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Allegato B
Seduta n. 242 del 14/11/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta in Commissione:
CAPARINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la provincia di Brescia è composta da 206 Comuni e una popolazione superiore a 1.200.000 con la presenza immigrati regolari e clandestini di gran lunga superiore alla media lombarda;
una ricerca per Legautonomie e per il Sole 24 Ore ha evidenziato il posizionamento di Brescia alla penultima posizione nella classifica italiana per rapporto abitanti/operatori di Polizia potendo contare in media su un agente di polizia di stato ogni 535 abitanti;
il quotidiano Il Sole 24 Ore (5 novembre 2007) elaborando i dati StaDel-Sdi forniti dal Ministero dell'interno ha pubblicato una dettagliata tabella dei reati registrati lo scorso anno nei 103 capoluoghi di provincia e le relative variazioni percentuali rispetto al 2005;
si evince che l'allarme sicurezza interessa tutte le realtà geografiche del Paese, con un'incidenza particolare di furti in abitazione e di borseggi soprattutto nel Nord Italia. A Brescia, rispetto al 2005-2006, si registra un incremento di tutti i reati comuni e in particolare: +57,1 per cento di omicidi, +16,4 per cento di furti in abitazione, +7,4 per cento di borseggi e scippi e +5,3 per cento di rapine;
la Questura di Brescia ha recentemente ottenuto 30 posti in organico in regime di aggregazione a fronte di una richiesta di 50 posti, comunque ben al di sotto di quanto previsto dall'articolo 7 del decreto ministeriale del 16 marzo 1989 per i Reparti di Polizia della provincia di Brescia;
il rapporto Caritas-Migrantes certifica che gli immigrati che vivono regolarmente nel nostro paese sono 3.035.000. L'incidenza sulla popolazione italiana è del 5,2 per cento, un immigrato ogni 20 italiani (1 ogni 16 al nord, 1 ogni 15 al centro). La Lombardia accoglie da sola quasi un quarto del numero complessivo. Al Nord si trova il 59,2 per cento degli stranieri, al centro il 27 per cento e nel meridione il 13,5 per cento. Le province con il più alto tasso di incidenza della popolazione straniera sono Prato (12,6 per cento), Brescia (10,2 per cento con oltre 170.000 immigrati), Roma (9,2 per cento), Pordenone (9,4 per cento), Reggio Emilia (9,3 per cento), Treviso (8,9 per cento),
Firenze (8,7 per cento), Modena (8,6 per cento), Macerata e Trieste (8,1 per cento);
ad oggi la popolazione carceraria della casa circondariale «Canton Mombello» di Brescia registra 366 detenuti di cui 244 stranieri, in particolare dal 1o gennaio al 31 ottobre 2007 su 2.491 ingressi il 70 per cento sono risultate essere detenzioni in applicazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione;
l'Ufficio Immigrazione di Brescia che conta soltanto 40 addetti ha subito un carico di lavoro crescente in questi anni malgrado il recente tentativo di ripartizione del lavoro tra Comune e Questura;
sofferenze d'organico vengono lamentate anche dagli Uffici che si occupano di Polizia Giudiziaria e di prevenzione dei reati come la Squadra Mobile, la Digos e la Squadra Volante e così pure la Polizia Scientifica che da qualche tempo denuncia scarsezza di personale e carichi di lavoro arretrato;
la provincia di Brescia ha il primato per incidenti stradali mortali;
la Polstrada risulta sott'organico di 33 persone e dispone di soli 18 veicoli contro i 50 previsti, tra questi 11 con un chilometraggio superiore ai 250.000 Km;
la carenza d'organico colpisce direttamente anche la Polizia Ferroviaria (-27 per cento rispetto l'organico previsto) mentre per la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni il disavanzo numerico rispetto a quello previsto ammonta addirittura al 78 per cento;
il Commissariato di Polizia di Stato di Desenzano del Garda, ufficio decentrato importante per la sua dislocazione sul territorio e unico in tutta la provincia raccogliendo 31 Comuni, soffre per la scarsità d'organico e l'insufficienza dei mezzi a disposizione, con una Squadra Volante che fa uso di autovetture obsolete e riciclate dalla Questura ed una Squadra Investigativa costretta ad utilizzare una sola e vecchia auto per giunta priva dell'apparato radio;
all'interno dell'importante aeroporto Montichiari la situazione del Posto di Polizia conta una forza complessiva di 17 persone, tra queste viene impiegato un solo Operatore a sorvegliare lo Scalo nelle ore notturne -:
quali interventi intenda adottare per arginare l'evidente ondata di criminalità nel territorio di Brescia e, a tal fine, se non ritenga, di fronte alle cifre succitate, intervenire dotando il personale di pubblica sicurezza di un incremento di unità operative e di mezzi adeguati a fronteggiare l'allarme criminalità;
quali azioni intenda intraprendere affinché le forze di Polizia di Brescia possano svolgere con maggiore incisività e produttività un adeguato controllo sul territorio anche attraverso la creazione di una Sala Operativa Unica Interforze;
se il Ministro intenda adeguare alle odierne esigenze di sicurezza l'ormai datato decreto ministeriale del 16 marzo 1989.
