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Allegato B
Seduta n. 221 del 10/10/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta orale:
ASCIERTO e COSENZA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con l'omicidio del tabaccaio Salvatore Gaito, le persone uccise a Napoli nel 2007 sono già 82;
sebbene il Governo abbia più volte annunciato pubblicamente nuove misure per garantire più sicurezza nella provincia di Napoli la situazione della città del suo hinterland resta assolutamente drammatica;
i cittadini napoletani hanno manifestato la loro esasperazione e frustrazione verso una situazione che sembra peggiorare ogni giorno;
lo stesso sindaco di Sant'Antimo, il paese dove è avvenuto l'ultimo tragico fatto di cronaca, ha denunciato, in una intervista rilasciata ai telegiornali, di sentirsi abbandonato dallo Stato e delle Istituzioni;
a Sant'Antimo infatti era stato istituito da poco un Commissariato della Polizia di Stato che è stato poi chiuso;
tale provvedimento, anche se motivato dalla necessità di recuperare uomini per una maggiore proiezione di servizi all'esterno, ha creato di fatto la conseguenza di una immagine negativa, ovvero di un presidio dello Stato che «chiude»;
sarebbe stato molto meglio dislocare più uomini ed assicurare la presenza, anche infrastrutturale, delle forze dell'ordine in una località fortemente segnata dal crimine organizzato -:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Ministro interrogato per porre fine a questa drammatica serie di omicidi nella provincia napoletana;
se ritenga opportuno disporre l'immediata riapertura del commissariato di polizia in Sant'Antimo, anche per dare un segnale concreto della presenza dello Stato.
(3-01325)
CICCIOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 28 febbraio, nell'ambito dell'inchiesta milanese sulle Brigate Rosse, vennero arrestate 17 persone tra le quali Amarilli Caprio, studentessa padovana, con l'accusa di banda armata e associazione con finalità di terrorismo;
dopo 7 mesi di carcere, il gip di Milano le ha recentemente concesso gli arresti domiciliari in una casa ubicata a Pennabilli, piccolo comune di 3300 abitanti nella provincia di Pesaro e Urbino;
il provvedimento del gip di Milano, adottato e attuato senza dare alcuna comunicazione al Sindaco di Pennabilli, sta suscitando timori e preoccupazioni nel piccolo e tranquillo paese del Montefeltro situato in un territorio che per sua conformazione geomorfologica, si presta ad essere scelto come luogo di rifugio e nascondimento e di facile fuga. (Recente e di triste memoria è l'uccisione dell'agente Giorgioni avvenuta proprio in questi luoghi per mano del cosiddetto «Lupo»);
la locale stazione dei Carabinieri è già sottodimensionata rispetto alle normali esigenze della città ed in generale anche la tenenza risulta a questo ufficio carente di organico;
oltre alle considerazioni relative al difficile controllo territoriale, foriero anche di possibile fenomeni evolutivi di presenze nascoste e pericolose, si segnala anche l'estremo impatto negativo registrato con la collettività locale -:
se il Governo sia a conoscenza di tale situazione;
se non intenda potenziare l'organico della stazione della tenenza dei carabinieri;
se la normativa vigente preveda o meno l'obbligo di informare l'autorità locale del provvedimento adottato.
(3-01327)
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
si apprende dalla stampa che il Prefetto di Treviso, in data 5 ottobre 2007, al termine di una riunione con la Consulta per l'immigrazione e l'associazione Migrantes, ha affermato che: «Se per motivi religiosi una persona indossa il burqa, lo può fare, basta che si sottoponga all'identificazione e alla rimozione del velo»;
l'uso del burqa o di altri indumenti che rendono irriconoscibile una persona non è compatibile con le leggi vigenti e nessuna circolare può non tenere conto di una legge -:
se debbano essere rispettate le affermazioni del ministro interrogato, che aveva definito il burqa un'offesa alla dignità della donna;
se il rispetto della religione altrui debba consentire violazioni di legge che, non è chiaro all'interrogante, per quali motivi dovrebbero essere sanzionate nei confronti di italiani che, per le più svariate ragioni, potrebbero reclamare il diritto di girare a volto coperto;
se non ritenga di abrogare immediatamente la circolare del Dipartimento di Polizia emessa nel 2004 che appare all'interrogante in contrasto con la legge n. 152 del 1975, nella quale si afferma il divieto di girare a volto coperto, non consentendo deroghe per ragioni religiose;
se non ritenga opportuno richiamare il Prefetto di Treviso al rispetto della legge n. 152 del 1975.
(3-01328)
Interrogazione a risposta in Commissione:
FORMISANO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 66 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 dispone l'incompatibilità tra la carica di direttore generale, direttore amministrativo e di direttore sanitario con quella di consigliere provinciale, di sindaco, di assessore comunale, di presidente o di assessore della comunità montana -:
se la carica di direttore di distretto sanitario debba essere equiparata a quella di direttore sanitario, ricadendo quindi tra le cariche incompatibili oppure debba essere esclusa dal novero delle predette cariche.
