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Allegato B
Seduta n. 215 del 2/10/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 2007, n. 87, recante «misure straordinarie per superare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione Campania e per assicurare la restituzione dei poteri agli Enti ordinariamente competenti» pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 156 del 7 luglio 2007 prescrive che «entro il termine dello stato di emergenza, fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta di rifiuti solidi urbani nella regione Campania, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali, sono attivati, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente, i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Tersigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento». Prescrive inoltre che «l'utilizzo del sito di Serre in provincia di Salerno è consentito fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal presidente della provincia di Salerno» e che «L'uso finale del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo»;
dopo circa 3 mesi dall'emanazione della citata legge non sono stati avviati i lavori per la realizzazione delle discariche di Savignano Irpino, Sant'Arcangelo Trimonte e di Terzigno e l'unica discarica attualmente attiva è quella di Macchia Soprana di Serre che probabilmente entro aprile 2008 sarà completamente colmata;
per realizzare una discarica nelle aree interne appenniniche durante il periodo piovoso autunnale-invernale occorrono diversi mesi;
il sito di Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio, molto difficilmente potrà essere utilizzato come discarica in quanto il FOS prodotto dai CDR della Campania, come evidenziato più volte dalla Magistratura, non corrisponde ai requisiti previsti dalle vigenti leggi;
l'inceneritore di Acerra difficilmente entrerà in funzione entro l'inizio della stagione estiva 2008 in quanto l'inquinamento ambientale, già da anni al di sopra dei parametri stabiliti dalle vigenti leggi, non è stato diminuito mediante gli interventi previsti dalla Commissione VIA;
la raccolta differenziata non è ancora stata intensificata specialmente nella Provincia di Napoli che è la principale produttrice di rifiuti;
si mette in evidenza che si profila una nuova crisi ambientale, connessa all'accentuazione della latente «emergenza rifiuti», per l'inizio della stagione estiva 2008 quando la discarica di Serre sarà chiusa e non vi saranno altre discariche sostitutive;
tale deprecabile evenienza, facilmente prevedibile, determinerebbe situazioni catastrofiche per l'economia regionale e situazioni di ordine pubblico difficilmente controllabili, dopo l'esperienza del 2007 -:
a che punto stiano i lavori di completamento dell'inceneritore di Acerra;
quando si ritiene che l'impianto possa essere messo in funzione;
come farà a funzionare se l'inquinamento ambientale supera già attualmente i parametri previsti dalle leggi vigenti;
come farà a funzionare con rifiuti che non rispettano le caratteristiche previste dalle vigenti leggi senza determinare un marcato aggravamento dell'inquinamento ambientale;
come sarà risolto lo smaltimento definitivo dei milioni di metri cubi di ecoballe, che non rispettano i requisiti di legge, finora prodotte e accatastate in siti non idonei provocando aggravamento dell'inquinamento del suolo e delle acque;
a che punto sia la realizzazione delle discariche citate nella legge n. 87 del 5 luglio 2007 (esclusa quella di Serre che è l'unica attualmente funzionante);
quali siano le misure attuate o da attuare per la messa in sicurezza delle acque del fiume Sele a valle della discarica di Basso dell'Olmo (realizzata nel Comune di Campagna in destra orografica del Sele) e di Macchia Soprana (realizzata in sinistra orografica del Sele), considerato che dalla sottostante Oasi di Persano, in corrispondenza della Traversa di Persano, sono prelevati ogni anno circa 250 milioni di metri cubi di acqua per l'irrigazione della Piana del Sele per la produzione di agricoltura e derivati del latte di strategica importanza socio-economica;
quali soluzioni alternative a Macchia Soprana, come previsto dalla legge n. 87 del 2007, abbia predisposto la Provincia di Salerno in modo da chiudere al più presto la discarica di Macchia Soprana evitando l'aggravamento del rischio ambientale per le acque del Sele e l'economia della piana da Salerno ad Agropoli;
come le istituzioni competenti pensino concretamente di evitare una nuova crisi ambientale in Campania tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate 2008 e quali iniziative intendano intraprendere.
(2-00767) «Martusciello, Bernardo, Giacomoni, Ceroni, Fasolino, Carlucci, Aracu, Pizzolante, Fitto, Uggè, Franzoso, Adornato, Di Centa, Pescante, Di Cagno Abbrescia, Fedele, Fratta Pasini, Carfagna, Baiamonte, Bocciardo, Mazzaracchio, Di Virgilio, Pelino, Romagnoli, Alfredo Vito, Campa, Zanetta, Rosso, Caligiuri, Lazzari, Garagnani, Paoletti Tangheroni, Tortoli, Armosino, Simeoni, Fabbri, Licastro Scardino, Biancofiore, Bertolini».
Interrogazioni a risposta immediata:
CARTA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
a partire dal 2 giugno 2007 sono divenute operative le disposizioni contenute nell'articolo 13, commi 8-sexies e seguenti, del decreto legge n. 7 del 2007, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 40 del 2007, dirette, nell'ambito dell'eliminazione di ogni onere di estinzione di un mutuo, a semplificare il procedimento di cancellazione delle ipoteche a garanzia dei mutui concessi da banche, società finanziarie ed enti di previdenza obbligatoria;
il nuovo procedimento, nel presupposto dell'estinzione ope legis dell'ipoteca coincidente con l'estinzione del debito, prevede che l'ipoteca venga cancellata, d'ufficio, senza alcun onere per il debitore, a seguito di «comunicazione» del creditore alla conservatoria;
nel testo normativo in esame non viene fatta alcuna distinzione, in ordine all'applicabilità del procedimento semplificato di cancellazione, tra cancellazioni totali e restrizioni di ipoteca;
sennonché, con circolare 5/T del 1o giugno 2007, l'Agenzia del territorio, nel fornire i «primi chiarimenti», ha dato un'interpretazione della sopra citata disciplina, che, secondo l'interrogante, è errata, laddove ha precisato che il procedimento di cui ai commi da 8-sexies a 8-quaterdecies dell'articolo 13 innanzi citato sarebbe «applicabile unicamente alle cancellazioni totali e non anche alle restrizioni di ipoteche» (ancorché riferibili all'avvenuto adempimento da parte di soggetti obbligati per quote del mutuo originario);
non pare rinvenibile alcuna ratio di tale distinzione, né, d'altra parte, l'Agenzia del territorio ne ha indicata alcuna;
la normativa de qua, come detto, non prevede affatto una regolamentazione differente a seconda che si tratti di cancellazioni totali e o di restrizioni di ipoteca;
siffatta distinzione determinerebbe una palese violazione del principio di uguaglianza e, comunque, un'ingiustificata disparità di trattamento di situazioni in tutto e per tutto analoghe -:
quali siano i presupposti giuridici e la ratio della sopra citata circolare e se e quali urgenti provvedimenti intendano adottare per annullare siffatta circolare, affinché venga rispettato lo spirito dell'intera normativa posta dal cosiddetto «decreto Bersani» e siano effettivamente aboliti oneri impropri a carico degli utenti.
