Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 257 del 13/12/2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 22 luglio 2005 si concluse con il suo fallimento l'OPA della ABN AMRO lanciata sulle azioni della banca Antonveneta;
il 23 luglio 2005 la Consob dichiarò la presenza di concerto tra la Banca popolare di Lodi, che aveva il pacchetto di maggioranza dell'Antonveneta, e gli altri operatori di borsa, imponendo alla Popolare di Lodi un'OPA obbligatoria totale sull'Antonveneta;
il 25 luglio 2005 la procura di Milano sequestrò il pacchetto di maggioranza delle azioni Antonveneta, di proprietà della Popolare di Lodi, affidandole ad un custode giudiziario, remunerato poi con una parcella di 6 milioni di euro;
il sopradetto custode giudiziario, di cui vorremmo conoscere l'identità, nell'assemblea della banca Antonveneta convocata qualche giorno dopo per eleggere il nuovo consiglio di amministrazione, si astenne dall'esercitare il proprio diritto-dovere di presentare una propria lista con amministratori indipendenti, lasciando così che il socio di minoranza, l'ABN AMRO, con il 29 per cento delle azioni acquisisse il controllo della gestione della banca, a distanza di pochi giorni dal fallimento della sua OPA;
alla luce di questi elementi appare necessario conoscere se tale grave comportamento sia stato frutto di un'autonoma decisione del custode giudiziario o l'esecuzione di una direttiva giuntagli dall'esterno della banca Antonveneta o dal suo interno;
secondo gli interroganti tale decisione è stata lesiva del diritto del pacchetto di maggioranza delle azioni di Antonveneta e rappresenta un incomprensibile favore al socio di minoranza, cui ha trasferito il controllo della banca contro le decisioni del mercato -:
se la Consob abbia assunto iniziative in merito per difendere le regole dei mercati finanziari e i diritti di tutti gli azionisti;
se risultino avviate indagini dalla procura di Milano per comprendere le motivazioni per le quali il custode giudiziario ha trasferito il controllo della banca Antonveneta al suo socio di minoranza e se questa decisione non abbia creato un illecito arricchimento dello stesso, attraverso la consumazione di uno o più reati finanziari.
(2-00893)
«Cirino Pomicino, Catone, Nardi, Francesco De Luca, Del Bue, Barani».
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
l'ex Servizio centrale degli ispettori tributari (Secit), nato nel 1980 per tenere sotto controllo i conti pubblici italiani, oggi è più che mai una realtà misteriosa;
da oltre sei anni la mission del Servizio non è chiara e non sono trasparenti secondo l'interpellante né i costi, né i criteri di gestione dell'attività;
il decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999 ha rivoluzionato le attribuzioni dell'organismo, che da pool di superispettori chiamati a esercitare un controllo sull'amministrazione finanziaria è diventato un club di esperti con compiti poco definiti;
il 3 luglio 2003 il decreto delegato n. 173 ha stabilito che gli atti degli esperti sono sottoposti a vincolo di riservatezza, cavillo che l'istituto sfrutta per trincerarsi dietro il silenzio e sottoponendo a secretazione solo i dossier degli esperti, mentre sul resto dell'attività e degli atti dovrebbe esserci massima trasparenza;
inoltre non risulterebbero chiari né i costi dell'attività né è noto all'interpellante se esista un rendiconto economico annuale o se la Corte dei conti esegue (o ha mai eseguito) un controllo specifico;
ad oggi non è chiaro come la struttura organizzativa è stata alleggerita né di quale entità sia il monte stipendi dell'intero personale, nonostante lo stesso provvedimento del 2003 abbia portato il tetto dei dipendenti da 200 a 100 in linea con il ridimensionamento del ruolo del Secit;
l'istituto conta 45 consulenti, compreso il direttore, divisi in 4 gruppi, di cui 15 liberi professionisti o, comunque estranei alla pubblica amministrazione, mentre trenta comprendono funzionari del Tesoro, del Dipartimento per le politiche fiscali e della Ragioneria, giudici contabili, e magistrati ordinari, quattro sono ufficiali della Guardia di Finanza e magistrati ordinari, dieci arrivano dalle Università, uno dalla Banca d'Italia e uno dal Fondo monetario internazionale -:
se sia in grado di fornirci precisi dati relativi ai costi di funzionamento del Secit e l'entità degli onorari dei diversi livelli;
quali siano le motivazioni di tanta riservatezza sull'attività del servizio e delle sue relazioni, pubblicate solo fino al 2003;
se vi siano provvedimenti normativi in atto per sancire adeguati controlli sull'intera macchina organizzativa.
