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Allegato B
Seduta n. 200 del 2/8/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta orale:
DELFINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la signora Marisa Lussu, titolare di trattamento pensionistico dal 1994, ha presentato ricorso alla Corte dei conti nei confronti dell'Inpdap, per ottenere il riconoscimento del diritto all'attribuzione degli incrementi dell'indennità integrativa speciale in misura intera, a decorrere dal sessantesimo anno di età, e non in misura ridotta, come vengono calcolati appunto dall'Inpdap, perché rapportati agli anni di servizio prestato;
in ordine alla questione in esame si è avuta più di una pronuncia favorevole alla tesi della ricorrente, condivisa peraltro dal giudice della Corte dei conti;
la legge 79/83 all'articolo 10, quarto comma, costituisce un temperamento del rigore della nuova disciplina, introdotta con il primo comma del medesimo articolo, per il calcolo dell'indennità integrativa speciale, temperamento non abrogato dall'introduzione del nuovo sistema di perequazione delle pensioni di cui all'articolo 21 della legge 730/83 operante in cifra percentuale sull'ammontare del trattamento in godimento;
il ricorso della signora Lussu è stato accolto con sentenza del 15 novembre 2006, ma ad oggi l'INPDAP risulta inadempiente -:
quali misure intenda intraprendere affinché alla ricorrente, signora Marisa Lussu venga corrisposto ciò che le spetta per legge.
(3-01178)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
SCHIRRU, FADDA, SANNA, BELLANOVA e DELBONO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la società Palmera S.p.A., importante azienda ittica che opera nella zona industriale di Olbia, è l'unica vera industria italiana di medio-grande calibro nella filiera del tonno che trasforma interamente il tonno, dal pescato all'inscatolamento, con produzioni di alta qualità e un marchio rinomato. Nasce ad Olbia nel 1963 e nel 2002 è la prima azienda del settore, ottenendo la certificazione SA 8000. Nel periodo di massimo splendore constava alle sue dipendenze di 458 unità di lavoro fisse e di circa 80 dipendenti stagionali ogni anno;
da alcuni anni la Società Palmera S.p.A. attraversa ricorrenti periodi di difficoltà che hanno portato a richiedere e ottenere la cassa integrazione guadagni (CIG) per buona parte dei dipendenti finalizzata allo smaltimento del prodotto invenduto;
a fronte degli impegni finanziari e programmatici, persiste una situazione di scarsa chiarezza in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali e sul futuro della forza lavoro che negli ultimi due anni è stata drasticamente ridimensionata, passando da 464 dipendenti del giugno 2003 agli attuali 213, di cui attualmente, 135 in cassa integrazione per ristrutturazione aziendale;
i programmi di rilancio industriale non hanno dato l'esito sperato;
per contrarre il deficit finanziario, la società ha progressivamente ridotto i cicli di produzione e i livelli occupazionali, non rinnovando i contratti di lavoro a tempo determinato e avviando le procedure di cassa integrazione;
da quanto esposto in precedenza, emerge che a sostenere il peso maggiore della crisi è stato il personale dell'azienda;
le Rsu e le segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, fortemente preoccupate per l'evoluzione della vertenza, hanno indetto uno sciopero di otto ore per ogni turno per mercoledì 1o agosto;
alla vicenda saranno dedicate una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Olbia, prevista per lunedì 30 luglio, e una del Consiglio provinciale gallurese, fissata per giovedì 2 agosto;
la società Palmera S.p.A. è una azienda storica che ha contribuito alla crescita del territorio della Gallura favorendo la vivacità economico-imprenditoriale della provincia, grazie alla formazione di una forza lavoro altamente specializzata e alla creazione di un indotto di piccole e medie aziende;
la crisi dell'industria conserviera rappresenta quindi un danno di ingenti proporzioni che si abbatte principalmente sulla forza lavoro dipendente -:
quali iniziative intendano adottare per evitare la chiusura dell'azienda e che gli effetti negativi della crisi della società Palmera S.p.A. ricadano esclusivamente sui lavoratori;
se non ritengano opportuno intervenire presso l'azienda per ottenere un chiarimento sulla situazione dei dipendenti e convocare a tal proposito un tavolo tecnico operativo con la partecipazione della Palmera, della Regione Sardegna, della Provincia e del Comune di Olbia.
