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Allegato B
Seduta n. 245 del 19/11/2007
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta scritta:
MELLANO. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
attraverso le «reti fisse e mobili, fonia e dati» della società Wind Telecomunicazioni S.p.A., in quanto fornitore Consip e Cnipa, transitano servizi di comunicazione nevralgici inerenti sia al Governo del Paese (Presidenza del Consiglio, molti Ministeri, Regioni, Comuni, ASL, eccetera), sia ai sistemi di controllo della trasmissione elettrica, sia alla pubblica sicurezza;
fonti di stampa hanno riportato che la società Wind, saldamente in mano all'imprenditore egiziano Naguib Sawiris avrebbe annunciato una drastica riduzione di fatturato a seguito del provvedimento del Governo di cancellazione dei cosiddetti «diritti di ricarica»;
l'acquisizione di Wind è stata effettuata dall'imprenditore Naguib Sawiris con l'utilizzo di una leva finanziaria molto spinta (una operazione di leverage buy out) con notevole aumento dei rischi e la necessità di subordinare le scelte industriali alle necessità finanziarie, in quanto sull'azienda grava debito per oltre 6 miliardi di euro (a fronte di un fatturato 2006 di 4 Mld-tbc);
Wind Telecomunicazioni il 22 ottobre scorso ha presentato alle Organizzazioni Sindacali uno studio di fattibilità riguardante massicci trasferimenti di personale da Milano a Roma, personale occupato in attività di Mktg, Sviluppo Prodotti e nelle
attività di eccellenza relative alla telefonia fissa, finora localizzate in gran parte nel comprensorio milanese;
questo massiccio trasferimento di persone si tradurrebbe forzatamente in licenziamento per molti dipendenti (fra cui decine e decine di madri e padri di famiglia);
per le centinaia di dipendenti trasferiti, tale azione si tradurrebbe in uno snervante pendolarismo fisico tra Milano e Roma, inconcepibile nella odierna società delle telecomunicazioni a maggior ragione se causato proprio dalla decisione di una Azienda di telecomunicazioni;
inevitabilmente e incontestabilmente tutto ciò si rifletterebbe per anni sulla capacità dell'Azienda di continuare a fornire i servizi di eccellenza richiesti dalla Clientela tutta e da quella Consip e Cnipa (e quindi dalla P.A.) -:
se le finanze dello Stato dovranno essere impegnate per far fronte agli ammortizzatori sociali dovuti alla disoccupazione (diretta ed indotta) in conseguenza del forzato trasferimento di centinaia di dipendenti da Milano a Roma;
se nell'odierno contesto produttivo e competitivo non trovi inconcepibile che una Azienda di telecomunicazioni, allo scopo di «migliorare la propria efficienza» invece di ricorrere a forme di telelavoro, utilizzo di «tele centri» o «tele cottage», videocomunicazione individuale e collettiva, messaggistica on-line, non trovi di meglio che comportarsi come una fonderia di fine 800 e trasferire forzatamente centinaia di dipendenti a 600 km dalla loro attuale residenza;
se non ritenga per questo opportuno attivarsi nei confronti di Wind Telecomunicazioni al fine di informare la dirigenza e la proprietà delle iniziative della Unione Europea e del Governo stesso volte a ridurre la mobilità fisica (allo scopo di contenere consumi energetici, inquinamento, stress fisici) e ad incentivare l'utilizzo delle telecomunicazioni, il tutto per far rientrare il prospettato piano di trasferimenti;
se non ritenga di intervenire per ricordare all'Azienda che in un mercato libero e sano i rischi finanziari presi dalla Proprietà non devono gravare sul lavoro dei dipendenti bensì sul patrimonio e sulla capacità di rischio dell'imprenditore;
se il Governo intenda attivarsi nei confronti di Wind Telecomunicazioni S.p.A. al fine di valutare l'opportunità di bloccare i trasferimenti dalla sede milanese a quella di Roma, tutelando nel contempo l'integrità di Wind Telecomunicazioni SPA garantendone gli attuali livelli occupazionali.
(4-05693)