Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 273 del 28/1/2008
...
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007), ai commi 1110-1115, ha previsto l'istituzione di un Fondo rotativo per il finanziamento delle misure finalizzate all'attuazione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, previste dalla delibera CIPE n. 123 del 19 dicembre 2002, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 22 marzo 2003, e successivi aggiornamenti;
le disposizioni richiamate hanno introdotto un interessante meccanismo di finanziamento che prevede la gestione del Fondo rotativo da parte della Cassa depositi e prestiti S.p.A., la quale ai sensi del comma 1115 - potrà avvalersi, per l'istruttoria, l'erogazione e per tutti gli atti connessi alla gestione dei finanziamenti concessi, di uno o più istituti di credito scelti sulla base di gare pubbliche in modo da assicurare una omogenea e diffusa copertura territoriale;
la stessa legge finanziaria, al comma 1112, prevedeva che per il triennio 2007-2009 fossero finanziate prioritariamente le seguenti misure:
a) installazione di impianti di microcogenerazione diffusa ad alto rendimento elettrico e termico;
b) installazione di impianti di piccola taglia per l'utilizzazione delle fonti rinnovabili per la generazione di elettricità e calore;
c) sostituzione dei motori elettrici industriali con potenza superiore a 45 kW con motori ad alta efficienza;
d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile e terziario;
e) eliminazione delle emissioni di protossido di azoto dai processi industriali;
f) progetti pilota di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e di nuove fonti di energia a basse emissioni o ad emissioni zero;
l'attuazione di tali misure - di estrema importanza per la diffusione delle fonti rinnovabili in vari settori, con particolare riferimento a quello edilizio - è condizionata all'approvazione di un decreto interministeriale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che deve individuare le modalità per l'erogazione di finanziamenti a tasso agevolato della durata non superiore a settantadue mesi a soggetti pubblici o privati; allo stesso tempo, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze deve essere individuato il tasso di interesse da applicare;
sia il decreto interministeriale sia il decreto ministeriale avrebbero dovuto essere approvati entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria per il 2007 e, dunque, entro il 31 marzo dell'anno scorso;
l'adozione dei richiamati provvedimenti diviene indispensabile e urgente, se si pensa che un sostegno finanziario come quello previsto dalla legge finanziaria per il 2007 può contribuire a promuovere importanti investimenti, anche da parte di soggetti privati, finalizzati all'efficienza ambientale ed energetica, soprattutto nel settore dell'edilizia;
non sono chiare le ragioni che hanno portato al pesante ritardo sinora accumulato per l'emanazione dei provvedimenti sopra elencati -:
quali siano i motivi che hanno condotto alla mancata attuazione delle misure di cui ai commi 1110-1115 della legge finanziaria per il 2007 e se si intenda, conseguentemente, provvedere con la massima tempestività all'adozione degli atti necessari all'applicazione delle disposizioni di legge, anche al fine di assicurare l'effettiva istituzione del Fondo rotativo presso la Cassa depositi e prestiti S.p.A.
(2-00934) «Gentili, Misiti, Porfidia, Lomaglio, Belisario, Cacciari, Fasciani, De Angelis, Nicchi, Marcenaro, Mura, Pettinari, Andrea Orlando, Bellanova, Fogliardi, Delbono, Codurelli, Benzoni, Rugghia, Rotondo, Maderloni, Attili, Leoni, Aurisicchio, Scotto, Buffo, Cialente, Dato, De Zulueta, Francescato, Lion».
