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Allegato B
Seduta n. 29 del 20/7/2006
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
SALERNO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
in data 12 luglio compariva su di un sito Internet una lettera firmata con cui veniva raccontata una strana ed inverosimile storia di un dipendente italiano della nota catena tedesca di distribuzione commerciale LIDL con varie sedi in Italia;
in detta lettera venivano rappresentate situazione di lavoro oltre ogni limite
di sopportazione umana nonché palesi e inaccettabili violazioni dello statuto dei lavoratori ai danni di assunti che venivano impiegati in mansioni diverse e per turni di lavoro parrebbe addirittura di 12-14 ore giorno;
se corrispondesse al vero tale situazione sarebbe degna di un Paese del quarto o quinto mondo e non compatibile con la nostra legislazione in materia di tutela del lavoro e della dignità umana -:
se a carico della Lidl risultino riscontrate dai nostri Uffici Provinciali del Lavoro questi tipi di violazioni, se risultino contestazioni nonché contenziosi in materia di lavoro e di che tipo;
se sia al corrente di questi tipi di problematiche a carico di questa catena distributiva tedesca presente in Italia con una sede generale in Verona.
(5-00124)
CORDONI, FRANCI, FLUVI e VELO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
con il decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374, «Attuazione dell'articolo 3, comma 1, lettera f), della legge 23 ottobre 1992, n. 421, recante benefici per le attività usuranti» sono stati previsti benefici previdenziali per i lavoratori impegnati in lavori particolarmente usuranti, ovvero quelle attività «per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee», individuate nella Tabella A allegata al medesimo decreto n. 374/1993;
l'articolo 3 del medesimo decreto legislativo n. 374, ha individuato le mansioni particolarmente usuranti all'interno delle citate categorie di lavori, nonché delle modalità di copertura dei relativi oneri;
l'articolo 1, commi 34-38, della legge n. 335/1995, completamente sostitutivo dell'articolo 3 del decreto n. 374/1993, ha modificato il sistema di copertura degli oneri connessi ai pensionamenti anticipati nelle attività usuranti ed ha dettato ulteriori disposizioni sui decreti ministeriali di attuazione, da emanare non più con parere, ma su proposta delle organizzazioni sindacali, con possibilità di intervento sostitutivo da parte di una apposita commissione ministeriale;
il decreto del ministero del lavoro e della previdenza sociale 19 maggio 1999 ha quindi determinato i criteri cui le organizzazioni sindacali devono attenersi ai fini dell'individuazione delle mansioni particolarmente usuranti e della determinazione delle aliquote contributive;
nel medesimo decreto ministeriale 19 maggio 1999 sono state individuate, nell'ambito delle attività elencate nella citata tabella A, alcune «mansioni particolarmente usuranti in ragione delle caratteristiche di maggiore gravità dell'usura che esse presentano», prevedendo per esse il concorso dello Stato alla copertura degli oneri, in misura non superiore al 20 per cento;
la disciplina previdenziale per i lavoratori impegnati, a decorrere dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 374 del 1993 (8 ottobre 1993), in attività particolarmente usuranti prevede quindi la possibilità di:
anticipare il pensionamento, mediante abbassamento del limite di età pensionabile nella misura di due mesi per ogni anno di attività; la riduzione non può comunque superare un totale di 60 mesi;
frazionare il beneficio in giornate - fermo restando il requisito minimo di un anno di attività usurante continuata - sempreché, in ciascun anno, il periodo di attività lavorativa svolta abbia avuto una durata di almeno centoventi giorni;
riduzione fino al massimo di un anno dei limiti di età introdotti dalla legge di riforma del sistema pensionistico per l'accesso alla pensione di anzianità nel regime retributivo;
riduzione del limite di anzianità contributiva, ai fini del pensionamento di anzianità, di un anno ogni dieci di occupazione
nelle medesime attività, fino ad un massimo di 24 mesi complessivamente considerate, esclusivamente per i lavoratori impegnati in attività caratterizzate da una maggiore gravità dell'usura (individuate dall'articolo 2 del decreto ministeriale 19 maggio 1999);
per le pensioni liquidate esclusivamente con il sistema contributivo, i lavoratori impegnati in lavori particolarmente usuranti hanno facoltà di optare tra una più elevata pensione (mediante applicazione di un coefficiente di trasformazione del montante contributivo maggiorato, rispetto all'età anagrafica all'atto del pensionamento, di un anno per ogni sei anni di occupazione nelle attività usuranti) o un anticipo, in proporzione corrispondente e fino al massimo di un anno, del diritto al conseguimento della pensione di vecchiaia;
in attesa della piena attuazione della citata normativa, con l'articolo 78, commi 8, 11, 12 e 13 della legge finanziaria per il 2001 (legge 23 dicembre 2000, n. 388) è stata prevista una disciplina transitoria, per la concessione del beneficio della riduzione dei requisiti di età anagrafica e contributiva ai lavoratori che:
per il periodo successivo all'8 ottobre 1993 (data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 374/1993) avevano svolto prevalentemente le mansioni particolarmente usuranti, per le caratteristiche di maggior gravità dell'usura che queste presentano;
potevano far valere entro il 31 dicembre 2001 i requisiti per il pensionamento di anzianità o di vecchiaia, utilizzando le riduzioni di età pensionabile e di anzianità contributiva previste dalla normativa sui lavori usuranti;
in base ad una rilevazione effettuata dall'INPS nel mese di maggio 2003, i lavoratori che hanno usufruito del beneficio sono stati 416 (di cui 407 hanno fruito dell'anticipo rispetto ai requisiti di vecchiaia e 9 dell'anticipo rispetto ai requisiti di anzianità);
ad esclusione della normativa transitoria prevista dal citato articolo 78 della legge finanziaria per il 2001, la normativa relativa ai benefici previdenziali per i lavoratori impegnati in lavori particolarmente usuranti non ha ancora trovato attuazione;
le risorse stanziate annualmente - euro 129.114.225 (paria 250 miliardi di lire) - sulla base dell'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 1, comma 38, della legge di riforma del sistema pensionistico (legge 335/95), non sono state utilizzate e sono andate interamente in economia a fine esercizio;
a partire dal 2004, inoltre, il capitolo di spesa specificamente dedicato ai lavori usuranti è stato soppresso e lo stanziamento è confluito, insieme ad altri, in un nuovo capitolo del Ministero del lavoro, relativo a «Oneri derivanti da pensionamenti anticipati» -:
se non ritenga di voler fornire gli opportuni chiarimenti in merito al quadro complessivo e allo stato di attuazione della normativa prevista per la concessione dei benefici previdenziali per i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti e di avviare in tempi brevi quanto necessario affinché queste norme possano trovare piena attuazione.
