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Allegato B
Seduta n. 257 del 13/12/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta scritta:
LAURINI, PAOLO RUSSO, NICOLA COSENTINO, CESARO e AZZOLINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'inizio dell'emergenza rifiuti in Campania risale all'11 febbraio 1994, data in cui il Governo varò il primo decreto per la gestione dell'emergenza, affidando contestualmente al Prefetto di Napoli l'incarico di Commissario straordinario del Governo per fronteggiare l'emergenza;
la regione Campania era stata tra le prime in Italia (preceduta soltanto da Lombardia, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta) a dotarsi il 19 novembre 1973 della legge n. 23 concernente i «finanziamenti regionali per la costruzione, ampliamento e completamento di impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani», stanziando la somma di 30 miliardi di lire, inspiegabilmente mai utilizzati, come ha segnalato recentemente anche il più diffuso quotidiano del Mezzogiorno, Il Mattino di Napoli;
negli ultimi dodici mesi il Governo con i decreti-legge n. 263 del 2006 e n. 61 del 2007 è stato costretto ad intervenire per fronteggiare una nuova emergenza legata alla gestione dei rifiuti, stanziando ben 20 milioni di euro, necessari a pagare gli stipendi dei dipendenti dei consorzi (più di 18 creati dal 1999), che gravano per ben 5 milioni di euro al mese;
nello stesso periodo si sono avvicendati due Commissari straordinari, in persona del dottor Guido Bertolaso e dal 7 luglio 2007 del prefetto Alessandro Pansa, succeduti nello stesso incarico al prefetto Corrado Catenacci;
precedentemente, nel periodo tra il febbraio 2000 e il maggio 2004, il Commissariato fu rettodalPresidente della Giunta Regionale, Antonio Bassolino e, in quegli anni, l'onere della gestione commissariale a carico dello Stato fu di 250.000 euro nel 2000, 698.000 euro nel 2001, 1.130.000 euro nel 2002 e 1.140.000 euro nel 2003, superando di gran lunga quelli degli anni precedenti, senza che venissero apportate misure efficaci e stabili per la risoluzione del grave stato di emergenza;
il 27 maggio 2007 il Corriere della sera ha pubblicato i risultati di un'analisi epidemiologica commissionata dalla Protezione Civile, che ha evidenziato la diretta correlazione tra la mala gestione dei rifiuti urbani sulla salute della popolazione, anche a causa della presenza di discariche abusive: in particolare si è registrato l'aumento di tumori ai polmoni e fegato, linfomi e sarcomi e malformazioni congenite fino all'84 per cento e un aumento della mortalità del 12 per cento per le donne e del 9 per cento degli uomini;
il 27 giugno 2007 la Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per la preoccupante crisi dei rifiuti che coinvolge Napoli e il resto della regione Campania, ritenendo che gli impianti regionali per lo smaltimento dei rifiuti siano inadeguati e presentino grossi rischi per la diffusione di malattie e per l'ambiente, in evidente violazione della normativa UE sui rifiuti;
il 31 luglio 2007 la Procura della Repubblica di Napoli ha depositato le richieste di rinvio a giudizio per 28 dei 29
indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'emergenza rifiuti in Campania, ipotizzando i reati di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture;
tra gli indagati risulta il Presidente della Regione onorevole Antonio Bassolino con riferimento ai contratti di appalto conclusi negli anni del suo incarico di Commissario straordinario, che avrebbero aggravato e «stabilizzato» l'emergenza;
la trasmissione Report occupandosi, nella puntata del 14 ottobre 2007, dell'emergenza rifiuti in Campania, ha denunciato dettagliatamente gli enormi sprechi che sarebbero costati alla Regione Campania ben 28 milioni di euro di costi impliciti, con trasferimenti del debito sulle gestioni future;
in 14 anni di commissariamento, la Campania ha goduto nel complesso di finanziamenti dallo Stato per ben 1 miliardo e 300 milioni di euro e esisterebbero ad oggi passività per oltre 500 milioni di debiti;
la protezione civile ha calcolato che, tra consorzi e società partecipate, sono 12.000 gli addetti alla raccolta dei rifiuti in Campania, cioè uno ogni 400 abitanti, laddove la media italiana è 1 ogni 9.000 abitanti -:
se non ritengano di dar corso immediatamente a tutti gli approfondimenti necessari a far luce sulle gravi responsabilità emerse fornendo al Parlamento e al Paese i doverosi e non più rinviabili chiarimenti:
a) sulle ragioni dell'assoluta carenza di una seria e moderna progettualità che tenesse conto delle più avanzate soluzioni tecniche per la soluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti;
b) in ordine allo stesso corretto impiego da parte dei Commissari Straordinari degli enormi finanziamenti avuti dallo Stato, che hanno prodotto sino ad oggi più di cinque milioni di «ecoballe» di impossibile smaltimento, nel quotidiano acuirsi in tutta la regione della gravissima emergenza igienico-sanitaria.
(4-05898)