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Allegato B
Seduta n. 275 del 19/2/2008
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
ALEMANNO e BUONFIGLIO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la notte di venerdi 1o febbraio 2008, alle ore 22.30 circa, un peschereccio di Mazara del Vallo, il Vito Manciaracina, con otto uomini di equipaggio, tre italiani, quattro tunisini e un senegalese è stato sequestrato nel Golfo della Sirte da una motovedetta libica e scortato nel porto di Tripoli;
il Comandante del peschereccio, Asaro Leonardo, alle ore 22.30 circa aveva segnalato la sua posizione a circa 40 miglia marine dalle coste libiche e subito dopo, aveva informato che una motovedetta si stava avvicinando per operazioni di controllo. Da questo momento in poi il Comandante Asaro non effettuerà più alcuna comunicazione via blue box;
il Presidente della Commissione Affari Istituzionali della Regione Siciliana ha dichiarato che il peschereccio non si trovasse in acque territoriali libiche, in particolare in un tratto di mare considerato «zona economica esclusiva» come affermano le autorità libiche, bensì in acque internazionali e informa che il peschereccio sequestrato è stato condotto nel porto di Tripoli ed è sotto il controllo delle autorità militari libiche e viene impedito a chiunque di avvicinarsi al natante e sembrerebbe che anche al console italiano sino a questo momento sia stato impedito di salire a bordo;
questa condotta da parte delle autorità libiche pare trovare conferma se si confronta con il fatto che non è stato possibile conoscere le loro condizioni fino all'intervento del Console di Tripoli, Dr. De Luca, avvenuto a distanza di due giorni dal sequestro 3 febbraio 2008 -:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare sia per consentire a tutto l'equipaggio di poter far ritorno al più presto in Patria e per assicurare tutta l'assistenza necessaria e se non ritenga opportuno adoperarsi per acquisire con certezza il dato dell'esatta posizione in cui il peschereccio Manciaracina è stato abbordato dalla motovedetta Libica al fine di chiarire con il Governo Libico questa incresciosa vicenda.
(4-06294)
DELLA VEDOVA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la notizia diffusa dagli organi di stampa il 10 febbraio 2008 degli impegni fatti sottoscrivere agli atleti da parte del Comitato olimpico britannico (niente commenti su questioni politicamente sensibili) gettano una luce funesta sul prossimo evento olimpico;
almeno due profili della vicenda mostrano un significato propriamente politico: il primo profilo riguarda l'iniziativa del Comitato olimpico britannico, nel quadro della normativa europea; il secondo, che è il più rilevante, riguarda le pressioni che, su questo tema, sono operate da parte delle autorità di Pechino -:
se intenda operare in sede UE per verificare in che misura sia legittima una esplicita e preventiva censura, in violazione della libertà di opinione e di espressione,
da parte di una autorità pubblica europea nei confronti dei cittadini di uno stato membro;
se una censura di questo tipo possa essere burocraticamente autorizzata in base ad una norma della Carta del Cio, che si limita a impedire «manifestazioni e attività di propaganda nei siti olimpici»;
se possa escludere che da parte delle autorità cinesi siano state avanzate, ufficialmente o ufficiosamente, richieste ai paesi membri del Cio per un «controllo politico» sulle delegazioni straniere (non solo sportive, ma anche giornalistiche) che saranno a Pechino per il prossimo evento olimpico.
(4-06327)