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Allegato B
Seduta n. 242 del 14/11/2007
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
dagli organi di stampa locali si apprende che nella lista delle aziende metalmeccaniche bergamasche in difficoltà si inserisce ora anche la Plati Elettroforniture di Madone (Bergamo), azienda specializzata nella produzione di cablaggi elettrici ed elettronici;
l'azienda avrebbe intenzione, a breve, di aprire la procedura di mobilità per 52 lavoratori su di un totale di 159 occupati, in particolare, si tratta di 4 impiegati e di 48 operai su di un totale di addetti alla produzione di non più di 60 unità;
la decisione di ridimensionare la produzione in modo così massiccio porterebbe a far divenire lo stabilimento di Madone un puro centro logistico;
la produzione verrebbe, quindi, delocalizzata all'estero dove la Plati conta quattro filiali produttive internazionali in Ungheria, Polonia, Messico e Cina;
la stessa proprietà della Plati sembra aver annunciato di voler chiudere, entro il mese di maggio, anche la Ecab di Madone che si occupa di pre-montaggi elettrici, che ha all'attivo 13 dipendenti -:
quale strategia, in generale, si intenda adottare a livello governativo per tutelare le aziende del settore metalmeccanico con l'obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali complessivi;
se siano a conoscenza della situazione illustrata in premessa e quali interventi intendano assumere, al fine di tutelare i lavoratori interessati della Plati e della Ecab.
(4-05620)
JANNONE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da notizie stampa si apprende che la Mazzini Ici di Zingonia (comune di Ciserano), azienda specializzata nella progettazione di impianti di condizionamento per macchinari utilizzati nell'industria tessile, ha intenzione di effettuare un notevole ridimensionamento del personale;
i provvedimenti colpirebbero 18 lavoratori degli attuali 42 portando così l'organico a 24 dipendenti, dopo che già nel 2004 la Mazzini aveva chiesto la messa in mobilità per 18 persone;
la notizia del ridimensionamento arriva senza preavviso di sorta visto che l'azienda, recentemente, aveva acquisito la Ferman di Lecco, reduce dal fallimento;
la Mazzini Ici è l'ennesima azienda in crisi nella provincia bergamasca -:
se siano a conoscenza della situazione illustrata in premessa e quali interventi i Ministri intendano adottare in proposito, al fine di tutelare i lavoratori della Mazzini Ici.
(4-05621)
JANNONE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la Nuova Magrini Galileo S.p.A., è una società che opera da 104 anni sul territorio italiano e mondiale;
fino a settembre 2006, era costituita da tre stabilimenti, uno a Cairo Montenotte (Savona), 120 dipendenti, uno a Stezzano (Bergamo), 110 dipendenti, e un altro a Battaglia Terme (Padova), 220 dipendenti, a queste quote occupazionali va aggiunto un indotto di circa 300 persone;
la NMG ha sempre progettato, costruito e venduto interruttori e trasformatori di alta e altissima tensione;
la NMG è leader in Italia, il 60 per cento degli interruttori installati nelle centrali ENEL e TERNA sono di sua concezione e produzione;
nel 2005 è stata acquistata da Siemens ed è ora sottoposta alla procedura di liquidazione -:
quali misure si intendano assumere per salvare le sorti di una azienda che da circa 100 anni opera nel settore energetico anche e soprattutto al fine di tutelare i lavoratori interessati dalla crisi in atto.
(4-05624)
JANNONE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da notizie stampa si apprende che la crisi dello stabilimento di Costa di Mezzate (Bergamo) della Z Bavelloni S.p.A., porterà alla chiusura del sito produttivo;
la sede centrale della Bavelloni si trova a Bregnano (Como). L'azienda, che produce macchinari e utensili per la lavorazione del vetro, fa parte della divisione Glaston Technologies del gruppo finlandese Kyro, quotato in borsa a Helsinki;
per 32 lavoratori, dei 39 in organico a Costa di Mezzate, il 7 settembre 2006, infatti è stata aperta una procedura di mobilità. Per i restanti 7, in quanto figure professionali legate alle attività di assistenza per le quali la sede di dipendenza non ha importanza, la mobilità non verrà attivata;
altra sorte avranno invece i dipendenti della sede centrale di Bregnano (Como) in quanto su 200 addetti, in 38 risultano in esubero -:
se siano a conoscenza della situazione illustrata in premessa e quali interventi i Ministri intendano adottare in proposito, al fine di tutelare i lavoratori dello stabilimento di Costa di Mezzate.
(4-05628)
LAGANÀ FORTUGNO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
Findomestic, azienda leader italiana nel credito al consumo, è una società specializzata nell'erogazione di finanziamenti per l'acquisto di beni e servizi ad uso privato, dal 1999 è una banca, ma concentra la sua attività sull'offerta di servizi finanziari;
Findomestic rappresenta da sola, ad oggi, l'11 per cento del mercato italiano, nel 2006, ha fatto registrare nel primo semestre 2007 un utile di 42,2 milioni di euro, e conta circa 2.200 dipendenti in Italia, oltre a 117 uffici in 48 città;
lo scorso 7 settembre il CDA di Findomestic ha deliberato un piano industriale che prevede una «razionalizzazione» drastica, una ristrutturazione pesante in realtà tipica delle aziende in condizioni di crisi profonda;
il piano prevede, infatti, la chiusura di 40 agenzie e di 15 centri gestione recuperi, con relativa concentrazione della rete su pochi grandi punti operativi nazionali (6 città), e con una ricaduta dirompente sul personale, quantificata in circa 360 posizioni in mobilità territoriale, 330 in mobilità funzionale e 93 esuberi, su un organico totale pari a 2.300 lavoratori;
il ridimensionamento-concentrazione operativo è così drastico da comportare per i dipendenti esuberi, chiusura di sedi, oltre ad una previsione pesantissima di mobilità geografica di lungo raggio, con centinaia di trasferimenti extra regionali;
è forte la preoccupazione per l'impatto sociale e le conseguenze derivanti dal piano di ristrutturazione presentato dall'azienda in particolare per la tenuta occupazionale;
il massiccio piano di mobilità territoriale dei dipendenti di Findomestic in tutta Italia rischia, nei fatti, di trasformarsi in una strategia di licenziamenti indotti, perché i lavoratori e le loro famiglie,
di fronte all'impatto economico che un trasferimento forzato comporta, si troverebbero costretti a licenziarsi;
le ripercussioni del piano di riorganizzazione di Findomestic nel sud Italia e in particolare in Calabria (i lavoratori calabresi a rischio sono oltre il 70 per cento) dove il problema del lavoro è più sentito che al nord e dove le difficoltà economiche delle famiglie sono più drammatiche, possono assumere una portata decisamente dirompente sul tessuto sociale e produttivo di territori già così provati -:
se i Ministri competenti intendano intervenire con gli strumenti offerti dalla legislazione vigente in materia in difesa della situazione occupazionale dei lavoratori Findomestic.
(4-05634)