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Allegato B
Seduta n. 237 del 7/11/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 19 settembre 2007 la caserma dei carabinieri di via Adula a Verdello (Bergamo), è stata oggetto dell'azione devastatrice compiuta da un extracomunitario;
intorno alle 8,30 di mattina, un nigeriano di 28 anni si è presentato alla suddetta caserma chiedendo di essere ricevuto dal maresciallo. Alla risposta del carabiniere, in funzione di piantone, volta a spiegare che il maresciallo non era presente in sede, per motivi di servizio, l'uomo è andato in escandescenza, staccando i quadri e frantumandoli, sradicando le sedie, scardinando la porta d'ingresso della caserma, rompendo l'insegna e lanciando alcuni arredi in strada che hanno colpito tra gli altri un motociclista che sfortunatamente passava di lì;
nella sede sono intervenute numerose pattuglie appartenenti alla caserma di Verdello, a quella di Osio Sotto e al nucleo operativo e radiomobile di Treviglio. Dopo una breve colluttazione, i militari sono riusciti ad arrestare l'extracomunitario, il quale una volta in carcere, prima di essere rinchiuso, avrebbe nuovamente dato in escandescenza;
i Carabinieri non hanno saputo spiegare il reale fattore scatenante la rabbia dell'uomo, anche se sembrerebbe imputabile ad una vendetta contro l'Arma in quanto i Carabinieri lo avrebbero già arrestato nel 2004, data alla quale il nigeriano fa risalire l'inizio dei suoi guai;
quanto accaduto nella caserma di Verdello non può purtroppo essere considerato un episodio isolato;
Bergamo e provincia sono state spesso scenario di atti vandalici, e di vere e proprie aggressioni, anche rivolte a esponenti della politica locale -:
quali provvedimenti il Ministro intenda adottare, nei confronti degli extracomunitari privi di regolari documenti, al fine di evitare che fatti di questa gravità si possano verificare in futuro ai danni delle forze dell'ordine che quotidianamente sono impegnate nella tutela della sicurezza dei cittadini.
(4-05524)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con atto ispettivo n. 4-04818 del 17 settembre 2007 l'interrogante aveva denunziato alcune perplessità su provvedimenti assunti dal Tribunale del Riesame di Catanzaro;
nei giorni scorsi il settimanale Panorama nell'articolo «Fondi UE all'indagato numero uno» riportava la notizia in base alla quale il giudice Adalgisa Rinardo, Presidente del Tribunale del Riesame di Catanzaro, avrebbe in passato annullato il sequestro dei conti correnti intestati ad Annunziato Scordo e Giovanna Raffaelli, decretato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro nell'ambito dell'indagine «Poseidone»;
sempre dalla stessa fonte si apprende che pochi giorni prima del provvedimento di dissequestro dei citati conti correnti, il figlio del Presidente del Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva festeggiato il
matrimonio in una tenuta riconducibile proprio ai coniugi Annunziato Scordo e Giovanna Raffaelli -:
se non ritenga necessario ed urgente inviare una visita ispettiva presso il Tribunale del Riesame di Catanzaro per accertare eventuali responsabilità nel riesame di alcuni atti che, se corrispondenti al vero, risulterebbero di estrema gravità.
(4-05553)
JANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è vigente l'albo dei dottori commercialisti e il collegio dei ragionieri periti commerciali;
in data 28 giugno 2005 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo 139/2005 che prevede, con decorrenza 1o gennaio 2008, l'entrata in funzione dell'albo unico dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, con la conseguente fusione delle due categorie dei dottori commercialisti e dei ragionieri periti commerciali nella medesima sezione «A» e con le medesime attività professionali riconosciute e tutelate;
contrari a questa fusione si espressero i presidenti degli ordini dei dottori commercialisti il 22 febbraio 2001, i consigli locali degli ordini dei dottori commercialisti il 27 febbraio 2001 in quanto venivano equiparati dottori commercialisti in possesso di laurea ed esame di Stato con i ragionieri privi di laurea ed esame di Stato;
le casse di previdenza dei dottori commercialisti e dei ragionieri periti commerciali dovrebbero unificarsi, ma quella afferente i dottori commercialisti si presenta in buone condizioni finanziarie in raffronto con quella dei ragionieri periti commerciali, come evidenziato da uno studio apparso sul Sole 24 Ore del 23 agosto 2007:
Rapporto attivi/pensionati:
Ragionieri: 1996: 10,40, 2006: 5,47;
Dottori Commercialisti: 1996: 7,00, 2006: 9,79;
Fonte: Sole 24 Ore del 23 agosto 2007, p. 24;
i laureati del nuovo ordinamento con laurea triennale in materie economiche dovrebbero iscriversi nella sezione «B» degli esperti contabili, con notevole disparità di trattamento rispetto ai ragionieri, i quali pur non avendo una laurea, se pur triennale, sono a tutti gli effetti equiparati ai laureati quinquennali, riconosciute le medesime competenze tecniche per l'espletamento di tutte le attività e legittimate le medesime funzioni, senza nessun tipo di limitazione;
gli attuali laureati del nuovo ordinamento con laurea triennale in materie economiche dovrebbero, avendo già terminato il periodo triennale di tirocinio previsto dall'ordine dei dottori commercialisti, iscriversi all'esame di Stato di abilitazione all'esercizio, ma a tutt'oggi non è loro consentito dalle Università di economia;
è all'attenzione del Parlamento la riforma delle professioni, che interessa oltre due milioni di professionisti in Italia, che prevede sezioni separate per professioni di laureati e di diplomati in base ai percorsi formativi e ai titoli di studio e professionali -:
per quale motivo non si sia previsto un mantenimento distinto delle due casse di previdenza dei dottori commercialisti e dei ragionieri contabili, viste le differenze evidenziate;
se sia possibile assumere iniziative volte a un congelamento dell'entrata in vigore del decreto legislativo 139/2005, con l'attrazione dei dottori commercialisti e dei ragionieri periti commerciali nella riforma delle libere professioni;
per quale motivo si voglia procedere alla fusione degli albi professionali e delle rispettive casse, nonostante le evidenti disparità di trattamento delle varie figure professionali contabili sopra enucleate;
in quale modo il Ministro intenda tutelare i diritti dei «laureati triennali» i quali, avendo avuto il benestare dagli ordini dei dottori commercialisti, hanno già sostenuto il periodo di tirocinio, ma non possono iscriversi all'esame di Stato di abilitazione all'esercizio di esperto contabile, con una palese grave disparità di considerazione delle diverse tipologie di percorso di studi conseguito e con una situazione di indeterminatezza gravemente lesiva per i diritti dei «laureati triennali».
(4-05557)