(5-01775)
CAPARINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 28 agosto del 2007 due pluripregiudicati entrarono in azione al distributore di benzina della Q8 di Castenedolo, in provincia di Brescia, riducendo in fin di vita un malcapitato cliente;
la Faib - Federazione autonoma italiana benzinai - denunciò fermamente l'ennesimo episodio a danno di un distributore e chiese un incontro con le istituzioni per contenere il fenomeno delle aggressioni e ridurre i rischi dei gestori e dei loro clienti;
il prefetto di Brescia, Francesco Paolo Tronca, al seguito dell'incontro con la Faib promise maggiore impegno, sia sul fronte della prevenzione, che del contrasto e individuò nell'utilizzo delle carte di credito e dei bancomat, nell'installazione di telecamere a circuito chiuso, e nel potenziamento dei controlli, la possibile soluzione al problema;
«In queste settimane - come già annunciò l'indomani dell'incontro in Broletto con le Forze dell'ordine e i rappresentanti di categoria - l'attenzione si è rivolta anche a favorire l'utilizzo di bancomat e carte di credito per ridurre la circolazione di carta moneta presso i benzinai. In questa prospettiva - recita il comunicato della prefettura di Brescia - sono in fase di attuazione iniziative con alcuni istituti bancari per alleggerire sostanzialmente i costi delle commissioni, nonché procedure che consentiranno alle stazioni di rifornimento di disporre di apparecchiature idonee all'utilizzo di carte magnetiche». La strategia della prefettura prevede un potenziamento dei servizi di controllo del territorio. «Lo stesso che il prefetto - conclude la nota della prefettura - ha disposto in sede di Comitato provinciale dell'Ordine e della sicurezza pubblica affidando il compito alle Forze di polizia e ai corpi delle Polizie municipali» (Giornale di Brescia 2 ottobre 2007) -:
quali sono le iniziative intraprese sia sul fronte della prevenzione che del contrasto delle aggressioni nelle stazioni di distribuzione e pompaggio di benzina anche a fronte delle iniziative comunicate ufficialmente della prefettura di Brescia.
(5-01779)
Interrogazioni a risposta scritta:
GRILLINI, BARATELLA, DI GIOIA, TURCO, DEL BUE, POLETTI, MELLANO, DATO, PORETTI, BELTRANDI e TURCI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 23 ottobre 2007 il Viminale ha reso noti i dati di partecipazione a diverse manifestazioni di piazza tenutesi in Italia nel corso dell'anno. Secondo l'agenzia stampa AGI, che ha riportato i dati del Viminale, al Gay Pride di Roma del 16 giugno ci sarebbero state «circa 30 mila persone» mentre al Family Day i manifestanti sarebbero stati «circa 200 mila»;
il dato relativo al Family Day è perfettamente concordante con quello divulgato, il 12 maggio 2007, da un'agenzia stampa AGI delle 19,21, che dice: «I manifestanti di Piazza S. Giovanni erano 200 mila. È quanto si apprende dalle forze dell'ordine che hanno stimato la partecipazione al Family Day di oggi pomeriggio nella storica piazza romana», mentre il dato relativo al Gay Pride sottostima ampiamente il numero di partecipanti, stando ad un'agenzia stampa Apcom del 16 giugno 2007 delle 18,55, che dice «Secondo quanto si è appreso da fonti investigative sembra che il corteo del Gay Pride 2007 che si è svolto nella Capitale abbia raggiunto i circa 300 mila partecipanti»;
tutti gli osservatori della manifestazione sono stati concordi nello stimare il numero di partecipanti al Gay Pride non pari, ma superiore a quello del Family Day, e la stima del Viminale sembrerebbe errata e danneggia l'immagine del Gay Pride stesso -:
se il Ministro interrogato non intenda spiegare qual'è il sistema di calcolo scientifico utilizzato dal Viminale per stimare il numero di partecipanti alla manifestazione;
se il Ministro non intenda rettificare il dato comunicato il giorno 23 ottobre 2007 dal Viminale con una stima corretta del numero di partecipanti al Gay Pride;
se il Ministro non ritenga di svolgere una indagine interna al Ministero per appurare eventuali responsabilità per la diffusione di un dato palesemente errato o se tale diffusione dipenda solo da un mero errore materiale, intempestivamente ratificato.