(3-01275)
BELTRANDI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno del lavoro flessibile allarma tantissimi giovani e famiglie italiane, e a ragione, perché l'assenza di un sistema assistenziale adeguato e di un mercato del lavoro che consenta a chi ha perso il lavoro di trovarlo subito ha trasformato la flessibilità in precarietà per un numero sempre maggiore di giovani lavoratori;
il Governo ha firmato il 23 luglio 2007 un protocollo con le tre confederazioni sindacali, che riguarda anche questa materia e che viene sottoposto a referendum presso i lavoratori. Eppure in queste settimane, su richiesta espressa di forze politiche della sinistra comunista, si continua a parlare di modifiche ulteriori e questo accordo non è stato ancora inserito nel disegno di legge finanziaria per il 2008 -:
come e se il Governo intenda inserire il protocollo nel disegno di legge finanziaria per il 2008 e come intenda affrontare la precarietà del lavoro.
(3-01276)
LA RUSSA, SAGLIA, MENIA, PEDRIZZI, BELLOTTI, LEO, GERMONTANI, LAMORTE, PROIETTI COSIMI, FILIPPONIO TATARELLA, CONTENTO, ALBERTO GIORGETTI, MOFFA, ANTONIO PEPE, PERINA, COSENZA, FOTI, FRASSINETTI e GAMBA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
Nomisma energia, società fondata nel settembre 2006 e specializzata nello studio di tematiche tecniche, economiche, ambientali e giuridiche applicate al settore dell'energia, ha reso noto, qualche giorno fa, di aver effettuato uno studio alla luce del quale sarebbe in arrivo una vera e propria «stangata» sulle tariffe elettriche e del gas per le famiglie italiane;
secondo Nomisma energia, le bollette di luce e gas dovrebbero registrare nei prossimi giorni un sensibile aumento, rispettivamente, dell'1,6 per cento e del 2,3 per cento, causando un incremento che si tradurrebbe in un maggior aggravio della spesa per le famiglie italiane stimabile in quasi 30 euro su base annua;
più precisamente, secondo le stime della suddetta società, nel trimestre ottobre-dicembre 2007, le tariffe elettriche
dovrebbero registrare un incremento dell'1,6 per cento, passando dagli attuali 15,53 centesimi a 15,79 centesimi, con una maggiore spesa annua per una famiglia «tipo», con 225 chilovattori consumati in un mese ed una potenza impegnata per 3 chilovattori, di 7 euro;
sul fronte del gas, invece, l'atteso incremento sarebbe più consistente, aggirandosi sul 2,3 per cento, con un aumento del costo per un metro cubo, per la stessa famiglia tipo, che passerebbe dagli attuali 65,68 centesimi ai 67,25 centesimi, con consumi annui di 1.400 metri cubi, determinando, con ciò, un maggior esborso, sempre annuo, di 22 euro;
a pesare sui rincari di luce e gas, a parere degli esperti tariffari di Nomisma energia, sarebbe l'andamento del prezzo del greggio degli ultimi mesi, mantenutosi sempre sopra quota 70 dollari, con impennate che, nell'ultima settimana, hanno visto il prezzo del barile arrivare fino a quasi 82 dollari;
inoltre, secondo Nomisma energia, «il prezzo del greggio spingerà in alto le tariffe dell'elettricità, nonostante l'indebolimento della componente cambio che ha visto l'euro rafforzarsi sul dollaro, valuta, quest'ultima, di riferimento dell'interscambio petrolifero»;
posto che le tariffe non registrano rialzi dall'ultimo trimestre del 2006, si tratterà del primo vero e proprio rincaro delle bollette della luce e del gas;
l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, attraverso il consueto aggiornamento tariffario trimestrale, conferma e anzi aumenta i dati previsti da Nomisma energia per il periodo ottobre-dicembre 2007, attestando un rialzo per l'energia elettrica pari a 2,4 per cento e per il gas 2,8 per cento;
come sostenuto da molti esperti, occorre rilanciare e sviluppare il risparmio energetico e le fonti alternative a gas e petrolio, nonché, come fonti rinnovabili, carbone pulito e nucleare;
l'apertura del mercato elettrico al 1o luglio 2007 è stata sostanzialmente rinviata dal decreto-legge del Governo, che non ha ancora ridefinito le fasce sociali, provocando il paradosso italiano di un sistema non favorevole per le famiglie a basso reddito -:
se, anche alla luce di quanto ha confermato l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, il Governo non ritenga necessario, oltre che urgente, accelerare un serio processo di diversificazione negli approvvigionamenti, investendo su nuovi rigassificatori e sbloccando le procedure per quelli in itinere, secondo un piano di investimenti infrastrutturali oggi sempre più impellente anche per migliorare la fruibilità da parte dei clienti del mercato energetico e una maggiore competitività, e quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di impedire che l'andamento del mercato del petrolio possa incidere periodicamente sull'aumento tariffario dell'energia elettrica e del gas a discapito dei consumatori.