(5-01407)
CORDONI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1, comma 567, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 ha trasferito dall'Inail all'Ipsema il compito di provvedere all'accertamento dell'esposizione all'amianto dei lavoratori marittimi, ai sensi dell'articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326;
l'Inail ha, conseguentemente, trasferito le domande presentate (circa 30mila) per il riconoscimento dell'esposizione all'Ipsema che, per ragioni di trasparenza, ha provveduto a sua volta ad informare di ciò i marittimi con apposita comunicazione individuale, assegnando a ciascuna richiesta un numero di pratica univoco ai fini della successiva trattazione;
l'assolvimento di tale funzione è oggi regolata dal decreto ministeriale 27 ottobre del 2004 che individua la documentazione da produrre a corredo della domanda, ai fini dell'avvio dell'attività istruttoria, nonché le attività lavorative che comporterebbero l'esposizione all'amianto;
l'Ipsema, a seguito della legge n. 266 del 2005, ha da tempo segnalato la difficoltà di poter applicare al settore marittimo la disciplina generale dettata dal
citato decreto minsiteriale 27 ottobre 2004, non solo ai fini dell'avvio dell'attività istruttoria (tutte le domande sono prive del curriculum lavorativo rilasciato dagli armatori che attesti l'adibizione ad attività comportanti l'esposizione all'amianto), ma anche dell'accertamento tecnico concreto. Le attività lavorative elencate nel decreto ministeriale, infatti non sono riconducibili al lavoro svolto a bordo delle navi, nonostante l'esposizione all'amianto sia stata altamente probabile, anche se ovviamente da accertare, in relazione alle tecniche di costruzione largamente impiegate in passato nella cantieristica navale;
tali difficoltà sono state rese note da tempo, al punto che nella passata legislatura, il Parlamento aveva impegnato il Governo a trovare soluzioni specifiche;
secondo il CIV dell'Ipsema questa situazione impedisce di poter dare una risposta concreta alle attese dell'utenza marittima mentre è opportuno trovare delle soluzioni, amministrative o legislative, alle problematiche sollevate, anche alla luce della similare situazione del settore della Marina Militare, dove al contrario sono state presentate delle proposte di legge che dimenticano, a parità di condizioni, i lavoratori marittimi civili, parte dei quali, peraltro, hanno anche lavorato su navi militari -:
cosa intenda fare il Governo per fare in modo che l'Ipsema possa dar corso alle funzioni assegnatele.
(5-01413)
Interrogazioni a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'azienda Cartiere del Garda fondata nel 1956, si colloca ai primi posti in Italia in termini economici e di redditività, rappresentando la più grande unità di produzione in Italia di carte patinate senza legno;
all'azienda cartaria di Riva del Garda, parte integrante dal 1997 del Gruppo multinazionale Lecta, da fine marzo 2007 si starebbe studiando un piano di ristrutturazione che prevede 61 esuberi su 560 dipendenti, pari al 10 per cento del totale del personale dipendente;
la riduzione del personale da attuare entro il 2008 verrebbe applicata in ogni modo con il blocco del turn-over e con esternalizzazioni di lavori attualmente eseguiti da dipendenti tra cui il movimento materie, le spedizioni ed alcuni servizi;
dei 61 posti in esubero, 20 verrebbero meno con i pensionamenti ed altri 20 verrebbero affidati a ditte dell'indotto, frutto dell'esternalizzazione di alcuni settori;
pare che il presidente e amministratore delegato dell'azienda rivana, abbia tentato di ridurre l'impatto pesante dei tagli al personale dipendente con scarsi risultati, tanto che la preoccupazione tra i lavoratori aumenta sensibilmente anche perchè i 20 da esternalizzare rifiutano un collocamento diverso dall'attuale;
lo stesso amministratore delegato manifesterebbe invece fiducia per il 2008, considerato l'anno della svolta grazie all'entrata in funzione della grande centrale di cogenerazione che farà risparmiare a Cartiere circa 10 milioni euro l'anno;
a giorni si terrà una riunione della rappresentanza sindacale unitaria per analizzare le proposte avanzate dall'azienda cartaria, e successivamente il piano di ristrutturazione delle Cartiere verrà discusso con gli operai alle assemblee generali -:
quali iniziative il Ministro, secondo le proprie prerogative, intenda intraprendere per sostenere aziende come queste capaci di crescere ed innovare, ed in particolare quali interventi a favore della «Cartiere» di Riva del Garda, al fine di evitare collassi occupazionali accompagnati da negative ricadute sociali ed economiche a cui andrebbero incontro tanti lavoratori.
