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Allegato B
Seduta n. 206 del 18/9/2007
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INFRASTRUTTURE
Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
l'area che il Comune di Bologna ha intenzione di concedere, in permuta, alla comunità islamica per costruire la nuova moschea è attraversata da un oleodotto della Nato che rifornisce le basi militari internazionali attive in Italia;
si tratta dell'oleodotto interrato Pol (Petrolium Oil Lubricant) dell'Alleanza atlantica che si sviluppa in tutta Europa su una rete di 11 mila chilometri, dal porto di La Spezia fino in Germania e serve in Italia le basi Nato di Ghedi (Brescia),
Villafranca (Verona), Istrana (Treviso), Aviano (Pordenone), Rivolto (Udine) e Cervia;
il tenente colonnello dell'aeronautica militare Alberto Bianchi, comandante della rete Pol Nato in Italia ha accertato che «l'area è molto vicina all'oleodotto interrato»;
l'Aeronautica miliare di Parma non sa nulla del progetto comunale e sul terreno grava una servitù militare, per cui ogni alterazione dello stato del terreno, richiede l'autorizzazione preventiva del Ministero della difesa e della Nato, cosa che il Comune non ha fatto;
non si tratta di un problema legato al terrorismo, ma alla sicurezza nazionale e a quella dei cittadini di Bologna in particolare -:
se non ritengano necessario sospendere l'iter dell'eventuale costruzione della moschea, alla luce di quanto suesposto e non ritenga acquisire dall'UTE la valutazione corretta del citato terreno.
(2-00724) «Galletti, Barbieri, Volontè».
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
in data 9 luglio 2007, sulla testata giornalistica il Gazzettino del Nord Est è apparso il seguente articolo «Autostrade, un consigliere ogni 10 chilometri. Il record spetta alla Venezia-Padova dove 15 amministratori gestiscono 1.500 metri a testa. Più virtuosa Autovie Venete»;
secondo quanto riportato dal citato articolo i consigli di amministrazione di quattro società autostradali partecipate per la quasi totalità da enti pubblici e che gestiscono nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia ben 6.987 chilometri di strade conterebbero un totale di 68 posti nei consigli di amministrazione e quindi una media di 10 chilometri per ciascun consigliere;
le società autostradali in questione corrispondono alla Venezia-Padova S.p.A., Autovie Venete, Autobrennero e infine la Brescia-Padova S.p.A.;
nell'arco dell'ultimo anno sono cambiati alcuni presidenti di società e, per due delle quattro società considerate, sono aumentati i Consigli di amministrazione come nel caso della Brescia-Padova S.p.A., (dove si è passati da 13 a 15 consiglieri) e dell'Autobrennero S.p.A., (dove si è passati da 25 a 29 consiglieri);
in particolare nel testo del summenzionato articolo si legge: «...Ricapitoliamo? A detenere il record, a distanza di un anno, è ancora la Venezia-Padova: nel consiglio di amministrazione della spa presieduta... da Vittorio Casarin siedono sempre in quindici per gestire 23 chilometri di autostrada. Significa poco più di un chilometro e mezzo a testa. La Società delle Autostrade di Venezia e Padova è la più piccola società d'Italia nel settore: costituita nel 1928, inaugurata nel 1933, un fatturato che nel 2005 ha superato i 55 milioni di euro e circa 240 dipendenti, questa S.p.A. ha come soci le due Province di Venezia e di Padova, i Comuni di Venezia e di Padova, le Camere di Commercio di Venezia e di Padova, Investimenti spa (partecipata al 100 per cento dall'Autorità portuale di Venezia), Archimede srl (partecipata al 100 per cento dalla Save, la spa che gestisce l'aeroporto Marco Polo), Autovie Venete spa e l'Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova spa. La Venezia-Padova gestisce il tratto di autostrada che va dal casello di Padova Est fino a Mestre: in tutto sono 23,3 chilometri. Come si diceva, poco più di un chilometro e mezzo per ciascuno dei 15 consiglieri di amministrazione. Autovie Venete spa batte ancora il record opposto, visto che delle quattro spa ha il consiglio di amministrazione più esiguo e il numero più alto di chilometri per consiglieri. Nel dettaglio: 9 consiglieri di amministrazione per un totale di 180 chilometri di autostrada da gestire da Mestre a Trieste, di cui 73 in territorio Veneto e il resto in Friuli, comprese le diramazioni in direzione