(3-01277)
CASINI, CESA, VOLONTÈ, ADOLFO, CIRO ALFANO, BARBIERI, BOSI, CAPITANIO SANTOLINI, CIOCCHETTI, COMPAGNON, D'AGRÒ, D'ALIA, DE LAURENTIIS, DELFINO, DIONISI, DRAGO, FORLANI, FORMISANO, GALATI, GALLETTI, GIOVANARDI, GRECO, LUCCHESE, MARCAZZAN, MARTINELLO, MAZZONI, MEREU, OPPI, PERETTI, PISACANE, ROMANO, RONCONI, RUVOLO, TABACCI, TASSONE, TUCCI, VIETTI e ZINZI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nelle ultime settimane si sono susseguite numerose dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza e del Governo riguardo al problema della sicurezza interna ed internazionale del nostro Paese;
nel documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011 è indicato che la sicurezza, interna ed esterna, rappresenta un fattore determinante per il rilancio economico del Paese, per il miglioramento
della qualità della vita dei cittadini, per lo svolgimento delle attività sociali, culturali ed imprenditoriali;
lo stesso Veltroni ha affermato che «quello della sicurezza è uno dei problemi più sentiti e che bisogna riaprire una stagione di speranza per questo Paese», mentre il Vice Presidente del Consiglio dei ministri Rutelli ha dichiarato di voler dare «un messaggio di fermezza e di efficacia nella lotta alla criminalità»;
queste dichiarazioni sono state accompagnate dalle numerose esternazioni del Ministro dell'interno Amato: da ultimo quella rilasciata in una lettera al quotidiano Il Messaggero del 1o ottobre 2007, in cui, se da una parte si consola che «vent'anni fa ci si ammazzava molto di più», dall'altra dichiara di voler dare «risposte razionali, concrete», come «le migliaia di unità di polizia in più e le risorse che la finanziaria ci mette a disposizione»;
tuttavia, sul piano della difesa solo grazie all'insistenza del Ministro Parisi si è sventato in extremis un taglio per l'arruolamento dei volontari nelle forze armate che avrebbe messo a rischio congedo circa 15.000 uomini, nonostante le crescenti aree di crisi mondiali vedano il nostro Paese sempre più impegnato;
nel mese di maggio 2007, nel corso di un'audizione nella I Commissione della Camera dei deputati, uno sconfortato Ministro Amato dichiarò che la sua amministrazione aveva visto tagliarsi 217 milioni di euro, non aveva avuto la riassegnazione di 220 milioni di euro e accumulato debiti per 480 milioni, esortando persino i vigili del fuoco a non pagare gli affitti;
quel grido di allarme sembrerebbe ora svanito a fronte delle risorse stanziate dal disegno di legge finanziaria per il 2008;
tuttavia i 50 milioni di euro per il 2008 previsti dal disegno di legge finanziaria per assunzioni di personale nei corpi di polizia andrebbero anche bene, se non dovessero essere ripartiti tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria e corpo forestale;
i 100 milioni assegnati per tecnologie, infrastrutture e mezzi sono ben poca cosa se si vuole affrontare la criminalità italiana e quella straniera, sempre più presente nel nostro territorio;
le indagini e l'attività investigativa non possono essere espletate compiutamente se si riduce il monte ore di straordinari del 10 per cento rispetto all'anno precedente, che era già insufficiente -:
se ritenga, pertanto, che le risorse assegnate al ministero dell'interno siano sufficienti a supportare il «robusto» pacchetto annunciato dal Vice Presidente del Consiglio dei ministri e che sarà presentato dal Ministro Amato il 12 ottobre 2007, tenuto conto che mancherebbero le risorse per il riordino delle carriere, per la cosiddetta «specificità», per pagare gli straordinari e per il rinnovo dei contratti, mentre la sicurezza e la lotta alla criminalità, che sono diventate per gli italiani le prime emergenze del Paese, necessiterebbero di ben altre dotazioni e risorse finanziarie.
(3-01278)
LICANDRO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il programma con il quale la coalizione di centrosinistra (l'Unione) si è presentata ai cittadini italiani prevede tra le priorità strategiche del Governo l'investimento nel mondo della scuola di risorse e mezzi (come cita testualmente alla rubrica «scuola ed università», capitolo «conoscere è crescere»), per la «lotta ad ogni forma di precarietà, con l'immediata copertura di tutti i posti vacanti, immettendo in ruolo coloro che già lavorano nella scuola e agevolando coloro che si sono formati in questi anni»;
a parere dell'interrogante, si coglie, invece, una debolezza nel predetto programma in merito al tema della disabilità,
richiamato soltanto ed in via teorica, riguardo al superamento in ogni contesto di tutte le forme di discriminazione del disabile (che testualmente alla rubrica «giustizia», capitolo «i nuovi diritti», recita: «Noi crediamo che un fronte primario di difesa dei diritti umani e civili sia costituito dalla lotta contro ogni forma di discriminazione a carico delle persone con disabilità»), ma senza contenere alcuna indicazione di misure attuative, soprattutto in ambito scolastico;
l'integrazione degli alunni disabili e la conseguente eliminazione delle classi differenziali, attuata dalla legge n. 517 del 1977, ha rappresentato un modello di sviluppo etico-sociale apprezzato dal resto dell'Europa;
la figura dell'insegnante di sostegno è diventata un'insostituibile risorsa umana e culturale per lo sviluppo formativo dei discenti;
la determinazione dell'organico di diritto ai fini dell'assunzione a tempo indeterminato dei docenti di sostegno si basa sull'articolo 40, comma terzo, della legge n. 449 del 1997, che assegna un insegnante specializzato per ogni gruppo di 138 alunni (sia normodotati che disabili) complessivamente frequentanti gli istituti scolastici statali della provincia;
sulla base di tale criterio l'organico di diritto del sostegno è fisso, anziché regolato in base al numero degli alunni disabili presenti nella scuola, mentre l'organico di fatto, corrispondente alle effettive esigenze delle varie istituzioni scolastiche, aumenta sensibilmente in rapporto all'aumento degli alunni portatori di handicap frequentanti le scuole secondarie di secondo grado;
la conseguenza di questo meccanismo di determinazione dell'organico di diritto per il sostegno ha comportato la cristallizzazione del precariato, che nelle scuole superiori di secondo grado raggiunge il 47 per cento;
