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Allegato B
Seduta n. 206 del 18/9/2007
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INTERNO
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
i dati che emergono dall'indagine della Consulta nazionale per la sicurezza stradale del Cnel sull'analisi di rischio delle due ruote a motore mettono in evidenza un elevato numero di vittime della mobilità a due ruote a motore: nel triennio 2003-2005, si sono registrati, infatti, 4.334 morti (25,2 per cento del totale) e 261.944 feriti (27,2 per cento), per un costo sociale di 25.321 milioni di euro;
l'Italia passa al terzo posto (19 per cento) del 1994 al primo posto del 2003 e del 2004 (rispettivamente 24 per cento e 26 per cento) per quota di morti a carico delle due ruote a motori, muoversi su scooter e motociclette, in Italia, significa rischiare fino a 7,2 volte di più di incorrere in incidenti rispetto agli altri mezzi di locomozione;
i costi sociali del fenomeno sono inaccettabili, basti pensare che nel 2005 il costo sociale delle morti è stato superiore ai 30 milioni di euro e che la fascia di età maggiormente colpita è quella compresa tra i 25 e i 44 anni;
il 90 per cento dei decessi avviene in ambito urbano, per colpa di un traffico caotico, di strade in pessimo stato, di trasporti pubblici inefficienti che spingono all'utilizzo delle due ruote come obbligo e non come scelta, dei mancati controlli sui comportamenti indisciplinati e pericolosi dei guidatori delle due e delle quattro ruote;
a livello europeo, la quota di morti a carico delle ruote a motore cresce nel tempo più o meno per tutti i Paesi, il rischio specifico della mobilità su due ruote a motore è da 5,8 a 7,2 volte più elevato della media;
la sicurezza delle due ruote a motore, necessita di studi specifici sulle principali cause di rischio e di attenti monitoraggi degli interventi e dell'evoluzione della sicurezza;
nel periodo estivo si assiste ad una vera e propria mattanza che aumenta anche di più nei fine settimana -:
quali siano i provvedimenti urgenti previsti e quali le iniziative per potenziare l'informazione e la sicurezza stradale dal momento che in Italia, la quota di spostamenti
con ciclomotori e motocicli rappresenta il 5 per cento del totale, con un dato medio nelle grandi aree urbane del 10 per cento.
(2-00723)
«Romano, Ruvolo, Barbieri, Tassone, Volontè».
Interrogazioni a risposta immediata:
MORRONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Corpo nazionale dei vigili del fuoco soffre da anni di gravi carenze nell'organico, stimate dallo stesso ministero dell'interno in alcune migliaia di unità, elevabili ulteriormente, tenendo conto dei prossimi pensionamenti;
tali carenze rischiano di compromettere l'efficienza del servizio, minando alla base le esigenze di tutela dell'incolumità pubblica, della sicurezza e della difesa del patrimonio boschivo;
le vicende dei mesi estivi appena trascorsi, relative alla drammatica situazione degli incendi che hanno devastato le regioni del Sud e del Centro Italia, hanno tragicamente messo in risalto le gravissime problematiche connesse alla carenza di personale;
i vigili del fuoco discontinui hanno svolto negli ultimi anni un ruolo sempre più decisivo nell'organizzazione del servizio, sopperendo alle deficienze di organico e acquisendo una preparazione sempre più specifica e professionale;
il ministero dell'interno, con decreto del capo dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, pubblicato nella Gazzetta ufficiale - 4a serie speciale - n. 72 dell'11 settembre 2007, ha bandito una procedura selettiva per la copertura di posti nei vigili del fuoco, stabilendo come requisito per la partecipazione alla procedura medesima l'età non superiore ai 37 anni, alla data del 1o gennaio 2007, impedendo, di fatto, a migliaia di padri di famiglia, che prestano da tempo servizio nei vigili del fuoco come precari, di consolidare la propria posizione lavorativa;
tale requisito è in netto contrasto con il decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 2004, n. 76, che, all'articolo 6, comma 1, lettera d), stabilisce il reclutamento tra i vigili del fuoco discontinui di età non inferiore a diciotto anni e non superiore a quarantacinque anni -:
quali iniziative il Ministro interrogato voglia intraprendere, alla luce di quanto descritto in premessa, affinché sia elevato, in conformità al decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2004, il limite di età per la partecipazione alla procedura indetta dal ministero dell'interno, con decreto del capo dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, pubblicato nella Gazzetta ufficiale - 4a serie speciale - n. 72 dell'11 settembre 2007, oppure sia stabilizzata la posizione di quanti da anni lavorano con solerzia a difesa dell'incolumità dello Stato, assicurando quel diritto al lavoro che è alla base di ogni Stato civile e democratico.
