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Allegato B
Seduta n. 274 del 4/2/2008
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SOLIDARIETÀ SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
BERTOLINI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Istat conta oggi nel nostro paese 2 milioni e 609 mila disabili dai 6 anni in su. Con il termine «disabili» generalmente si intendono persone affette da epilessia, patologie cerebrali, sindrome di down, autismo e disabilità fisico-motorie. La maggioranza di loro vive in casa con la propria famiglia, che però, spesso, non è in grado di supportare situazioni di tale difficoltà;
l'italia nel marzo scorso ha firmato la «Convenzione Onu sui disabili» che è stata accolta dall'ex segretario Kofi Annan come promessa di una nuova era;
il presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap), Pietro Barbieri, federazione che raggruppa 34 associazioni nazionali che si occupano di handicap, afferma che il sistema di welfare per i soggetti portatori di disabilità, nel nostro paese, funziona ancora piuttosto male sotto diversi aspetti;
un handicappato grave, con un'invalidità del 100 per cento, riceve oggi dallo Stato solo 8,4 euro al giorno, 600 mila disabili sono iscritti nelle liste di collocamento e il loro tasso di disoccupazione sfiora il 70 per cento contro quello ordinario del 5,6 per cento, sui treni Eurostar sono solo due i posti riservati ai portatori di handicap e negli aerei è vietato portare le carrozzine, le barriere architettoniche e informatiche sono ancora troppe e troppo difficili da affrontare per la maggior parte di queste persone;
l'ultimo governo Berlusconi aveva approvato nel 2004 una legge, denominata legge Stanca, volta a favorire l'accesso per i disabili ai sistemi informatici, eliminando quelle che dovrebbero essere per loro le difficoltà maggiori. Il governo Prodi non ha rispettato tale legge, in quanto i siti del ministero delle attività e dei beni culturali, dell'istruzione, degli esteri e del turismo non sono completamente accessibili -:
se il Ministro non ritenga di dover promuovere iniziative volte a mutare il concetto di «integrazione» con quello di «inclusione sociale» dei disabili, occupandosi non solo dell'aspetto sanitario, ma avvicinandosi ai temi del sociale e dei diritti umani;
se il Ministro non intenda promuovere politiche volte a riconoscere la persona
disabile come soggetto titolare di diritti e per costruire una società accessibile a tutti e, in caso affermativo, attraverso quali iniziative concrete;
come il Ministro intenda incentivare enti pubblici e privati ad assumere persone disabili alla luce del fatto che, ancora oggi, la disoccupazione di queste persone è molto estesa e certo questo non li aiuta a sentirsi parte della società;
come il Ministro intenda adeguare gli strumenti informatici pubblici, come i siti ministeriali e i centralini automatici degli enti statali, in conformità alle leggi vigenti in materia, al fine di agevolarne l'utilizzo da parte delle persone portatrici di handicap.
(4-06237)
BERTOLINI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
dalle recenti stime, messe a disposizione dall'Istituto degli Innocenti di Firenze, è emerso che in Italia sono ancora attivi 20 orfanotrofi, solo 2 sono stati chiusi e 30 si sono trasformati in comunità. I bambini che vivono in orfanotrofi sono 137, oltre 34.000 sono fuori famiglia, accolti in piccole comunità, e solo 10.000 sono in affidamento;
la legge n. 149 del 2001 sanciva l'obbligo di chiusura di tutti gli orfanotrofi entro dicembre 2006 e, con lo slogan «dare ad ogni bambino una famiglia», prevedeva che i minori trascorressero pochi giorni nelle comunità, per entrare poi nelle famiglie affidatarie. Da quanto emerge invece dalle recenti ricerche effettuate in materia, questa legge è rimasta lettera morta e molti piccoli rimangono in attesa di una famiglia affidataria anche per diversi anni;
la legge n. 149 non voleva limitarsi a chiudere gli orfanotrofi, ma voleva sviluppare il più possibile l'affido temporaneo e il rientro nella famiglia di origine; se questo non fosse stato possibile, entro due anni, si sarebbe dovuti arrivare all'adottabilità del bambino e ad una nuova famiglia. Questa legge è stata palesemente disapplicata in quanto, nella maggior parte dei casi, gli istituti sono stati mascherati in piccole comunità dove però il trattamento e i servizi per i bambini sono gli stessi dei vecchi orfanotrofi -:
se il Ministro sia a conoscenza del fatto che, in palese violazione della legge n. 149 del 2001, sono ancora funzionanti in Italia 20 orfanotrofi, dove alloggiano 137 bambini in condizioni che non garantiscono loro una crescita psico-affettiva serena;
come il Ministro intenda farsi carico del problema e attraverso quali iniziative e sanzioni intenda arrivare alla chiusura definitiva degli istituti, garantendo a questi minori ciò che per legge è loro dovuto, ovvero una famiglia affidataria e un luogo sano dove vivere;
se il Ministro non ritenga di dover istituire una banca dati dove inserire i piccoli in attesa di famiglia, per gestire in maniera più efficace e ordinata il problema;
se il Ministro non ritenga che la legge, anche alla luce del fatto che è ormai palesemente fallita, debba essere modificata con l'introduzione di nuove formule di adozione e affido che prevedano, per esempio, che dopo un congruo periodo in affidamento si debba procedere all'adozione facendo mantenere al piccolo i legami con la famiglia di origine e contemporaneamente facendolo entrare a pieno titolo in quella nuova garantendogli tutti i diritti come fosse figlio naturale.
