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Allegato B
Seduta n. 215 del 2/10/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
un produttore di frutta di Piacenza d'Adige ha dovuto fare i conti con le doppiette dei cacciatori che gli hanno «imbottito» di piombo la frutta;
tale situazione ha preoccupato la Coldiretti provinciale tanto che il 28 settembre scorso il presidente Marco Calaon ha consegnato un campione di mele «impallinate» al Presidente della Provincia Vittorio Casarin;
La Coldiretti provinciale ha dovuto loro malgrado segnalare le numerose proteste dei produttori di frutta, in particolare della bassa padovana, che hanno ceduto e consegnato ai propri clienti, in perfetta buona fede, dei prodotti che sono risultati in seguito contaminati dalla presenza di pallini di piombo; al momento della raccolta, infatti, non è sempre possibile accorgersi dei fori provocati dai pallini;
i produttori si trovano in difficoltà non tanto per il valore intrinseco della merce, ma soprattutto per la difficoltà di individuare il prodotto contaminato dal piombo, che non può essere commercializzato-:
quali iniziative il Governo intenda attivare per far rispettare il divieto di
esercizio venatorio nei frutteti e comunque in tutti i terreni coltivati.
(5-01526)
Interrogazione a risposta scritta:
RAISI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'Enci, Ente nazionale cinofilia italiana, svolge ai sensi della legge 30 dicembre 1992 n. 529 una attività avente pubblico interesse, inerente la tutela e la promozione delle razze canine;
nello specifico l'Enci è deputato alla tenuta del Libro genealogico dei cani di razza secondo la disciplina dettata da appositi disciplinari approvati con decreti del Ministro delle politiche agricole e forestali e, in particolare, dal decreto ministeriale n. 21095 del 5 gennaio 1996 e dalle norme tecniche di attuazione, anch'esse approvate con rispettivi decreti ministeriali;
la disciplina dettata dalle ordinanze ministeriali attraverso i disciplinari è integrata dalle disposizioni di legge nazionale che regolano il settore, con la legge 14 agosto 1991 n. 281 (Legge quadro in materia di animali di affezione prevenzione del randagismo) e l'Accordo Stato-Regioni sul benessere degli animali da compagnia e pet therapy del 6 febbraio 2003;
recentemente, in conseguenza di accertati maltrattamenti ed inutili mutilazioni di cani di razza, con ordinanza del 12 dicembre 2006 il Ministro Livia Turco disponeva il divieto degli interventi chirurgici destinati a modificare l'aspetto di un cane, o finalizzati ad altri scopi non curativi e, in particolare, il taglio della coda ed il taglio delle orecchie, dovendo la stessa disciplina essere applicata non solo dagli allevatori, ma soprattutto, dall'ENCI, cui è demandata sul territorio nazionale la tutela dei cani di razza;
in merito alla corretta applicazione della detta disposizione ministeriale occorre dare conto di quanto si è verificato il giorno 22 settembre 2007 a Desio (Milano) in occasione del campionato mondiale dei cani di razza dobermann organizzato dall'Associazione italiana allevatori Dobermann (AIAD) e dall'Enci, che quindi patrocinavano ed erano a conoscenza dell'evento. Alla manifestazione hanno partecipato un numero elevatissimo di cani di razza Dobermann che presentavano la coda e le orecchie amputate, ad avviso dell'interrogante in totale dispregio all'ordinanza sopra richiamata;
l'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, che a quella manifestazione era presente con un proprio delegato (come sempre avviene per i campionati dallo stesso ente organizzati), che dovrebbe essere responsabile della selezione dei cani di razza ai sensi della legge n. 349 del 1993, per questo svolgendo una funzione avente rilevanza pubblica in un settore di rilevante impatto sociale, promuovendo iniziative discutibili;
a giudizio dell'interrogante quanto accaduto è un ulteriore episodio in cui l'Enci dimostra di operare non in piena aderenza alle norme di legge nazionale, come nel caso del mancato allineamento delle iscrizioni dei cani al Libro delle Origini con l'obbligo dell'iscrizione all'anagrafe canina, prescritto dalla legge n. 281 del 1991 e delle leggi regionali;
l'Enci non ha provveduto nemmeno a modificare gli standard delle razze italiane, come il Mastino Napoletano e il Cane Corso, che ammettono caudectomia e conchettomia, finendo così per avallare di fatto - secondo l'interrogante - il perpetuarsi di comportamenti vietati per legge sui quali si era espresso negativamente anche il comitato di Bioetica Nazionale nel maggio 2006;
la gravità di quanto accaduto nel campionato mondiale Dobermann svolto a Desio risulta ancora più evidente se si considera che l'evento è stato organizzato dall'Aiad (Associazione Italiana Allevatori Dobermann), il cui presidente, giudice ufficiale ENCI e membro della Commissione «cani pericolosi» istituita presso il Ministero
della salute, già sub-commissario Enci e già rappresentante del Ministero presso il medesimo Ente -:
quali iniziative intendano adottare pergarantire l'ottemperanza della normativa vigente, al cui rispetto sarebbe tenuto l'Enci, attesa la particolare funzione di tutela dei cani di razza ed in generale del benessere animale, quale ambito sociale di pubblico interesse;
se il Ministro per le politiche agricole e forestali non ritenga opportuno procedere alla nomina di un commissario ad acta per la corretta applicazione della legge n. 529 del 1992 e del Disciplinare del Libro genealogico per la tutela dei cani di razza.
(4-05050)