il numero elevatissimo delle cattedre di sostegno vacanti viene coperto in virtù del comma 1 dell'articolo 40 delle legge n. 449 del 1997, che prevede «la possibilità» di assumere unicamente con contratto a tempo determinato (fino al 30 giugno e non fino al 31 agosto) insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docente-alunni indicato al comma 3 dello stesso articolo;
di fatto si è venuta costituendo una classe di insegnanti di sostegno specializzati a seguito di corsi istituiti ad hoc, da molti anni ormai impiegata per un'insopprimibile necessità, ma in base al criterio eccezionale della deroga, anziché con una legittima immissione in ruolo;
lo stesso Ministro della pubblica istruzione aveva più volte espresso una critica netta verso «un criterio bizzarro di determinazione dell'organico degli insegnanti di sostegno, che con logica tipicamente aziendalistica, calcola il numero degli insegnanti di sostegno necessari sul numero totale degli allievi, invece che sul numero degli allievi disabili» (Giuseppe Argiolas del direttivo nazionale Ciis - Tecnica della scuola, 21 luglio 2006);
in merito alla problematica dei soggetti in situazione di handicap, in vista di un'effettiva integrazione sociale, nella legge finanziaria n. 296 del 2006, all'articolo 1, comma 605, lettera b), si dispone «il perseguimento della sostituzione del criterio dell'articolo 40, comma 3, legge 27 dicembre 1997, n. 449, al fine di individuare organici corrispondenti alle effettive esigenze rilevate». Alla successiva lettera c), si prevede «la definizione di un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per gli anni 2007-2009 (...) per complessive 150.000 unità»;
ciò indicava la concreta intenzione del legislatore di eliminare il precariato storico fino a quella data, tanto che era stato previsto: «Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge le graduatorie permanenti di cui all'articolo 1 del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, sono trasformate in graduatorie ad esaurimento»;
ancora, con circolare ministeriale del 9 giugno 2006 (riguardante l'adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto per l'anno scolastico 2006/2007), il Ministro competente con riferimento all'organico di sostegno ribadiva: «l'inadeguatezza del parametro fissato dalla legge 449/97»;
a fronte di ripetute rassicurazioni anche del Vice Ministro Bastico, purtroppo ad oggi la previsione dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 è rimasta inattuata. Con la circolare ministeriale 13 febbraio 2007, n. 19 (riguardante la determinazione dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2007-2008), infatti, il Ministro della pubblica istruzione, paradossalmente perseverando lungo la condotta criticata, stabilisce che: «per i posti di sostegno, in attesa della realizzazione degli interventi di cui all'articolo 1, comma 605, lettera b), legge finanziaria, rimane confermata la dotazione dell'organico di diritto fissata nel decorso anno scolastico»;
dunque, un'indicazione ambigua che certamente non ha dato prospettive per l'anno scolastico 2007-2008, tant'è che, per citare alcuni casi emblematici, come, per esempio, quello della provincia di Catania, a fronte di 1.951 docenti inclusi nella graduatoria ad esaurimento per la scuola superiore di secondo grado e di più di 600 cattedre vacanti assegnate dall'ufficio scolastico prvinciale con contratti a tempo determinato, le immissioni in ruolo sono state solamente 4, di cui solo due attribuite alla graduatoria ad esaurimento, quello della provincia di Venezia, ove gli immessi in ruolo di sostegno nella scuola superiore di 2o grado sono stati 6, le cattedre disponibili a tempo determinato sono state 183 ed il totale di immissione per tutti gli ordini (primaria e secondaria) è stato pari a 40, oppure quello della provincia di Foggia, ove gli immessi in ruolo di sostegno nella scuola superiore di 2o grado sono stati 2, le cattedre disponibili a tempo determinato sono state 350 ed il totale di immissione per tutti gli ordini (primaria e secondaria) è stato pari a 134, o ancora quello della provincia di Milano, ove gli immessi in ruolo di sostegno nella scuola superiore di 2o grado sono stati 12, le cattedre disponibili a tempo determinato sono state 90 ed il totale di immissione per tutti gli ordini (primaria e secondaria) è stato pari a 263;
appare, pertanto, evidente il pericolo reale dell'esclusione degli insegnanti di sostegno di secondo grado dalla possibilità di beneficiare della tanto propagandata eliminazione del precariato storico, prevista dalla stessa finanziaria attraverso il piano triennale di assunzione di 150.000 docenti;
tutto ciò risulta peraltro confermato dalla drastica riduzione delle cattedre di sostegno su tutto il territorio nazionale, con un taglio pari a 5.000 cattedre, a fronte di una crescita degli iscritti a scuola (dal 2000 al 2006 gli studenti sono aumentati di 200.000 unità - fonte di Orizzonte scuola);
il quadro diventa ancora più grave, considerando che nella scuola secondaria di secondo grado l'alunno che usufruisce del rapporto uno a uno (che equivale ad un insegnante di sostegno per uno studente disabile) ha diritto a 18 ore settimanali di sostegno contro le 30-36 ore effettive di lezioni, un monte ore settimanale spesso insufficiente per studenti con particolari difficoltà e ancor più insufficiente nel momento in cui l'alunno, come nella maggior parte dei casi, usufruisce di 9 o 4 ore settimanali di sostegno;
la mancata stabilizzazione degli insegnanti specializzati non trova nemmeno giustificazione nella tanto lamentata difficoltà finanziaria delle casse dello Stato, dal momento che, di recente, sono state disposte cospicue risorse per l'immissione in ruolo di altri 3.060 docenti di religione (decreto ministeriale n. 61 del 2007), già ampiamente «gratificati» dal Governo della XIV legislatura;
il Ministro Fioroni, al recente meeting di Rimini di Comunione e liberazione, ha assunto impegni per sostenere le scuole paritarie, ampliando anzi la
platea dei soggetti aventi diritto ad ottenere finanziamenti e contributi statali, con affermazioni che appaiono all'interrogante in contrasto con l'articolo 33 della Costituzione -:
quali urgenti misure il Governo intenda adottare, a partire dalla legge finanziaria per il 2008, per sconfiggere concretamente in generale il precariato nel mondo della scuola, quello ancor più odioso che riguarda i docenti di sostegno, e, in particolare, quelli della scuola secondaria di secondo grado, in considerazione del delicatissimo compito sociale e di formazione cui sono chiamati.