(5-01576)
Interrogazioni a risposta scritta:
ANTONIO PEPE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco svolge compiti vari e complessi a supporto della popolazione civile e delle istituzioni;
esso si configura come organizzazione essenziale di protezione civile anche in occasione di fenomeni di calamità naturale;
il rapporto tra la città di Foggia e il corpo dei Vigili del Fuoco è profondo e di lunga durata;
sin dalla seconda guerra mondiale con interventi di grande coraggio i Vigili del Fuoco si sono distinti in azioni eroiche, azioni che hanno contribuito anche all'ottenimento della medaglia d'oro al valor Militare e Civile per il capoluogo dauno;
nei tempi più recenti durante il crollo di viale Giotto, evento tragico che ha segnato la città di Foggia, i vigili del Fuoco lavorarono ininterrottamente per giorni riuscendo a salvare alcune vite umane;
questo profondo legame merita un reciproco rispetto ed un impegno delle istruzioni per permettere le condizioni migliori di lavoro;
per questo motivo ed anche in considerazione dello sviluppo che in questi anni ha avuto la città di Foggia, si è autorizzata la costruzione di una nuova e tecnologicamente avanzata caserma che ospitasse uomini e mezzi;
nonostante l'iter burocratico sia ultimato e risulti stanziato il relativo finanziamento con la individuazione dei suoli, ad oggi nulla di certo è dato sapere circa i tempi di costruzione della nuova struttura -:
quali urgenti iniziative intenda porre in essere per permettere la rapida edificazione della caserma di cui sopra.
(4-05184)
CESARO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
lunedì mattina, 8 ottobre 2007, a S. Antimo, la cosiddetta microcriminalità, sotto l'ala protettrice della criminalità organizzata, ha ucciso Francesco Gaito, di 47 anni, tabaccaio, uomo da tutti conosciuto per la sua bontà, la sua rettitudine e la sua umanità, durante una rapina per sottrargli l'incasso che stava portando in banca;
la città di S. Antimo, ancora una volta sgomenta, impaurita, annichilita, ferita e vilipesa, è costretta a piangere, per colpa della violenza camorristica, uno dei suoi figli migliori;
la popolazione vive nel costante terrore di rimanere vittima inconsapevole ed incolpevole di tali feroci e sanguinose incursioni ed ha ormai consumato gli ultimi spiccioli di speranza che, malgrado tutto, si era caparbiamente ostinata a conservare con dignità;
si fa strada nell'opinione pubblica una triste rassegnazione verso il dilagare quotidiano di una malavita che ha il dominio incontrastato del territorio e che assegna, secondo propri riti e strategie, zone e sfere di influenze;
la vita di tutti è indirettamente governata da questa tragica tirannia che condiziona anche la ordinaria quotidianità;
sinora tutti gli allarmi lanciati, le segnalazioni fatte, i mezzi di sindacato ispettivo attivati non hanno prodotto alcun risultato ed in particolare non hanno provocato una seria revisione critica sui mezzi e sulle modalità cui si è fatto sinora ricorso per contrastare l'emergenza in atto;
in questi ultimi mesi, in particolare, nell'area napoletana le sanguinose lotte di camorra con il loro rituale, allarmante bilancio di morti stanno disegnando nuovi equilibri nella spartizione del territorio e dei traffici illeciti;
tutto ciò sta avvenendo sotto gli occhi di istituzioni che si mostrano impotenti, incapaci di fronteggiare il fenomeno, tanto da ingenerare l'impressione di una vera e propria resa;
lavorare, vivere diventa, in questa condizione, fonte di inquietudine, esercizio quanto mai difficile, nemmeno illuminato dalla luce di una speranza ormai cancellata;
è un continuo regredire e l'assenza delle istituzioni, tristemente ferme alle dichiarazioni di indignazioni o a quelle declamatorie della lotta senza quartiere,
offre a molti, specie i giovani, la possibilità di porsi l'atroce dilemma tra la miseria dell'onestà e la «gratificazione» economica del crimine;
la situazione dell'ordine pubblico, che, ormai, non può non assurgere per la sua straordinaria drammaticità a problema nazionale, trova riscontro nella fallimentare condizione dell'amministrazione della giustizia, ridotta ad una frontiera abbandonata a sé stessa e confortata solo da periodiche promesse sistematicamente eluse -:
quali urgentissime ed immediate misure intendano porre in essere con ferma determinazione per ricordare a sfortunati cittadini, come quelli di S. Antimo, che, allorché si violano in maniera grave e ripetuta le regole fondamentali che la comunità si è dato, lo Stato interviene immediatamente ed energicamente per ristabilire l'ordine violato.
