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Allegato B
Seduta n. 200 del 2/8/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta scritta:
MURA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto più volte segnalato dalla signora Wanda Szota al Ministero delle attività produttive, attuale Ministero dello sviluppo economico, la società Cooperativa Edilizia Monte Cervino S.r.l., con sede in Roma, verserebbe in una situazione di irregolarità amministrativa e contabile;
la signora Szota, socia della società cooperativa anzidetta, ha segnalato al Ministero, a mezzo delle proprie comunicazioni, alcune irregolarità ed omissioni riscontrabili, a suo dire, nella gestione della predetta società Cooperativa Edilizia Monte Cervino S.r.l., non ricevendo tuttavia alcun riscontro concreto alle proprie segnalazioni;
come peraltro denunciato nelle apposite sedi dalla signora Szota, si sarebbe manifestata, nel caso di specie, la sussistenza di ipotesi di omissioni di atti di Ufficio da parte del personale del Ministero preposto ai controlli ed alle ispezioni delle società cooperative;
le anzidette irregolarità ed omissioni nella gestione della società Cooperativa Edilizia Monte Cervino S.r.l. si sarebbero sostanziate in irregolarità ed omissioni relative alle procedure contabili della società, alle operazioni immobiliari effettuate per conto della stessa e persino a modifiche statutarie della società;
vi sarebbero state e vi sarebbero, quindi, le condizioni affinché venga disposta dal Ministero, in osservanza di quanto statuito dal decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, un'ispezione straordinaria presso le sedi della Società Cooperativa Edilizia Monte Cervino S.r.l., al fine di accertare definitivamente le anzidette irregolarità e prevedere il conseguente commissariamento della società -:
se corrisponda al vero quanto riportato in premessa, se il Ministro dello sviluppo economico ne sia a conoscenza e quali misure intenda eventualmente adottare in merito.
(4-04650)
LOMAGLIO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la situazione sociale ed occupazionale dell'area di Gela, già caratterizzata da un notevole grado di disagio ed arretratezza del tessuto produttivo ed imprenditoriale, si è aggravata a seguito del progressivo ridimensionamento dell'insediamento petrolchimico che fa capo al gruppo Eni e costituisce la struttura portante della già esigua base industriale locale;
si è pertanto definita un'azione mirata, da un lato, ad assicurare una soddisfacente soluzione degli urgenti problemi occupazionali e, dall'altro, a predisporre le condizioni per il riavvio di un permanente sviluppo, mediante un programma di interventi fondato su tre linee: di sostegno al mercato del lavoro; di rafforzamento del comparto infrastrutturale di carattere civile, con la fornitura dei necessari servizi di pubblica utilità; di avvio della reindustrializzazione
dell'area mediante la promozione e la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali;
per la realizzazione di un ambiente economico favorevole alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali ed alla creazione di nuova occupazione è stato attivato e sottoscritto, in data 27 maggio 1998, il contratto d'area di Gela (inerente l'ambito territoriale di Gela, Butera, Mazzarino e Niscemi) da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione, del Ministero del tesoro del bilancio e della programmazione economica, del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, della Regione Sicilia, della Provincia Regionale di Caltanissetta, dei Comuni di Gela, Butera, Niscemi e Mazzarino, della Prefettura di Caltanissetta, del Consorzio ASI di Gela, dei sindacati, della Confindustria, dell'Unione industriali di Caltanissetta, dell'API di Caltanissetta, dell'Enisud S.p.A. e di Gela Sviluppo S.c.p.a.;
al contratto d'Area hanno fatto seguito due protocolli aggiuntivi: il primo, datato 30 marzo 1999, sottoscritto da parte di 19 imprenditori di cui 2 appartenenti al settore turistico mentre i rimanenti al settore industriale ed agro-industriale (produzione di carciofi in vetro e in scatole, lavorazione della lana di roccia, recupero e riciclaggio di rifiuti solidi urbani, produzione di solfato di rame, produzione di strutture metalliche, produzione di calze, lavorazione di materie plastiche); il secondo, invece, siglato il 19 luglio 2002 e articolato in due diversi moduli;
in base alle fonti a disposizione dell'interrogante risulta che tale contratto prevedeva la realizzazione di 27 iniziative imprenditoriali (di cui 19 definite in sede di primo protocollo aggiuntivo) ed investimenti per circa 125 miliardi di lire. Le risorse pubbliche impiegate stimate ammontavano a 110,4 miliardi di lire per un incremento occupazionale pari a circa 527 unità lavorative;
il responsabile unico del contratto d'area di Gela veniva individuato nel Presidente della Provincia regionale di Caltanissetta, dottor Filippo Collura. A questi era affidato il compito di coordinare l'attività dei responsabili delle singole attività ed interventi programmati, di assumere i provvedimenti necessari ad impedire il verificarsi di ritardi nell'esecuzione di tali attività ed interventi, di relazionare con cadenza semestrale il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica circa l'avanzamento e l'attuazione del contratto d'area;