Interrogazioni a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. - Per sapere - premesso che:
nel Comune di Vittorio Veneto (Treviso) dal 1909 è insediato un monastero cistercense (che ospita 31 monache di clausura provenienti da tutta Italia e anche dall'estero) in una villa costituita da due barchesse settecentesche;
l'area retrostante il monastero, detta Brolo, (dall'arcaico giardino-orto) ha valenza storico-paesistica quale pertinenza alla villa veneta settecentesca: il pregio storico-artistico e il ruolo di riferimento spirituale e sociale del monastero e del Brolo sono riconosciuti anche dal FAI con il progetto «i luoghi del cuore», per il quale sono state raccolte 15.000 firme;
il comune di Vittorio Veneto ha adottato alcune varianti al PRG fra cui una variante n. 19/03 con la quale intenderebbe modificare la viabilità ad Ovest del Monastero Cistercense, e ben quattro varianti parziali e più precisamente: la n. 15/03, la 16/03 (con la quale viene destinata gran parte del verde di rispetto tutelato, ad Ovest delle mura del Monastero
a ZTO FI - attrezzature pubbliche e di uso pubblico), la n. 21/04 (con la quale si prevede l'edificazione di un plesso residenziale di tre piani), la n. 29/05 (con la quale viene riproposta la zona F1 sul terreno agricolo a Sud-Ovest del Monastero e si modifica la relativa viabilità);
la variante n. 19/03 in particolare prevede l'edificazione nell'area del Brolo di un palazzetto dello sport e di una scuola primaria, progetti che altererebbero irrimediabilmente il contesto ambientale e paesaggistico, comprimendo il Monastero Cistercense e sottraendo spazi verso Sud ed incidendo con le opere viarie previste su terreni vincolati all'assoluta inedificabilità dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il paesaggio del Veneto Orientale;
il progetto di variante non tiene conto inoltre della presenza di un cimitero comunale e di uno privato del Monastero per cui rispettando i limiti imposti dalla legge (50 metri dal cimitero comunale e di 200 metri da quello privato), di fatto e di diritto, le aree che il comune propone di destinare a palestra ed altri servizi pubblici, risultano inedificabili;
la Soprintendenza del Veneto Orientale, ha sottoposto il Monastero a tutela della legge n. 1089/39 in base ad una declamatoria di interesse storico-artistico n. 1028 del 7 marzo 1995, per vincolo indiretto ai sensi dell'articolo 49 del decreto-legge n. 490 del 1999, e ha notificato un provvedimento di vincolo del citato Brolo il 4 dicembre 2003, il quale dettava prescrizioni di inedificabilità;
in data 24 agosto 2007 la suddetta Soprintendenza ha avviato la procedura per revocare il precedente vincolo parziale del 4 dicembre 2003 (che prevedeva una divisione del citato Brolo in due parti: una zona A inedificabile e una zona B a parziale edificabilità) e costituire un vincolo totale; contro tale decisione il comune ha minacciato di chiedere i danni;
il progetto di variante approvato dal comune non tiene conto delle considerazioni della Soprintendenza, la quale sostiene che la destinazione ad area verde, aperta anche alla collettività, permetterebbe di salvaguardare maggiormente il contesto agricolo del Monastero, connaturato con l'antica origine del complesso come villa nobiliare; inoltre l'edificazione nell'area del Brolo comprometterebbe la valenza storica e paesaggistica unitaria di tale pertinenza alla villa veneta settecentesca -:
a che punto sia il nuovo iter del procedimento, avviato dalla Soprintendenza in data 24 agosto 2007, per apporre un vincolo di tutela sull'intero Brolo, senza più distinzione tra zona A e zona B, al fine di assicurare una tutela unitaria e reale a tale pertinenza storica alla citata villa settecentesca;
quali iniziative intenda adottare il Governo per assicurare la tutela e la salvaguardia del complesso monastico che è parte integrante della Comunità di San Giacomo di Veglia (località della città di Vittorio Veneto-Treviso) dal 1909 e che garantisce la tutela delle Barchesse settecentesche Crotta, bene di alto pregio storico ed artistico e un importante punto di riferimento spirituale, culturale, sociale e assistenziale per tutti i cittadini della regione Veneto e non solo.
(4-06196)
IACOMINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Massa di Somma, provincia di Napoli, ricade nel Parco Nazionale del Vesuvio ed è sottoposto a vincolo ambientale;
da qualche settimana sono in corso lavori per la realizzazione e installazione di antenne per la telefonia mobile per i quattro gestori operanti sul territorio nazionale;
sembrerebbe che il Sindaco abbia stipulato contratto commerciale con le
compagnie telefoniche per un importo da destinare alle casse comunali di 17.000 euro più IVA per singolo gestore;
il Sindaco si avvale dell'atto di Consiglio Comunale n. 28 del 22 dicembre 2006 che deliberava la riqualificazione di un'area ex container, terremoto 1980, e le linee di indirizzo per installazione di una rete di telefonia mobile;
tale area è adiacente a civili abitazioni, di cui i danni alla salute provocati da onde elettromagnetiche sono confermati da diversi studi scientifici;
si è costituito un comitato formato da oltre mille cittadini che è preoccupato per la loro salute e per quella dei loro figli;
questo comitato ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Nola -:
se esistano autorizzazioni da parte delle strutture tecniche del Parco Nazionale del Vesuvio in relazione a tale riferimento;
come il Ministro valuti con la normativa vigente l'installazione, in prossimità di civili abitazioni, di antenne per telefonia mobile dei quattro gestori concentrate in un sol luogo;
se il Ministro intenda verificare attraverso opportuni accertamenti la sicurezza o meno di tali installazioni al fine di garantire tranquillità alla popolazione del Comune di Massa di Somma.
