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Allegato B
Seduta n. 273 del 28/1/2008
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'inflazione al consumo secondo le stime contenute nel Bollettino Economico di Banca d'Italia salirebbe poco al di sopra del 2,5 per cento in media quest'anno e tornerebbe attorno al 2 per cento dal prossimo autunno e nella media prevista per l'esercizio 2009;
anche per l'ISTAT, nel mese di dicembre 2007, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività comprensivo dei tabacchi, ha registrato una variazione di +0,3 per cento rispetto al mese di novembre e una variazione di +2,6 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente;
secondo il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, gli elevati incrementi registrati dall'Istat e pari al 12,6 per cento per il pane, 8,6 per cento per la pasta, 5,8 per cento per latte, formaggio e uova, 3,5 per cento per la carne e 4,8 per cento per la frutta, sono addirittura sottostimati poiché, nella realtà quotidiana dei consumatori, i rincari a dicembre sono stati anche maggiori. Se si considerano poi gli aumenti registrati nei giorni scorsi nei mercati e nei negozi, a seguito delle quotazioni record del petrolio, il rischio concreto è di un aggravio di spesa a fine 2008 pari a 500 euro a famiglia per il solo settore alimentare -:
quali azioni il Ministro intenda intraprendere per far rientrare al più presto l'inflazione nei parametri degli esercizi precedenti e per intervenire con ogni strumento per ridurre i prezzi nel comparto alimentare e in quello energetico delle principali voci di costo che colpiscono la totalità delle famiglie italiane, con particolare rilevanza per quelle meno abbienti.
(4-06194)
ALEMANNO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con delibera del 24 febbraio 2000, ha già condannato le Ferrovie dello Stato S.p.A. al pagamento di una multa di
6,3 miliardi di lire per abuso di potere nel settore del trasporto combinato delle merci, messo in atto attraverso comportamenti discriminatori a discapito di altri concorrenti ed idonei a favorire società controllate o partecipate delle Ferrovie, quali nel caso specifico Italcontainer;
nel periodo successivo sono perdurati i comportamenti già censurati e multati dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato da parte delle Ferrovie dello Stato S.p.A.;
le aziende a capitale totalmente privato che occupano il mercato del trasporto intermodale di container in regime di libera concorrenza con la Italcontainer subiscono danni ingenti dalla condotta delle Ferrovie dello Stato S.p.A. che appare marcatamente protezionistica nei confronti degli interessi della propria controllata -:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e se sia informato di questi comportamenti delle Ferrovie dello Stato S.p.A. volti a favorire la posizione di dominio nel mercato del trasporto combinato delle merci della sua controllata Italcontainer a discapito delle aziende a capitale privato operanti nel medesimo settore;
quali provvedimenti intenda adottare ed in particolare se essi siano volti a ripristinare un'effettiva parità di condizioni tra gli operatori privati e non del settore.
(4-06206)
SALERNO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo un'inchiesta giornalistica contenuta nel numero del 10 gennaio 2008 de L'Espresso la Consob ha da tempo rilevato che il gruppo Unicredit, guidato dall'Amministratore delegato Alessandro Profumo, ha destinato a circa 12.700 piccole e medie imprese prodotti finanziari di tale sofisticazione ed elevata complessità da risultare inadatti alle stesse aziende clienti in quanto privi geneticamente della finalizzazione dichiarata, ovvero non utili a coprire i rischi finanziari di imprese industriali;
la stessa Consob ha altresì evidenziato da parte di Unicredit un approccio di tipo opposto, ovvero derivati fabbricati per esigenze di gestione della tesoreria della banca -:
se quanto contenuto nell'articolo in questione, corrispondesse al vero sarebbe inaccettabile che il numero uno di un'impresa bancaria giustifichi questo illecito ai danni di privati cittadini ricordando che il suo gruppo non è il solo a emettere derivati di questo tipo;
non è pensabile che le banche spingano i propri clienti ad acquistare certi prodotti finanziari pur sapendo che si tratta di prodotti ad elevato rischio -:
quale sia la quota in derivati emessa dal gruppo Unicredit in questi ultimi anni rispetto al volume complessivo della raccolta del risparmio;
quali iniziative intenda assumere al fine di rafforzare trasparenza con cui dovrebbero agire le banche.
(4-06226)