Palmanova-Udine e Portogruaro-Conegliano. Fatta anche qui una divisione, sono appunto 20 chilometri per ciascun componente del consiglio di amministrazione. Tra parentesi: lo scorso ottobre è cambiato il vertice, il nuovo presidente di Autovie (i cui soci sono Friulia Spa con il 52 per cento delle quote, Regione Friuli 34,5 per cento Regione Veneto 4,8 per cento, Autostrade per l'Italia 4,2 per cento è Giorgio Santuz. Che ha ritenuto di non aumentare i 9 componenti del consiglio di amministrazione. Veniamo all'Autobrennero, 313 chilometri totali (di cui 60,6 in territorio veneto): dallo scorso aprile a presiedere la spa non è più l'altoatesino Ferdinand Willeit, ma Silvano Grisenti, l'assessore provinciale di Trento che ha avuto l'appoggio anche del Veneto. Con la gestione Grisenti il consiglio di amministrazione dell'Autobrennero è passato da 25 a 29 componenti, di cui quattro vicepresidenti, il presidente stesso, e 24 consiglieri»;
in particolare con specifico riferimento alla società Brescia Padova SPA nel testo dell'articolo si legge «Infine, quarta società autostradale che opera nel Veneto, la Brescia-Padova spa: contando il tratto dell'A4 che collega Brescia, Verona, Vicenza, Padova (146 chilometri) e il tratto dell'A31 della Valdastico che va da Vicenza fino a Piovene Rocchette (36,4 chilometri), fanno 182,4 chilometri, di cui 145 nel Veneto. L'anno scorso i consiglieri di amministrazione erano 13 e il calcolo dava 14 chilometri di asfalto a testa, poco più di 11 in terra veneta. Ma il consiglio di amministrazione della Brescia-Padova adesso è cambiato: è arrivata una nuova presidente - la leghista Manuela Dal Lago, ex presidente della Provincia di Vicenza - è stato rinnovato il consiglio di amministrazione e in consiglio adesso siedono in 15. Ri-calcolo: ora alla Brescia-Padova ogni consigliere «ha» 12 chilometri di asfalto a testa. 9 in terra veneta»;
i fatti descritti dal citato articolo di stampa appaiono di eccezionale gravità a fronte degli sforzi che questa maggioranza sta compiendo per ridurre i costi della politica improntati ad una maggiore razionalizzazione delle risorse impiegate in tutti i settori della pubblica amministrazione;
inoltre, come sollevato in data 12 luglio 2007 dalla stampa nazionale, segnatamente dal Gazzettino la società Brescia Padova S.p.A., di natura pubblica, vanta partecipazioni in società estere in Paesi detti «paradisi fiscali» e come noto, il ricorso a società estere mal si concilia con il principio di trasparenza;
già in data 26 luglio 2006 l'interpellante sollevava attraverso la presentazione dell'atto di sindacato ispettivo n. 3-00168, segnatamente una interrogazione a risposta orale rivolta al Ministro delle infrastrutture cui non è mai stata data risposta sino ad oggi, tutta una serie di problematiche inerenti la gestione della rete autostradale nella Regione Veneto con particolare riguardo agli emolumenti assegnati dalla Società Serenissima Spa (che gestisce la società Brescia Padova S.p.A.) agli amministratori che ha nominato nelle molteplici società da essa gestite -:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Ministro interrogato alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione al fine di garantire un uso razionale e trasparente delle risorse finanziarie gestite dalle società autostradali, i che operano in concessione pubblica citate dalla presente interrogazione;
come sia possibile che a fronte di tutti gli impegni assunti dalla attuale maggioranza di Governo ci si sia ritrovati nella deprecabile condizione di aumentare i costi della politica proprio nell'ambito di quei settori dell'amministrazione pubblica dove sarebbe stato possibile razionalizzare con maggiore facilità e prontezza determinate spese;
come e perché si sia giunti alla situazione sopradescritta;
quali siano i motivi per i quali non sia stata data ancora risposta all'interrogazione a risposta orale presentata dall'interpellante il 26 luglio dello scorso anno;
