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Allegato A
Seduta n. 247 del 21/11/2007
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(Sezione 7 - Misure per la tutela delle donne vittime di violenze)
DIOGUARDI. - Al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
la drammatica fine della signora Sabina Giambelluca, di anni 26, deceduta all'ospedale civico di Palermo l'8 novembre 2007, pone con forza il problema, nel nostro Paese, della violenza sulle donne, soprattutto in ambito familiare, come risulta da recenti statistiche in materia;
la giovane signora quando si è recata, accompagnata dal convivente, presso il pronto soccorso dell'ospedale era in condizioni critiche e il bambino che portava in grembo era già morto da quattro giorni;
la signora è deceduta, a quanto sembra, per un grave attacco di setticemia;
sul caso sta indagando la magistratura, sia perché il corpo della signora Giambelluca era ricoperto di lividi ed ecchimosi, sia perché la stessa si era recata il giorno 1o novembre 2007 al pronto soccorso del policlinico di Palermo per farsi visitare, senza che le fosse riscontrato nulla;
la stessa signora si era presentata più volte presso le autorità competenti per denunciare i maltrattamenti subiti dal convivente, senza riuscire ad ottenere nulla se non vedere le proprie denunce finire insieme alle numerose altre in merito ai maltrattamenti e le molestie in famiglia;
quanto accaduto dimostra, quanto meno, un clima di indifferenza e incompetenza in merito ai problemi legati alle tematiche della violenza sulle donne;
al di là del caso specifico, sul quale sarà compito della magistratura accertare tutte le eventuali responsabilità dei sanitari che la visitarono e del convivente, si ripropone con forza la necessità di attivare, con tutta la dovuta e necessaria rapidità, una rete nazionale e territoriale in grado di tutelare le donne da questa crescente ondata di violenza -:
se non si ritenga necessario ed urgente, stante anche gli impegni presi sulla tematica specifica della tutela delle donne vittime di violenze, attivare immediatamente un piano nazionale antiviolenza, ramificato anche a livello locale, che veda al suo interno corsi di formazione e preparazione specifica per tutti i soggetti che lavorano nei servizi sanitari, sociali e di protezione, coinvolti in simili episodi, in
raccordo con i centri antiviolenza per le donne che vanno ulteriormente rafforzati e pubblicizzati, al fine di contrastare efficacemente la violenza contro le donne.
(3-01450)
(20 novembre 2007)