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Allegato B
Seduta n. 258 del 14/12/2007
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta scritta:
TAGLIALATELA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
da numerosi resoconti di stampa si apprende che in data 16 novembre 2007 è stata raggiunta l'intesa tra il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio ed il Presidente della giunta regionale della Campania per la nomina del Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio e del Presidente del Parco Nazionale del Cilento;
non si comprende per quale ragione, sebbene il lavoro dei presidenti uscenti del Parco nazionale del Vesuvio e del Cilento sia stata ampiamente apprezzato a tutti i livelli istituzionali, l'avvocato Amilcare Troiano (Vesuvio) ed il professor Giuseppe Tarallo (Cilento) siano stati sostituiti dopo anni di importanti risultati raggiunti sia per la salvaguardia dell'ambiente che per lo sviluppo dei territori interessati dall'attività dei Parchi Nazionali;
sono stati designati il professor Ugo Leone (Vesuvio) ed il professor Domenico De Masi (Cilento) quali nuovi presidenti dei due rispettivi Parchi Nazionali;
entrambe le nomine sono in attesa del parere delle competenti commissioni parlamentari di Camera e Senato;
il professor Ugo Leone nel 1995 fu già designato Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio salvo poi dimettersi dall'incarico dopo pochi mesi dal suo insediamento;
la composizione del Consiglio Direttivo dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio non è stata ancora definita e per di più la delibera con la quale la Comunità del Parco aveva indicato i cinque componenti di sua competenza è stata sospesa in accoglimento del ricorso al Consiglio di Stato presentato dal Sindaco di San Giuseppe Vesuviano -:
se è a conoscenza del fatto che il professor Leone fu già nominato presidente del Parco Nazionale del Vesuvio e dopo pochi mesi si dimise dall'incarico;
se si conoscono i motivi per i quali il professor Leone si dimise dal Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio e se non si ritenga opportuno acquisire la nota con la quale lo stesso motivò le proprie dimissioni al fine di portarla a conoscenza delle competenti commissioni parlamentari;
se siano stati rispettati i criteri di competenza e capacità nell'individuare i nuovi Presidenti dei Parchi Nazionali del Vesuvio e del Cilento;
se alla luce di quanto esposto non ritenga opportuno verificare la possibilità di far coincidere l'incarico del nuovo Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio con quello dello Consiglio Direttivo dello stesso Ente affinché si possa garantire una gestione efficiente ed operativa.
(4-05905)
DONADI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'inceneritore di Padova, entrato in funzione nel 1962, brucia attualmente 70.000 tonnellate all'anno di rifiuti urbani ed ospedalieri il progetto di ampliamento prevede di aumentarne la potenzialità sino a 170.000 tonnellate-anno;
le emissioni di un inceneritore, seppur rispettose dei limiti previsti, generano, comunque, una quantità di inquinanti che risultano pericolosi per la salute dei cittadini e, quindi, la terza linea dell'inceneritore di Padova, incrementando di 100.000 tonnellate all'anno l'attuale potenzialità, inevitabilmente, aumenterà il contenuto di inquinante emesso in atmosfera rischiando di creare un maggior rischio
per la salute stessa dei cittadini residenti nel Comune di Padova ed in quelli limitrofi;
secondo uno studio commissionato dalla Regione Veneto all'Istituto Oncologico Veneto si evidenzia che nella popolazione residente nelle vicinanze di impianti del genere risulta esserci un significativo eccesso di rischio di sarcoma (tumore maligno) correlato sia alla durata che all'intensità dell'esposizione agli inceneritori;
l'indagine sopraccitata avvalora l'ipotesi che per lo smaltimento dei rifiuti si possa seguire percorsi alternativi a quello dell'incenerimento, dal momento che quest'ultimo si rende responsabile della dispersione in atmosfera di cancerogeni che sono in grado di agire per effetto di una bio-accumulazione: un fenomeno difficilmente evitabile da misure di prevenzione basate sul solo contenimento delle concentrazioni di inquinante ammesse per singole fonti di emissione in atmosfera;
esisterebbe, dunque, la possibilità, che la diossina, nociva e non solo viene respirata, possa rientrare anche nella catena alimentare quando ricade al suolo;
adottando le misure necessarie i rifiuti possono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente;
con una corretta raccolta porta a porta, il riciclaggio, il compostaggio, e la divisione dei materiali residui non vi è necessità degli inceneritori ma purtroppo la raccolta differenziata dei rifiuti mentre in alcuni comuni raggiunge il 70 per cento in altri non arriva neanche al 50 per cento;
si ritiene opportuno che l'incremento delle quantità di inquinanti prodotti sia sempre quantificato attraverso una valutazione d'impatto ambientale;
va, poi, considerato che il costo del potenziamento della raccolta differenziata appare inferiore alla costruzione della terza linea dell'inceneritore -:
come il Governo intenda procedere per continuare a garantire la salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini e per potenziare lo sviluppo di altri tipi di smaltimento dei rifiuti e per rendere operativo un sistema di controlli, che tenga conto dell'effetto di bioaccumulo, cioè del processo attraverso cui sostanze tossiche persistenti (ad esempio DDT, diossine o furani) si accumulano all'interno di un organismo in concentrazioni crescenti man mano che si sale nella catena alimentare.
(4-05909)