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Allegato B
Seduta n. 241 del 13/11/2007
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INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta immediata:
BARANI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
le aziende controllate di una concessionaria autostradale, in particolare la ditta Abc costruzioni spa di Massa, ove sono occupate diverse migliaia di lavoratori, a causa dell'entrata in vigore del decreto legge n. 262 del 2006, più noto come «decreto Bersani», si trovano impossibilitate a continuare la loro attività lavorativa con la conseguente perdita di numerosissimi posti di lavoro;
il nuovo decreto impone, di fatto, che l'affidamento dei lavori avvenga esclusivamente tramite gara d'appalto al massimo ribasso (da evitare anche a detta degli esponenti sindacali nazionali, per la qualità d'esecuzione delle opere da eseguirsi, ma, soprattutto, per la qualità del modo di operare e della sicurezza sui cantieri edili, cantieri nei quali si verifica tuttora il più alto numero di incidenti sul lavoro) e che le aziende controllate non possano parteciparvi per conflitto di interessi tra controllante e controllata;
le aziende controllate che hanno finora operato con la normativa della cosiddetta «legge Merloni» hanno svolto un proficuo operato, fornendo alle società autostradali un supporto tecnico e organizzativo che ha permesso di effettuare numerosi interventi, talvolta anche molto urgenti, per la sicurezza degli utenti, con rapidità, professionalità e a costi certi, non operando come la maggior parte delleditte di costruzioni che, dopo l'aggiudicazione degli appalti con gare al massimo ribasso, fanno leva sul rallentamento dei lavori e sulla stesura di riserve per recuperare gli importi persi con gli sconti effettuati in sede di gara;
lo smembramento di aziende, come quella precedentemente citata, porterà, inoltre, alla perdita di professionalità dell'intero
settore edile, disperdendo le capacità acquisite durante questi ultimi anni di operato delle qualificate maestranze, che, proprio grazie alle loro qualità, possono essere impiegate con continuità e con retribuzioni adeguate in un settore che altrimenti finirebbe in balia del precariato (impieghi a termine per la durata del lavoro vinto in gara), del sottopagato (per la presenza sul mercato di manodopera a 3 euro all'ora) e della non professionalità (impiego di disperati mandati allo sbaraglio a rischio della loro stessa vita);
vista la diversificazione delle attività svolte dalle suddette aziende e l'importanza di poter impiegare con continuità la totalità delle maestranze di elevata professionalità, è necessario che venga permesso di acquisire come fatto fino all'entrata in vigore del «decreto Bersani» e anche dopo la sua entrata in vigore i lavori di manutenzione ordinaria, vedi lo sfalcio dell'erba, la pulizia del corpo autostradale, gli asfalti, il ripristino dei danni causati dagli incidenti, il ripasso della segnaletica orizzontale e i lavori di manutenzione straordinaria, e ancora la ristrutturazione di impalcati, gallerie e manufatti in calcestruzzo, la sostituzione dei sicurvia e il ripristino di zone in frana, escludendo comunque l'affidamento di opere di costruzione di tratti ex novo da intendersi non come manutenzione, ma come costruzione e quindi da affidarsi tramite gara;
ciò manterrebbe buona la qualità e i tempi di esecuzione degli interventi di manutenzione, che spesso possono essere piccoli e urgenti -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda avviare al fine di tutelare i numerosi posti di lavoro a rischio in un settore strategico per il Paese, quale quello del settore edile.
(3-01427)
LOCATELLI, ZIPPONI, ROCCHI, MARIO RICCI, CACCIARI e OLIVIERI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la Commissione europea, con nota del 17 ottobre 2007, indirizzata al Ministro degli affari esteri Massimo D'Alema, ha richiamato l'attenzione del Governo sull'attribuzione della concessione relativa alla realizzazione e alla gestione dell'autostrada Brescia-Bergamo-Milano in capo alla società di progetto Bre.Be.Mi s.p.a., in particolare il richiamo è alle numerose modifiche apportate alla concessione autostradale del 2007 rispetto alla concessione originaria del 2003, senza l'espletamento di una procedura di gara;
secondo la Commissione europea, stanti le numerose e sostanziali modifiche delle condizioni previste nella convenzione iniziale, che riguardano tanto l'oggetto della concessione (lavori supplementari), quanto la remunerazione del concessionario (tariffe di pedaggio) ed il meccanismo finanziario inizialmente previsto (ammortamento dei costi), la convenzione del 2007 configura una nuova concessione che avrebbe dovuto essere attribuita a seguito di una nuova procedura di messa in concorrenza (procedura non espletata);
la Commissione europea considera, di conseguenza, che la convenzione del 2007 ha dato luogo all'attribuzione di una nuova concessione in favore della società Bre.Be.Mi s.p.a., in violazione delle regole di messa in concorrenza previste dalla direttiva 2004/18/CE in materia di concessione dei lavori;
si apprende dalla stampa locale che, pure a seguito del contrastato parere favorevole alla convenzione del 2007, il Ministro interrogato «ha accolto le istanze di Bre.Be.Mi s.p.a.», promettendo l'inserimento nel disegno di legge finanziaria per il 2008 di un importo - pari a 175 milioni di euro - necessario al pagamento degli extracosti derivanti dalla realizzazione di lavori supplementari -:
se non ritenga di dover sospendere con effetto immediato qualsiasi indebito intervento a favore di Bre.Be.Mi s.p.a., bloccando tutte le procedure in atto relative all'affidamento dei lavori di progettazione, costruzione e gestione, nonché eventuali
operazioni di finanziamento di opere connesse al collegamento autostradale Brescia-Bergamo-Milano.
