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Allegato B
Seduta n. 25 del 13/7/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
CARUSO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Enpam (Ente nazionale di previdenza assistenziale dei medici e odontoiatri) è proprietario di circa 88 unità immobiliari, concentrate nel complesso residenziale di «Gran potenza» in Benevento, nel quartiere Rione Libertà;
dette unità immobiliari fanno parte di un complesso residenziale di circa 250 alloggi e sono state costruite all'inizio degli anni '90 dalla GESIM s.r.l e vendute nel corso della realizzazione del complesso agli Enti previdenziali: 3 edifici (di cui gli 88 alloggi in questione) venivano acquistati dall'ENPAM ed i restanti dall'INADEL, ora INPDAP;
dette unità immobiliari in larga misura in cattivo stato di conservazione, sono locate a privati, per uso abitazione, secondo la normativa vigente in materia di locazione degli immobili di proprietà degli enti previdenziali, con rapporti contrattuali che si protraggono da diversi anni;
in data 13 marzo 1998 l'INPDAP avvisava i propri conduttori dell'intenzione di dismettere il proprio patrimonio immobiliare in seguito all'emanazione del decreto legislativo 16 febbraio 1996, n. 107, e negli anni successivi (2003-2004) furono avviate le procedure di vendita secondo le condizioni fissate dalla legge 23 dicembre 1996, n. 662 (prezzo di mercato degli alloggi liberi, diminuito del 30 per cento);
in data 5 marzo 2005 la quasi totalità degli inquilini degli alloggi ENPAM manifestò la volontà di procedere all'acquisto, ai sensi del decreto legislativo n. 104 del 1996 e successive modificazioni, dell'immobile condotto in locazione;
nel mese di luglio 2005 i conduttori vengono avvisati che l'ENPAM ha venduto in blocco non solo le unità immobiliari di Benevento ma anche quello di altre città del centro sud, alla PIRELLI-Real ESTATE, avviando il fondo «DIOMIRA», un fondo misto ad apporto e per cassa specializzato nel trading residenziale destinato ad investitori qualificati, la cui durata prevista è di cinque anni. DIOMIRA quindi viene costituito mediante l'apporto da parte dell'ENPAM di 19 immobili a prevalente destinazione residenziale, con un valore di conferimento pari a 149 milioni di euro. In tal guisa l'ENPAM diventa il primo ente previdenziale privatizzato ad aver scelto la nuova formula del fondo immobiliare chiuso ad apporto per dimettere una parte del proprio patrimonio immobiliare, al fine di massimizzare il valore di cessione ed accelerare il processo di dismissione. L'apporto dell'ENPAM costituisce il primo investimento del fondo DIOMIRA cui faranno seguito ulteriori conferimenti di immobili a prevalente destinazione residenziale che porteranno ad una significativa crescita del valore di fondo;
nei mesi successivi la Pirelli RE e il Fondo DIOMIRA hanno immediatamente avviato la procedura di vendita degli alloggi, ad avviso dell'interrogante, senza alcuna considerazione per il tenore reddituale degli inquilini e per l'ubicazione degli insediamenti, concentrati nel quartiere più povero della città. Il prezzo di vendita stabilito dalla Pirelli RE risulta, secondo l'interrogante, vertiginosamente
elevato soprattutto se messo in relazione al prezzo di vendita di identici alloggi (perché situati nello stesso complesso) stabilito dall'INPDAP nel 2003. Infatti il costo di un alloggio di proprietà INPDAP è pari a circa 50.000 euro invece il costo di un identico alloggio di proprietà Pirelli Re e Fondo DIOMIRA è pari a circa 120.000 euro;
l'osservatorio dei valori immobiliari dell'Agenzia del territorio, in seguito ad un sopralluogo dei suddetti alloggi, ha effettuato una stima tenendo in considerazione inoltre il cattivo stato di conservazione in cui versano stabilendo un costo di gran lunga minore a quello richiesto dalla Pirelli RE;
gli inquilini, pertanto, per il semplice fatto di essere parificati per legge ai conduttori di un proprietario privato, si sono visti costretti a valutare offerte di vendita in prelazione e, soprattutto, a dover rapportarsi ad un proprietario non più vincolato a politiche di preservazione dei redditi da locazione ma, piuttosto, incentivato alla dismissione a privati con conseguente messa a rischio della stabilità del diritto alla casa per i fittuari -:
in che modo, con quali atti e in che tempi s'intenda intervenire in questa vicenda, attraverso un atto urgente che chiarisca se le disposizioni del decreto legislativo n. 104 del 1996, e del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, sono applicabili anche agli enti previdenziali privatizzatisi successivamente all'entrata in vigore dello stesso decreto legislativo, in quanto i cittadini confidavano in una legge per vedere esaudita una legittima aspirazione, quella dell'acquisto della propria casa senza alcun fine speculativo, evitando da un lato la disparità di trattamento con altri inquilini e dall'altro l'inasprimento di una conflittualità e di una tensione sociale, già alta anche nel caso di specie, su un problema così delicato come quello della casa di abitazione.
(4-00551)
CAMPA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la normativa vigente impedisce ad una fascia di contribuenti di poter dedurre le spese sostenute per l'assistenza medica in caso di grave malattia. È il caso di un cittadino di Camposano (Napoli) che è costretto ad ingenti spese per assistere la moglie affetta da sclerosi multipla, che la costringe alla quasi totale invalidità. Poiché la consorte percepisce una pensione d'importo cosi modesto, che non è nemmeno soggetta alla tassazione dell'Irpef, per un drammatico paradosso non può però porsi a carico del marito perché ha un reddito superiore a 2.840,52 euro;
si tratta, secondo l'interrogante, di una vera beffa per quella famiglia e per tante altre che possono contare su un cumulo modesto che impedisce loro di beneficiare dell'importante detrazione delle gravose spese mediche e di assistenza, come invece avviene per coloro che hanno redditi grandemente superiori. Va considerato anche che il tetto dei 2.840,40 euro è stato stabilito dal decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e mai rivalutato;
di fronte a queste stridenti sperequazioni, appaiono retoriche le iniziative che dedicano eclatanti manifestazioni in favore dei disabili, della famiglia e degli anziani. Nostro dovere è intervenire e per aiutare cittadini in gravi difficoltà che pur colpiti dalla malasorte, devono sopportare anche le ingiustizie di uno Stato distratto. È per questo che il sottoscritto ha formulato la presente interrogazione -:
se intenda intervenire, con sollecitudine, per porre fine a questa gravissima sperequazione che secondo l'interrogante, mostra evidenti ingiustizie a livello morale e sociale.
(4-00552)