(4-04631)
BERNARDO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la Fondazione Enasarco ha indetto una gara d'appalto per la gestione di un contact center esterno in data 22 giugno 2007;
l'esperienza precedente di un contact center esterno ha avuto, a giudizio delle associazioni sindacali dei dipendenti della Fondazione, un esito fallimentare perché, a fronte della spesa sostenuta, non si è registrato alcun miglioramento nelle relazioni esterne con l'utenza;
la Fondazione prevede di impegnare a tal fine una cifra superiore ai 5 milioni di euro, cifra rilevante di per sé ed oltremodo sproporzionata tenuto conto del saldo negativo del bilancio 2006 pari a circa 21 milioni di euro, soprattutto considerando l'economicità della gestione quale punto prioritario del programma di risanamento dell'ente;
i sindacati dei dipendenti Enasarco hanno ribadito con nota ufficiale del 4 luglio 2007 che nel caso specifico l'utilizzo di personale interno consentirebbe una valorizzazione della professionalità esistenti ed un risparmio dei costi di gestione che, invece, una politica di esternalizzazione precluderebbe;
la gara è stata bandita con una procedura ristretta accelerata pur non sussistendone i presupposti, visto che il precedente contratto di appalto è stato risolto quasi 6 mesi fa e pertanto l'eventuale urgenza è stata determinata solo dall'inerzia dell'amministrazione e non da fatti imprevedibili;
tale ultima considerazione renderebbe ingiustificata l'adozione della procedura di urgenza che, è bene sottolinearlo, preclude la massima partecipazione dei concorrenti e conseguentemente, il miglior risultato per la Fondazione -:
se sia a conoscenza dei fatti descritti e, in caso positivo, quali iniziative intenda intraprendere per richiedere l'annullamento della gara in oggetto.
(4-04638)
BERNARDO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Enasarco è un ente previdenziale che eroga una previdenza integrativa obbligatoria per gli agenti e rappresentanti di commercio in proporzione alle provvigioni percepite;
il regolamento del predetto Ente prevede che dal 1 gennaio 2006, la pensione possa essere erogata solo a chi abbia maturato vent'anni di contribuzione e compiuto almeno 65 anni di età, se uomo e 60, se donna;
sono moltissimi gli agenti di commercio iscritti all'Enasarco che, avendo intrapreso in ritardo l'attività o per motivi economici, non sono in grado di completare i 20 anni di contribuzione, tenuto conto del fatto che il regolamento Enasarco penalizza drasticamente chi intenda effettuare la prosecuzione volontaria;
attualmente l'articolo 36 del regolamento dell'Enasarco prevede la possibilità di trasferire ad altri enti previdenziali solo il 30 per cento dei contributi versati, ma limitatamente al trasferimento ad altro fondo di previdenza integrativa obbligatoria;
in Italia, in realtà, non esistono altri fondi integrativi obbligatori, come quello Enasarco, e, pertanto, la norma - stranamente approvata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali - è priva di efficacia e appare anacronistica rispetto alla introduzione dei fondi pensione facoltativi per tutte le altre categorie;
tantissimi sono i contribuenti che, non riuscendo a completare i 20 anni di contributi previsti, perdono completamente i soldi versati senza possibilità di recupero-:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa rilevabili dalla relazione conclusiva del Commissario straordinario Pollastrini
del giugno 2007 e, in caso affermativo, quali iniziative di propria competenza intenda adottare per consentire - nel rispetto del principio dell'equità e della parità di trattamento rispetto ad altri fondi - l'integrale trasferimento dei contributi versati all'Enasarco ad altri enti previdenziali che eroghino prestazioni obbligatorie o facoltative o, in alternativa, la valutazione dei contributi per la corresponsione di una rendita da parte della stessa Fondazione Enasarco.
