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Allegato B
Seduta n. 207 del 19/9/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MANCUSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il recente episodio dell'incendio di Peschici ha comportato, oltre ai danni alle persone ed all'ambiente, la spesa di circa 80 milioni di euro;
dietro alla gestione e prevenzione degli incendi esiste un quadro normativo caotico che affida competenze a 6 diversi Ministeri;
in caso di emergenza incendi sono addirittura 5 i numeri telefonici che si possono digitare per lanciare un S.O.S.;
grottescamente, gli stessi membri del Governo che hanno tagliato nove mesi fa le spese per le assunzioni nei vari corpi impegnati nell'attività di protezione civile e perfino le spese per il carburante, oggi chiedono più uomini e mezzi -:
quali provvedimenti intenda adottare il Governo per razionalizzare il settore della prevenzione e controllo degli incendi, al fine di ottenere procedure più funzionali e risposte operative più rapide.
(5-01481)
MANCUSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei giorni a cavallo di Ferragosto a Pinerolo (Torino), è calata un'orda di 40.000 persone per dare vita ad un grande raduno per ballare e «sballare», noto con il nome di rave party;
in particolare l'area presa d'assalto era il galoppatoio militare sito presso la frazione di Baudenasca del Comune di Pinerolo;
l'obiettivo era quello di organizzare il party più grande d'Europa, aperto ai giovani di Francia, Spagna, Belgio, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Polonia ed Irlanda;
cinque giorni di musica a tutto volume con bivacchi improvvisati, senza riserve d'acqua e servizi igienici hanno messo a dura prova la qualità della vita delle persone residenti nei dintorni; i Carabinieri del posto hanno cercato di fermare la marea umana di cui trattasi, ma sono stati travolti e ci hanno rimesso l'auto di servizio, spinta in un vicino fossato;
per resistere allo sforzo di ballare per giorni senza dormire, i partecipanti hanno fatto uso di ecstasy, ketamina, lsd, crack, cocaina, eccetera;
paradossalmente nell'area campeggia un cartello che dice: «questo campo ostacoli è proprietà dello Stato, realizzato con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto con i sogni di alcuni uomini. Se qualche volta hai sognato anche tu, rispettalo» -:
quali misure abbia adottato il Governo per evitare che questo rave si tenesse e, in subordine, quali le misure adottate per limitare i danni certi prodotti da simili eventi calamitosi;
se il Governo intenda adottare una normativa per arginare il fenomeno rave party, sull'esempio della vicina Francia, dove una legge ne vieta l'organizzazione senza l'autorizzazione dei Prefetti locali; in particolare non consente raduni di oltre 250 persone e prevede in caso contrario il sequestro dell'impianto sonoro e conseguenze penali per gli organizzatori;
quali siano i risultati dell'attività di controllo e repressiva nei confronti delle sostanze stupefacenti che in simili contesti sono presenti in grandissime quantità.
(5-01482)
Interrogazioni a risposta scritta:
BIANCOFIORE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con nota del Dipartimento dei Vigili del fuoco, Direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali (prot. n. 110379-807335/01-04 del 30 marzo 2007), a firma del Capo Dipartimento dottor Anna M. D'Ascenzo, tenuto conto del trasferimento in locali più idonei del Distaccamento dei Vigili del fuoco di Sciacca, si fa presente che la «carenza di risorse finanziare non consente il contestuale mantenimento della sede di Villaggio Mosè», nel Comune di Agrigento, pertanto s'invita la Prefettura di Agrigento alla «dismissione del distaccamento cittadino Villaggio Mosè»;
con tale provvedimento s'intende stornare la somma di 32 mila euro del canone annuo di locazione del distaccamento cittadino di Villaggio Mosè, per sostenere a Sciacca il canone annuo di 100 mila euro;
il nuovo piano regolatore di Agrigento individua il Villaggio Mosè quale zona commerciale e di raccordo con la nuova area di espansione turistica;
attualmente insistono sul Villaggio Mosè circa 500 esercizi commerciali, in gran parte megastore e grandi magazzini, il mercato ortofrutticolo, il mercato rionale, n. 6 alberghi di grandi dimensioni, oltre che alcune pensioni e B&B, n. 4 distributori di carburanti, n. 8 concessionarie di auto con relative officine meccaniche, n. 1 deposito di carburanti;
il Villaggio Mosè, oltre che area commerciale e turistico-alberghiera è zona residenziale ad alta densità abitativa, dotata di scuole e impianti sportivi, suddivisa in numerosi quartieri come Parco Angeli, Poggio Muscello, San Calogero Bianco, per un totale di 7 mila abitanti;
solo da marzo scorso due incendi molto estesi hanno coinvolto un grande esercizio commerciale e l'intero stabile di
cinque piani, danneggiando i negozi attigui e un autosalone, e, nel mese successivo, un altro grande magazzino;
soltanto l'intervento tempestivo dei Vigili del fuoco del Villaggio Mosè ha scongiurato danni maggiori a cose e soprattutto alle persone;