(5-00125)
Interrogazione a risposta scritta:
GRECO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il 6 giugno la Edivision Spa, editrice della emittente Antenna Sud, ha avviato le procedure per il licenziamento di 26 dipendenti (a fronte di un organico complessivo di 51): 13 giornalisti professionisti, 8 tecnici, un segretario di redazione e altri 4 dipendenti da individuare in altri settori dell'azienda;
è verosimile ipotizzare che la Edivision Spa non abbia intenzione di rinnovare i contratti a tempo determinato in scadenza per altri 7 dipendenti;
questa prospettiva lascerebbe in organico alla Edivision appena tre giornalisti (a parte direttore e vicedirettore), il che rappresenta poi l'indispensabile per poter realizzare quel minimo di informazione che darebbe all'azienda la possibilità di ambire a ulteriori contributi pubblici per l'anno in corso: si passerebbe così dal numero di 3.146 telegiornali realizzati dalla redazione durante il 2005 a qualche centinaio per il 2006;
questi provvedimenti della società editrice seguono di 23 mesi il piano industriale (che doveva avere durata quinquennale) che Edivision Spa aveva presentato con l'intenzione di rilanciare l'attività dell'emittente puntando sulla informazione attraverso il potenziamento della redazione giornalistica e la realizzazione di 11 edizioni quotidiane di telegiornale e di altre 8 produzioni giornalistiche;
dietro varie sollecitazioni la Edivision Spa aveva aperto un tavolo di confronto istituzionale con l'assessorato regionale al Lavoro, in virtù del quale decideva di rinviare le procedure di licenziamento annunciate il 1o giugno scorso, salvo nelle ore immediatamente seguenti avviare comunque le procedure per i predetti licenziamenti;
a quanto risulta all'interrogante, la Edivision Spa, forte di un buon posizionamento nella relativa classifica stilata dal Corecom pugliese dovuto anche al numero dei dipendenti, ha ottenuto oltre 2,3 milioni di euro di contributi pubblici;
la società infine, proprio mentre lascia cadere la mannaia sui propri dipendenti diminuendo quindi le proprie capacità produttive, risulta abbia chiesto alla Regione i finanziamenti del Pacchetto integrato di agevolazioni (Pia) per il «rilancio tecnologico dell'emittente» -:
se i Ministri interrogati non ritengano che il pregiudizio che rinviene da questi licenziamenti sia grave dal punto di vista occupazionale e da quello più strettamente legato al settore della informazione, già particolarmente gravato nel nostro Paese dalla precarietà occupazionale e dalla alta «vulnerabilità» sotto il profilo della pluralità dei soggetti che vi operano;
se i Ministri interrogati, ognuno per gli aspetti di propria competenza, non ritengano di dover intervenire per intanto scongiurare che le procedure di licenziamento si consumino fino a vedere 26 lavoratori e le relative (perlopiù giovani) famiglie dover fare i conti con il dramma della disoccupazione, e poi per valutare l'adozione di provvedimenti che consentano l'accesso ad ammortizzatori sociali conservativi;
se non ritenga il Ministro delle comunicazioni che costituisca elemento di forte criticità della normativa vigente il fatto che una azienda possa accedere a cospicui finanziamenti pubblici e dopo poche settimane dimostri di non volere o riuscire a garantire i livelli occupazionali;
se non ritenga il Governo di dover adottare iniziative normative volte a modificare i criteri con cui vengono attribuiti i contributi pubblici in parola per evitare che si verifichino quelli che, secondo l'interrogante, rappresentano eccessi e abusi tali per cui aziende editrici destinatarie di provvidenze di rilevante importo avviino nell'immediato futuro procedure di licenziamento di queste proporzioni.
(4-00643)