(4-05625)
STUCCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da organi di stampa locale si apprende che giovedì 8 novembre 2007 è stata aggredita la signora Lucia Pavan,
titolare di un negozio di abbigliamento, sito nel Centro Commerciale «La Francesca» di Verdello (Bergamo);
la signora Pavan aveva sorpreso 3 ragazze, di circa 18 anni, intente a frugare tra la merce, forse nel tentativo di rubare qualcosa e, alle proteste della titolare del negozio, le giovani hanno reagito insultandola, malmenandola e trascinandola per i capelli causandole in questo modo lividi e ferite sul viso e sul corpo, guaribili, secondo il referto del Pronto Soccorso, in 7 giorni;
i segni lasciati dall'aggressione sono, non soltanto quelli fisici, ma soprattutto psicologici; aggressioni di questo tipo, provenienti da individui che dall'aspetto si potrebbero definire «persone per bene», così come ha dichiarato la vittima, lasciano segni più profondi di qualunque ferita e anche un forte senso di insicurezza;
questo episodio non è che l'ennesimo di una lunga serie di aggressioni, che quotidianamente si leggono sui giornali, ai danni di commercianti -:
se sia nelle intenzioni dei Ministri interrogati accertare i fatti esposti in premessa al fine di individuare le responsabili di quanto accaduto;
quali provvedimenti urgenti intendano adottare per prevenire altri episodi di questo genere ed arginare questi fenomeni.
(4-05626)
STUCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da organi di stampa locali si apprende la notizia che, nella notte tra domenica 11 e lunedì 12 novembre, si sono verificati nel comune di Verdello due furti in due diversi bar;
secondo una prima ricostruzione, compiuta dai carabinieri della compagnia di Treviglio, intervenuti sul posto per effettuare i dovuti accertamenti, il primo furto è avvenuto al «Pep's» verso le due e dieci di notte. I malviventi sono riusciti ad entrare, rompendo la vetrina del locale, e ad impossessarsi del denaro contenuto in due videopoker e in una macchinetta cambiamonete. In un secondo momento è stato colpito il «Central bar». Anche qui i ladri hanno prima infranto la vetrina per entrare, e poi si sono impossessati del denaro contenuto in un videopoker;
sempre dai giornali si viene a sapere che il «Central bar», non più di un mese fa, è già stato oggetto di atti analoghi a quelli citati precedentemente. I ladri, anche in questa occasione, hanno agito di notte, riuscendo ad entrare a seguito della rottura di una vetrina, questa volta servendosi di una autovettura Ford station wagon, successivamente ritrovata e risultata rubata, ed hanno prelevato un videopoker, le poche monete contenute nella cassa e due bottiglie. Sul posto anche questa volta sono intervenuti i carabinieri di Treviglio, informati dell'accaduto da un agente dell'istituto di vigilanza privato Polnotte, che si trovava a passare nelle vicinanze del bar intorno alle 4 di mattina;
le indagini del caso sono ancora in corso, e sono stati intensificati i controlli per cercare di limitare il fenomeno dei furti;
i fatti qui riportati sono solo un'ulteriore conferma dello stato di profonda insicurezza in cui sono costretti a vivere non solo i commercianti, ma anche e soprattutto i cittadini della provincia di Bergamo, che risulta essere, secondo l'ultimo rapporto sulla criminalità, elaborato dal Ministero dell'interno, una delle più colpite dall'aumento del fenomeno della delinquenza -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali azioni intenda attivare per garantire una maggiore tutela dei cittadini Verdellesi;
se non ritenga opportuno e necessario promuovere iniziative che siano in grado di dare un'urgente soluzione all'ormai consolidato fenomeno della criminalità
nella Bergamasca e garantire un maggior livello di sicurezza.