se risulti in base a quali criteri la società Serenissima Spa (che gestisce come detto la società Brescia Padova Spa) attribuisca emolumenti agli amministratori delle società da essi gestiti;
se non si ritenga opportuno porre in essere ogni atto di competenza del Ministero interpellato mirante ad acclarare il flusso, la gestione e la specifica assegnazione di tutte le risorse finanziarie che transitano attualmente per le società autostradali a partecipazione pubblica del nostro Paese, al fine di rispondere in modo adeguato a quella esigenza di trasparenza e di moralità che spesso si invoca nei confronti di chi esercita pubbliche funzioni, ma che di fatto non trova riscontro;
se non consideri che attività come quelle poste a fondamento della costituzione di società all'estero siano in contrasto con la natura di concessionario di un servizio pubblico come quello autostradale, che si svolge unicamente sul territorio nazionale;
se non ritenga del tutto in contraddizione con il principio di trasparenza che una società, segnatamente la Brscia-Padova S.p.A., di natura sostanzialmente pubblica si possa avvalere di sigle estere in paesi che, come è noto, rappresentano cosiddetti «paradisi fiscali»;
quali iniziative intenda assumere al fine di evitare che dietro queste attività possa nascondersi dell'altro, poiché esse non trovano alcuna giustificazione che porti a violare elementari regole di trasparenza nella gestione di fondi pubblici;
quali iniziative urgenti si intendano assumere per acclarare tale situazione.
(2-00730) «Fabris».
Interrogazione a risposta in Commissione:
ADENTI e FABRIS. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
con sempre maggiore attenzione il Governo opera al fine di ridurre il numero dei morti sulle strade italiane, numero impressionante se si pensa che le stime ufficiali dell'Istat parlano di 5.426 vittime, cifra sottostimata per lo stesso Istituto di Statistica di almeno il 30 per cento, mentre stime non ufficiali quantificano fino a 8 o 9 mila morti l'anno;
circa 3.000 di questi decessi riguardano motociclisti, con un impressionante aumento pari al 32 per cento dal 2000 ad oggi, secondo rilevazioni dell'Unione Europea;
le normative vigenti che regolano la progettazione dei guard-rail non considerano le particolari problematiche connesse agli utenti su due ruote che sono i più esposti in caso di caduta non avendo alcuna cellula protettiva a loro difesa;
le moto rappresentano una quota compresa tra il 10 e il 20 per cento di tutti i veicoli circolanti in Europa e che a parità di chilometri percorsi il rischio di incidente mortale è per un motociclista di 10-15 volte superiore a quello di un automobilista;
i guard-rail presenti sulle strade italiane non prevedono crash-test per il motociclista che in caso di scivolata può infilarsi sotto la struttura con alta probabilità di amputazione o frattura delle vertebre cervicali per l'impatto coi pali che sostengono la struttura;
cadendo a 60 km orari contro le barriere installate lungo le strade italiane l'Hic (Head Iniury Criteria) raggiunge il valore di rischio di 1000 e che già a quota 400-500 le lesioni sono considerate compatibili con la perdita della vita;
esistono nuovi guard-rail innovativi nelle geometrie costruttive e nei materiali che nei testi hanno dimostrato di ridurre a un decimo il danno da impatto del motociclista e che l'Hic rilevato testando tali barriere non supera il valore di 200;
in altri paesi europei sono state condotte significative sperimentazioni in tal senso con costi non proibitivi -:
se il Governo intenda intervenire al fine di contenere le morti su strada provocate
dagli urti di motociclisti contro i guard-rail mediante l'introduzione a livello normativo di provvedimenti volti a considerare nell'ambito della progettazione di queste barriere le particolari problematiche connesse ai motociclisti e favorendo una progressiva sostituzione o modifica dei guard-rail attualmente installati lungo la rete stradale e autostradale italiana con dispositivi che in virtù di migliori geometrie costruttive e materiali siano in grado di ridurre i danni provocati dall'impatto sugli stessi dei motociclisti, anche al fine di rispettare gli impegni assunti in sede europea in merito alla riduzione delle vittime a causa di incidenti stradali.
