Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 216 del 3/10/2007
...
DIFESA
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IV Commissione:
DEIANA e DURANTI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che il giorno 10 settembre 2007, il signor Luca Marco Comellini, Maresciallo dell'Aeronautica Militare, apprendeva di essere stato sottoposto a un'inchiesta formale a norma della legge n. 599 del 1954;
con il foglio Prot. UUI001-PARTENZA/P6-3, del 29 agosto 2007, l'Ufficiale Inquirente incaricato di svolgere gli atti dell'inchiesta formale dal Comandante del Comando Logistico dell'Aeronautica militare, ha formulato nei confronti del Maresciallo Comellini i seguenti addebiti specifici:
a) «ha pubblicato sul sito internet Assodipro.org, che non risulta aver ricevuto
l'assenso ministeriale ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 382 del 1978, un articolo in cui, all'indomani dell'assemblea generale degli organismi per la Rappresentanza Militare A.M. tenutasi a Loreto, con frasi dai toni ironici ed irriverenti, ha espresso commenti tesi a sminuire l'immagine, la figura e il ruolo istituzionale del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, in violazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 545 del 1986, Regolamento di Disciplina Militare»;
b) «attraverso il sito Tutelamilitare.it in cui compare il suo nominativo, un indirizzo e-mail e recapiti telefonici, pubblica una serie di esternazioni/articoli/lettere/dichiarazioni, di cui risulta anche autore, su molti argomenti attinenti al servizio, in cui appaiono fattispecie configuranti gravi mancanze disciplinari, in relazione, soprattutto, ai potenziali riflessi negativi sul prestigio e sull'immagine della F.A; in particolare il medesimo ha presentato anche una petizione ai Presidenti del Senato e della Camera (ex articolo 50 della Costituzione) che propone modifiche alla legge 11 luglio 1978, n. 382 recante "Norme di principio sulla disciplina militare". L'invio di petizioni su argomenti di servizio costituisce violazione delle Norme sull'obbligo di seguire la via gerarchica (articoli 12 e 39 del Regolamento di Disciplina Militare), come evidenziato nella Direttiva SMA-ORD 020-Relazioni con i Superiori»;
c) «recentemente ha comunicato alla propria catena gerarchica di aver ricevuto l'incarico di Dirigente del Dipartimento Nazionale per i rapporti con le FFAA di un partito politico, il cui stemma è raffigurato anche nella pagina web del citato sito Tutelamilitare.it. pur tenendo nella giusta considerazione che non è fatto divieto per un militare iscriversi a un partito politico, si rende necessario verificare se nell'assumere l'incarico di cui sopra il militare abbia violato l'articolo 6 della legge n. 382 del 1978, laddove si afferma che le FFAA debbono in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competenze politiche»;
d) «il comportamento complessivo che emerge dalle numerose ed eterogenee iniziative intraprese dal Sottufficiale de quo caratterizzato da un continuo e diffuso atteggiamento polemico e di aperta contestazione nei confronti dell'organizzazione militare, reso manifesto con pubblicazioni di stampa e su siti web di libero accesso, si configura come violazione dei doveri attinenti il giuramento che richiedono, tra l'altro, l'assolvimento dei propri compiti con assoluta fedeltà alle Istituzioni, disciplina, onore e senso di responsabilità. Dovrà, inoltre, essere approfondita la questione relativa all'eventuale compatibilità delle attività svolte e degli incarichi assunti dal Sottufficiale in parola in relazione alle vigenti norme in materia di esercizio di attività extra-professionale»;
risulta all'interrogante che il Maresciallo signor Comellini, si è sempre distinto per la correttezza e la professionalità dimostrate in ogni occasione tanto da essere ritenuto dai propri superiori gerarchici un militare degno della massima stima e considerazione avendo assolto ogni incarico con elevata professionalità, come risulta peraltro nella documentazione caratteristica dello stesso;
la libertà di pensiero e di espressione sono diritti fondamentali costituzionalmente protetti di cui godono tutti i cittadini e il diritto di critica, anche la più serrata, quando non trascenda nell'offesa dell'altrui personalità un diritto fruibile da tutti, militari compresi -:
quali siano le valutazioni del Ministro in ordine alla vicenda in premessa e se l'autorità militare abbia formulato una proposta ai sensi dell'articolo 66, comma 1, della legge n. 599 del 1954, specificando, in tal caso, quali determinazioni il Ministro medesimo intenda assumere al riguardo.
(5-01560)
COSSIGA e PELINO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da fonti ufficiali, si apprende che il 57o Battaglione Abruzzi sarà soppresso nel periodo 2008-2010 e con esso la ultracentenaria presenza militare a Sulmona. La notizia è contenuta in una recente circolare del Comando Militare della Capitale. Questa soppressione va ad aggiungersi al prossimo trasferimento del Comando dell'Organizzazione Penitenziaria Militare nella sede di Santa Maria Capua Vetere;
un territorio come quello della Valle Peligna, già alle prese con una grave crisi occupazionale ed economica, non merita questa ulteriore depauperazione, che non può esser giustificata né giustificabile dalla complessa ristrutturazione in atto nel Ministero della difesa;
è stato da tempo sollecitato un progetto che tendeva a garantire una forte presenza militare attraverso un accordo di programma, che coinvolgeva vari Enti e prevedeva anche la riconversione di alcune strutture militari presenti in città. A sostegno del progetto, c'erano la posizione strategica della città, i collegamenti stradali e ferroviari, la vicinanza alla capitale, il legame forte della città di Sulmona con l'istituzione FFAA e, non ultimo, l'ottimo stato degli immobili militari e il conferimento alla città di Sulmona della «Medaglia d'Argento al Valor Militare», tanto da appalesare la necessità di non compromettere con una simile iniziativa soppressiva dell'unico insediamento militare in loco, l'assetto strategico, l'economia e l'integrazione nel tessuto regionale dell'intero comprensorio Peligno, senza contare il fattore del personale di cui sopra, attualmente in forza nella caserma «Cesare Battisti»;
occorre, perciò, scongiurare la cancellazione della presenza militare in un territorio già martoriato da una profonda e nota crisi economica ed occupazionale all'uopo sospendendo i provvedimenti in atto, al fine di valutare la possibilità di una alternativa che garantisca alla città di Sulmona ed al suo comprensorio la pluricentenaria presenza di strutture militari e ciò non sottovalutando la centralità della città, i collegamenti stradali, autostradali e ferroviari e l'ottimo stato degli immobili, ciò per il vantaggio della popolazione d'Abruzzo, della regione e del prestigio delle FFAA -:
se sia a conoscenza di quanto rappresentato in premessa, in particolare della soppressione della caserma «Cesare Battisti» in Sulmona e, altresì, della proposta di accordo di programma tra Ministero della difesa, Comune di Sulmona, Regione Abruzzo e associazione di imprese locali tendente a creare le condizioni per una riconversione delle infrastrutture militari ubicate nel comune di Sulmona - tra cui la Caserma «Cesare Battisti» sede del 57o Battaglione Abruzzi ubicata nel centro urbano immediatamente a ridosso del centro storico che è sede di un Btg, addestramento - e se intenda considerare dette proposte strategiche, al fine di evitare la citata soppressione, garantendo, nell'ambito del processo di riorganizzazione delle FFAA, la presenza di reparti militari nella città di Sulmona, ovvero, in via subordinata, se intenda riconvertire l'infrastruttura militare «Cesare Battisti», indicando, in tal caso, come intenda utilizzare il personale ivi assegnato.
(5-01561)