(3-01279)
SASSO, DI SALVO, SPINI, PETTINARI, ATTILI, AURISICCHIO, BANDOLI, BUFFO, BARATELLA, D'ANTONA, FUMAGALLI, GRILLINI, LEONI, LOMAGLIO, MADERLONI, NICCHI, ROTONDO, SCOTTO, TRUPIA e ZANOTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
da notizie riportate dagli organi di stampa sono diverse le province e le regioni in cui le amministrazioni scolastiche stanno effettuando interventi di riduzione degli organici, che si abbattono in particolar modo sui posti destinati al sostegno;
sono numerosi gli interventi di protesta da parte dei sindacati della scuola e delle associazioni, come Sfida, il «Sindacato famiglie italiane diverse abilità», che contestano una politica di tagli che colpisce i più deboli e che rischia di compromettere la qualità dei processi di integrazione degli alunni disabili, su cui la scuola italiana lavora ormai da anni;
in numerose realtà gli insegnanti precari e le famiglie degli alunni disabili stanno organizzando iniziative di protesta per rivendicare i propri diritti e per tutelare il modello dell'integrazione scolastica dei diversamente abili;
sui mass media si è aperto un ampio e importante dibattito in seguito alla pubblicazione, sul sito internet del quotidiano la Repubblica, della lettera-appello della madre di un bambino disabile, frequentante la scuola primaria, al quale non potrà più essere garantito lo stesso numero di ore di sostegno di cui ha finora beneficiato;
la realtà del sostegno è sicuramente una straordinaria esperienza, una delle migliori della scuola italiana, e rimane uno degli elementi che qualificano il nostro sistema pubblico dell'istruzione, sul versante del diritto ad una formazione di qualità garantita a tutte e a tutti;
i risultati scolastici dei bambini diversamente abili in Italia sono migliori che negli altri Paesi europei, proprio in virtù del fatto che questi bambini vivono e apprendono insieme agli altri e soprattutto grazie al lavoro tenace e prezioso degli insegnanti di sostegno -:
quali iniziative intenda intraprendere per affrontare una situazione che sta creando un grave allarme sociale, per evitare forme di discriminazione che rischiano di colpire gli alunni diversamente abili, per tutelare gli interessi degli studenti e delle loro famiglie e i diritti degli insegnanti di sostegno.
(3-01280)
EVANGELISTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
da mesi, ormai, il dibattito sugli sprechi della politica e l'esigenza pienamente condivisa di procedere con un drastico ed efficace taglio dei costi, nonché gli echi che a tutta la vicenda sono legati, stanno praticamente dettando l'agenda politica e comunicativa del Governo e di tutte le forze politiche;
sui quotidiani nazionali ogni giorno è possibile rinvenire informazioni che puntualmente contraddicono quelle espresse dai Ministri e dai leader della maggioranza parlamentare: si prendano in considerazione l'equivoco sulla riduzione del numero dei parlamentari tra i Ministri Santagata
e Chiti oppure quello che ha portato in primo piano l'uso/abuso dei cosiddetti «aerei blu»;
dalle ultime notizie sembrerebbe che, nell'ambito del disegno di legge finanziaria per il 2008, l'annunciato taglio dei rimborsi ai partiti, previsto del 10 per cento, non sia stato realizzato e che in realtà le formazioni politiche potrebbero ricevere un contributo persino maggiore di quello del 2006, indipendentemente dal numero dei parlamentari ad essi legati -:
se alla luce di tali informazioni, non riconosca opportuno chiarire, innanzi tutto, quale sia la posizione del Governo in merito al taglio dei costi della politica e, in secondo luogo, se non intenda adottare un'iniziativa di riforma costituzionale in merito all'ipotesi di realizzare una riduzione sostanziale del numero di parlamentari su base demografica, ovvero stabilendo un rapporto fisso di un deputato ogni centocinquantamila cittadini italiani, per ciò che attiene alla Camera dei deputati, per poi dividere a metà il numero totale dei deputati per definire quello dei senatori eletti.
(3-01281)
FABRIS, SATTA, DEL MESE, GIUDITTA, ROCCO PIGNATARO, D'ELPIDIO, PICANO, AFFRONTI, CAPOTOSTI, ADENTI, MORRONE, LI CAUSI, CIOFFI e ROSSI GASPARRINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la legittima richiesta di trasparenza che proviene dai cittadini circa l'uso di risorse pubbliche si scontra con l'ipocrisia di troppi soggetti, politici e non politici, che usano in maniera strumentale questo argomento per avvelenare in modo del tutto demagogico ed arbitrario il dibattito politico, arrivando a suscitare sentimenti di odio verso la classe politica, come recentemente accaduto nel caso del volo di Stato richiesto e utilizzato dal Vice Presidente del Consiglio dei ministri, l'onorevole Francesco Rutelli, e su cui è stato ospitato il Ministro della giustizia, il senatore Mario Clemente Mastella, i quali erano stati invitati per la premiazione ufficiale del Gran premio d'Italia, ma che ha causato una violentissima polemica da parte di certa stampa e televisione, purtroppo anche del servizio pubblico, unicamente indirizzata contro il Ministro della giustizia;
in diversi casi è lecito sostenere che i membri dell'attuale Governo e di quelli precedenti, che oggi ipocritamente accusano il Ministro della giustizia, hanno essi stessi in passato usufruito di analoghi voli di Stato, pur non essendo sottosti all'obbligatorietà di muoversi in condizioni di sicurezza come nel caso del Ministro della giustizia, in base a quanto ribadito dalla circolare del Comitato nazionale di sicurezza presso la Presidenza del Consiglio dei ministri del 15 agosto 2007 -:
quale sia l'andamento dei costi per l'utilizzazione del servizio dei voli di Stato, nei valori attuali, durante le ultime tre legislature e, in particolare, nel rispetto degli eventuali vincoli di riservatezza relativi alla conoscenza delle destinazioni, in base agli atti in possesso del Governo, quale sia l'elenco dei Ministri, di altri membri del Governo e dei loro accompagnatori che abbiano usufruito e per quante volte di tali voli durante le ultime tre legislature.