(2-00894)«Volontè».
Interrogazione a risposta orale:
D'AGRÒ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 10 dicembre scorso si è tenuta l'Assemblea pubblica convocata dal sindaco di Noventa Vicentina (Vicenza), per discutere ed assumere le opportune azioni volte a scongiurare la ventilata proposta di riduzione delle giornate lavorative dell'Agenzia delle Entrate di Vicenza 2, sezione staccata di Noventa Vicentina;
nel corso dell'Assemblea, cui hanno partecipato numerosi assessori, consiglieri e professionisti tecnici ed economici, molteplici sono stati gli interventi tendenti a scongiurare una simile eventualità;
la proposta di riduzione, inoltre, è stata fatta propria dalla Direzione dell'Agenzia di Vicenza e dai responsabili della Direzione Regionale dell'Agenzia di Venezia che hanno avallato la necessità di razionalizzare i servizi dell'area fiscale nella Terra Berica;
nella zona Nord della Provincia di Vicenza insistono 5 Agenzie delle Entrate e i contribuenti di questi circondari distano da Vicenza da un minimo di 18 chilometri ad un massimo di 29 chilometri circa, mentre i contribuenti del circondario di Noventa Vicentina, per recarsi all'Agenzia di Vicenza 2, devono percorrere circa 35 chilometri -:
se non ritenga opportuno favorire un'adeguata riqualificazione dell'Agenzia delle Entrate di Noventa Vicentina, al fine di assicurare servizi efficienti ed efficaci ad una vasta area di territorio, anche attraverso l'assegnazione periodica di un funzionario competente e specializzato a trattare le varie tematiche.
(3-01495)
Interrogazione a risposta scritta:
HOLZMANN. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'articolo n. 72, terzo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, indica le agevolazioni riferite all'imposta sul valore aggiunto di cui sono beneficiari le sedi di organismi internazionali;
la legge n. 279 del 15 dicembre 2005 ha ratificato e dato esecuzione alla decisione VII/2 della Conferenza delle Alpi sul Segretariato Permanente della Convenzione per la protezione delle Alpi nonché dell'Accordo tra il Governo italiano ed il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi firmato in Bolzano dal Ministro degli esteri italiano il 13 settembre 2003 che istituisce la Sede operativa distaccata a Bolzano del Segretariato stesso;
il Segretario della Convenzione delle Alpi ha richiesto e successivamente sollecitato nei mesi scorsi agli Uffici dell'Amministrazione delle Entrate competenti per territorio le indicazioni operative al fine di poter concretamente usufruire dell'esenzione nell'applicazione dell'Imposta su valore aggiunto sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate in suo favore, da ritenersi non soggette ad imposta ai sensi degli articoli 8, 8-bis e 9 del citato decreto del Presidente della Repubblica;
atteso che tali chiarimenti sono presupposto per il pieno ed efficace funzionamento della sede operativa della Convenzione delle Alpi a Bolzano, sulla quale l'Italia ha investito significative energie tramite la provincia autonoma di Bolzano, il comune di Bolzano ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
considerato che la sede di Bolzano, se si protrarrà l'attuale stato di inadempienza rispetto alle previsioni di legge riferite al trattamento Iva, rischia una penalizzazione rispetto alla sede di Innsbruck che gode, invece, pienamente da parte dello Stato austriaco del regime di esenzione Iva, con ripercussioni anche rispetto all'assunzione di personale locale da contrattualizzare secondo le disposizioni di legge vigenti in Italia -:
per quale motivo alla data odierna la legge n. 279/2005 non ha ancora trovato attuazione in riferimento a quanto previsto dall'articolo 72 del decreto del Presidente della Repubblica 633/1972 per quanto riguarda l'esenzione dall'Imposta sul valore aggiunto;
quali difficoltà impediscono agli Uffici territorialmente competenti di fornire al Segretario della Convenzione delle Alpi le richieste indicazioni operative in merito
all'esenzione della sede operativa della Convenzione delle Alpi di Bolzano dall'applicazione dell'Imposta sul valore aggiunto;
quali passi intenda fare per promuovere la definizione in tempi ravvicinati dei problemi sollevati nella presente interrogazione, nella consapevolezza dell'importanza per l'Italia di ospitare la sede operativa della Convenzione delle Alpi.
(4-05892)