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Allegato B
Seduta n. 258 del 14/12/2007
TESTO AGGIORNATO AL 19 DICEMBRE 2007
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
in data 25 luglio 2007, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale ha risposto all'interrogazione 5-01328 dei deputati Bono e Lo Presti con cui venivano richieste notizie su un notevole ammanco di cassa riscontrato nella gestione della cassa di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti commercialisti;
malgrado la dinamica dei fatti e la denuncia, presentata dal Collegio dei sindaci della cassa alla Procura regionale della Corte dei conti per il Lazio, lasciassero intravedere uno scenario inquietante e bisognoso di chiarimento, la risposta del Governo è apparsa agli interroganti evasiva e superficiale e, quindi, del tutto insoddisfacente;
purtuttavia, nella risposta il Governo ha dichiarato di avere avviato una istruttoria diretta alla verifica della effettiva sussistenza dei presupposti per giustificare l'adozione di provvedimenti di controllo sostituivo nei confronti della Cassa;
nel frattempo altri elementi, altrettanto inquietanti, sono emersi in ordine alla complessiva gestione della previdenza dei ragionieri e periti commerciali;
rimane ancore irrisolto il tema di come conciliare l'aspetto previdenziale, legato alla esistenza di due distinte Casse professionali, rispetto alla unificazione dell'Ordine dei dottori commercialisti con l'Albo dei ragionieri e periti commerciali e, in particolare, quale soluzione offrire ai nuovi iscritti all'ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili a partire dal 1o gennaio 2008, data di avvio dell'Ordine unificato;
se le risorse economiche e finanziarie delle casse di previdenza e assistenza professionali, sono giuridicamente di proprietà esclusiva degli iscritti, e in tal senso costituzionalmente tutelate, e finalizzate, quindi, alla soddisfazione delle loro legittime aspettative, in funzione dei versamenti effettuati nel tempo e che, in nessun caso, possono costituire illegittimo ristoro per le aspettative di soggetti diversi da quelli che hanno contribuito alla loro formazione -:
quale sia l'esito della istruttoria di cui alla risposta del 25 luglio 2008, all'interrogazione 5-01328 e quali iniziative il Governo abbia intrapreso per fare chiarezza in tutta l'intricata vicenda, che ha registrato dinamiche particolarmente inquietanti, che complessivamente hanno consentito la sottrazione della considerevole somma di ben 7 milioni di euro dalla disponibilità della Cassa dei ragionieri,
in particolare se siano state appurate le ragioni per cui la Cassa abbia ritenuto opportuno per l'acquisto di un immobile,
e quindi l'espletamento di una semplice operazione di pagamento di compravendita lineare, di affidarsi totalmente all'attività di un soggetto, l'avvocato Pietro Deodato, già noto alla giustizia per svariati gravi precedenti penali;
se siano a conoscenza che nella primavera del 2001, il presidente del Consiglio nazionale dei ragionieri, con formale lettera circolare inviata ai circa 40.000 iscritti all'Albo professionale, ha chiesto ed ottenuto, con esplicite modalità di gestione fuori bilancio, la somma di 100.000 lire pro-capite, quale contributo straordinario, finalizzato a supportare il processo di riforma e unificazione dell'albo dei ragionieri con l'ordine dei dottori commercialisti;
se non ritengano necessario verificare per quali effettive finalità legate al «processo di riforma e unificazione dell'albo dei ragionieri con l'ordine dei dottori commercialisti» sarebbe stata utilizzata, peraltro con modalità fuori bilancio, la considerevole cifra di 4 miliardi di lire;
se non ritengano possibile ravvisare un qualsivoglia collegamento, diretto o indiretto, tra la richiesta di 4 miliardi del 2001 e il successivo ammanco di circa 7 milioni di euro, anche come fonti diverse di anomalo procacciamento di risorse finalizzate a favorire la sofferta unificazione dei due ordini professionali;
se non ritengano necessario verificare l'effettiva contabilizzazione del cennato contributo extrabilancio e i motivi che hanno finora impedito l'avvio di una indagine della Corte dei conti in materia, malgrado la presentazione di svariate denuncie in merito;
i motivi per i quali è stata lasciata decadere la delega relativa alla unificazione delle casse, che la legge 34/05 prevedeva, ancorché facoltativamente, di approvare entro il marzo 2007;
se nella cennata rinuncia all'esercizio della delega, abbia forse pesato la considerazione dell'esagerata disparità di condizioni tra l'assetto economico-finanziario della Cassa di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti, rispetto alle disperate condizioni, ulteriormente aggravate dalle vicende della presunta truffa Deodato, della Cassa dei ragionieri;
se l'insorgenza di polemiche pubbliche tra i vertici dei due ordini professionali proprio in ordine al destino della unificazione delle due Casse, non comporti preliminarmente il doveroso accertamento di ogni aspetto della gestione di quella tra le due che versa nelle indicate difficoltà, oltre che per le doverose esigenze di correttezza, trasparenza e legalità, anche per scongiurare che le contraddizioni gestionali dell'una si possano scaricare sulla virtuosa gestione dell'altra;
se non ritengano procedere con urgenza ad ogni opportuna verifica sulla gestione della Cassa di previdenza e assistenza dei ragionieri e periti commerciali e al suo eventuale commissariamento, in guisa tale da avviare al più presto l'auspicato risanamento gestionale a garanzia degli iscritti a quell'ente, che hanno il diritto non solo di sapere come sono stati gestiti i loro contributi, ma anche di conoscere con certezza il loro futuro previdenziale;
quali iniziative intendono assumere con la massima urgenza per tutelare il patrimonio della Cassa di previdenza dei ragionieri e, contemporaneamente, assicurare il pieno rispetto dell'autonomia della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, soprattutto in relazione alla imminente scadenza dell'avvio dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, con decorrenza dal 1o gennaio 2008, e quindi della sorte dei nuovi iscritti che devono avere certezza del diritto e chiarezza circa l'ente previdenziale di appartenenza;
quali altre iniziative intendono assumere con la massima urgenza per fare definitivamente luce sull'intera vicenda dell'unificazione dell'Ordine dei dottori e degli esperti contabili, sulla gestione dei fondi previdenziali e dei contributi straordinari, nonché sulle eventuali responsabilità,
comunque emergenti, in ordine a qualsiasi ipotesi di illecito a carico di qualsivoglia soggetto interessato, per restituire certezza del diritto e serenità ad una categoria di professionisti che merita la tutela della legge e il rispetto delle istituzioni.
(2-00898)
«Bono, Bellotti, Briguglio, Castellani, Castiello, Ciccioli, Consolo, Contento, Cosenza, De Corato, Del Bue, Fasolino, Giuseppe Fini, Foti, Germontani, Alberto Giorgetti, Holzmann, Lisi, Lo Presti, Moffa, Neri, Patarino, Pedrizzi, Porcu, Raisi, Rositani, Santori, Tassone, Zacchera, Zanetta, Frassinetti».