(3-01282)
DI GIROLAMO, DELBONO, BURTONE, BELLANOVA, SERENI, BRESSA, GIACHETTI, QUARTIANI, BAFILE, BIANCHI, BUCCHINO, LIONELLO COSENTINO, GRASSI, LAGANÀ FORTUGNO, LUCÀ, LUMIA, MOSELLA, RAMPI, SANNA, SQUEGLIA, CODURELLI, CORDONI, D'AMBROSIO, FARINONE, CINZIA MARIA FONTANA, LARATTA, LENZI, MERLONI, MIGLIOLI, MOTTA, SCHIRRU e VIOLA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
sin dai primi provvedimenti varati dall'Esecutivo del centrosinistra i temi sociali sono stati al centro dell'azione di Governo e, come noto, le tre direttrici su
cui si mosse già la prima legge finanziaria della legislatura furono - nonostante le note difficoltà di bilancio - equità, risanamento e sviluppo;
molti sono stati i campi di intervento sin qui affrontati: dalla condizione dei giovani (la totalizzazione dei contributi e l'agevolazione per il riscatto del periodo di laurea), alle misure per contrastare la precarietà del lavoro, dal miglioramento dei trattamenti pensionistici più bassi, alle misure per la famiglia e le donne lavoratrici, dagli interventi per restituire credibilità al sistema formativo alle misure per la stabilizzazione dei lavoratori della scuola e, più in generale, della pubblica amministrazione, dalle prime misure per affrontare il tema del disagio abitativo allo sblocco dei cantieri per le infrastrutture;
anche la manovra di bilancio varata dall'ultimo Consiglio dei ministri sembra caratterizzarsi per un forte impegno sul piano sociale: basti pensare agli stanziamenti per il riavvio di un piano casa, alle risorse per approntare misure di sostegno ai redditi dei cosiddetti «incapienti», all'aumento della dotazione del fondo per i non autosufficienti, agli stanziamenti per sostenere le famiglie nell'acquisto dei libri scolastici, al consistente pacchetto di misure per favorire l'emancipazione dei giovani, cui vengono riconosciute agevolazioni fiscali per i canoni di locazione e l'ampliamento delle misure per i costi degli affitti degli studenti fuori sede, o il programma per l'inserimento dei giovani laureati del Mezzogiorno -:
come si intenda proseguire nel perseguimento di tali obiettivi, anche ai fini della definizione di un disegno organico nella costruzione di un nuovo concetto di cittadinanza sociale e per un'attenta verifica dell'efficacia delle misure adottate.
(3-01283)
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il 29 luglio 2006 è stata approvata dal Parlamento la legge per la concessione del beneficio dell'indulto, che, condonando tre anni di pena e trovando applicazione per tutti i processi pendenti ed i reati commessi entro il maggio 2006, ha prodotto la scarcerazione complessiva di circa 30 mila unità in meno di un anno, anche se la mole di procedimenti che rientra sotto l'applicazione della legge non potrà essere definita prima di cinque anni;
al momento del varo della legge, la Lega Nord è stata fortemente critica nei confronti di un provvedimento di clemenza e contraria all'adozione di interventi straordinari per fronteggiare le disfunzioni del nostro sistema carcerario;
prima dell'indulto, la popolazione carceraria italiana ammontava ad oltre 62 mila persone, a seguito dell'indulto ne sono state liberate circa 30 mila, mentre, secondo gli ultimi dati disponibili, si è già tornati alla capienza di 46 mila detenuti, ben oltre quella regolamentare di 43 mila;
a poco più di un anno dall'applicazione della legge, le cronache dei giornali segnalano un alto tasso di reiterazione del reato da parte di coloro che hanno usufruito del provvedimento di clemenza, al punto che già un quarto dei beneficiari sono tornati in carcere, ed è ragionevole supporre che entro breve tempo il problema dell'affollamento carcerario si presenterà esattamente negli stessi termini esistenti prima dell'indulto;
l'indulto, ad oggi, conferma il suo carattere sporadico e parziale, dato che nel frattempo il Governo non ha effettuato alcun intervento complessivo per risolvere l'affollamento delle carceri, per risolvere i problemi di organico e carenza di mezzi del Corpo di polizia penitenziaria, deputato a garantire l'ordine all'interno degli istituti di prevenzione e pena;
nonostante le campagne mediatiche del Governo, non è stato ancora approvato alcun provvedimento per combattere le disfunzioni del sistema penale, legate anche alla durata eccessiva dei processi;
le cronache dell'ultimo anno rilanciano in termini allarmanti la questione sicurezza e la questione criminalità, che, nei tratti generali e statistici, presentano i caratteri della massima emergenza nel Paese, a causa dell'elevato costo sociale che grava unicamente sui cittadini italiani;
sono particolarmente colpite dal fenomeno criminale le regioni settentrionali, dove gli episodi di violenza, gli omicidi, i furti in abitazioni e le rapine si rincorrono con sempre maggiore frequenza, come dimostrato anche dai recenti fatti di cronaca della regione Veneto; in particolare, si ricorda la situazione della provincia di Treviso con le disattese richieste da parte delle autorità locali di un rafforzamento delle forze di polizia -:
quali misure di immediata applicazione il Governo intenda adottare per garantire la sicurezza dei cittadini e per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario.
(3-01284)
CACCIARI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
l'amministratore delegato dell'Enel, Conti, contestualmente alla Conferenza sul clima tenutasi recentemente, ha dichiarato, in polemica con il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che, a fronte di un aumento dei consumi energetici, non sono stati aumentati gli stoccaggi dei combustibili;
tali dichiarazioni, rilasciate alla stampa, ad avviso dell'interrogante avverse alle disposizioni di legge vigenti e alle direttive europee, non sono compatibili con la direzione di un'azienda di servizio pubblico controllata dallo Stato;
tali direttive prevedono il massimo rigore nell'applicazione delle normative di sicurezza nell'esercizio di impianti industriali a rischio di incidenti rilevanti («direttive Seveso», valutazione di impatto ambientale ed altro);
entro il 2020 è necessario arrivare alla riduzione del 20 per cento di consumi di energia primaria, come stabilito in sede di Unione europea -:
se il Governo sia intenzionato ad attuare pienamente le direttive europee e ad adoperarsi per garantire l'applicazione della legislazione italiana in materia.