prossima al distaccamento di Villaggio Mosè insiste la Valle dei Templi, meta continua di migliaia di visitatori, di automezzi e pullman turistici;
tale area è raggiungibile da Villaseta soltanto dalla vecchia statale interrotta da un passaggio a livello delle Ferrovie;
tra Villaseta e Villaggio Mosè scorrono i fiumi Ypsas e Akragas, che in caso di esondazione renderebbero poco agevoli i soccorsi nella zona orientale coperta dal servizio;
la sola sede centrale di Agrigento dei Vigili del fuoco copre il territorio di 12 comuni non agevolmente collegati e quindi già la stessa sede ha un notevole carico di lavoro;
gli ultimi devastanti incendi di Villaggio Mosè hanno messo in allarme la popolazione e gli esercenti della zona sulla necessità di garantire il più rapido soccorso;
della questione sono stati investiti anche i sindacati, come da nota inviata dalla sede provinciale della UIL pubblica amministrazione, il 27 aprile 2007, al Ministro dell'interno -:
se il Ministro dell'interno non ritenga incongruente e sperequante dal punto di vista finanziario dover penalizzare con la soppressione il distaccamento dei Vigili del fuoco di Villaggio Mosè, a fronte dei costi di gran lunga più elevati da sostenere per il miglioramento della sede di Sciacca;
se, a fronte di tale esiguo risparmio, ritenga di poter tutelare la popolazione del Villaggio Mosè, l'area commerciale della città di Agrigento, la zona costiera a ricettività turistica, la vicina Valle dei Templi e l'intera area orientale coperta finora da codesto distaccamento;
se intenda predisporre quanto necessario per:
1) garantire la popolazione e il territorio del Villaggio Mosè e dell'area costiera dal pericolo di disastri per l'insistenza nella zona dei rischi già segnalati in premessa;
2) tutelare l'intera area della Valle dei Templi, meta continua di migliaia di visitatori, e sede di numerose strutture ricettive, monumenti, musei e antiquari di rilevanza mondiale per l'immenso patrimonio che, rappresentano;
3) sospendere immediatamente l'iter di soppressione del distaccamento per i gravi motivi di ordine pubblico che l'eventuale prosieguo dell'iter potrebbe scatenare e per fugare ogni allarme nella popolazione, già provata dagli ultimi incendi di queste ultime settimane, che hanno messo a rischio l'incolumità di alcune famiglie residenti privandole della propria abitazione.
(4-04839)
FABRIS. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007) contiene nuove disposizioni in materia di benefici da concedere alle vittime di atti di terrorismo o di stragi di tale matrice previsti dalla legge 3 agosto 2004, n. 206;
con i commi 794 e 795 dell'articolo unico della legge finanziaria 2007 si ampliano il campo di applicazione dell'articolo 3 della legge n. 206 del 2004, che prevede l'attribuzione ai soggetti interessati di un aumento figurativo di 10 anni utile sia ai fini del diritto sia ai fini della misura della pensione, nonché il riconoscimento della medesima maggiorazione sul trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente;
il beneficio dell'aumento figurativo dei 10 anni di versamenti contributivi per effetto dei commi 794 e 795 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 spetta in tutti i casi in cui l'evento terroristico abbia determinato un'invalidità permanente di qualsiasi entità e grado della capacità lavorativa ed è esteso anche sul trattamento diretto del coniuge e dei figli maggiorenni superstiti o, in loro mancanza, dei genitori;
nonostante la pregevole estensione dei benefici da concedere alle vittime di atti di terrorismo o di stragi di tale matrice previsti dalla legge 3 agosto 2004, n. 206, operata dal Governo con l'ultima legge finanziaria, permangono ancora, tuttavia, alcune problematiche legate all'applicazione delle leggi che riguardano le vittime del terrorismo;
in particolare non risulta che, nonostante la normativa vigente, alle vedove beneficiarie del trattamento pensionistico speciale degli appartenenti alle Forze dell'ordine sia attribuita l'applicazione della 13a mensilità sia sullo stipendio che sulla pensione di cui sono titolari;
appare opportuno, ancora, che le assunzioni o la ricostruzione della carriera con decorrenza dalla prima istanza in base al titolo di studio spetti nella percentuale di riserva del 10 per cento così come previsto dalla legge n. 407 del 1998 e ulteriormente specificato dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri n. 2 del 2000 -:
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda porre in essere affinché le molteplici istanze di cui sono portatori le vittime di attentati terroristici, appartenenti alle Forze dell'ordine, e i loro familiari vengano accolte;
se il Ministero dell'interno non ritenga opportuno emanare una circolare che chiarisca quale sia l'esatta interpretazione della normativa richiamata nella presente interrogazione al fine di pervenire ad una applicazione più favorevole possibile nei confronti dei beneficiari della predetta normativa;
se non si ritenga che tutti gli esponenti delle Forze dell'ordine che, servendo le istituzioni, rimangano vittime o subiscano gravi danni nell'espletamento del loro dovere debbano essere equiparate alle vittime di guerra.