del contratto d'area facevano parte integrante il protocollo di legalità, l'accordo fra le amministrazioni e l'accordo fra le parti sociali, quest'ultimo per garantire condizioni contrattuali flessibili al fine di assicurare e migliorare le opportunità di sviluppo dell'economia e dell'apparato produttivo e di realizzare un corretto sistema di relazioni sindacali;
nell'ambito del contratto d'area, e in particolare del secondo protocollo dello stesso, si è inserito, nel 2003, l'investimento agroalimentare dei fratelli Zappalà, la cui azienda è stata localizzata nell'area pip di Butera e, più precisamente, in contrada Burgio. Il loro progetto prevedeva la creazione di tre aziende: la Campi di Sicilia srl, specializzata nella trasformazione di ortaggi con un'occupazione prevista di 53 unità; la Caterservice sud srl, produttrice di piatti pronti per mense scolastiche, aziendali eccetera, con un'occupazione calcolata pari a 67 unità; la Caterquik srl, dedita alla produzione di prodotti da forno biologici, con un'occupazione stimata pari a 104 unità;
allo stato attuale solo le prime due sono già operanti mentre la Caterquik srl risulta ancora in fase di realizzazione. Occorre inoltre sottolineare come i lavoratori sinora impiegati nelle aziende del gruppo «Zappalà», risultino essere molti di meno di quelli previsti dal «piano industriale» del contratto d'area;
le organizzazioni sindacali hanno denunciato che la maggior parte delle maestranze siano state assunte con contratti atipici (a progetto ed a termine), costrette
ad accettare orari e condizioni di lavoro in apparente contrasto con i contratti nazionali collettivi di lavoro e con la normativa vigente;
una parte dei lavoratori e delle lavoratrici, ha inoltre promosso azioni di lotta e di mobilitazione perché, alla scadenza dei contratti a termine, i rapporti di lavoro sono stati drasticamente risolti;
ai dipendenti è stato inoltre comunicato che molte delle lavorazioni a cui sono stati destinati fino a questo momento saranno svolte da cooperative che dovrebbero assumere solo una parte dei lavoratori in questione con retribuzioni e condizioni occupazionali da definire;
con dichiarazioni rilasciate ai giornali locali, il responsabile del contratto d'area di Gela, il Presidente della Provincia di Caltanissetta, dottor Filippo Collura, ha ripetutamente affermato che, dai dati in suo possesso le aziende del gruppo «Zappalà» avrebbero mantenuto tutti gli obiettivi produttivi ed il cronoprogramma relativo all'assunzione di personale previsti dal programma di interventi. Tali dichiarazioni sono state smentite dalle denunce delle organizzazioni sindacali e dalle proteste dei lavoratori interessati, che hanno chiesto, in più occasioni anche l'intervento del Prefetto di Caltanissetta;
ciò si pone in netto contrasto con gli obiettivi che hanno condotto alla firma dello stesso contratto d'area ed alla realizzazione del polo agroalimentare Zappalà, che doveva costituire una grande occasione per valorizzare e far crescere le produzioni agricole della zona ed aumentare i livelli occupazionali in una zona notoriamente caratterizzata da un elevatissimo grado di disoccupazione e di precarietà -:
se il Ministero dello sviluppo economico abbia messo in essere un sistema di verifica e controlli sul programma di interventi realizzati nel contesto del contratto d'area di Gela e in particolare se sia stata verificata documentalmente la coerenza tra gli obiettivi produttivi e occupazionali fissati nel contratto d'area ed i risultati sinora conseguiti dalle aziende, anche servendosi di controlli incrociati, operati dall'ispettorato del lavoro, dall'Ufficio provinciale del lavoro e dagli enti previdenziali;
se al Ministero dello sviluppo economico risulti che il programma di assunzione, all'interno del contratto d'area di Gela sia stato attuato nel rispetto delle norme di legge ed in coerenza con gli obiettivi indicati nel programma presentato dalle aziende per ottenere i finanziamenti dello Stato e se i contratti collettivi di lavoro risultino rispettati e siano effettivamente garantite le condizioni di sicurezza, di tutela dell'ambiente, della salute e di prevenzione del rischio di infortuni sul lavoro, indicati dalle normative nazionali e dalle direttive comunitarie;
se risulti vero che, nelle aziende agroindustriali del Gruppo «Zappalà», finanziate dal contratto d'area di Gela vengano lavorati prodotti agricoli prevalentemente provenienti da altre Regioni del Paese e da altri Stati, in aperta violazione ed in contrasto con gli obiettivi della contrattazione negoziata che intendevano realizzare il completamento della filiera produttiva con le produzioni agricole ed ortofrutticole della piana di Gela e Licata, di Niscemi e del Vittoriese;
se il Ministero dello sviluppo economico abbia già provveduto a verificare l'attività svolta dal soggetto responsabile del contratto d'area di Gela, al fine di valutare l'efficacia dell'azione di vigilanza e controllo dello stesso sullo stato di avanzamento delle iniziative imprenditoriali promosse.
(4-04682)