(3-01285)
ZANELLA, BONELLI e DE ZULUETA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
dopo la metà del mese di agosto 2007, quando nel Myanmar, ex Birmania, senza nessun preavviso, il regime militare al potere ha raddoppiato il prezzo del diesel e quintuplicato quello del gas naturale, aggravando ulteriormente la precaria situazione economica della popolazione, sono iniziate proteste organizzate da attivisti e gruppi di opposizione al Governo;
alla fine di agosto 2007 si sono uniti alle manifestazioni anche i monaci buddisti, fino ad arrivare al 23 settembre 2007, quando durante la manifestazione nonviolenta di centinaia di monaci che sostavano davanti alla casa del premio Nobel per la pace e leader dell'opposizione democratica, Aung San Suu Kyi, da anni agli arresti domiciliari, quest'ultima è uscita per mostrarsi al pubblico e pregare con i monaci;
il Governo birmano, che fino ad allora si era limitato a far controllare a distanza dall'esercito le manifestazioni, ha iniziato una pesantissima repressione, scarsamente documentata perché è iniziata con la caccia ai giornalisti stranieri, che ha portato alla morte del fotografo giapponese Kenji Nagai, e alla chiusura di internet;
sarebbero state uccise circa 200 persone, anche se il regime afferma che ne
sono morte 10, ed arrestate circa 4.000 solo tra i monaci, come afferma un'anonima fonte governativa, citata dalla Bbc, che sarebbero già state trasferite in galere allestite nelle zone più remote del nord del Paese, che rischiano di diventare dei campi di concentramento;
le strade di Rangoon sono costantemente presidiate dai militari per far rispettare il coprifuoco imposto dal regime per 60 giorni;
l'inviato dell'Onu, Ibrahim Gambari, è riuscito a far visita ad Aung San Suu Kyi, ancora agli arresti domiciliari a Rangoon, e dopo tre giorni di anticamera è stato ricevuto dal leader della giunta militare di Myanmar;
la Cina è il principale partner economico e politico della Birmania;
la Cina si è opposta a nuove sanzioni Onu nei confronti della Birmania, sostenendo che quanto sta avvenendo è una questione di politica interna, che non minaccia la pace e la sicurezza internazionale;
nel 2008 in Cina si dovrebbero svolgere i giochi olimpici -:
se il Governo italiano non intenda sollecitare il Comitato olimpico internazionale a minacciare il boicottaggio dei giochi olimpici a Pechino, nel caso in cui la Cina non accetti di usare tutta la sua influenza sul regime di Myanmar, affinché quest'ultimo liberi tutti gli oppositori del regime, rispetti i diritti umani e avvii un processo di democratizzazione della nazione, considerato che segni tangibili di questa disponibilità possono essere la rinuncia al blocco esercitato al Consiglio di sicurezza dell'Onu contro la giunta militare della Birmania e la sospensione delle forniture di armi.
(3-01286)
LEONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
lo stato della sicurezza pubblica nel nostro Paese si sta sempre più deteriorando a causa dell'aumento preoccupante specie dei reati di carattere predatorio, che colpiscono, in particolare, i cittadini più vulnerabili, quali gli anziani e le donne;
si registrano crescenti episodi di violenza efferata e spesso gratuita, tali da generare un diffuso stato di insicurezza in vaste aree del Paese;
contemporaneamente e paradossalmente si sono tagliate nel 2007 le risorse finanziarie indispensabili per le forze dell'ordine e per tutto il comparto sicurezza e non si intravede un'adeguata correzione di rotta nel disegno di legge finanziaria per il 2008;
questa situazione ha subito un'accelerazione in negativo per effetto indiretto dell'ingresso della Romania nell'Unione europea, un evento comunque positivo, che ha favorito l'arrivo nel nostro Paese di numerosi cittadini rumeni, molti dei quali di etnia rom, e fra questi alcuni, purtroppo, si sono dedicati ad attività criminose particolarmente violente;
questo evento era ampiamente prevedibile, ma evidentemente non sono state prese contromisure adeguate al fine di contrastare l'ingresso indiscriminato nel nostro Paese di persone dedite ad attività illegali nel Paese di origine;
il risultato di queste carenze previsionali ed operative è stato quello di vedere le nostre città e le nostre campagne percorse da ondate di reati violenti di natura essenzialmente predatoria, quali feroci bastonature o accoltellamenti per rubare pochi euro o un telefono portatile o rapine in case isolate nelle campagne;
in questo modo lo Stato sta rinunciando a svolgere una delle sue funzioni fondamentali, che è quella di garantire la sicurezza dei cittadini -:
quali misure di immediata efficacia, anche di natura finanziaria, si intendano adottare per garantire realmente la sicurezza dei cittadini nei confronti, soprattutto, della criminalità predatoria e per
assicurare il rispetto pieno della legalità da parte di tutti coloro che sono presenti nel territorio del nostro Paese, siano essi cittadini italiani, dell'Unione europea od extracomunitari.
(3-01287)
CIRINO POMICINO e BARANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la mobilità dei pubblici dipendenti fu introdotta alla fine del 1988 e sino al maggio del 1994 furono trasferiti circa 10 mila dipendenti in seguito a bandi pubblici per i posti vacanti;
nel dicembre 1993 la mobilità volontaria fu sospesa dal Governo Ciampi;
la successiva legislazione introdusse la mobilità di ufficio, affidando ai rapporti tra le singole amministrazioni la mobilità volontaria -:
quanti trasferimenti di ufficio dei pubblici dipendenti siano stati fatti dal 1998 ad oggi e quanti su base volontaria.
