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Allegato B
Seduta n. 263 del 5/1/2008
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INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta in Commissione:
PEDRINI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
è stata data notizia della firma di un decreto interministeriale tra Ministero delle infrastrutture e Ministero dell'economia che dà il via libera all'aumento dei pedaggi autostradali per l'anno 2008;
già nel marzo 2007 le tariffe autostradali avevano subito un aumento; il decreto interministeriale sull'aumento delle tariffe autostradali aveva seguito
però una politica di differenziazione per le società dimostratesi più «virtuose»; l'ANAS infatti, a partire dal 15 marzo 2007 diede corso a miniaumenti, di entità differente società per società: 0,74 per cento per Ativa; 0,67 per cento (di cui 0,50 per cento per i nuovi investimenti previsti dal IV atto aggiuntivo) ad Autostrade per l'Italia; 2,11 per cento per Autostrade del Brennero; 0,88 per cento Autocamionale della Cisa; 1,54 per cento Autostrada dei Fiori; 3,38 per cento per Tangenziale di Napoli; 0,94 per cento per Rav; 1,45 per cento Società Autostrada Tirrenica; 0,36 per cento Satap A21; 10,41 per cento Autostrade Valdostane; 2,55 per cento Sitaf; 1,89 per cento Venezia-Padova; nessun aumento era stato invece riconosciuto ad Autovie Venete, Autostrada Brescia-Padova, Autostrade Centropadane, Strada dei Parchi, Salt, Autostrade Meridionali, Serravalle Milano-Milano Tg, Consorzio Autostrade Siciliane e Torino-Savona;
contro i suddetti adeguamenti scattarono i ricorsi dell'Aiscat, associazione delle concessionarie (la gran parte è in fase di rinnovo della convenzione con l'Anas), ritenendo inadeguati i rinnovi;
nel gennaio 2007 il Nars, organo tecnico del Cipe, ha valutato in 3,8 miliardi di euro l'importo complessivo dei mancati o ritardati investimenti per il periodo 2000-2005;
è noto che, sulla falsariga di quanto fatto lo scorso anno, a partire dal 1o gennaio 2008 le tariffe saranno adeguate innanzitutto sulla base delle variazioni previste dai contratti e che, inoltre, in alcuni casi saranno previsti aumenti di tariffe per le concessionarie che hanno rispettato gli impegni assunti su investimenti e manutenzione, e, invece, in altri casi, si negherà l'aumento delle tariffe alle concessionarie responsabili di gravi inefficienze;
l'entità degli adeguamenti tariffari per il 2008, da quanto si è appreso da notizie di stampa, corrisponde al 3,61 per cento riconosciuto ad Autostrade per l'Italia, la prima concessionaria autostradale italiana per dimensioni; il secondo aumento più alto riguarderebbe la tangenziale di Napoli, che dal 1o gennaio aumenterà i pedaggi del 3,22 per cento;
sempre da fonti di stampa, si è appreso che tra le principali concessionarie è previsto un aumento dello 0,85 per cento per la Milano-Serravalle, dell'1,23 per cento per le Centropadane, dell'1,48 per cento per le Autovie Venete, dello 0,68 per cento per la Brescia-Padova e per la Cisa. Tra gli altri aumenti, +2,75 per cento per l'Autobrennero, +2,46 per cento per la Torino-Savona, +2,55 per cento per la Sitaf per cinque concessionarie autostradali gli aumenti sarebbero stati sospesi -:
se sia vero che Autostrade per l'Italia abbia già incassato circa 12 mila miliardi delle vecchie lire dagli aumenti di pedaggi a fronte di investimenti non effettuati e di disponibilità finanziarie infruttifere per lo Stato;
se sia vero che gli ultimi aumenti sono stati fatti in maniera inversamente proporzionale alle distanze;
se sia vero che Autostrade per l'Italia paghi i fornitori a 275 giorni;
se sia stata presa in considerazione la segnalazione da parte dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici svolta all'interno di una relazione dello scorso giugno 2006 indirizzata al Governo e al Parlamento, in cui si fa riferimento allo stato «largamente insoddisfacente» dell'attuazione degli investimenti, e all'applicazione del meccanismo del price cap per l'aumento delle tariffe, che negli ultimi 4 anni hanno subito un incremento complessivo di oltre il 22 per cento, una «percentuale largamente superiore al tasso di inflazione programmata»;
se e come sia stato determinato l'aumento delle tariffe, rientrando quindi tra le società «virtuose», della tratta autostradale Torino-Savona, protagonista di un increscioso episodio di cronaca dello scorso dicembre 2005, quando diversi automobilisti, a seguito di una tempesta di neve, sono stati costretti a subire forti disagi, passando la
notte nella propria autovettura, senza cibo, né acqua, né carburante per riscaldare l'auto e, soprattutto, senza nessun tipo di assistenza.
(5-01885)