(4-04854)
MANCUSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i problemi di bilancio che da anni attanagliano il nostro Paese si riverberano inevitabilmente anche nel settore della sicurezza;
la Corte dei Conti ha vagliato recentemente la contabilità speciale del Viminale, in particolare i fondi messi a disposizione di tutte le Prefetture italiane per le spese obbligatorie, imprevedibili o urgenti, giungendo alla conclusione che esiste un buco di 266 milioni di euro;
la legge finanziaria 2007 prevede l'abolizione, entro l'anno 2007, di tutte le Direzioni interregionali della Polizia, la razionalizzazione delle scuole (se ne chiuderanno 7 su 11, tra cui quelle di Roma, Piacenza, Vicenza, Campobasso e Foggia);
quest'ultima azione di risparmio porterà un modesto beneficio di 3 milioni di euro nel 2007, 8 milioni di euro nel 2008 e 13 milioni di euro nel 2009;
da anni il Ministero dell'interno non investe sui mezzi della Polizia e così ne risente il parco auto: 10.000 delle 27.000 auto teoricamente disponibili non sono utilizzabili;
non è migliore la situazione al Dipartimento dei Vigili del fuoco, il Corpo è sottodimensionato nell'ordine di circa 4.000 persone e scarseggiano i fondi per carburante e manutenzioni, per le mense e pulizie-:
con quali misure il Governo intenda rispondere alla percezione dei cittadini di una sensibile diminuzione della sicurezza generale;
se sia possibile utilizzare una parte dell'extra gettito, definito «tesoretto», per
compensare almeno parzialmente le lacune strutturali richiamate in premessa.
(4-04865)
BONELLI, MIGLIORE, DI SALVO, ZANELLA, MARIO RICCI e ROCCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dei trasporti, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Aeroporto di Verona Valerio Catullo, nel corso dell'ultimo anno, ha visto crescere esponenzialmente il numero dei passeggeri, giungendo, nel primo semestre del 2007, a un milione e 500 mila passeggeri, contro il milione e 300 mila dello stesso periodo dell'anno precedente, e percependo da ciascuno somme a titolo di tassa di sicurezza aeroportuale;
la Società di gestione aeroportuale del predetto Scalo, la Aeroporto Valerio Catullo S.p.A., ha affidato in appalto i servizi di sicurezza aeroportuale e, segnatamente, quelli dei controlli ai varchi dei passeggeri, all'Istituto di Vigilanza privata «La Ronda», costituito nell'omonima Società, di Verona, il cui titolare della licenza di P.S. è il signor Raffello Juvara;
il vigente contratto di appalto, benché più volte richiesto dalle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori de La Ronda, anche mediante quella Prefettura, ancora non è stato fornito, né, per tale motivo, è possibile conoscere quali prestazioni sostanzino il rapporto contrattuale per la sicurezza dei passeggeri e dello scalo;
fin dal febbraio scorso il Sindacato Autonomo della Vigilanza Privata (SAVIP) ha posto a tutte le Autorità competenti la questione delle modalità e dei termini di espletamento del rapporto di lavoro dei dipendenti dell'Istituto La Ronda presso l'Aeroporto Valerio Catullo;
nel corso di una serie di riunioni presso la Prefettura di Verona, richieste sempre dal SAVIP, è emersa l'assoluta insufficienza dell'organico delle Guardie abilitate ed in servizio presso l'Aeroporto Valerio Catullo e l'esigenza di un ripianamento dello stesso, che dovrebbe portare il numero delle Guardie assunte tra 125 (ritenuto dall'Azienda) e 150 (secondo il Sindacato, che all'uopo ha prodotto alla Prefettura ed alla Questura di Verona, in data 21 giugno 2007, una nota con calcoli di dettaglio sulla base dei servizi effettuati);
nonostante l'impegno (assunto in Prefettura il 2 luglio scorso) alla riassunzione di tre Guardie Giurate, assunte a tempo determinato ed inopinatamente licenziate il 31 marzo, due delle quali impiegate per oltre tre anni continuativi, l'Azienda non solo non ha riassunto i lavoratori licenziati, ma, con la scusa della lentezza delle procedure di formazione e di certificazione degli aspiranti, ha proceduto con estrema lentezza al ripianamento dell'organico, tanto che al 1o agosto scorso la Prefettura comunicava che l'organico era pari a 91 unità;