(4-05627)
SAGLIA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in data 13 novembre 2007 il Giornale di Brescia dà notizia in prima pagina (a seguire in pag. 8 a firma Daniela Zorat) di un esposto alla Procura della Repubblica di Brescia presentato da un nutrito gruppo di cittadini, artigiani e commercianti, le cui attività imprenditoriali insistono nel centro storico della città, in ordine ad un indiscriminato proliferare di esercizi commerciali intestati a cittadini cinesi;
molte attività commerciali, come denuncia la fonte di stampa, risultano essere state acquistate a valori superiori al corrente prezzo di mercato e allo stesso modo i canoni di locazione corrisposti vanno ben oltre quelli normalmente praticati;
tali esercizi commerciali, cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni, si caratterizzano per essere concentrati tutti in alcune zone e di presentarsi come «attività fotocopia», vale a dire spesso con medesima categoria merceologica e finanche di arredamento;
le attività di vendita vengono gestite da cittadini cinesi che non parlano la lingua italiana tanto che, per presa visione dell'interrogante, tali esercizi, pur essendo sempre aperti, non hanno alcun flusso di clientela che possa giustificare i costi dell'attività posta in essere;
la Camera di Commercio di Milano per il terzo trimestre 2007 ha fornito i dati del registro di ditte individuali in cui appare esemplificativa l'effettiva prolificazione di attività con titolare cinese;
più in particolare, sono 331 le ditte individuali nella sola città di Brescia dove la situazione rispetto ai dati del 2005 ha registrato un incremento del +700 per cento delle attività legate al terziario, un +31,3 per cento di alberghi e ristoranti, un +14,9 per cento rispetto alle attività al dettaglio e all'ingrosso e infine un +60 per cento per altre imprese;
anche per la provincia di Brescia, i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano parlano di un generoso incremento delle ditte individuali, tutte cresciute rispetto al 2005, con in testa l'attività manifatturiera (+23,5 per cento) che addirittura rappresenterebbe il 48 per cento del mercato totale di tale ambito;
l'analisi della Camera di Commercio di Milano riguarda espressamente le sole ditte individuali, restano escluse dal conteggio le società di altra natura che, come è presumibile, se analizzate, aumenterebbero di molto i numeri succitati -:
se siano a conoscenza dei ministri interrogati le proporzioni del fenomeno suesposto e quali siano in merito gli indirizzi politico-economici del Governo;
se, alla luce delle preoccupate istanze dei cittadini, non ritengano di dover procedere ad opportuni controlli sui suddetti cittadini extracomunitari, anche per quanto concerne gli aspetti contributivi e fiscali, nonché all'accertamento della provenienza del denaro per l'apertura e/o l'acquisizione di attività commerciali.
(4-05633)
CAPARINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal 1986 presso il Residence Prealpino sito nel comune di Bovezzo (Brescia) in via Canossi 5/A è andata sviluppandosi e consolidandosi una situazione di sovraffollamento di immigrati extracomunitari, originariamente in larga misura di nazionalità senegalese;
nel corso di questi il Residence Prealpino è diventato luogo di «prima accoglienza» per circa 20.000 immigrati senegalesi sia regolari che, in gran parte, clandestini;
il Residence ha conosciuto in questi anni un gravissimo degrado, dovuto anche
ad un sovraffollamento che ha raggiunto punte anche di 800-850 unità dislocate in 164 tra monolocali e bilocali in grado di ospitare non più di 200 unità;
il 13 gennaio 1990 venne firmata la prima ordinanza di sgombero del Residence Prealpino nel comune di Bovezzo, provincia di Brescia. L'ordinanza non è mai stata eseguita, come del resto non si è mai stato dato corso allo sgombero forzato ventilato nei mesi scorsi a seguito del protocollo d'intesa firmato in Prefettura in quanto sui 179 residenti «censiti» sinora ne sono stati traslocati una cinquantina;
sull'argomento l'interrogante ha presentato l'atto 5-01016 a cui non ha ancora ricevuto risposta;
continua l'impunito e ultradecennale mancato rispetto della legge, sia al Residence Prealpino, sia nell'area circostante dove diritto e legalità restano un miraggio;
in provincia di Brescia gli operatori della sicurezza sono: 650 poliziotti, 1.200 carabinieri, 900 agenti di Polizia urbana e 124 di Polizia provinciale. Il rapporto fra tutori dell'ordine e la popolazione è di un agente ogni 417 abitanti. Se sfrondiamo una percentuale di uomini e donne in divisa adibiti a mansioni di ufficio il rapporto è di un agente ogni 535 abitanti che non è paragonabile al rapporto di un agente ogni 83 abitanti di Gorizia, ma sicuramente significativo per predisporre una efficace azione di prevenzione e repressione degli atti criminosi qualora fossero debitamente diretti, dotati strumentalmente, aggiornati professionalmente, meglio retribuiti -:
quali iniziative il ministero dell'interno ed il Governo intendano adottare, per affrontare e risolvere la non più eludibile situazione creatasi presso il Residence Prealpino sito nel comune di Bovezzo;
se non ritenga inaccettabile che il Governo, anche nelle sue articolazioni periferiche, non abbia ancora individuato le idonee procedure di coordinamento delle forze dell'ordine al fine di dare sicurezza e serenità ai cittadini.
