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Allegato B
Seduta n. 27 del 18/7/2006
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
D'ELIA. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
gli articoli 27 e 32 della costituzione prevedono rispettivamente che le pene non debbano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e che la salute sia tutelata come fondamentale diritto dell'individuo;
il detenuto S.D.T. di Rossano calabro, recluso nel carcere «Dozza» di Bologna presso il reparto infermeria, in attesa da oltre due mesi di essere trasferito al centro clinico di Pisa per essere operato di ernia, la mattina del 29 giugno 2006 ha visto peggiorare le proprie condizioni fisiche;
soltanto verso le ore 18 è stato sottoposto a visita medica e rimandato in cella;
successivamente constatato lo stato di peggioramento è stato richiesto l'intervento del 118, sopraggiunto, per quanto risulta all'interrogante, mezz'ora dopo, quando S.D.T. risultava essere deceduto come segnalato da un gruppo di detenuti a mezzo lettera -:
per sapere se i ministri competenti non ritengano di dover intervenire con urgenza al fine di:
1) verificare le ragioni e le responsabilità del ritardo prima nel trasferimento al centro clinico di Pisa per l'intervento
e poi nella giornata del 29 giugno 2006 alla luce dell'aggravarsi delle condizioni;
2) verificare le condizioni degli altri detenuti nel reparto infermeria del medesimo carcere e se sia adeguata la struttura sanitaria;
3) quali iniziative si intendano adottare per impedire che a persone già private della libertà non sia negato il diritto di cura.
(3-00142)
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
II Commissione:
CONSOLO, CONTENTO, BONGIORNO, CIRIELLI e SILIQUINI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge 4 luglio 2006 n. 223 ha previsto, all'articolo 2, l'abrogazione delle disposizioni legislative che prevedono, con riferimento alle attività libero-professionali ed intellettuali:
a) la predisposizione di tariffe obbligatorie fisse o minime o il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti;
b) il divieto di effettuare forme di pubblicità sulle caratteristiche del servizio;
c) il divieto di ricorrere a forme societarie multidisciplinari;
il contenuto di tali disposizioni, a tacere della dubbia costituzionalità relativa al ricorso alla decretazione d'urgenza, e ad altri profili che si tralasciano in questa sede, finisce per incidere particolarmente sul ruolo dell'avvocatura che, com'è pacificamente acquisito, risponde alla tutela di interessi pubblici costituzionalmente garantiti;
gli organismi dell'avvocatura hanno chiesto la soppressione delle disposizioni richiamate nelle premesse o, in subordine, la modifica del testo diretta ad escludere l'applicazione agli avvocati italiani -:
quali iniziative intenda assumere a fronte delle richieste dell'avvocatura.
(5-00099)
MAZZONI e ADOLFO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
Il Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria) ha evidenziato una grave carenza di organico dei baschi azzurri in servizio nei penitenziari liguri;
questa insufficienza rende impossibile rispettare gli orari contrattuali, fruire regolarmente dei riposi e delle ferie e garantire un servizio adeguato;
alla luce di questa carenza, il Provveditore Regionale Salomone ha richiesto al Ministero della Giustizia, Dipartimento amministrazione penitenziaria, un'assegnazione straordinaria di almeno 48 baschi azzurri;
da questa richiesta sono rimasti esclusi i penitenziari di La Spezia e Savona;
considerato che la Direzione Generale del personale penitenziario in occasione della diramazione dell'interpello nazionale per la mobilità 2006, ha indicato nel ruolo degli agenti e assistenti per la casa circondariale di Savona una carenza di organico di sette persone (4 uomini e tre donne) e per quella di La Spezia di ventitre persone (22 uomini e 1 donna) -:
se e quali provvedimenti urgenti il Ministro intenda adottare relativamente all'adeguamento dell'organico, garantendo in questo modo un ottimale funzionamento dei penitenziari in questione.
(5-00100)
COSTA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 21 del decreto-legge 4 luglio 2006 n. 223 cosiddetto «Bersani» recita:
«1. Per il pagamento delle spese di giustizia non è ammesso il ricorso all'anticipazione
da parte degli uffici postali, tranne che per gli atti di notifiche concernenti procedimenti penali.
2. Al pagamento delle spese di giustizia si provvede secondo le ordinarie procedure stabilite dalla vigente normativa di contabilità generale dello Stato.
3. Lo stanziamento previsto in bilancio per le spese di giustizia, come integrato ai sensi dell'articolo 1, comma 607, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, iscritto nell'unità previsionale di base 2.1.2.1 (capitolo 1360) dello stato di previsione del Ministero della giustizia, è ridotto di 50 milioni di euro per l'anno 2006, di 100 milioni di euro per l'anno 2007 e di 200 milioni di euro a decorrere dal 2008;
interpretando tale disposizione, gli uffici giudiziari e lo stesso ente Poste SpA hanno sospeso, in attesa di chiarimenti ministeriali, non solo il pagamento delle spese di giustizia iscritte nel capitolo di bilancio 1360, ma anche altre spese, quali ad esempio quelle che insistono sul capitolo di bilancio 1362. Sono stati sospesi i pagamenti delle indennità dei Magistrati onorari di Tribunale e di altri operatori del settore quali, i Giudici di Pace, gli avvocati iscritti al gratuito patrocinio, i consulenti tecnici, gli interpreti e i traduttori;
a giudizio dell'interrogante, tale provvedimento, assunto in assenza di ogni minima forma di concertazione, potrebbe avere effetti dirompenti sull'andamento della Giustizia, oltre ad essere in contraddizione con tutti i programmi esposti dal Ministro alla Camera ed al Senato;
il 20 luglio è stata organizzata una manifestazione nei pressi del Ministero della Giustizia finalizzata a sensibilizzare il Governo sui danni che conseguono ad un provvedimento di tale portata;
gravissime conseguenze possono derivare da tale provvedimento -:
quali iniziative intenda adottare affinché venga posto rimedio ad una decisione assurda che rischia di paralizzare l'attività dei Tribunali.
