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Allegato B
Seduta n. 207 del 19/9/2007
PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta orale:
FORMISANO e GALLETTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per saper - premesso che:
con l'inizio dell'anno scolastico i genitori di alunni con handicap hanno dovuto fare i conti con i tagli imposti dalla Finanziaria al numero di insegnanti di sostegno;
secondo i sindacati di categoria mancherebbero all'appello circa 12 mila insegnanti di sostegno rispetto all'anno precedente mentre sono circa 190 mila i bambini disabili in Italia;
secondo i dati dei Ministro Fioroni, smentiti dal sito del ministero stesso, i disabili sarebbero invece 169 mila e gli insegnanti di sostegno 85 mila -:
se sia in grado di fornire l'esatta situazione circa il numero di insegnanti di sostegno all'interno del sistema scolastico italiano e se ritenga che il numero di insegnanti presenti attualmente sia in grado di garantire il diritto allo studio e all'integrazione dei bambini e ragazzi disabili.
(3-01236)
Interrogazioni a risposta scritta:
CARDANO e FRIAS. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
si è appreso da fonti giornalistiche (Repubblica dei giorni 12 e 13 settembre 2007, La Stampa dei giorni 13, 14, 15 settembre 2007, Corriere di Novara dei giorni 13 e 15 settembre 2007) il caso di una classe della scuola media Duca d'Aosta di Novara composta da 16 alunni (tra i quali alcuni ripetenti dei precedenti anni scolastici), 8 italiani e 8 stranieri, in cui una famiglia ha protestato ritenendo che il proprio figlio, di cittadinanza straniera e nato in Italia, fosse stato inserito in una «classe-ghetto»;
le scuole medie di Novara hanno una presenza di allievi migranti in percentuali che variano dal 10 per cento al 30 per cento. Nella scuola Duca D'Aosta tale percentuale è del 10 per cento (68 stranieri su 700 alunni), mentre nella suddetta classe, la I B, è del 50 per cento. Questa percentuale contribuisce a configurare la I B come una classe «particolare», nonostante i chiarimenti successivamente intervenuti;
sempre da fonti giornalistiche sembrerebbe che sia la stessa scuola che il Ministero ritengono corrette le scelte della scuola in merito alla formazione delle classi. Tuttavia resta il fatto delle forti differenze di distribuzione degli allievi stranieri tra le diverse scuole della città e, all'interno della scuola Duca d'Aosta, tra le diverse classi;
nei succitati articoli viene più volte richiamato l'atteggiamento di alcune famiglie novaresi, ostili ad un inserimento dei propri figli in classi con troppi bambini stranieri; questi genitori infatti sceglierebbero le classi in cui non viene insegnata la lingua francese per evitare quelle frequentate da un alto numero di alunni stranieri (La Stampa, 18 settembre 2007), come testimoniato da voci provenienti dalla stessa scuola (il dirigente scolastico su Repubblica del 13 settembre 2007, la docente responsabile intercultura su Repubblica del 12 settembre 2007, una mamma italiana di uno studente della I B su La Stampa del 18 settembre 2007);
la circolare ministeriale n. 24 del 1o marzo 2006: «Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri» dà indicazioni alle scuole per agire anche nel caso della formazione delle classi;
la Camera dei Deputati nella seduta dello scorso 4 luglio ha approvato la mozione Froner e altri n. 1-00175, relativa
alla riorganizzazione del sistema scolastico italiano in relazione al fenomeno dell'immigrazione -:
quali iniziative siano state assunte per superare lo stato di disagio segnalato nella classe I B della scuola media Duca d'Aosta di Novara;
quali iniziative siano state adottate nelle scuole medie di Novara in applicazione della suddetta circolare ministeriale;
se esistano accordi di rete per quanto riguarda le iscrizioni tra le scuole novaresi e tra le stesse scuole e l'ente locale;
quali iniziative il Governo abbia attuato o stia predisponendosi ad attuare in relazione alla mozione Froner e altri, n. 1-00175 approvata dalla Camera dei deputati il 4 luglio 2007.
(4-04855)
MANCUSO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
ogni anno, con l'approssimarsi dell'inizio dell'anno scolastico, le famiglie italiane devono affrontare spese ingenti per comprare i libri di testo per i figli che frequentano la scuola;
da anni si susseguono proposte trasversali per evitare alle famiglie enormi spese e garantire agli studenti la possibilità di vivere a scuola la cultura del confronto;
in Italia i libri di testo sono circa tremila. Le case editrici obbligano le librerie ogni anno ad acquistare in anticipo i testi senza permettere loro di restituire gli eventuali invenduti se non per una percentuale inferiore al 5 per cento degli acquisti. Con questi presupposti le librerie sono molto caute negli ordini, con la conseguenza che troppo spesso i libri di testo sono introvabili;
praticamente ogni anno, le case editrici mandano in stampa le «nuove edizioni», che di fatto ricalcano le edizioni precedenti, con variazioni minime. Questo comporta, comunque, un aumento del prezzo;
si richiamano gli articoli 30, 31 e 34 della Costituzione -:
quali misure intenda adottare il Governo per contenere i costi dei libri di testo, con particolare riferimento alle famiglie con redditi più bassi;
se sia intenzione del Governo istituire qualche sorta di controllo sull'andamento dei prezzi dei libri di testo;
se il Governo non ritenga opportuno intervenire affinché le nuove edizioni che propongono solo aggiornamenti marginali vengano ridotte al minimo;
se il Governo non ritenga opportuno adoperarsi affinché i libri di testo vengano stampati su carta riciclata, fatto, questo, che oltre a rappresentare un momento di salvaguardia dell'ambiente comporterebbe una notevole riduzione del costo dei testi.
(4-04864)