(4-05635)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da un indagine avviata dal quotidiano calabrese La provincia cosentina sulla speculazione edilizia che imperversa nei comuni di Cosenza e Rende, è emersa un'attività di delibere prodotte dai relativi Enti locali, che riguardano un eccessivo ed anomalo numero di lottizzazioni, espansioni d'area e variazioni di destinazioni d'uso;
dalla stessa indagine è emerso che, in particolare, a Rende (Cosenza) alcuni consiglieri, amministratori e dirigenti di quel comune risultano contemporaneamente costruttori e, pertanto, diretti interessati alle delibere consiliari relative a lottizzazioni, espansioni d'area e variazioni di destinazioni d'uso;
sarebbero ben 17 su 30 i consiglieri comunali rendesi che avrebbero, direttamente o indirettamente, rapporti con le costruzioni sull'area territoriale di quel comune;
ai 17 consiglieri si aggiungerebbe l'assessore Pino Caputo, ingegnere ed anch'esso impegnato nel campo della progettazione;
ci sarebbero anche dirigenti comunali che avrebbero rapporti con alcune imprese edili della zona;
il consiglio comunale di Rende (Cosenza), il 7 agosto 2007, ha approvato i Piani Attuativi Unitari (PAU) con la partecipazione al voto di consiglieri titolari di interessi diretti e immediati sui terreni oggetto della deliberazione;
l'oggetto della citata deliberazione consiliare ha riguardato ben 400 mila
metri quadrati di costruzione per un volume, di affari superiore ai 250 milioni di euro, nella vecchia contrada contadina di Rende, trasformata appunto in grande business edilizio (Santa Chiara);
contro la citata delibera consiliare del 7 agosto 2007, ritenuta «illegittima», è stato prodotto ricorso al TAR da parte del gruppo consiliare Rete Democratica;
la speculazione edilizia prosperata e favorita nel comune di Rende ha portato all'avvio di un'indagine da parte della DDA di Reggio Calabria, paventando possibili infiltrazioni mafiose;
ci sarebbe, infatti, stata una segnalazione da parte di un istituto di credito, insospettito dal flusso di movimenti bancari risalenti a tre famiglie, considerate prestanome di gruppi della 'ndrangheta;
perplessità desta all'interrogante il fatto che, in particolare, durante l'ultima competizione elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Rende, siano scesi in campo diversi nomi importanti del mondo dell'edilizia e delle professioni nelle liste a supporto dell'attuale sindaco e tra questi proprio il figlio del progettista del nuovo piano regolatore -:
se non si ritenga necessario ed urgente autorizzare una commissione d'accesso per verificare le eventuali incompatibilità presenti nel consiglio comunale di Rende e le possibili collusioni che avrebbero di fatto autorizzato la speculazione edilizia in atto;
se la procura della Repubblica di Cosenza, anche alla luce di quanto denunziato specificatamente nei mesi scorsi dalla stampa, ha avviato un'adeguata indagine giudiziaria.
(4-05636)
VANNUCCI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è stata diffusa la notizia di un piano di riorganizzazione di presidi della Polizia stradale che prevedrebbe la soppressione di taluni presidi fra i quali sarebbe compreso il commissariato di Civitanova Marche;
l'unico criterio che pare essere assunto è quello della dotazione organica a prescindere da altre valutazioni di ordine logistico e di sicurezza;
il distaccamento di Polizia stradale di Civitanova Marche con un organico effettivo di 17 unità svolge un lavoro molto significativo sia in termini di sicurezza per i cittadini, sia per il numero degli interventi effettuati per gli incidenti rilevati (182 solo nel primo semestre del 2007, in crescita rispetto al 2006) trovandosi in una posizione strategica per la viabilità adriatica;
l'attuale sede della Polizia stradale risulta essere fatiscente tanto da provocare reali e numerosi disagi per tutti coloro che vi operano e che per questo il Ministero dell'interno potrebbero averla inclusa nel piano generale di Pubblica sicurezza, che potrebbe prevederne la soppressione;
è maturata nel frattempo la disponibilità della provincia di Macerata e del comune di Civitanova Marche di collaborare per mettere in atto iniziative che permettano di conservare il distaccamento della Polizia stradale a Civitanova Marche -:
se, all'interno del piano allo studio, sia stato valutato con attenzione il ruolo strategico che assolve la Polizia stradale del distaccamento di Civitanova Marche e se si possa in alternativa mettere in atto ogni possibile iniziativa, anche in rapporto con gli Enti locali territoriali, che possa garantirne la presenza in quella città anche potenziandone compiti e funzioni.
(4-05637)