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Allegato B
Seduta n. 248 del 22/11/2007
SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta in Commissione:
BOCCI, DI GIROLAMO, SERENI e STRAMACCIONI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la Commissione europea in data 20 novembre 2007, ha deciso che, alla luce delle norme in materia di aiuti di Stato del trattato CE, gli aiuti al funzionamento di importo pari a circa 80 milioni di euro che l'Italia ha concesso, a partire dal 2005, sotto forma di tariffa elettrica agevolata sono incompatibili con il mercato unico e devono essere recuperati presso i beneficiari;
tale decisione investe in particolare gli impianti produttivi di ThyssenGroup (acciaio), Cementi (cementi) e Terni Nuova Industrie Chimiche (prodotti chimici) situati in Umbria;
la Commissione ha concluso che la proroga della tariffa elettrica fino al 2010 costituisce un aiuto al funzionamento, in quanto la tariffa agevolata non può più essere considerata di natura risarcitoria e il suo unico effetto è quello di migliorare la posizione concorrenziale dei beneficiari. Tali aiuti alterano la concorrenza e gli scambi tra Stati membri e sono quindi vietati dal trattato CE;
questa decisione rischia di creare conseguenze drammatiche per la situazione economica, produttiva e occupazionale dell'area;
è in atto una forte mobilitazione delle istituzioni locali, giustamente preoccupate della grave situazione venutasi a creare non solo dal punto di vista del risarcimento economico quanto delle prospettive di competitività del sito ternano per il futuro -:
quali siano le controdeduzioni allo studio del Governo per evitare la conferma della pesante decisione comunitaria di cui in premessa e quali iniziative si intendano intraprendere per assicurare una positiva soluzione dell'intera vicenda.
(5-01807)
Interrogazione a risposta scritta:
SPERANDIO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
Il 15 giugno 2006 l'interrogante ha presentato un'interrogazione a risposta scritta, la n. 4-00261, al ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che ad oggi non ha avuto risposta;
nella citata interrogazione si dava conto dell'attività del Consorzio agrario provinciale di Ferrara in liquidazione coatta amministrativa;
le finalità dell'istituto della liquidazione coatta amministrativa, le peculiarità dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio nonché la necessità di assicurare le dovute tutele al ceto creditorio erano esigenze già considerate nel precedente atto;
tuttavia sin da quando, nell'aprile del 2006, il Commissario liquidatore del CAP di Ferrara, nonché vice presidente della società Pegaso srl, avvocato Giampiero Martini, è stato nominato Commissario liquidatore anche del Consorzio agrario di Rovigo, il CPA di Rovigo è di fatto divenuto, secondo l'interrogante, una succursale del Consorzio di Ferrara, a cui è stata di fatto devoluta ogni attività, regolarmente poi assorbita dalla società Pegaso srl;
il piano industriale del Consorzio rodigino - commissionato alla società Nomisma di Bologna - rischia, secondo l'interrogante di mettere a repentaglio i posti di lavoro dei dipendenti del Consorzio;
da quando si è insediato l'avvocato Martini presso il CAP di Rovigo, le consulenze, soprattutto legali, sono aumentate in termini numerici esponenziali -:
in ragione di quali determinazioni il Consorzio agrario provinciale di Ferrara
sia stato autorizzato ad investire il patrimonio aziendale in partecipazioni azionarie (capitale a rischio) e con quali garanzie per il ceto creditorio considerato che le attività proprie di questo Consorzio agrario provinciale vengono ora svolte da una società azionaria senza soggiacere al controllo dell'Organo di vigilanza ministeriale facente capo al Ministero delle attività produttive;
in ragione di quali autorizzazioni al Consorzio agrario provinciale di Ferrara sia stato consentito di partecipare alla costituzione di una società a responsabilità limitata e/o per azioni senza peraltro aver preliminarmente inserito negli statuti delle stesse clausole di salvaguardia o gradimento alla circolazione dei titoli o delle quote in grado di salvaguardare lo stesso Consorzio agrario provinciale;
quali siano i motivi, vista la relazione al Bilancio 2004 del Consorzio agrario provinciale di Parma e considerato il processo di aggregazione messo in atto dal Consorzio agrario provinciale di Ferrara, che hanno escluso da questa operazione la Società agricola padana srl «... facente capo al Consorzio Agrario Provinciale di Ferrara»;
quali garanzie siano state poste in essere al fine di assicurare pieno o parziale soddisfacimento del ceto creditorio mediante l'equivalente finanziario del capitale investito nelle operazioni speculative tra le società citate;
atteso che il patrimonio dell'Ente è stato così investito, a quanto ammontano gli interessi maturati o maturandi (alla data della presente interrogazione), relativi ai creditori privilegiati non soddisfatti;
quali cautele siano state poste in essere al fine di garantire che l'attività svolta dalle società operative non sfuggano, a seguito delle predette operazioni, all'attività di vigilanza degli organi preposti dal Ministero e dalla legge.
(4-05747)