enti locali;
l'articolo 141 comma 1 lettera c) prevede lo scioglimento del consiglio comunale nel caso in cui il bilancio non sia approvato nei termini;
la responsabilità primaria dello stato delle cose è imputabile alla giunta e non al consiglio comunale rientrandosi in tal caso nel regime procedurale previsto dall'articolo 141 comma 2;
c'è un manifesto ritardo costante dell'assessorato regionale agli enti locali nella nomina dei Commissari ad acta;
gli ispettori hanno rilevato evidenti profili di illegittimità, e che nessuna seria e rilevante inversione di tendenza nel rispetto della legge ha prodotto la nomina di commissari ad acta da parte dell'assessorato regionale agli enti locali, dimostrando così essi stessi nei fatti una singolare scarsa incisività nell'esercizio delle loro funzioni -:
per sapere, nell'ambito delle rispettive competenze, quali iniziative si intendono intraprendere per assicurare anche nel territorio della regione Sicilia il rispetto delle leggi nazionali sia da parte degli enti locali sia da parte di chi preposto alle funzioni di controllo e di sanzione ha sinora dimostrato una evidente inerzia.
(4-04679)