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Allegato A
Seduta n. 213 del 28/9/2007
(Sezione 2 - Decreto di occupazione d'urgenza emesso dalla soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro avente ad oggetto un immobile di proprietà della società Ser.Co.Im srl)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
con atto n. 2-00512, presentato dal primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, in data 7 maggio 2007, è stata rappresentata la situazione della Ser.co.im. srl - Servizi costruzioni impiantistica srl;
in data 11 agosto 2004, la suddetta società acquistava un complesso immobiliare. Avvalendosi di quanto consentito dal relativo piano regolatore generale, per la zona B1, presentava al comune di Porto Torres apposito progetto di demolizione e di ricostruzione dell'immobile esistente, ottenendo, a tal fine, la necessaria concessione edilizia, n. 107/2004 del 22 novembre 2004. Da subito, la Ser.co.im. srl trasmetteva alla soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro tutta la documentazione relativa all'intervento edilizio, comprendente la demolizione dei fabbricati esistenti e la realizzazione del nuovo complesso residenziale, la quale otteneva l'autorizzazione, ovvero il nullaosta per l'esecuzione dei lavori. Ultimati gli ingenti lavori di demolizione, la soprintendenza, improvvisamente, ha provveduto, a quanto è dato sapere, in modo del tutto ingiustificato e contraddittorio, a bloccare l'intervento di ricostruzione del fabbricato in questione, ritenendo, pur in presenza della regolare concessione, il progetto edilizio della Ser.co.im. srl non compatibile con la tutela archeologica della zona, estromettendo la società proprietaria dall'immobile, che è stato assoggettato ad occupazione d'urgenza per la realizzazione degli scavi archeologici (ex articolo 88 del decreto legislativo n. 42 del 2004), con il conseguente abbassamento di vari metri del preesistente livello del piano di campagna;
la Ser.co.im. srl, con ricorso del 3 dicembre 2006, ha proposto impugnazione davanti al tribunale amministrativo regionale della Sardegna avverso il decreto di occupazione temporanea n. 12 del 5 ottobre 2006 del soprintendente regionale, successivamente prorogato di altri sei mesi con nuovo decreto n. 19 del 5 dicembre 2006;
nel frattempo, il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, con decreto n. 114 del 4 dicembre 2006, ha dichiarato gli immobili di proprietà della Ser.co.im. srl, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, «di interesse particolarmente importante e vengono, quindi, sottoposti a tutte le disposizioni di tutela contenute nel predetto decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modificazioni ed integrazioni»;
la Ser.co.im. srl, ritenendo il suddetto decreto, nonché tutti i provvedimenti in epigrafe impugnati, gravemente erronei ed ingiusti, in data 3 gennaio 2007, ha proposto al competente ministero ricorso ex articolo 16 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che, malgrado la scadenza dei termini di legge, ancora non è stato definito;
l'interpellanza del 7 maggio 2007 è rimasta, ad oggi, priva di risposta; da ultimo, la soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, in data 20 giugno 2007, ha emanato, in data 20 giugno, un nuovo decreto (n. 22), con il quale viene rinnovata di altri 6 mesi, a decorrere dalla data del 5 luglio 2007, l'occupazione temporanea degli immobili più sopra citati -:
se, alla luce di quanto sopra, il Ministro interpellato non ritenga ancora più urgente assumere, così come già richiesto nella precedente interpellanza, rimasta senza risposta, le opportune ed urgenti
iniziative, al fine di tutelare i diritti acquisiti e i legittimi interessi della Ser.co.im. srl, ponendo fine in tal modo ad una vicenda fin troppo palesemente correlata da atti di vera e propria ingiustizia.
(2-00741)«Satta, Fabris».
(25 settembre 2007)