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Allegato A
Seduta n. 207 del 19/9/2007
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(Sezione 9 - Rivendicazioni dei lavoratori del trasporto pubblico di Milano e provincia)
CAMILLO PIAZZA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
a Milano e provincia si preannuncia un autunno caldo per i trasporti pubblici: infatti, il 13 settembre 2007 si è svolto un nuovo sciopero di 24 ore da parte di tutti i lavoratori Atm, che comunque hanno garantito il servizio durante l'intero orario di sciopero, in seguito alla scadenza il 5 luglio 2007 del contratto di categoria;
a proclamarlo sono stati gli autonomi di Cobas, Cub trasporti, Sama faisa confail e Fildiai-cildi per contrastare la cessione di lavoratori e linee, contratto aziendale, gare d'appalto e mansioni aggiuntive. L'agitazione ha coinvolto, tra l'altro, il personale di guida delle metropolitane e dei mezzi di superficie, ma anche gli agenti di stazione, gli addetti ai parcheggi e del servizio di collegamento tra l'ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba M2;
il coordinamento delle rappresentanze sindacali unitarie ha varato a fine luglio 2007 una piattaforma, dove sono elencati una serie di problematiche da discutere con Atm ed istituzioni, ma non i paletti fondamentali che una vera piattaforma deve avere come capisaldi in una situazione di destrutturazione, privatizzazione e liberalizzazione in cui si trova l'intero trasporto pubblico locale;
ad oggi sia per chi rimane, sia per chi va non esistono garanzie di nessun genere, se non quelle di legge che sono talmente marginali da non permettere alcuna tranquillità per il futuro dei tranvieri e delle loro famiglie;
ad esempio, se è vero che per i lavoratori di Trezzo e Salmini non è cambiato nulla (almeno per il momento), non sarà così per i lavoratori Atm di Monza. Infatti, la gara d'appalto istituita dalla provincia di Milano e Atm ha perso tutti i servizi del deposito di Monza, ma si è aggiudicata altri servizi, a nord-est della provincia, che fino ad ora erano gestiti da Agi. Questo comporterebbe un interscambio di lavoratori tra Atm e Agi;
le aziende, quindi, stanno procedendo ad accordi per mantenere ognuna il proprio personale. Ai rispettivi lavoratori è stato chiesto di esprimere il desiderio di rimanere in azienda oppure no, ma ciò che non è stato chiarito è che, diversamente dai lavoratori di Trezzo e Salmini, è che in ogni caso non c'è posto per tutti. Infatti, mentre Atm dovrebbe trasferire ad Agi 130 lavoratori circa, Agi ne dovrebbe trasferire ad Atm circa 25. È facile dedurre che solo 25 lavoratori di Monza su 130 avranno l'opportunità di rimanere, per tutti gli altri si apre la strada della cessione. Non si conosce ancora il criterio con il quale verranno scelti i lavoratori che rimarranno, né a quali condizioni;
moltissimi lavoratori di Monza non hanno espresso il desiderio di rimanere in azienda e lo hanno fatto forse consapevoli che le garanzie di mantenimento dei livelli contrattuali e retributivi dovranno riconquistarseli con l'unità e la lotta, sia che rimangano in Atm sia che vengano trasferiti;
il 2008 sarà l'anno della liberalizzazione di tutto il trasporto pubblico (cosiddetto «decreto Lanzillotta»), che prevede forti investimenti per l'acquisto di tram e bus, per il rinnovo delle reti e la creazione di percorsi preferenziali, che sono l'unico modo per rispondere concretamente all'abbassamento degli inquinanti atmosferici, in particolare anidride carbonica e polveri sottili, che ogni giorno creano problemi enormi ambientali, sanitari e anche economici nelle aree metropolitane;
ma per il 2008 nulla è previsto per i salari dei lavoratori, se non l'aumento della loro produttività e del loro orario di lavoro;
la condizione obbligatoria per le aziende è che queste privatizzino attraverso le gare d'appalto -:
quali risposte il Governo intenda dare alle rivendicazioni dei lavoratori del settore del trasporto pubblico di Milano e provincia, che chiedono per il 2008 il rinnovo del contratto e di rilanciare una piattaforma di confronto con le istituzioni, che affronti anche le problematiche che riguardano i lavoratori, come i diritti, il giusto salario e la dignità.(3-01229)
(18 settembre 2007)