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Allegato B
Seduta n. 219 dell'8/10/2007
GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
BONGIORNO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in una nota di agenzia del 27 settembre 2007, il Ministro Mastella - argomentando in tema di recupero di efficienza del sistema giudiziario - ha sottolineato il «bisogno di cominciare una plausibile programmazione degli investimenti fin d'ora necessari nel campo dell'edilizia giudiziaria e penitenziaria»;
le parole del Ministro Mastella costituiscono prova evidente del fatto che - nonostante il provvedimento di indulto del 31 luglio 2006 avesse il dichiarato obiettivo di restituire efficienza alla macchina della giustizia, alleggerendo l'insostenibile situazione di sovraffollamento e di degrado delle carceri italiane - il prefissato scopo non è stato raggiunto;
è facilmente prevedibile che tra pochi mesi il problema del sovraffollamento delle strutture si ripresenterà nei medesimi termini che hanno indotto il Governo a scegliere la via dell'indulto -:
perché il Governo non abbia avviato, fin dall'inizio della legislatura, la suddetta programmazione degli investimenti nel campo dell'edilizia giudiziaria e penitenziaria;
quali iniziative intenda eventualmente assumere il ministro Mastella per evitare che nei prossimi mesi riproponga il problema della congestione delle carceri.
(4-05145)
TURCO, PORETTI, D'ELIA, BELTRANDI e MELLANO. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro per i diritti e le pari opportunità, al Ministro della difesa, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il 4 ottobre a Montesilvano, in provincia di Pescara, durante un controllo antiprostituzione dei Carabinieri, alcune transessuali sono state sanzionate perché vestite da donna, in base all'articolo 85 del testo unico di pubblica sicurezza del 1931;
che l'articolo 85 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto n. 773, il 18 giugno 1931, recita: «È vietato comparire mascherato in luogo pubblico. Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000. È vietato l'uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l'osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall'autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto. Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000» -:
se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se, i Ministri della giustizia; dell'interno, della difesa, per i diritti e le pari opportunità e della solidarietà sociale, non ritengano che nel caso di specie non sussistano i requisiti per comminare l'ammenda prevista dal regio decreto del 1931 anche in considerazione della legge n.164, del 14 aprile 1982, recante: «Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso» e delle necessarie maggiori attenzioni verso i bisogni e le necessità di persone che vivono drammi e difficoltà personali molto gravi;
se non ritengano anacronistico, persecutorio, discriminatorio e confliggente con lo spirito e i vincoli del diritto dell'Unione europea il contenuto e l'applicazione nel contesto descritto della norma prevista dall'articolo 85, regio decreto n. 773 del 1931;
se non ritengano necessario adottare ogni misura volta a rivedere l'articolo di legge sopra citato considerando il cambiamento dei costumi e le maggiori garanzie
di tutela dei diritti delle persone transessuali rispetto al contesto in cui fu emanata tale norma;
se non ritengano che tale applicazione della legge, volta a colpire una parte della popolazione già discriminata da atteggiamenti omofobici diffusi nel paese, non costituisca una violazione dei diritti civili e umani della persona.
(4-05146)
JANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il pubblico ministero Luigi De Magistris, nell'ambito delle inchieste sugli intrecci tra imprenditoria e politica - in particolare la cosiddetta Why Not, ha affidato al vicequestore (fuori ruolo da 15 anni) Gioacchino Genchi le consulenze tecniche attinenti al traffico telefonico (mobile e di rete fissa) oggetto di indagine;
in questi mesi, l'ispettore Genchi ha inoltrato circa venti provvedimenti di acquisizione di tabulati ai diversi gestori della telefonia (da Tim a Wind e Vodafone, l'ultima dovrebbe risalire agli inizi di settembre). Ogni provvedimento comprendeva richieste di decine di numeri di utenze appartenenti a rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, magistrati, esponenti della intelligence e delle forze di polizia e di semplici cittadini;
una volta inoltrato il numero telefonico al gestore della telefonia mobile o fissa, questo deve essere trattato con procedure automatizzate, a garanzia della privacy e soprattutto del segreto investigativo;
in questo caso, il meccanismo automatizzato si sarebbe «inceppato» e il rilievo dei dati dai tabulati sarebbe avvenuto manualmente e quindi, diversi responsabili della sicurezza dei gestori della telefonia sarebbero, con queste modalità improprie, venuti a conoscenza della materia trattata, non avendone in realtà nessun diritto;
secondo i massimi esperti di privacy e la dottrina é più rilevante il contenuto del tabulato della stessa intercettazione telefonica, in quanto le informazioni che si possono desumere dai tabulati sono molto più dettagliate (il luogo dove si trovava l'utente, chi aveva chiamato prima e dopo quella telefonata, eccetera) -:
quali siano i provvedimenti che il Ministro intenda assumere per tutelare la privacy dei cittadini, dall'indebito utilizzo dei tabulati telefonici.
(4-05149)