(3-01428)
FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SGOBIO, DE ANGELIS e SOFFRITTI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la strada statale n. 106 «ionica» (strada statale n. 106) percorre 481 chilometri da Taranto a Reggio Calabria, attraversando tutto il tratto di costa ionica di Puglia, Basilicata e, soprattutto, Calabria;
essa rappresenta un'arteria fondamentale per i trasporti calabresi, un mezzo di comunicazione privilegiato per collegare la parte della regione che si affaccia sullo Ionio, sprovvista di autostrada, con l'A14 adriatica per dirigersi verso il Nord della penisola, oltre che per il trasporto interno fra l'area della sibaritide, il crotonese, lo ionio catanzarese, la locride e il versante sud-orientale dell'Aspromonte;
negli ultimi anni, tuttavia, è stata catalogata come una delle strade più pericolose d'Italia, addirittura spesso nominata come «strada della morte», vantando il triste primato di elevata quantità di incidenti e scontri provocati dalle sue non ottime condizioni viarie, dotata di due semplici corsie di marcia per la maggior parte senza spartitraffico. Infatti, i 3,16 incidenti per chilometro rilevati da una recente statistica realizzata dall'Aci, a fronte della media nazionale di 0,70, sono una cifra che si commenta da sola;
a vari livelli istituzionali è stata più volte richiamata l'attenzione sull'emergenza continua rappresentata da una delle più importanti vie di comunicazione del Paese, che attraversa tre regioni ed avvicina la Calabria al corridoio adriatico ed all'Autostrada del sole;
il tratto calabrese, pari a circa 405 chilometri, ad eccezione della parte iniziale, è caratterizzato dalla presenza di una sola carreggiata con due corsie di marcia e presenta un tragitto meno omogeneo dei precedenti, data la conformazione rocciosa della costa calabrese e l'attraversamento di numerosi centri abitati sviluppatisi attorno alla strada statale n. 106, ove gli insediamenti sono decisamente numerosi e si rende necessaria, nei progetti di ammodernamento, la costruzione di una «statale parallela» per separare il traffico locale da quello a lunga percorrenza o interregionale;
la stessa, inoltre, rappresenta l'unico sistema di mobilità lungo la costa ionica catanzarese, che è priva di efficienti percorsi alternativi, sia via mare che per linea ferrata, quest'ultima non elettrificata e con vetture fatiscenti;
i lavori di ammodernamento e ampliamento della tratta, previsti e pianificati dalle istituzioni nazionali e locali, sono ritenuti di particolare interesse, soprattutto per la posizione fortemente strategica di cerniera e collegamento fra le regioni Puglia, Basilicata e Calabria e di valida alternativa al corridoio tirrenico, i cui collegamenti vengono garantiti da un'autostrada, la famigerata Salerno-Reggio Calabria, oramai in perenne stato di ammodernamento;
il Ministro dei trasporti ha più volte dichiarato che, per quanto concerne la strada statale n. 106, i lavori di adeguamento e di ammodernamento dovranno, oltre che potenziarla, anche conferirle le caratteristiche di «superstrada»;
l'intera opera di ammodernamento, il cui valore complessivo degli interventi ammonta a circa 15 miliardi di euro, comprende la realizzazione di circa 15 megalotti, alcuni dei quali già finanziati con i fondi dell'ex ponte sullo Stretto di Messina;
per numerosi lotti, invece, è prevista al momento solo la fase di progettazione, mentre per altri l'organizzazione delle gara di appalto -:
con quali risorse e con quale tempistica il Ministro interrogato intenda procedere
per la realizzazione complessiva dell'ammodernamento e del raddoppio della strada statale n. 106 «ionica», il cui completamento è essenziale al recupero socio-economico dell'intera Calabria ionica, e se, nelle more della conclusione dei lavori, non ritenga oramai improcrastinabile individuare possibili soluzioni per far fronte ai disagi ed ai pericoli causati dal lavori di ammodernamento, anche predisponendo la messa in sicurezza dei relativi cantieri con passaggi pedonali e segnalatori.
(3-01429)
LEONE, LUPI e STRADELLA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
lo storico ritardo accumulato dal nostro Paese in materia di infrastrutture, specie di trasporto, rappresenta un handicap gravissimo per il sistema economico e costituisce un ostacolo grave alla mobilità delle persone e delle merci in tutto il territorio nazionale e da e per l'estero;
a questi gravi problemi ha dato una risposta concreta il Governo Berlusconi, con il varo della cosiddetta «legge obiettivo», finalizzata alla realizzazione o al completamento delle grandi opere indispensabili anche per consentire al nostro Paese di essere adeguatamente collegato in ambito europeo e per scongiurare i pericoli incombenti di declino economico;
le incertezze e le forti contraddizioni politiche e ideologiche presenti nella composita maggioranza che sostiene il Governo attualmente in carica, hanno determinato rallentamenti gravissimi o addirittura cancellazione di grandi opere essenziali per il Paese, avviate dal Governo di centrodestra nel corso della XIV legislatura;
è stata cancellata inopinatamente la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, essenziale per la Sicilia e per tutto il Mezzogiorno d'Italia, ed è stata messa a forte rischio, in particolare, la realizzazione della tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione;
in parallelo sono stati lesinati i finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche grandi e piccole, sacrificate sull'altare di una spesa corrente il cui incremento appare inarrestabile -:
come intenda superare la situazione di stallo nella realizzazione del programma delle grandi opere, con particolare riguardo alle problematiche legate al tronco ferroviario ad alta velocità Torino-Lione.
(3-01430)