(5-01445)
Interrogazioni a risposta scritta:
REALACCI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nella risposta alla precedente interrogazione n. 5-01170 lo stesso Ministero indicava l'apertura al traffico della SGC Firenze-Pisa-Livorno entro la fine di luglio 2007;
a metà settembre 2007 ancora non risulterebbe essere stato effettuato il collaudo del tratto finale nonostante i lavori sembrerebbero essere stati terminati;
nella stessa risposta si indica come periodo necessario al completamento dei lavori 500 giorni, un impegno assunto dal Ministero delle infrastrutture, necessari a completare le opere di viabilità che renderanno scorrevole il nodo tra Aurelia, SGC e autostrada zona Navicelli-Aeroporto ma senza che sia chiara la data di avvio dei lavori -:
quale sia la data del collaudo del nuovo tratto SGC;
quale sia la data del conseguente rilascio delle autorizzazioni a SALT al fine di procedere all'esecuzione delle opere di raccordo;
quale sia la data in cui partiranno i lavori (stimati in 500 giorni) per il completamento delle opere e della viabilità di raccordo.
(4-04827)
FOTI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
notizie di stampa (Libertà di venerdì 8 giugno 2007 Provincia) riferiscono di una lettera inviata dal Ministro Di Pietro al presidente della Comunità montana di Valtrebbia Mauro Guarnieri nella quale - in merito al cantiere chiuso oramai da dieci anni sulla strada statale 45 di Val Trebbia, in provincia di Piacenza - testualmente si legge: «Per quanto riguarda il tratto Perino-Cernusca ho provveduto ad interessare l'Anas la quale ha confermato la redazione del progetto definitivo per il completamento funzionale della struttura e la relativa pubblicazione del bando di appalto in data 24 marzo 2006. L'intervento "in stallo" per indisponibilità di risorse finanziarie risulta ora compreso nel redigendo programma 2007-2011 per un importo pari a 18 milioni 742 mila 320 euro con "priorità alta". L'approvazione di tale programma prevista entro l'estate consentirà l'aggiudicazione dei lavori» -:
volgendo ormai al termine l'estate se e quando i lavori in questione saranno aggiudicati e quando sia possibile ipotizzarne l'avvio.
(4-04831)
CONTENTO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
durante la precedente legislatura, l'Esecutivo aveva reperito uno speciale fondo, pari a circa tre milioni e mezzo di euro, da destinare all'esecuzione del secondo lotto dei lavori di allargamento e di conseguente messa in sicurezza della Strada Statale n. 552, in provincia di Pordenone;
al momento, sulla strada in parola è in corso il completamento del primo lotto dell'intervento di sistemazione viaria;
durante un recente vertice tecnico svoltosi in Val Tramontina, è emerso che per l'ultimazione del primo lotto mancherebbero all'appello circa 300 mila euro, con il relativo rischio di uno slittamento nella consegna dei lavori;
nella stessa occasione, le amministrazioni comunali della vallata hanno espresso la loro preoccupazione per la sorte del fondo individuato anni fa dal precedente Esecutivo e diretto alla realizzazione del secondo lotto;
nello specifico, si teme che l'inflazione e l'aumento del costo dei materiali riduca le possibilità di spesa per l'ente attuatore del progetto, così come si paventa l'eventualità di uno storno del finanziamento su altre opere già cantierizzabili -:
se corrisponda al vero la notizia secondo la quale per l'ultimazione del primo lotto dei lavori di sistemazione della Strada Statale n. 552 della Val Tramontina (Pordenone) sarebbero venuti a mancare circa 300 mila euro;
in caso di risposta affermativa al quesito di cui sopra, quali iniziative intenda adottare per scongiurare il rischio di ulteriori ritardi nel completamento dell'opera, stante che l'intervento in parola viene atteso da almeno dieci anni dalla popolazione locale;
se condivida i timori delle amministrazioni comunali della Val Tramontina circa la graduale riduzione della capacità di spesa del precedente finanziamento, pari a tre milioni e mezzo di euro e destinato alla realizzazione del secondo lotto della Strada Statale n. 552.
(4-04834)