a causa delle predette carenze di organico l'Istituto di Vigilanza ha costretto, da lunghi mesi, le Guardie giurate a turni di lavoro particolarmente stressanti, imponendo ai lavoratori turni di gran lunga superiori a quelli contrattualmente previsti e comprimendo insopportabilmente anche i riposi settimanali;
tale situazione è stata anche oggetto di accertamento e sanzione da parte dei competenti Uffici ispettivi dell'articolazione provinciale del Ministero del lavoro, mentre, a parte alcuni verbali di contestazione episodicamente elevati da alcuni appartenenti alla Polizia di Stato, nessuna coordinata ed incisiva azione ispettiva e di controllo, secondo quanto lamentato anche da alcuni sindacati di Polizia, risulta essere stata posta in essere dal Dirigente della Polizia di Frontiera dell'Aeroporto, che ivi presta servizio da oltre 18 anni;
le Guardie Giurate, esasperate dai turni massacranti imposti, hanno indetto giornate di sciopero e di agitazione, rispettivamente con astensione dal lavoro e con rifiuto di prestare lavoro straordinario,
alle quali sono seguite ritorsioni dell'azienda, anche sotto forma di provvedimenti disciplinari con sospensione dal servizio, impugnati dinanzi ai locali Organi di conciliazione;
l'Aeroporto ha manifestato fin troppo evidenti fenomeni di sovraffollamento, rilevati dalla Prefettura, dall'ENAC e oggetto di specifiche riunioni, ultima delle quali quella indetta il 2 luglio scorso dall'ENAC, alle quali hanno partecipato anche rappresentanti de La Ronda, ritenendosi necessario da parte dell'Ente competente adottare ben sette prescrizioni di miglioramento;
le normative di sicurezza comunitarie, da lungo tempo conosciute, prevedono che il numero di Guardie Giurate per ogni archetto di controllo passeggeri dal 1o agosto scorso debba essere aumentato di una unità, con ciò aggravandosi l'attuale stato deficitario dell'organico del «La Ronda», che per ogni turno dovrà, così esprimere 8 uomini in più, per un totale di 24 uomini per turno;
l'ENAC ha consentito delle deroghe alla Società di gestione della sicurezza aeroportuale, tendenti a legittimare, ex post, l'impiego ridotto di addetti alla sicurezza e, comunque, l'incapacità di adeguarsi alle specifiche comunitarie;
le Guardie Giurate dell'Istituto «La Ronda» sono altresì costrette, in ragione degli angusti spazi a disposizione, ad utilizzare in modo difforme da quello indicato dal costruttore le macchine per il controllo radiogeno dei bagagli, con sospetto di esposizioni a radiazioni e senza possibilità alcuna di verifica;
lo SPISAL di Verona, Ufficio competente alla verifica del rispetto delle normative di protezione dei lavoratori esposti ai rischi radiogeni, tempestivamente interessato non ha fatto ancora conoscere il suo parere in merito;
le Guardie Giurate sono costrette a lavorare in carenza della necessaria formazione e dei necessari sistemi di rilevamento di materiali esplodenti (sniffer), tanto che tale situazione, il 21 luglio scorso, è giunta anche alla ribalta delle cronache, senza essere stata in alcun modo smentita;
le Guardie Giurate tuttora prestano servizio con un numero insufficiente di sniffer ai varchi passeggeri e bagagli, tanto che in molti di essi tali apparecchiature risultano del tutto assenti;
ai sensi dei decreti Ministeriali 29 gennaio 1999, n. 85, 23 febbraio 2000 e 14 marzo 2003, è la Società Aeroportuale ad essere responsabile dei servizi di sicurezza, compreso il controllo del 100 per cento dei bagagli in stiva, percependo, a tal fine, le somme provenienti dalle tasse di sicurezza a carico dei viaggiatori e altri contributi di Stato;
l'Istituto di vigilanza «La Ronda» si fregia del Certificato di qualità UNI EN ISO 9001:2000 DNV-SINCERT n. CERT01591-97-AQ-VEN-SINCERT, per «progettazione ed erogazione di servizi ispettivi territoriali, telesorveglianza, pronto intervento, piantonamento fisso ed antirapina, trasporto, scorta e trattamento valori» che, richiedendo tra l'altro un sistema documentato di gestione della qualità, non dovrebbe essere compatibile, ad avviso degli interroganti con le sopra riferite carenze di organizzazione e non efficace servizio, con surmenage imposto ai lavoratori-:
sulla base di quali valutazioni di adeguatezza organizzativa sia stata rilasciata e sia mantenuta la licenza di polizia per consentire all'Istituto «La Ronda» di Verona di esercitare, secondo gli interroganti in spregio alle fondamentali normative di tutela dei lavoratori ed alle normali aspettative di sicurezza dei passeggeri, il servizio di sicurezza aeroportuale presso l'Aeroporto Valerio Catullo di Verona;
quali sanzioni, ai sensi di quanto disposto dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, siano state adottate dal Prefetto e dal Questore al manifestarsi di violazioni, fin troppo patenti, delle prescrizioni presenti sul predetto titolo autorizzatorio di polizia;
quali provvedimenti siano stati adottati per rimuovere la lamentata inerzia della Direzione della Polizia di Frontiera Aerea di Verona;
quali e quanti strumenti omologati dalle competenti Autorità ministeriali e quale specifica formazione per l'uso degli stessi sia stata assicurata alle Guardie Giurate in servizio presso l'Aeroporto di Verona, con particolare riferimento agli sniffer, facendo conoscere altresì se tutti gli archetti passeggeri e quelli per il controllo dei bagagli in stiva ne siano dotati;
quali autonome iniziative siano state assunte dal Ministero del lavoro per garantire, dopo i primi accertamenti, che il servizio delle Guardie Giurate in servizio presso l'Aeroporto di Verona sia rispettoso dei ritmi e delle regole previsti dalle leggi, dalle prescrizioni delle Autorità e dagli accordi contrattuali;
quali controlli siano stati compiuti, in relazione alla tipologia di macchinari, alle istruzioni del costruttore ed alle normative generali di protezione dei lavoratori esposti a fonti radiogene, per garantire la salute delle Guardie Giurate addette ai servizi di controllo bagagli dei viaggiatori e per la stiva;
quali criteri siano stati posti per l'esplicazione della procedura di appalto, per la scelta del contraente e per la determinazione della natura e della qualità delle prestazioni richieste e se gli Organi di vigilanza intendano rendere pubblica copia del predetto contratto d'appalto;
se le Autorità tecniche di controllo sui servizi di Vigilanza privata abbiano valutato l'organico minimo per una normale effettuazione dei servizi di vigilanza privata presso l'Aeroporto di Verona, a mente di quanto previsto dal predetto contratto di appalto e quale valutazione debba essere data al mancato rispetto dell'impegno di riassumere subito almeno tre qualificate guardie giurate inopinatamente licenziate;
quali interventi siano stati posti in essere dagli Organi del lavoro e di pubblica sicurezza competenti per tutelare le Guardie Giurate oggetto delle pressioni disciplinari da parte de «La Ronda» in seguito alle rivendicazioni di cui sopra ed, in particolare, se il Questore di Verona, ove sia stato portato a conoscenza di tali iniziative sanzionatorie, abbia provveduto ad annullarle;
quale sia il giudizio degli Organi di controllo ministeriali sulle continue deroghe sull'effettuazione dei servizi che l'ENAC assicura alla Società di gestione aeroportuale del Valerio Catullo e se non si ritenga che tali deroghe possano esporre il Paese a censure in sede comunitaria;
a quanto ammontino esattamente le somme, che la Società Valerio Catullo, dal 2004 ad oggi, ha incamerato annualmente dai viaggiatori e dallo Stato per garantire la sicurezza dello scalo e quale destinazione sia stata data ad esse;
se tra i soci palesi ed occulti e gli amministratori della Società «La Ronda» si annoverino anche elementi legati alla Società di gestione Aeroportuale o ad altre imprese comunque collegate alla fornitura di beni e/o servizi all'Aeroporto Valerio Catullo;
se gli organi di vigilanza abbiano risposto alle reiterate richieste e circostanziate d'intervento del Sindacato Autonomo SAVIP, avanzate fin dal febbraio scorso, e verificato se le irregolarità oggetto di segnalazione siano state o siano ancora commesse.
(4-04866)