(4-06238)
GERMANÀ. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
con decreto del direttore generale dell'Ufficio nazionale per il servizio civile dell'8 giugno 2007 è stato indetto un bando per la selezione di n. 25.924 volontari da avviare al servizio nell'anno 2007;
la legge prevede, fra l'altro, che le procedure selettive dei candidati, compresa
la redazione delle graduatorie provvisorie e definitive, da comunicare all'Ufficio nazionale per il servizio civile, siano effettuate direttamente dall'ente che realizza il progetto, che l'ente deve stabilire e rendere noti ai candidati il giorno ed il luogo di svolgimento della selezione, che il candidato non presente alle selezioni nei giorni stabiliti è escluso dal concorso;
la pro loco di Grotteria (Reggio Calabria) gestisce da quattro anni un progetto di servizio civile presentato dall'UNPLI-SCN (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia-Servizio Civile Nazionale);
il responsabile dell'ufficio regionale calabrese dell'UNPLI-SCN, in occasione del citato bando, comunicava che le selezioni si sarebbero svolte a Lazzaro (Reggio Calabria), presso il centro sociale «Capua», alle ore 15.00 del 17 luglio 2007;
alle selezioni così fissate si presentavano n. 4 candidati, concorrenti ai tre posti assegnati alla pro loco di Grotteria (Reggio Calabria), a fronte di n. 7 domande di partecipazione presentate, di guisa che l'ente avrebbe dovuto disporre l'esclusione dei tre assenti, per come sancito dal bando -:
come mai l'Ufficio nazionale per il servizio civile abbia avviato presso la sede della pro loco di Grotteria (Reggio Calabria) un volontario di nome Agostino Isidoro, non presente il giorno delle selezioni;
se risponda a vero che il vice sindaco del Comune di Grotteria (Reggio Calabria), con e-mail del 15 ottobre 2007, avesse chiesto, in proposito, di interloquire con l'onorevole Cristina De Luca, Sottosegretario con delega al servizio civile, in merito a tale vicenda senza essere stato contattato;
se risponda a vero che l'Ufficio nazionale per il servizio civile abbia ricevuto notizia, da parte della prima delle candidate rimaste escluse, delle palesi irregolarità procedurali commesse dall'UNPLI;
se risponda a vero che la stessa candidata, illegittimamente esclusa, il 30 ottobre 2007 abbia invitato l'Ufficio nazionale per il servizio civile a procedere alle verifiche previste dal decreto legislativo n. 77 del 2002, chiedendo che venisse sospeso l'avvio del citato Agostino, nelle more degli opportuni accertamenti;
se l'Ufficio nazionale per il servizio civile abbia provveduto alle suddette verifiche, alla luce di quanto segnalato, e soprattutto esercitando l'obbligatoria esamina delle graduatorie trasmesse dall'UNPLI, per come sancito dall'articolo 1, comma 2, del bando di selezione pubblicato sulla 4a serie speciale della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 12 giugno 2007;
se l'Ufficio nazionale per il servizio civile, in particolare, a prescindere dalle sanzioni di legge, abbia verificato se il citato Agostino si fosse presentato alle selezioni fissate dall'UNPLI per il 17 luglio 2007 e se sia stata garantita l'osservanza, da parte dell'UNPLI, degli obbligatori criteri di trasparenza, imparzialità e pubblicità delle procedure selettive prescritti dalla circolare del 8 aprile 2004, alla luce della presunta selezione, individuale e riservata, del candidato in questione, che sarebbe stata effettuata il 2 agosto 2007, non si sa bene dove, quando e da chi;
quali elementi abbiano indotto l'Ufficio nazionale per il servizio civile ad autorizzare l'avvio al servizio del citato Agostino, nonostante la situazione notificata.
(4-06271)