(4-04639)
PELLEGRINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il giorno 5 luglio 2007, la redazione di Sky Tg24, ha trasmesso alle ore 22,40 un'inchiesta sul porto di Genova ed in particolare sulla sicurezza dei lavoratori presenti all'interno dell'area portuale;
il giorno 13 aprile 2007, il signor Enrico Formenti, responsabile operativo della Forest (ditta privata di spedizioni), muore travolto da una balla di cellulosa di due tonnellate al Terminal Frutta del porto di Genova. Il decesso del signor Formenti, rappresenta il trentesimo caso di morte bianca in soli dieci anni nel porto di Genova;
ad oggi, la sicurezza nell'area portuale, è controllata da 20 ispettori dell'autorità portuale, dagli ispettori dell'Asl, nonché da otto rappresentanti del coordinamento per la sicurezza dei lavoratori del porto di Genova;
i molteplici infortuni ed incidenti mortali, verificatisi in questi anni, non sono conseguenza dell'assenza di norme che regolamentano il settore;
infatti, la legge 84 del 1994, prevede specifiche norme per la sicurezza (il buon lavoro portuale), oltre all'istituto del mancato avviamento (a fronte di una mobilità di 24 ore su 365 giorni, i lavoratori si vedevano riconoscere una frazione di compenso in caso di giornate di lavoro mancante), al governo pubblico delle concessioni ai terminalisti, al contratto nazionale per i lavoratori portuali ed alla «banchina pubblica» (settore gestito direttamente dall'Autorità portuale);
nel servizio di Sky Tg24, inoltre, si evidenziano irregolarità che ovviamente compromettono la sicurezza e l'incolumità dei lavoratori; infatti, l'utilizzo di mezzi obsoleti risalenti addirittura agli anni '70, la presenza di disordine, sporcizia e merce abbandonata in ogni angolo dell'area portuale, sono dimostrazione di tale stato di degrado -:
se, il Governo, intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario alla verifica dell'applicazione da parte dell'Autorità portuale di Genova delle norme riguardanti i luoghi di lavoro e la sicurezza dei lavoratori.
(4-04651)
ZANELLA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
ieri pomeriggio le due società Pam e Filog non si sono presentate al vertice in prefettura organizzato con le istituzioni politiche comunali, provinciali e regionali, e con i sindacati, per discutere della vicenda dei 42 dipendenti rimasti appiedati in seguito al ritiro della New Log, la cooperativa che gestiva in subappalto il magazzino Pam a Spinea;
Pam ha declinato l'invito dichiarandosi estranea alla cosa, avendo affidato la gestione del magazzino alla Filog; quest'ultima si è scusata per la mancanza di suoi rappresentanti, impegnati all'estero, ed ha assicurato la sua presenza nel nuovo incontro che si terrà lunedì prossimo;
il magazzino è al centro di una interazione che vede coinvolte tre società: appartiene alla società Pam che ne ha affidato la gestione alla società esterna Filog, che a sua volta ha subappaltato alla New Log;
la New Log ha dichiarato di essersi ritirata poiché, avendo messo in regola i lavoratori che nelle precedenti esperienze erano sfruttati, pagati a cottimo, ha trovato grandi difficoltà a rientrare nei costi e non ha ricevuto nessun cenno di collaborazione dal cliente, la Filog, che non riconosce tariffe adeguate a rispettare le norme di legge -:
se il Governo sia al corrente di quanto accaduto;
se il Governo, di fronte ad un tale atteggiamento di disinteresse da parte delle società coinvolte, non ritenga opportuno intervenire affinché si trovi una soluzione adeguata a difendere i diritti dei 42 lavoratori interessati.
(4-04670)