(3-01288)
Interrogazioni a risposta scritta:
BURGIO, CACCIARI, ACERBO, PROVERA e ROCCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la necessità di promuovere, anche a livello normativo, interventi tesi alla razionalizzazione delle fonti energetiche e dei consumi, e al controllo delle fonti particolarmente inquinanti, trova la sua radice nella Direttiva Comunitaria 2002/91/CE, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea n. L. 1 del 4 gennaio 2003;
in attuazione della legge 23 agosto 2004 n. 239 portante «Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia», oltre che della succitata Direttiva Comunitaria, il 19 agosto 2005 il Governo ha emanato il decreto legislativo n. 192 (in Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005);
tale decreto, entrato in vigore l'8 ottobre 2005, ha introdotto un documento chiamato «attestato di certificazione energetica», la cui funzione è dare una rappresentazione delle prestazioni energetiche effettive di ogni unità immobiliare in termini di consumi, di rendimento energetico e quindi di potenzialità inquinanti, raffrontata con i valori vigenti a norma di legge;
esso stabilisce che l'attestato ha validità di dieci anni e che deve essere aggiornato ogniqualvolta vi siano interventi edilizi che modifichino la prestazione energetica dell'edificio o degli impianti tecnici;
l'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo n. 192 del 2005 sancisce inoltre l'obbligo di allegazione, in originale o in copia autentica, dell'«attestato di certificazione energetica» agli atti di compravendita;
il 29 dicembre 2006 è stato emanato, sull'argomento, un secondo decreto-legge (il n. 311, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1o febbraio 2007);
esso sostituisce - fino al termine dell'emanazione delle «Linee guida nazionali» previste dall'articolo 6, comma 9 decreto legislativo n. 192 del 2005 - l'«attestato di certificazione energetica» con l'«attestato di qualificazione energetica»;
inoltre prevede, modificando il comma 3 dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 192 del 2005, l'obbligo di allegazione della certificazione energetica non più soltanto agli atti di compravendita, ma anche a tutti gli atti di trasferimento dell'immobile a titolo oneroso;
infine, estende gli obblighi di dotazione della certificazione energetica e di allegazione della stessa agli atti di trasferimento a titolo oneroso ad una serie di altre tipologie di immobili in funzione di un calendario temporale che prevede una
serie di date successive a partire dalle quali gli obblighi stessi vanno inderogabilmente applicati;
nel panorama legislativo sin qui considerato si è innestato un ulteriore intervento, anche sulla base dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 192 del 2005 (che, invece, nella «clausola di cedevolezza», conferisce alle sole Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano il compito di istituire un sistema di norme attuative delle disposizioni ivi contenute), da parte di alcune regioni;
tra queste, il 26 giugno 2007 la Regione Lombardia ha emanato una delibera di Giunta, pubblicata sul terzo supplemento ordinario del BURL (20 luglio 2007), con la quale si stabiliscono norme di calcolo sulle fonti energetiche differenti da quelle nazionali e si modificano i tempi stabiliti dallo Stato per le scadenze relative alla dotazione degli edifici del certificato energetico -:
se non intenda offrire chiarimenti sulla corretta interpretazione dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 192 del 2005 e se non ritenga che debba valere su tutto il territorio nazionale, un unico modo di formulare la certificazione energetica;
se non intenda impugnare, nelle sedi giurisdizionali competenti, le delibere della Regione Lombardia per lesione della competenza costituzionale dello Stato.
(4-05045)
LEONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nell'anno 1999, con vari provvedimenti della giunta comunale di Catania, guidata dall'attuale senatore Vincenzo Bianco, venne reso edificabile a parcheggio, denominandolo «Due Obelischi», un terreno, fino ad allora destinato a verde agricolo, esteso oltre 25.000 mq, di proprietà della signora Maria Antonietta Zeno, moglie del senatore Vincenzo Bianco;
nel giugno del 2000 la coalizione del centro-sinistra catanese, guidata dal senatore Vincenzo Bianco, perse le elezioni per il sindaco e al suo posto fu eletto l'onorevole Umberto Scapagnini alla guida di una giunta di centro-destra, riconfermato poi nell'anno 2005;
grazie alla nomina del sindaco di Catania a commissario delegato all'emergenza traffico da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, l'onorevole Berlusconi, fra le centinaia di opere pubbliche realizzate e in corso di realizzazione nella città di Catania, è stato ultimato anche il parcheggio denominato «Due Obelischi», finanziato con i fondi nazionali ed europei, realizzato utilizzando il predetto terreno della sopra menzionata signora Maria Antonietta Zeno, moglie del senatore Vincenzo Bianco;
a fronte di un'offerta da parte del dirigente dell'ufficio speciale per l'emergenza traffico, ingegner Salvatore D'Urso, di un'indennità espropriativa di circa 37 euro al metro quadro, la destinataria del provvedimento di espropriazione avrebbe richiesto un'indennità espropriativa di circa 400 euro al metro quadro, riducibile a circa 200 per effetto della normativa sulle espropriazioni; a fronte di detta richiesta che farebbe lievitare il costo del terreno fra i 5 e i 10 milioni di euro, esenti, tra l'altro, da tassazione, poiché di pubblica utilità, l'ufficio ha opposto un netto rifiuto;
in coincideza temporale, per come è rilevabile da numerosi articoli di stampa è stata avviata una violenta campagna di delegittimazione nei confronti dell'attività svolta dal sindaco di Catania onorevole Scapagnini quale delegato all'emergenza traffico e del direttore dell'ufficio speciale, ingegner Salvatore D'Urso;
tale attività ha già prodotto il risultato che, su richiesta di esponenti del centrosinistra, il dipartimento nazionale della protezione civile non ha più rinnovato la delega al sindaco di Catania quale commissario all'emergenza traffico, contrariamente
a quanto invece fatto per i sindaci di Napoli, Roma e Messina, tutti di centro-sinistra;
nell'ambito della sopra ricordata campagna di stampa sono state più volte richieste le dimissioni dall'incarico del direttore dell'ufficio speciale, ingegner Salvatore D'Urso;
il caso illustrato in premessa appare un evidente esempio di possibile sperpero delle tasse degli italiani e dei fondi dell'Unione Europea -:
se il Governo disponga di elementi in ordine ai fatti descritti in premessa e se non intenda acquisirne di ulteriori;
quali siano stati i motivi per i quali non sia stata rinnovata la delega al sindaco di Catania quale commissario per l'emergenza traffico.
(4-05051)