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Allegato B
Seduta n. 273 del 28/1/2008
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
AMORUSO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il comitato regionale pugliese dell'Inps ha approvato un ordine del giorno con cui si chiede al governo di approvare «una nuova e tempestiva regolamentazione dello svolgimento delle cause del lavoro»;
sul piano legislativo, invece, in un'ottica di più lungo periodo, il comitato regionale propone di introdurre «un adeguato strumento legislativo che consenta di definire in modo univoco, attraverso la cosiddetta «causa pilota», tutte le «cause seriali» aventi la medesima pretesa»;
al 30 settembre 2007 la sola Puglia, con una crescita di ricorsi rispetto all'anno precedente di ben 28.389 unità, aveva giacente il 28,8 per cento del carico totale italiano di cause del lavoro avverso l'Inps -:
quale sia la sua valutazione sulle soluzioni proposte dal comitato regionale dell'Inps e quali urgenti iniziative, sia sul piano regolamentare che su quello legislativo, intenda assumere per risolvere una situazione che ha inevitabili ripercussioni negative sulla struttura pugliese dell'Inps sia sul piano dell'efficienza nei servizi ai cittadini, sia su quello dei costi.
(5-01936)
CORDONI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
tra le novità più importanti della legge 247 del 2007 «Norme di attuazione del Protocollo Welfare» c'è l'introduzione delle «finestre d'uscita» che fanno sì che fra il mese di compimento dell'età pensionabile e la decorrenza della pensione di vecchiaia non vi sia più continuità. Pertanto, per le pensioni di vecchiaia la data di riscossione della pensione viene spostata in avanti da due a otto mesi a seconda della tipologia della pensione liquidata e della data di nascita del richiedente;
questa norma risulta ad oggi priva di un raccordo normativo con la legge relativa alla cessazione del rapporto di lavoro per raggiunti limiti di età;
ciò fa sì che vi siano lavoratrici e lavoratori che saranno dimessi per il raggiungimento dell'età pensionabile che per alcuni mesi non percepiranno quindi né stipendio né pensione in attesa della finestra, e lo stesso problema si presenta anche, ad esempio, per quanti sono in mobilità o che hanno stipulato accordi con il datore di lavoro che prevedano la risoluzione del rapporto di lavoro con pagamento di una indennità sino al compimento dell'età pensionabile (quella precedentemente prevista) -:
se, alla luce di quanto sopra esposto, non reputi utile e necessario adottare una soluzione normativa per questo problema.
(5-01938)
MOTTA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
come noto il tema del superamento del fenomeno della precarizzazione del lavoro, anche nel comparto della pubblica amministrazione, ha caratterizzato l'azione del governo sin dai primi provvedimenti emanati e ha visto una prima importante fase di attuazione con le disposizioni contenute nella finanziaria 2007, riprese e rinforzate dalle norme recentemente varate con la finanziaria 2008;
in particolare, le previsioni dell'articolo 3, comma 94, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dispongono la realizzazione di piani per la progressiva stabilizzazione di personale non dirigenziale, in servizio con contratto a tempo determinato, ai sensi dei commi 90 e 92, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1, commi 519 e 558, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 o di personale già utilizzato con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, e che alla stessa data abbia già espletato attività lavorativa per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, presso la stessa amministrazione;
come da più parti segnalato, ed in primo luogo da molti lavoratori interessati, si evince come un'interpretazione meramente letterale della disposizione richiamata, potrebbe portare ad una applicazione estremamente restrittiva, con effetti che, probabilmente, ben si discosterebbero dalle intenzioni che ne hanno ispirato l'adozione e dalle aspettative suscitate tra gli stessi lavoratori;
infatti, laddove ci si attenesse ad una attuazione restrittiva, la suddetta disposizione sembrerebbe escludere dai citati piani di stabilizzazione i lavoratori che, pur avendo maturato attività lavorativa ben superiore al limite dei tre anni con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, si trovassero - più che consueta circostanza - nella condizione di cessazione del medesimo rapporto alla data del 31 dicembre 2007. Ancor più paradossalmente, sembrerebbero esclusi quei lavoratori che, pur in possesso dei richiamati requisiti, e in costanza di rapporto di lavoro, tuttavia non si trovassero più regolati da contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ma avessero
acceduto a procedure di trasformazione del rapporto in contratto a termine -:
quali iniziative si intendano adottare al fine di favorire un'interpretazione ed attuazione della richiamata disposizione più coerente con gli obiettivi proclamati e, laddove se ne ravvisasse la necessità, quali strumenti si ritenga di dover predispone per correggerne limiti e incongruenze.
(5-01939)
Interrogazioni a risposta scritta:
LENZI, PAPINI e ZANOTTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la SABIEM Spa fonderie è una storica azienda bolognese, con 73 dipendenti, una attività rilevante per la città e con ancora possibilità di sviluppo;
a fine settembre 2007 la proprietà ha informato i dipendenti di aver messo in liquidazione la società per le incertezze che «rendono impossibile, allo stato attuale, fornire rassicurazioni ai principali clienti sulla capacità e possibilità dell'azienda di continuare nei prossimi anni a fornire loro le fusioni necessarie per lo sviluppo dei loro programmi poliennali»; da allora i dipendenti sono senza stipendio;
è già stata fatta richiesta per la cassa integrazione speciale;
le organizzazioni sindacali hanno recentemente pubblicamente espresso preoccupazione in merito al mancato versamento dei contributi sociali da parte dell'azienda. Da dati apparsi sulla stampa i debiti solo con l'Inps ammonterebbero a quattro milioni di euro -:
quali azioni si intenda intraprendere per tutelare gli interessi legittimi dei lavoratori e salvare l'attività produttiva in loco;
a quanto ammonti il debito della Sabiem spa nei confronti dell'Inps e di Inail;
cosa si intenda fare per tutelare i diritti dei dipendenti e per recuperare quanto dovuto.
(4-06210)
NACCARATO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
lo storico complesso industriale Golfetto Bernardi Sangati (in seguito Gbs) con sedi a Padova, Treviso e Manfredonia sta affrontando, in questi giorni, una vertenza molto delicata;
l'azienda è tra i produttori europei leader nel settore dei mulini, ben inserita nel mercato mondiale del comparto sia in Europa che in Asia e in America, conta quasi 300 dipendenti, dispone di un robusto portafoglio ordini e attende incassi per 65 milioni di euro per commesse già onorate, anche con clienti di Grecia, Spagna e Marocco;
in queste settimane i lavoratori hanno interrotto la produzione e hanno iniziato a presidiare la sede di Padova, in attesa di chiarimenti sulla situazione economico-finanziaria;
sembra che l'azienda, nonostante il cospicuo giro d'affari, sia pesantemente esposta con diversi istituti di credito tra cui la Banca Antonveneta che già oggi detiene il 51 per cento delle azioni;
la produzione si è fermata nella sede di Padova, in quella di Treviso e in quella di Manfredonia e i lavoratori hanno deciso di seguire solo le commesse già ordinate che possono portare profitti per il gruppo;
per i dipendenti che rimarranno senza lavoro sono state inoltrate le pratiche per ottenere la cassa integrazione straordinaria;
a fine gennaio si aprirà un tavolo di concertazione tra sindacati e istituzioni locali per decidere come arrivare al rilancio
produttivo e come tentare di risolvere positivamente la vertenza -:
se i Ministri siano al corrente della situazione e quali iniziative intendano adottare per affrontare la delicata situazione della GBS, tutelando i lavoratori e salvaguardando un'azienda che rappresenta una risorsa importante per il tessuto sociale e produttivo del Veneto.
(4-06211)