(4-05192)
DANIELE FARINA, ROCCHI e MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
all'Università Statale di Milano, il giorno 9 ottobre 2007, la contrapposizione tra studenti di diverso orientamento politico causava il ricovero in ospedale di 4 giovani universitari del collettivo universitario V33;
tale contrapposizione, all'inizio verbale, degenerava in rissa a opera di militanti di destra e soprattutto a causa dell'intervento di alcune persone estranee al mondo universitario, che brandivano armi improprie come cinture e moschettoni;
a seguito di tale episodio, i 4 giovani del collettivo si presentavano spontaneamente presso il Policlinico di Milano, da dove venivano dopo diverse ore dimessi con la prognosi di contusioni e uno con il naso fratturato;
all'uscita del Policlinico, venivano fermati dall'equipaggio di una volante. Alla risposta che i giovani non intendevano sporgere denuncia, per poter procedere all'identificazione - tra l'altro facilmente effettuabile con altre modalità e tempi - questi venivano a forza caricati sulla volante con destinazione Questura di Milano;
tale intervento si svolgeva con modalità particolarmente concitate. In seguito a questo intervento tutti i quattro giovani portati alla Questura di Milano sono stati rilasciati in serata;
durante i fatti svoltisi all'interno dell'Università Statale era presente un equipaggio della Digos di Milano che non è però in alcun modo intervenuto;
nessuno dei militanti di destra risulta essere stato identificato -:
se il ministro sia a conoscenza dei fatti sopra ricordati;
se non ritenga utile verificare le modalità con cui è stato effettuato l'intervento di PS;
se risulti confermata la presenza di elementi di estrema destra esterni all'università quali protagonisti dell'episodio che rischia di innalzare la tensione politica nella città di Milano.
(4-05205)
PAOLETTI TANGHERONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il distaccamento della Polizia stradale di Volterra sta per essere chiuso;
la sezione di Volterra ha dato dimostrazione nel tempo di essere strategica per l'intera provincia di Pisa grazie anche alla sua collocazione geografica tra Siena, Firenze e Livorno, caratteristica che permette un intervento delle pattuglie sulle arterie principali della provincia e non;
le zone e le strade coperte dagli uomini del distaccamento, come la SR68 della Val di Cecina molto problematica a causa di perenni lavori e di traffico, sono le più sorvegliate d'Italia;
il parco macchine del distaccamento e la sua rete multimediale sono state da poco rinnovate, garanzia ulteriore di efficienza e utilità del comando;
il reparto, è stato sempre considerato un valore aggiunto necessario in fatto di sicurezza per l'intera provincia;
la richiesta di chiusura, per la presunta antieconomicità di esercizio e inutilità del reparto, non trova riscontro nelle dichiarazioni dei precedenti dirigenti del comando di Pisa e dagli innumerevoli successi ottenuti dagli uomini del reparto in materia di sicurezza stradale e di circolazione (pochissimi incidenti con danni alle persone e 1 solo incidente mortale nel 2006);
la richiesta di rendere lo stabile del distaccamento inagibile e pericoloso per le persone, a causa della inadeguatezza alla normativa 626 del 1994, non trova assolutamente riscontro nelle dichiarazioni dei vigili del fuoco di Pisa che hanno provveduto ad analizzare l'edificio e lo hanno dichiarato sicuro e assolutamente agibile;
il proprietario dell'immobile, a quanto consta all'interrogante, avrebbe chiesto all'amministrazione di Pisa la risoluzione del contratto a causa di morosità nel pagamento dell'affitto seppur la prefettura di Pisa avesse comunicato di aver reperito i fondi per pagare gli arretrati -:
come giudichi la possibilità di una effettiva chiusura del distaccamento della Polizia stradale di Volterra;
se, sulla base della documentazione, sia in grado di stimare l'effettiva utilità del reparto, la sua necessità e importanza per la zona;
se, sulla base delle perizie dei vigili del fuoco di Pisa, ritenga che lo stabile del distaccamento sia agibile o meno.
(4-05207)
JANNONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è stato pubblicato un appello a favore dei CARC (Comitati Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) tra i cui firmatari compaiono anche i nomi di alcuni esponenti della maggioranza;
sono state già raccolte più di 4.000 firme al fine di respingere quella che viene definita «la campagna di persecuzione dei comunisti» messa in atto dal magistrato anti terrorismo di Bologna, Paolo Giovagnoli, titolare, tra le altre, dell'inchiesta sull'omicidio di Marco Biagi;
i CARC incitano alla mobilitazione contro «lo zelante persecutore di turno», appunto Giovagnoli, accusato di preparare per i prossimi mesi fino a 40 arresti per associazione sovversiva, arresti commissionati, secondo i firmatari, dalla cosiddetta «Banda Berlusconi» e dall'attuale governo -:
quali siano i provvedimenti che il Ministro intende assumere per monitorare la situazione inerente i CARC, anche a tutela dei magistrati titolari dell'inchiesta.
(4-05211)