(3-01230)
DURANTI, MIGLIORE e FRIAS. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio del 30 luglio 2007, dopo aver appreso dagli organi di stampa che, nella serata di domenica 29 luglio 2007, un gruppo di cittadini stranieri trattenuti all'interno del centro di permanenza temporanea di Bari S. Paolo avevano tentato la fuga, il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo si è recata in visita presso il centro stesso e, successivamente, presso l'ospedale di S. Paolo e gli uffici della questura di Bari;
alla richiesta del primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo di autorizzare l'ingresso di alcuni operatori della stampa televisiva locale, le autorità hanno opposto il rifiuto, nonostante il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, articolo 21, comma 7;
dalle notizie ricevute direttamente e dalla verifica effettuata risulta, come per altro precedentemente riportato dagli organi di stampa, che durante tale tentativo di fuga ci sono stati feriti sia tra i trattenuti che fra i poliziotti in servizio presso il centro. Tra i trattenuti feriti, in tutto otto, successivamente ricoverati in due diversi ospedali cittadini, alcuni, che in un primo momento erano riusciti a fuggire, si sono consegnati al vicino centro di Bari Palese, evidentemente aperto nonostante fosse stato in precedenza chiuso per disposizione del Ministro interrogato;
uno degli otto feriti, fra i ricoverati presso l'ospedale di San Paolo, è minorenne non accompagnato, come risulta sia dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso che dall'elenco fornito al primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo dai funzionari del centro, nonostante il decreto del Presidente della Repubblica 16 settembre 2004, n. 303, articolo 2, comma 5, regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento di status di rifugiato, e la direttiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, articolo 22, comma 1 (protocollo n. 3435/50 del 30 agosto 2000) prevedano che un minorenne non accompagnato non possa essere trattenuto all'interno di un centro di permanenza temporanea -:
se il Ministro interrogato sia al corrente del fatto che all'interno dei centri di permanenza temporanea sono trattenuti minorenni non accompagnati e quali provvedimenti intenda assumere al fine di far rispettare il decreto del Presidente della Repubblica 16 settembre 2004, n. 303, articolo 2, comma 5 (regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento di status di rifugiato), e la direttiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, articolo 22, comma 1 (protocollo n. 3435/50 del 30 agosto 2000).
(3-01231)
VOLONTÈ, D'ALIA, RONCONI, GIOVANARDI, D'AGRÒ, DRAGO, LUCCHESE, FORMISANO, PERETTI, MEREU e COMPAGNON. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la percezione della sicurezza da parte dei nostri concittadini è scesa a livelli storici mai toccati in precedenza;
gli ultimi sondaggi indicano nella mancanza di sicurezza una delle emergenze nazionali e si chiede finalmente la tolleranza zero nei confronti della microcriminalità, anche sulla scorta di alcune decisioni prese questa estate da amministratori locali, che hanno raccolto il plauso dei cittadini, senza distinzione di colori e appartenenza politica;
non si hanno, invece, ancora notizie circa l'individuazione dei mandanti e degli esecutori delle continue minacce alle gerarchie ecclesiastiche;
a pochi giorni dall'anniversario dell'attentato alle Torri gemelle di New York è forte e reale tra l'opinione pubblica la preoccupazione per nuovi attentati da parte di cellule di Al Qaeda, anche a seguito delle recenti scoperte di nuove cellule fondamentaliste in Italia, come quella di Ponte Felcino vicino Perugia;
a distanza di alcuni mesi non ci sono giunte notizie circa le indagini condotte dalla procura di Torino a seguito delle prediche contro l'Occidente e gli «infedeli ebrei e cristiani», fatte dagli imam delle moschee di Torino e di Saluzzo, senza dimenticare che l'Ucoii pubblicò impunemente un anno fa a pagamento una pagina in cui paragonava Israele al nazismo;
in più di una occasione il Ministro interrogato ha manifestato ed esternato un maggior impegno sul tema della sicurezza interna ed internazionale, non ultimo quello contenuto nelle annunciate linee guida del disegno di legge, non ancora presentato, con il quale il Governo vuole tentare un giro di vite contro la criminalità e contro cui si sono già scagliati molti settori della sinistra radicale ed alcuni Ministri, tra cui il Ministro Ferrero;
nei giorni scorsi, ospite della camera del lavoro di Milano, lo stesso Ministro Ferrero ha dichiarato che «è ora che gli immigrati facciano sentire la loro voce e diano vita ad una manifestazione per spiegare fortemente le loro ragioni»;
tali dichiarazioni possono costituire, ad avviso degli interroganti, ulteriori fattori di tensioni, visto che un Ministro è pronto a scendere in piazza per manifestare insieme agli immigrati, mentre cresce la voglia di scurezza da parte dei cittadini italiani che vedono nell'immigrazione clandestina la principale fonte di microcriminalità;
anche il presidente della Confindustria, Montezemolo, ha sollecitato il Ministro interrogato a garantire «il bisogno di più Stato perché la sicurezza deve essere assicurata con iniziative, mezzi e capacità» -:
se le linee guida annunciate in tema di sicurezza siano approvate dall'intero Governo e se ad oltre un anno dal suo insediamento ci sarà qualche fatto concreto, oltre alle buone intenzioni più volte manifestate dal Ministro interrogato.