(5-00101)
LUSSANA e FUGATTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
secondo informazioni assunte dalla stampa locale il Tribunale di Rovereto starebbe correndo il serio rischio di vedere concretizzata la sua soppressione;
l'allarme deriva direttamente da quanto enunciato dal Ministro della giustizia Clemente Mastella, nella relazione sulle linee programmatiche del Suo Dicastero, depositata presso la Commissione giustizia della Camera dei deputati il 28 giugno 2006;
il Ministro, infatti, in merito alla revisione della geografia giudiziaria, ha precisato che «la strategia di riorganizzazione comporta l'impegno di evitare che l'attuale assetto di alcuni uffici giudiziari ne renda impossibile o molto difficoltoso il funzionamento», ricordando che l'istituzione del giudice unico di primo grado, a regime dal 2000, abbia tentato di realizzare una maggiore funzionalità che, sempre secondo il Ministro, porta a ritenere come più vicina alla piena efficienza una previsione per il tribunale di un organico minimo di 14 magistrati;
tale dimensione organica, sempre secondo il Ministro, renderebbe effettivamente possibile ed economico strutturare l'ufficio in modo tale da realizzare più efficacemente decreto legislativo n. 51 del 1998, eviterebbe che ciascun tribunale si veda costretto a costituirsi in sezione unica promiscua, oltre ad evitare una serie di problemi in tema di incompatibilità di funzioni o di sovrautilizzo dei giudici onorari;
l'affermazione del Ministro, secondo cui «In tutti i tribunali in cui l'organico risulta inferiore allasuddetta soglia spesso si determinano situazioni insostenibili di pluralità di incombenze in capo agli stessi giudici» non è automaticamente valida per tutti i presidi giudiziari, anzi non trova riscontro alcuno nel distretto della Corte di appello di Trento che, in base ai dati raccolti dal dipartimento ministeriale
dell'organizzazione giudiziaria per l'anno 2003 riguardanti gli indici di variazione delle pendenze e di smaltimento dei procedimenti, risulta essere la prima in graduatoria con un indice di smaltimento del 54,9 per cento nell'attività penale e del 56,9 per cento nell'attività civile;
tale felice primato riguarda anche il funzionamento dell'attività giudiziaria del tribunale di Rovereto, che rientra a pieno titolo tra gli uffici confermati dalla riforma del giudice unico di primo grado entrata in vigore il 2 giugno 1999 anche perché all'epoca, in sede di revisione della geografia giudiziaria, tale presidio giudiziario apparve quanto mai indispensabile in ragione della peculiarità della circoscrizione che rende difficoltosa la possibilità di accesso degli operatori del diritto e dei cittadini, del numero e densità di residenti nel territorio, degli affari e dello sviluppo economico del territorio, oltretutto dislocato prevalentemente in zone montane;
sarebbe opportuno conoscere se il Ministro in indirizzo non ritenga che, in generale, per poter rispondere adeguatamente alle crescenti esigenze di funzionalità domandate dai cittadini utenti alla giustizia italiana, sia necessario mantenere quantomeno l'attuale assetto di tutti gli uffici giudiziari che hanno dato esempio di efficienza, operosità e laboriosità -:
quali siano i reali intendimenti del Ministro in indirizzo sulla sorte del tribunale di Rovereto dal momento che, in attuazione del suo programma di revisione della geografia giudiziaria, ha preannunciato di mettere in atto un'operazione riguardante ben 38 uffici che rappresentano un quarto del totale dei 165 uffici giudiziari presenti sul nostro territorio.
(5-00102)
Interrogazione a risposta scritta:
PICANO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il comune di Ferentino appartiene alla provincia di Frosinone e dista 13 km da Frosinone, capoluogo della provincia stessa;
Ferentino storicamente è stata una delle più antiche e importanti sedi di pretura e il suo mandamento comprendeva i comuni di Supino e Morolo;
successivamente la pretura di Ferentino è stata soppressa e il territorio accorpato al mandamento di Frosinone, con grande disagio della popolazione e dei comuni limitrofi;
con l'istituzione del giudice di pace, Ferentino è divenuta sede di tale ufficio, ma come sezione distaccata dell'ufficio del giudice di pace di Frosinone;
dall'anno di apertura, 1995, ad oggi, la mole di lavoro di detto ufficio è notevolmente aumentata;
la zona su cui insiste il comune di Ferentino e i comuni limitrofi (Fumone, Supino, Morolo e Patriarca), distanti non più di 3 km dal centro di Ferentino, conta un bacino di utenza di circa 40.000 abitanti -:
se il Ministro ritenga opportuna l'eventuale istituzione della sede autonoma del giudice di pace di Ferentino con conseguente ampliamento della competenza territoriale, in modo tale da snellire il carico di lavoro di Frosinone e determinare un più facile accesso dei cittadini ai servizi istituzionali dell'ufficio.
(4-00583)