(4-06199)
CASSOLA, FRANCESCATO, BOATO e DE ZULUETA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto affermato dal Comitato Verde Natura, l'Eni spa ha richiesto di costruire ad Ortona (Chieti) un impianto per il trattamento di idrocarburi liquidi e gassosi - Centro Oli, alimentato da alcuni pozzi petroliferi che si spingono fino alle falde del Parco Nazionale della Maiella;
nonostante il Consiglio regionale d'Abruzzo abbia rilevato delle irregolarità di procedimento (risoluzione del 25 settembre 2007), violazioni della legge regionale n. 18 del 1998, titolo VII, incompatibilità del distretto minerario con il Piano di sviluppo rurale e con la vocazione vitivinicola del comprensorio; il luogo di ubicazione della centrale idrocarburi è previsto in prossimità di luoghi densamente abitati, nel cuore di una zona vitivinicola doc con gravi disagi per le popolazioni residenti e per la salute pubblica -:
se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda avviare la procedura di VIA nazionale sulla questione;
se sia stata presentata la carta dei rischi, e degli incidenti in impianti ed attività analoghe e come intenda assicurare il rispetto delle disposizioni sulle aree protette della regione in oggetto.
(4-06200)
JANNONE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nella città di Napoli, devastata dall'emergenza rifiuti, centinaia e centinaia di netturbini sono pagati circa 1.200 euro al mese per occuparsi della raccolta differenziata, ma non operano da più di sette anni;
una legge del 1993 prevede la nascita in tutta la Campania di diciotto «consorzi di bacino» incaricati di gestire la raccolta rifiuti;
il Commissario straordinario (all'epoca Antonio Bassolino), si è occupato di assumere il personale necessario per la raccolta differenziata e di acquistare i mezzi necessari;
attualmente per i diciotto consorzi lavorano 2.316 persone. Nelle province minori della regione, i dipendenti dei consorzi fanno quello per cui vengono pagati, e i risultati si vedono: a Mercato San
Severino, in provincia di Salerno, la raccolta differenziata raggiunge il 35 per cento;
il problema è Napoli con la sua provincia, perché qui, secondo la denuncia della Cisal enti locali, non uno solo dei 1.100 dipendenti dei cinque consorzi di bacino dedica un solo minuto della sua giornata al lavoro per cui viene pagato;
tra i 362 dipendenti del consorzio Napoli 5, quello di Napoli città, si verificano fatti straordinari. A titolo informativo:
operai che dovrebbero raccogliere le macerie dei cantieri, si rifiutano di avvicinarsi anche a un solo mattone in quanto allergici alla polvere come da certificato medico;
operai che non sollevano i cartoni da terra altrimenti, sempre in base al certificato steso da un professionista iscritto all'albo dei medici, rischierebbero traumi irreversibili alla colonna vertebrale;
un netturbino che dedicava le sue ore lavorative a giocare a tresette, avendo perduto ingenti somme di denaro ha pensato bene di fare causa all'azienda per farsi risarcire il danno;
la raccolta differenziata, che al Nord sfiora il quaranta per cento, a Napoli ha raggiunto il sette per cento mentre ora non supera il tre per cento;
a titolo esplicativo: la regione Campania spende in stipendi 176,5 milioni di euro l'anno; la regione Lombardia 27,99 milioni; la regione Piemonte 57 milioni; il Veneto 18,5; l'Emilia Romagna circa 60; la Sicilia ne spende 66; la Calabria 33 -:
quali verifiche siano state disposte per monitorare il giusto utilizzo dei finanziamenti di cui dispone la regione Campania ai fini della gestione dei rifiuti, al fine di evitare continui sprechi del denaro pubblico;
quali azioni il Ministro intenda intraprendere nell'ambito delle proprie competenze per impiegare al meglio le suddette persone pagate fino ad ora per non lavorare.
(4-06228)
JANNONE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in località Zanica (Bergamo), nella ex cava Cuter, è presente dal 1976 un deposito di liquami maleodoranti esteso su una superficie di 1.150 metri quadrati e profondo 9 metri di cui non si conoscono le condizioni di sicurezza;
l'ex cava è stata usata in passato come discarica abusiva di scarti di raffineria, oli esausti e altri materiali contenenti, come rilevato già nel 2001 su incarico del Comune di Zanica dalla società Eurogeo, tra l'altro cromo, solfati e solfiti, idrocarburi policiclici aromatici e oli minerali che emettono notevoli quantità di SO;
il Piano di investigazione suppletiva realizzato nel febbraio 2007 evidenzia il rischio di una potenziale contaminazione della falda sottostante, considerando che già nel 1987 la Provincia aveva effettuato uno studio e che nel 2002 fu redatto il Piano Regionale di bonifica dei siti contaminati in cui la cava era al 27o posto in ordine di priorità -:
se siano stati attivati interventi di monitoraggio periodico a garanzia della salute dei cittadini;
quali iniziative intenda intraprendere, in caso di inerzia degli enti competenti, per garantire il pieno rispetto della normativa assicurando il necessario intervento di bonifica.
(4-06230)