(3-01232)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la cronaca riporta come nel corso degli ultimi mesi nella città di Bologna si siano verificati con sempre maggiore frequenza fatti di violenza sessuale compiuti da extracomunitari ai danni di cittadine del nostro paese;
in particolare nel mese di luglio in via Valdonica si è consumato l'ennesimo episodio di violenza sessuale messo in atto da un immigrato marocchino di 28 anni, fermato dalla polizia per aver violentato una ragazza bolognese nella notte tra il 13 e 14 luglio grazie alle riprese di una telecamera collocata nella zona;
colpisce la circostanza che il marocchino era già stato protagonista di episodi di violenza che avevano condotto a ben due arresti nei primi mesi del 2007, anche se in seguito l'immigrato era stato scarcerato;
nel nostro Paese l'aumento esponenziale degli immigrati sta avendo ripercussioni allarmanti, dato che a fronte della presenza di un numero cospicuo di immigrati regolari perfettamente integrati nel nostro Paese e rispettosi delle leggi, esiste un numero consistente di immigrati, perlopiù irregolari o clandestini, che già da diversi anni mette a repentaglio la pubblica sicurezza essendo protagonisti delle più orribili fattispecie delittuose messe in atto -:
quali iniziative concrete i Ministri interrogati intendano mettere in atto per contrastare efficacemente l'aumento esponenziale di criminalità da parte degli immigrati che produce allarme ed insicurezza tra i cittadini e per arrestare un fenomeno degenerativo sul piano sociale e soprattutto sul piano criminale.
(4-04830)
CONTENTO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
da vario tempo lungo la Strada Statale n. 251 della Valcellina (Pordenone) e in quella veneta «del Fadalto» si registra un aumento esponenziale di sinistri che vedono coinvolte motociclette;
il fenomeno, che assume contorni preoccupanti soprattutto nei week-end, pare dovuto al sempre crescente numero di motociclisti che decide di mettere alla prova la propria abilità alla guida lungo i tornanti dei due assi viari di montagna;
ciò che preoccupa di più è che, anche secondo la stampa locale, in zona si consumerebbero delle autentiche gare di velocità non autorizzate, alcune delle quali sul filo dei 180 km/h;
vi sarebbero dei siti internet nei quali queste gare clandestine verrebbero pubblicizzate, se non addirittura organizzate;
alcuni amministratori delle due aree interessate al fenomeno hanno chiesto alle forze dell'ordine maggiori controlli preventivi e repressivi, nell'ottica di evitare altre tragedie della strada che ledono gravemente anche il buon nome turistico delle zone interessate;
si rende, pertanto, necessaria quanto urgente un'azione di questo Governo volta a chiarire i reali contorni del fenomeno, anche mediante l'oscuramento di eventuali siti internet che pubblicizzino o promuovano simili iniziative -:
quali dati abbiano a propria disposizione circa l'effettiva entità e gravità del fenomeno denunciato in narrativa e consistente nell'aumento di incidenti stradali che coinvolgono motociclisti lungo la Strada Statale n. 251 della Valcellina (Pordenone) e in quella veneta «del Fadalto»;
se sia possibile ipotizzare che, dietro un tal numero di sinistri, si nasconda effettivamente anche lo spettro di gare clandestine;
se siano a conoscenza dell'effettiva esistenza di siti internet nei quali le gare clandestine di moto in Valcellina e nel Fadalto vengano in qualsiasi modo agevolate o incentivate;
se e quali interventi intendano concordare con le forze dell'ordine e, in particolare, con la Polizia stradale e con la Polizia postale, per sradicare il fenomeno in parola, le cui conseguenze, anche in termini di costi sociali e di vite umane perdute, sono sotto gli occhi di tutti.
(4-04832)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il comma 5 dell'articolo 78 del decreto legislativo 267 del 2000 recita: «Al sindaco ed al presidente della provincia, nonché agli assessori ed ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province»;
sembra che in alcuni enti locali della provincia di Reggio Emila tale norma risulterebbe violata -:
quanti e quali casi di doppi incarichi esistano in merito e quali azioni di intendano intraprendere per ripristinare la legalità, laddove gli stessi costituiscano una grave o ripetuta violazione di legge.
(4-04837)